2.2 Altre fonti Flashcards

1
Q

Quali tipologie di fonti rientrano nelle “fonti giuridiche” del Diritto Romano?

A

Leggi e Atti diretti ad applicarle, conoscibili tramite iscrizioni, papiri, citazioni nelle opere storiche, retori, oratori, eruditi.

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2
Q

Importanza di Papirio Giusto

A

(Fonti giuridiche)
Papirio Giusto realizzò una raccolta di 20 libri di constitutiones/leges degli imperatori Marco Aurelio e Lucio Vero

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3
Q

Importanza di Gregoriano

A

(Fonti giuridiche)
Autore privato di una prima raccolta di constitutiones imperiali da Adriano a Diocleziano

CODEX GREGORIANUS

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4
Q

Importanza di Ermogeniano

A

(Fonti giuridiche)
Autore privato di una seconda raccolta di constitutiones imperiali dell’epoca di Diocleziano

CODEX HERMOGENIANUS

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5
Q

In che modo sono collegate le opere di Papirio, Gregoriano e Ermogeniano?

A

Furono alla base del successivo e più ambizioso Codex di Teodosio II (401-450 d.C.)

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6
Q

Qual’era l’idea alla base del Codex di Teodosio II?

A

La realizzazione di un opera sistematica in cui potessero convivere e integrarsi il diritto delle leges/constitutiones imperiali e quello deducibile dalle opere (iura) dei prudentes.

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7
Q

Qual’era l’idea DI STRUTTURA del Codex di Teodosio II?

A

Due compilazioni.
La prima con finalità storiche e didattiche, sulla base del Codex Gregorianus e del Codex Hermogenianus. A partire dalle constitutiones di Costantino.
La seconda sarebbe dovuta servire la pratica, sulla base di un lavoro di commissione volto a raccogliere insieme le constitutiones vigenti e le parti di Iura ancora utilizzabili nella prassi.

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8
Q

Per quale verosimile ragione il progetto del Codex di Teodosio II non vide mai la luce?

A

Per le stesse difficoltà trovate dalla commissione di Giustiniano nella realizzazione dei Digesta o Pandette, ossia di piegare la struttura giurisprudenziale dei prudentes alla visione del Dominato.

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9
Q

Quale fu, infine, il progetto riuscito di Teodosio II?

A

Teodosio II ripiegò infine solamente sulla prima parte della sua idea originaria, realizzando un Codex utile a scopo pratico e scientifico, composto da una raccolta di constitutiones da Costantino in poi e da un’integrazione dei Codex Hermogenianus e Gregorianus.

L’opera prese il nome di Codex Theodosianus.

Venne meno totalmente l’utilizzazione e riorganizzazione degli Iura, mantenendo solo la LEGGE DELLE CITAZIONI di Valentiniano III

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10
Q

Cos’era la legge delle citazioni?

A

Una lex di Valentiniano III del 426 con lo scopo di indicare le opere dei prudentes utilizzabili nella prassi.

Le opere utilizzabili erano esclusivamente quelle di prudentes come Papiniano, Paolo, Gaio, Ulpiano, Modetino e i prudentes da loro citati.

I contrasti interni tra questi prudentes si dovevano risolvere a maggioranza di opinioni e, in caso di parità, doveva prevalere il parere di Papiniano. In caso non fosse applicabile tale criterio, il giudice era abilitato a scegliere.

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11
Q

Quali altre fonti giuridiche rilevano?

A

Quelle del periodo post-teodosiano, in particolare le compilazioni relative al V e VI secolo, quando i re barbari si insediarono nei territori dell’Impero.

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12
Q

Quali sono le compilazioni più importanti redatte in epoca dei re barbari?

A
  • Lex Wisigothorum (o Breviarum Alaricianum, dal re visigoto Alarico II)
  • Lex Romana Burgundionum
  • Edictum Theodorici

Contenevano leges imperiali e frammenti di opere dei prudentes (Ottimo collegamento alternativo al Corpus Juris Civilis)

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13
Q

Quale opera importante conserva in modo autentico, indipendente e alternativo al Corpus Juris Civilis, circa la conoscenza delle opere dei prudentes?

A

Le Institutiones di Gaio, del II sec d.C. , un’opera concepita per essere utilizzata dagli studenti di diritto.

Essendo molto chiara, fu molto diffusa e riuscì a pervenire fino ai nostri giorni quasi integralmente.

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14
Q

L’odierna scoperta delle Institutiones di Gaio

A

L’opera fu scoperta nel 1816 dallo storico tedesco Niebhur nella Biblioteca Capitolina di Verona, in un codex rescriptus che conteneva le lettere di San Girolamo.

