TUMORI DEL TESTICOLO fino a pag 29 tumori misti Flashcards

1
Q

TIPI DI TUMORI DEL TESTICOLO

A
    • Tumori primitivi
  • tumori germinali 95%
  • TUMORI SEMINOMATOSI
    a) Tipico
    b) Spermatocitico
    c) anaplastico
  • NON SEMINOMATOSI
    a) K embrionario
    b) Tumori del sacco vitellino
    c) Coriocarcinoma
    d) Teratoma
  • tumori dei cordoni sessuali stromali
  • Tumori a cellule di leydig
  • Tumori a cellule del sertoli
  • Tumori a cellule della granulosa
  • Tumori del gruppo di fibroma tecoma
  • Tumori misti e non classificati del cordone sessuale e dello stroma
    Tumori secondari
    Tumori paratesticolari
    Linfomi primitivi
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2
Q

COMPORTAMENTO TUMORI TESTICOLARI GERMINALI

A

La maggior parte dei tumori germinali è aggressiva e si dissemina in modo rapido ed esteso, ma è curabile grazie alle moderne

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3
Q

ANDAMENTO TUMORI DEI CORDONI SESSUALI STROMALI

A

I tumori dei cordoni sessuali-stromali sono invece generalmente benigni.

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4
Q

ORIGINE NEOPLASIE TESTICOLO

A

origina dalle cellule germinali nel 90% dei casi, i restanti casi possono avere origine da cellule stromali, da cellule di Leydig e del Sertoli. La grande maggioraza delle neoplasie delle cellule germinali origina dalla neoplasia in situ delle stesse, identificata attualmente dall’acronimo GCNIS, germ cell neoplasia in situ

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5
Q

GCNIS , DEFINIZIONE

A

neoplasia costituita da cellule staminali germinali, confinata al tubulo delle nicchie degli spermatogoni.

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6
Q

EPIDEMIOLOGIA

A

Maggiore diagnostica tra 15 e 35 aa. Sebbene rappresentino soltanto 1% dei tumori maschili, le neoplasie delle cellule germinali del testicolo costituiscono la causa principale di neoplasia maligna dei maschi bianchi dei paesi industrializzati. La loro incidenza aumenta subito dopo la pubertà, raggiunge il picco massimo dai 25 ai 35 aa, per poi decrescere fino alla virtuale scomparsa attorno ai 60 aa. E’ presente una correlazione tra età e incidenza: seminoma ( 40 aa. ), seminoma spermatocitico e linfoma (65aa.)Prevalenza maggiore nel nord europa, la prevalenza è raddoppiata negli ultimi 40 aa. Aumento incidenza attuale su scala mondiale.

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7
Q

INCIDENZA E MORTALITA’

A

6 per ogni 100.000 uomini ,approssimativamente determina 300 decessi all’anno.

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8
Q

EZIOPATOGENESI

A

L’eziologia del tumore testicolare sembrerebbe essere correlata ad una multifattorialità, un’interazione tra fattori genetici e fattori ambientali.

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9
Q

GENETICA

A

Alterazione del cromosoma 12. Inoltre il sembrerebbe che il polimorfismo genetico a livello del gene Xq27 sia responsabile della sua variabilità ma successivi studi saranno necessari per validare questa ipotesi. La familiarità, sebbene descritta è rara. Un padre malato determina un aumento del rischio di circa 4 volte, 6 10 volte per la presenza di un fratello affetto.
Recenti studi correlano il rischio alla presenza di multipli geni autosomici recessivi, come delle microdelezioni a livello della regione AZF, fattore azospermia del cromosoma Y. Inoltre sembrerebbero coinvolte mutazioni di geni correlati allo sviluppo sessuale come AR o SRY, o alla presenza di mosaicismo per aneuplodia 45 XY, inoltre sono stati identificate 20 varianti geniche verosimilmente implicate nella biologia del tumore come le varianti di geni KIT o KITL, o di geni coinvolti nella proliferazione, apoptosi e controllo dei telomeri delle cellule staminali germinali,

La sindrome di Klinefelter (una condizione di TDS) è associata a un elevato rischio (50 volte superiore al normale) di sviluppo di tumori germinali mediastinici, ma questi pazienti non sviluppano tumori testicolari. Esiste una forte predisposizione familiare associata allo sviluppo dei tumori a cellule germinali.

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10
Q

FATTORI AMBIENTALI COINVOLTI IN PATOGENESI

A

fattori confermati di aumento del rischio sono, storia familiare, fertilità ridotta, testicolo ritenuto, criptorchidismo, microlitiasi testicolare in pz infertili, ipospadia, ridotta quantità di liquido seminale. Il criptorchidismo è associato al 10% circa dei tumori germinali del testicolo costituendo il fattore di rischio più importante.
Fattori ambientali influiscono parecchio sull’incidenza dei tumori germinali del testicolo,
Abitudini di vita ed alimentari, bambini di madri con contraccettivi orali per lungo tempo
Tumori del testicolo sono associati ad un’ampio spettro di alterazioni definito sindrome discinetica testicolare.
I fattori favorenti durante la vita adulta includono l’esposizione alle organoclorine, per esempio la diossina che si sviluppa negli incendi, infatti i vigili del fuoco hanno maggiori probabilità di sviluppare neoplasie rispetto alla popolazione generale, o l’esposizione ai pesticidi come il DDT.

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11
Q

FATTORI DI RISCHIO PERINATALI

A

Esposizione intrauterina a pesticidi o estrogeni non steroidei , esposizione a sanguinamento gravidico, età avanzata della madre, basso peso alla nascita.

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12
Q

COSA INCLUDE SINDROME DISCINETICA TESTICOLARE, AUMENTO RISCHIO DI TUMORE TESTICOLARE

A
  • Problematiche di agenesia gonadica
  • Problematiche di origine testicolare, criptorchidismo, varicocele,
  • Ipospadia,
  • Ridotta quantità di liquido seminale,
  • Probabilità di genesi cancro testicolare aumenta con aumentare tempo ritenzione testicolare, più è alta ritenzione, anche il controlaterale è interessato,
    Si è ipotizzato che questo sia associato ad un’esposizione a pesticidi intrauterini o a sostanze tossiche in genere
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13
Q

ANDAMENTO

A

Precoce metastatizzazione , ciascuna formazione venga ritrovata a livello testicolare deve essere ritenuta maligna fino a prova contraria

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14
Q

TRATTAMENTO

A

sempre e solo trattamento chirurgico

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15
Q

PRESENTAZIONE

A
  • Ingrossamento non dolente testicolo o senso di peso
  • Palpabile solo se avanzato
  • Normalmente massa dura
  • Bilaterale in pochissimi casi,
  • 15% dei testicoli ritenuti,
  • Edemi a livello arti inferiori,
  • Tumefazione dolente solo in pochi casi, se è presente necrosi
  • Perdita sensibilità alla palpazione
  • Sintomatologia solo quando il tumore è già in stadio piuttosto avanzato, con sintomi tipici delle localizzazioni metastatiche
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16
Q

PROGNOSI

A

Abbastanza buona

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17
Q

DIAGNOSI

A
  • Eo
  • Monitoraggio markers per stabilire sia diagnosi che prognosi che eventuali variazioni terapia
  • Alfafetoproteina
  • Beta gonadotropina corionica
  • Ldh,
  • Eco
  • Tac,
  • Scintigrafia ossea
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18
Q

metastasi

A
  • Linfonodi sovraclaveari
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19
Q

terapia chirurgica

A

Orchifunilectomia, rimozione del testicolo, crioconservazione spermatica, chemio e radio neoadiuvanti

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20
Q

incidenza anche in testicolo controlaterale

A

molto elevata

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21
Q

diffusione tumori de testicolo

A

Linfonodi periaortici ed iliaci Mediastinici e sopraclavicolari
Linfonodi retroperitoneali omolaterali al tumore : 80 86%; bilaterali: 15 20%
No linfonodi inguinali
Diffusione ematica: polmone, encefalo, fegato, osso.