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15
Q

Come è strutturata l’opera di Gaio?

A

Le Institutiones sono divise in 4 libri (detti commentarii). La sua struttura fu sostanzialmente ripresa nelle Institutiones del Corpus Juris Civilis.

1 Libro: personae
2 e 3 Libri: res
4 Libro: actiones

Novità: introduzione della distinzione tra res corporales e incorporales (quest’ultimi, diritti)

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16
Q

Ruolo dei prudentes nel Dominato

A

Scompare il prudens come personalità autonoma, si evolve (o involve) in anonimo funzionario degli uffici di cancelleria imperiale, svolgendo attività forense e di insegnamento.

Scompare l’interpretatio, ossia la creazione del diritto (ormai accentrato nell’imperatore)

17
Q

Come evolve lo studio del diritto in Occidente dopo la caduta dell’Impero?

A

La qualità dello studio del diritto scemerà, dando spazio a una letteratura giuridica corrispondente al semplice riassunto o epitome di precedenti, più complessi, lavori.

Esempi:
- Epitome Gai (Opera di 2 libri sui primi 3 delle Institutiones di Gaio) [V sec.]
- Fragmenta Augustodonensia (Parafrasi commentata delle Institutiones di Gaio) [IV-V sec.]
- Tituli Ex Corpore Ulpiani (Basata sul Liber Singularis Regularum, un opera complessa che univa le Institutiones di Gaio con opere di Ulpiano) [IV sec.]
- Pauli Sententiae (Basata sulle opere di Paolo e sulle massime di Diocleziano e Costantino; divisa in 5 libri) [///]
-

18
Q

Quali opere trasmettevano insieme materiale derivante sia dai prudentes, che dall’attività legislativa imperiale? (iura e leges/constitutiones)

A

I Vaticana Fragmenta, scoperti dal cardinale Angelo Mai (1800) nella Biblioteca Vaticana. Rinvenuta parzialmente, conteneva opere di Paolo, Ulpiano e Papiniano, contestualmente a leges di Diocleziano.

Gli Scholia Sinaitica, scoperti nel XIX sec. in un monastero del monte Sinai, comprende commenti in lingua greca riconducibili principalmente a Ulpiano, secondariamente anche a Paolo, Marciano, Modestino, e contenenti leges imperiali.

Il Liber Syro-Romanus (VIII sec.) di cui conserviamo tre versioni in lingue arabo, siriaco e armeno, tutte sviluppate su un precedente prototipo greco. Principalmente Diritto Romano e altri diritti secondariamente.

La Collatio Legum Mosaicarum et Romanorum (o Lex Dei) (IV-V sec.), metteva a confronto norme mosaiche e frammenti dei maggiori giuristi romani antichi, sostenendone l’analogia.

La Consultatio Veteris Cuisdam Iurisconsulti, operetta dell’età post-classica muovendo da un codice oggi perduto (probabilmente manuale di diritto), facente riferimento a casi pratici, cosi come a testi di Gregoriano, Ermogeniano, Teodosio (e le Pauli Sententiae).

19
Q

Produzione tarda riconducibile alla parte orientale dell’Impero

A

Teophili Paraphrasis (Parafrasi di Teofilo delle Institutiones)

Libri Basilicorum (compilazione in 60 libri di sunti, parafrasi e commenti del CJC in lingua greca BASILIKA, non basata direttamente sul CJC ma su epitomi e riassunti in greco. Sostituì il CJC fino al 1345)
+ Scholia (commenti al testo; scholia antiqua e scholia recentioria)

Dal 1345, il Libri Basilicorum fu sostituito dal Manuale Legum, sintesi in 6 libri dei Basilici, rimasto in Grecia come prontuario di diritto romano-ellenico fino al 1946.

20
Q

Fonti extra-giuridiche

A
  • commedie di Plauto e Terenzio
  • opere di storici latini e greci come Dionigi d’Alicarnasso, Appiano, Plutarco, Sallustio, Tito Livio, Tacito, Svetonio
  • opere di poeti come Virgilio, Orazio, Giovenale
  • Corpus e opere di Cicerone
  • Institutio Oratoria di Quintiliano
  • opere di Seneca
  • Epistulae e Panegirico di Traiano di Plinio il Giovane
  • lavori di Catone, Columella, degli Agrimensores, di Gello, di Macrobio, dei Patristica,
  • panegirici di Sidonio Apollinare, Libanio, Claudio Mamertino
  • Relationes di Q. Aurelio Simmaco