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22
Q

ASPETTO MICROSCOPICO DELLA METASTASI RISPETTO ALLA NEOPLASIA ORIGINALE

A

Aspetto micro può differire dal tumore primitivo: teratocarcinoma come carcinoma embrionario e viceversa

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23
Q

trattamento

A

Chirurgico + radio e/o chemio

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24
Q

prognosi, da cosa dipende

A

stadio clinico e istotipo

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25
Q

monitoraggio

A

afp e hcg

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26
Q

classificazione e patogenesi

A
  • Due gruppi,
  • tumori seminomatosi
  • ISTOLOGIA,
  • composti da cellule che riproducono gli aspetti delle cellule germinali primordiali o igonociti iniziali.
  • tumori non seminomatosi
  • ISTOLOGIA possono essere composti da cellule indifferenziate che riproducono
    le cellule embrionali staminali, come nel caso del carcinoma embrionale,
  • TIPOLOGIE DI LINEE CELLULARI possono differenziarsi in varie linee cellulari sviluppando il tumore del sacco vitellino, coriocarcinomi e teratomi
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27
Q

istologia

A
  • tumori a cellule germinali
    tipo.
  • teratomi, vengono rappresentati tre foglietti cellulari, come risultato della differenziazione delle cellule del carcinoma embrionale.
  • seminomi costituiscono circa il 50% di tutte le neoplasie germinali del testicolo e rappresentano la forma più comune di tumore.
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28
Q

GERM CELL NEOPLASIA IN SITU O NEOPLASIE INTRATUBULARI A CELLULE GERMINALI
ORIGINE TUMORI A CELLULE GERMINALI

A

in gran parte originano da lesioni definite neoplasie intratubulari a cellule germinali (ITGCN), o Neoplasia delle cellule germinali in situ, GCNIS, che sono anche definite come neoplasie intratubulari a cellule germinali non classificate (ITGCN). Il termine definisce le cellule germinali neoplastiche di tipo embrionale, confinate alle nicchie degli spermatogoni del tubulo, e rappresenta il precursore dei seminomi e dei non seminomi.

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29
Q

INCIDENZA GERM CELL NEOPLASIA IN SITU,

A

presente nel 2 8% dei pz con storia di criptorchidismo, attorno allo 0,5 % dei giovani adulti normali e nel 63-99% dei testicoli sede di tumori germinali

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30
Q

itgcn nei tumori pediatrici del sacco vitellino

A

Non sono state implicate come precursori dei tumori pediatrici del sacco vitellino e teratomi o del seminoma spermatocitico dell°adulto.

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31
Q

sviluppo itgcn , momento

A
  • Sembrerebbe che la lesione si sviluppi in utero
  • rimanga silente fino alla pubertà,
  • In pubertà può progredire come seminoma o tumore non seminomatoso.
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32
Q

micro itgcn

A

cellule primordiali germinali con ampi nuclei e citoplasmi chiari, con dimensioni doppie rispetto alle normali cellule germinali, alto contenuto di glicogeno citoplasmatico.
I tubuli interessati da GCNIS perdono la spermatogenesi, presentano membrane ispessite, spesso sono circondati da una reazione infiammatoria linfocitaria.
GCNIS è focale ed interessa il 20 30 % dei tubuli, Le cellule neoplastiche sono aderenti alle membrane basali dei tubuli, nella stessa posizione degli spermatogoni, ma sono più grandi.

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33
Q

genetica itcgn

A
  • Cellule caratterizzate dall’espressione dei fattori di trascrizione OCT3/4 e NANOG, associati alla pluripotenzialità , espressi nelle normali cellule embrionali staminali. Si crede che l’impossibilità di sopprimere l’espressione di OCT3 4 che normalmente avviene durante la maturazione e la migrazione dello spermatogone verso il lume del tubulo, e che ha funzione antiapoptotica e la sua coespressione con il gene testicolare TSPY, funzionnalmente proliferativo, insieme alla produzione del fattore di crescita KIT dalle cellule del Sertoli possa guidare la trasformazione neoplastica.
  • Le ITGCN condividono alcune delle alterazioni genetiche trovate nei tumori a cellule germinali come l’ acquisizione di copie addizionali del braccio corto del cromosoma 12 (12p) sotto forma di un isocromosoma del suo braccio corto, i(I2p), alterazione si trova sempre nei tumori aggressivi indipendentemente dal tipo istologico.
  • Le mutazioni attive del c-KIT, che possono riscontrarsi nei seminomi, sono presenti anche nelle ITGCN.
  • Circa il 50% degli individui con ITGCN sviluppa tumori a cellule germinali entro i 5 anni dopo la diagnosi ed è stato ipotizzato che praticamente tutti pazienti con ITGCN sviluppano tumori invasivi. La ITGCN è ssenzialmente un tipo di carcinoma in situ, sebbene raramente venga utilizzata la dizione CIS per definire questa lesione.
  • Hanno un corredo genico tra l’ipetriploide e l’ipopentaploide, mancano del guadagno selettivo 12 p , caratteristico dei tumori invasivi
  • A parte la minoranza dei casi dovuti a danni genetici che provocano difetti della virilizzazione, le cause dei tumori a cellule germinali e la neoplasia in situ non sono chiate.
    \
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34
Q

patogenesi gcins

A

dovrebbe derivare dalle cellule germinali primordiali, i gonociti, che falliscono la loro differenziazione in spermatogoni. Infatti, le cellule del ITCGN sono simili ai gonociti fetali morfologicamente, esprimono gli stessi marcatori embrionali e mostrano profili di trascrizione e caratteri epigenetici simili.

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35
Q

immunoistochimica gcnis

A

alto contenuto di glicogeno citoplasmatico, espressione di membrana di fosfatasi acida placentare, PLAP, CKIT8 (cd117) , nucleare di OCT3 , OCT4 E SOX17, di regolatore della linea germinale.

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36
Q

evoluzione germ cell neoplasia in situ

A

evoluzione in tumore invasivo avviene in 5 anni nel 50% dei casi, ed in 10 anni nel 70% degli uomini con GCNIS. La neoplasia germinale in situ a seguito della perdita del 12 p progredisce verso la forma invasiva.

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37
Q

di che cosa è indicazione presenza di neoplasia germinale in situ

A

, la sua presenza è indicazione per l’orchiectomia preventiva.

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38
Q

stadiazione tumori genitali maschili

A

Stage I, il tumore si limita al coinvolgimento della testi, nessuna prova di patologia al testicolo, all’esaminazione clinica, istologica o radiografica , declino in afp
Stage II Presenza di coinvolgimento scrotale o alto nei cordoni spermatici, inferiore a 5 cm dal capo prossimale
Stage III, coinvolgimento linfonodale retroperitoneale superiore a 2 cm, nessuna prova di coinvolgimento viscerale o extraaddominale, afp sierica persistentemente elevata
Stage IV, Presenti metastasi a distanza

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39
Q

classificazione tumori

A

Tumori a cellule germinali
Tumori seminomatosi
Seminoma
Seminoma spermatocitico
Tumori non seminomatosi
Carcinoma embrionario
Tumore del sacco vitellino (seno endodermico)
Coriocarcinoma
Teratoma
Tumori dei cordoni sessuali-stromali l
Tumore a cellule del Leydig
Tumore a cellule del Sertoli

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40
Q

tumori a cellule germinali, epidemiologia

A

I tumori a cellule germinali presentano una PREVALENZA 6/100.000, colpiscono prevalentemente in fascia d’età 15-34 anni e presentano forte associazione con CRIPTORCHIDISMO.

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41
Q

clinica tumori a cellule germinali

A

Clinicamente sono indolenti e, a parte il coriocarcinoma, generalmente si associano ad un
AUMENTO DEL VOLUME TESTICOLARE.

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42
Q

disseminazione tumori a cellule germinali

A
  • La disseminazione linfatica coinvolge primariamente i linfonodi paraortici, successivamente quelli mediastinici e sovraclaveari.
  • La diffusione ematogena interessa primariamente i polmoni e successivamente il fegato, l’encefalo e le ossa.
    La maggior parte dei tumori a cellule germinali originano dalle cosiddette NEOPLASIE
    INTRATUBULARI A CELLULE GERMINALI (ITGCN) che si ritiene si sviluppino in utero e rimangano
    silenti sino alla pubertà (eccetto tumore del sacco vitellino, i teratomi e il seminoma spermatocitico).

Queste neoplasie presentano cellule caratterizzate dall’espressione dei fattori di trascrizione che
troviamo anche nelle normali cellule staminali germinali, associati a pluripotenzialità (OCT3/4 e
NANOG) e condividono alcune alterazioni genetiche con i tumori a cellule germinali (da qui l’idea
che rappresentino dei precursori) come coppie sovrannumerarie del braccio corto del cromosoma
12 (12p) sottoforma di isocromosomi e mutazioni attive c-KIT che possiamo riscontrare nei
seminomi.

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43
Q

tipi di tumori a cellule germinali

A
  • SEMINOMI, che comprendono
  • Seminoma classico e variante anaplastica
  • Seminoma spermatocitico
  • TUMORI NON SEMINOMATOSI, che comprendono
  • Carcinoma embrionario
  • Tumore del sacco vitellino (del seno endodermico)
  • Coriocarcinoma
  • Teratoma
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44
Q

seminoma, epidemiologia

A
  • sono il tipo più comune di tumori a cellule germinali; rappresentano il 50% di queste lesioni.
  • Il picco di incidenza è dopo i 30 anni di età , l’incidenza è simile a quella dei tumori non seminomatosi e raddoppia ogni 30 anni.
  • È rara oltre i 70
  • non si presentano mai nell’infanzia.
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45
Q

localizzazione

A

come i tumori non seminomatosi può insorgere primitivamente in sede extratesticolare, nella loggia renale e nel mediastino

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46
Q

tumore equivalente a seminoma,

A

disgerminoma,

47
Q

genetica seminoma

A
  • isocromosoma I2p ed esprimono OCT3/4 e NANOG.
  • Circa il 25% di questi tumori hanno mutazioni attivanti il c-KIT.
  • Ripetuta amplificazione del gene c-KIT
  • aumento dell’ espressione del c-KIT può svilupparsi senza alterazioni genetiche.
48
Q

MORFOLOGIA, seminoma

A
  • Se non è specificato in altro modo, il termine “seminoma” identifica il “classico” o “tipico” seminoma caratterizzato da una popolazione cellulare uniforme
  • seminomi generano masse voluminose,
  • Masse voluminose a volte di dimensioni dieci volti superiori al testicolo normale.
  • Appare come una massa solida, a margini policiclici, gommosa,
  • Il seminoma tipico si presenta come una massa omogenea, bianco-grigiastra
  • lobulata al taglio
  • di solito senza aree emorragiche o necrotiche
  • Può sostituire completamente il parenchima tiroideo,
  • Provoca un ingrandimento testicolare di solito non doloroso.
    Macroscopicamente si presenta come una massa solida e omogenea, lobulato, di colore bianco-grigiastro, generalmente circoscritto (ma talvolta alla diagnosi possiamo avere coinvolgimento di epididimo, funicolo spermatico e, nelle forme più avanzate, del sacco scrotale). Crescendo tende a sostituirsi all’intero testicolo e si associa ad un aumento del volume testicolare.
    1 aspetto solido e omogeneo, talora necrosi
    2 Aree di degenerazione cistica o emorragia rare
    3 Talora voluminoso, lobulato, in genere circoscritto
49
Q

coinvolgimento seminoma

A

tunica albuginea non è interessata dal processo, ma talvolta si ha coinvolgimento dell’epididimo, del funicolo o del sacco scrotale

50
Q

microscopia seminoma

A
  • è composto da strati di cellule uniformi distribuiti in lobuli
  • Lobuli scarsamente demarcati da setti delicati di tessuto fibroso contenenti una quantità variabile di linfociti
51
Q

citologia seminomatosa

A

cellula seminomatosa appare aumentata di volume, cellule uniformi, monotone, poligonali, simili ai gonociti neoplastici della GCNIS disposte in nastri ed isole e circondate da infiltrato infiammatorio linfocitario ed istiocitario, talvolta granulomatoso
- Forma cellulare che varia da tonda a poligonale
- membrana cellulare ben distinta,
- un citoplasma chiaro, ricco di glicogeno, cromatina granulare ed uno o più nucleoli evidenti
- Grande nucleo centrale
- uno o due nucleoli prominenti.
- ll numero di mitosi è variabile.
- Il citoplasma contiene glicogeno in varia quantità.
- Microscopicamente è costituito da CELLULE UNIFORMI TONDE-POLIGONALI dai margini ben definiti, con abbondante citoplasma chiaro, nucleo centrale voluminoso con uno o due nucleoli prominenti, raggruppate in LOBULI scarsamente demarcati da sottili tralci fibro-connettivali con variabile infiltrato linfoide. Attività mitotica variabile. In 15% casi abbiamo sinciziotrofoblasto associato a livelli plasmatici di HCG aumentati.
- Possiamo anche osservare lesioni granulomatose mal definite.

52
Q

immunoistochimica, seminoma

A

cellule seminomatose sono intensamente positive per c-KI7’, (indipendentemente dalla mutazione del c-KIT) OCT4, e fosfatasi alcalina placentare (PLAP), con a volte la presenza di cellule cheratino-positive, SOX17 e podoplanina e sono negative per alfa inibina, alfa fetoproteina, cd30 e citocheratina. Sono iperdiploidi e presentano isocromosoma 12 p
- Circa il 15% dei seminomi contiene sinciziotrofoblasti. In questo gruppo di pazienti, sono elevati i valori di gonadotropina corionica umana (HCG) nel siero, sebbene non ai valori presenti nei casi di coriocarcinoma. I seminomi possono inoltre essere caratterizzati da una reazione granulomatosa a confini mal definiti in contrasto con l’aspetto granulomatoso ben definito proprio della tubercolosi.

53
Q

associazione clinica, seminoma

A

il seminoma è sempre associato a GCNIS, dei tubuli seminiferi perineoplastici.

54
Q

clinica, seminoma

A

il seminoma può diffondere all’interno dei tubuli della rete testis, infiltrare l’epididimo e metastatizzare, soprattutto per via linfatica ai linfonodi paraortici quindi ai mediastinici ed infine ai laterocervicali,

55
Q

varianti istologiche, seminoma

A

cribriforme, ad alta attività mitotica, con cellule sinciziotrofoblastiche,

56
Q

prognosi, seminoma

A

dipende dall’estensione della malattia, dall’invasione vascolare e della tunica vaginale

57
Q

seminoma anaplastico, caratteristiche

A
  • Imponente irregolarità cellulare e nucleare
  • alta frequenza di mitosi e di cellule giganti.
  • il “seminoma anaplastico’,’ a parità di stadiazione non si associa a un peggioramento della prognosi rispetto al seminoma classico, non si giova di una strategia terapeutica differente.
    Di conseguenza la maggior parte degli esperti non riconosce
    il “seminoma anaplastico” come un’entità distinta.
58
Q

andamento seminoma anaplastico

A

Nella VARIANTE ANAPLASTICA abbiamo evidente atipia cellulare, comportamento maggiormente aggressivo e prognosi peggiore rispetto alla variante tipica.

59
Q

immunoistochimica seminoma anaplastico

A

c-KIT +
OCT 4 +
PLAP + (fosfatasi alcalina placentare)
CK + (talvolta)

60
Q

seminoma spermatocitico, correlazione con seminoma

A

Sebbene sia etimologicamente correlato al seminoma, il seminoma spermatocitico è un tumore distinto sia clinicamente che istologicamente

61
Q

seminoma spermatocitico, epidemiologia

A
  • tumore raro
  • rappresenta l’1-2% di tutti i tumori a cellule germinali del testicolo.
  • Si sviluppa in età più avanzata rispetto alla maggior parte dei tumori testicolari: i pazienti hanno normalmente più di 65 anni.
62
Q

seminoma spermatocitico, crescita

A

neoplasia a lenta crescita

63
Q

metastasi seminoma spermatocitico

A
  • raramente dà luogo a metastasi;
64
Q

prognosi seminoma spermatocitico

A

eccellente

65
Q

microscopia seminoma spermatocitico

A

Microscopicamente costituito 3 popolazioni cellulari differenti, fra loro commiste:
- CELLULE BIZZARRE, GRANDI uni/multinucleate
- CELLULE MEDIE EOSINOFILE
- CELLULE PICCOLE EOSINOFILE simil-spermatociti secondari
e presentano numerose mitosi.

66
Q

immunoistochimica seminoma spermatocitico

A

plap -

67
Q

differenza istologica seminoma spermatocitico e tipico

A

Rispetto al seminoma tipico, i seminomi spermatocitici sono privi di linfociti, granulomi, sinciziotrofoblasti,

68
Q

cellule seminoma spermatocitico

A

, cellule voluminose con margini distinti, nuclei pallìdi, nucleoli prominenti e sparso infiltrato linfocitario.

69
Q

sede di origine seminoma spermatocitico

A

extratesticolare, presenza contestuale di altri tumori germinali e associazione con la ITGCN

70
Q

macroscopia seminoma spermatocitico

A
  • superficie di sezione morbida,
  • colore grigio chiaro, che talvolta rivela cisti mucoidi.

Macroscopicamente si presenta come massa di aspetto gelatinoso e consistenza morbida, soffice, colore grigiobiancastro,talora contenente cisti mucoidi

71
Q

tipi di cellule seminoma spermatocitico

A
  • tre popolazioni cellulari fra loro commiste:
    (1) cellule di medie dimensioni, nella maggior parte dei casi con un nucleo arrotondato e citoplasma eosinofilo;
    (2) cellule di minute dimensioni con un bordo sottile di citoplasma esosinofilo simili a spermatociti secondari;
    (3) cellule di notevoli dimensioni, sia uninucleate sia multinucleate.
    La cromatina in alcune cellule di medie dimensioni è simile a quella riscontrata nella fase meiotica di spermatociti non neoplastici (spirema).
72
Q

carcinoma embrionario, introduzione

A

, può insorgere come forma pura, ma maggioranza dei casi e rappresenta una componente di tumori germinali misti.

73
Q

carcinoma embrionario, epidemiologia

A

referenzialmente tra i 20 e i 30 anni. Il picco di incidenza è intorno ai 30 anni,

74
Q

prognosi carcinoma embrionario

A

Sono tumori più aggressivi rispetto ai seminomi. Hanno crescita rapida,

75
Q

macroscopia carcinoma embrionario

A

neoplasia è di dimensioni minori rispetto ai seminomi, massa solida scarsamente demarcata, aspetto più variegato del seminoma , massa molle,
- di solito non sostituisce completamente l’intero testicolo.
- Sulla superficie di taglio, la massa appare variegata, generalmente di piccole dimensioni, color grigio biancastro,
- margini scarsamente demarcati , bordi indistinti e frequente invasione della tunica vaginale.
- focolai di emorragia e necrosi talora molto piccoli , focolai di necrosi

76
Q

estensione carcinoma embrionario

A

Non è infrequente l’estensione attraverso la tunica albuginea verso l’epididimo o il funicolo.

77
Q

pattern di crescita carcinoma embrionario

A

solido o papillare o ghiandolare,

78
Q

istologia carcinoma embrionario

A

cellule sono simili alle cellule staminali embrionali, citoplasma granulare,
Microscopicamente proliferazione di nidi ci CELLULE INDIFFERENZIATE con margini mal definiti, con pleomorfismo nucleare e nucleoli evidenti. Talvolta presentano disposizione alveolari o papillare. Presenza di mitosi atipiche e, perifericamente, crescita intratubulare.
4 Nucleolo ben evidente
5 Mitosi atipiche
6 Talvolta possono essere presenti sinccizio trofoblasti singoli o in piccoli gruppi.
7 nuclei perfettamente rotondi e di dimensioni Variabili; ii nuclei sono pleomorfi, vescicolosi, affollati, con evidenti nucleoli
8 spesso è presente necrosi confluente
9 comuni le cellule giganti bizzarre.
10 Crescita intratubulare alla periferia.
11 Numerose mitosi
12 PLAP assente

79
Q

istologia carcinoma embrionario

A
  • cellule crescono formando strutture alveolari o tubulari, talvolta con aspetti papillari
  • Nei carcinomi embrionari si evidenzia la mancanza di strutture ghiandolari con nuclei basali e citoplasmanapicale come accade nei teratomi.
  • Molte lesioni anaplastiche possono presentare cordoni cellulari.
    Le cellule tumorali hanno un aspetto di tipo epiteliale, sono grandi e anaplastiche con nuclei ipercromatici e nucleoli prominenti.
  • La presenza di cellule giganti e di figure mitotiche è frequente
80
Q

differenze istologiche carcinoma embrionario e seminoma

A

Contrariamente al seminoma, i margini cellulari sono scarsamente
distinti, e si osserva una considerevole variabilità di forma e dimensioni cellulari e nucleari.

81
Q

marcatori istologici carcinoma embrionale

A

I carcinomi embrionari condividono alcuni marcatori con il seminoma come il OCT 3/4 ela PLAP, ma differiscono dalla positività per la citocheratina e il CD30, e sono negative per il c-KIT,EMA, KIT, SOX 17 e podoplanina

82
Q

immunoistochimica carcinoma embrionale

A

OCT3/4 + (Octamer Binding Transcription Factor)
PLAP + (fosfatasi alcalina placentare), CK +, CD30 +, c-KIT –

83
Q

clinica carcinoma embrionale

A

di solito il carcinoma embrionale può provocare ginecomastia, è spesso metastatica al momento della diagnosi. L’ingrossamento testicolare può essere minimo, circa 4 cm. Al momento della diagnosi è già presente infiltrazione locale della rete testis, dell’epididimo e del cordone spermatico

84
Q

assocaizione carcinoma embrionale

A

Mai associato con le forme non seminomatose

85
Q

prognosi carcinoma embrionale

A

Prognosi eccellente. Rare le metastasi. Il più importante fattore prognostico è lo stadio, il tumore diffonde per via linfatica ai linfonodi retroperitoneali e successivamente a quelli mediastinici e laterocervicali e per via ematica ai polmoni.

86
Q

terapia carcinoma embrionale

A

orchiectomia

87
Q

tumore del sacco vitellino, importanza

A

carcinomi del testicolo più comuni nell’infanzia e nei bambini fino ai tre anni
di età.

88
Q

tumori del sacco vitellino, epidemiologia

A
  • Carcinomi del testicolo più comuni nell’infanzia e nei bambini fino ai 3 aa di età
  • Negli adulti, la forma pura di questa neoplasia è rara; tuttavia, elementi del sacco
    vitellino si osservano frequentemente in combinazione con i carcinomi
    embrionari.
89
Q

tumore del sacco vitellino, macroscopia

A
  • tumore non è capsulato
  • sulla sezione di taglio si presenta omogeneo, bianco giallastro e di aspetto mucinoso.
    Macroscopicamente presenta aspetto mucinoso, omogeneo, color bianco-giallastro, NON capsulato e
    frequentemente con aspetti cistici.
    13 Consistenza soffice ed aspetto cistico nell’infanzia
    14 Non capsulato, bianco giallastro, mucinoso
90
Q

microscopia tumore del sacco vitellino

A

Microscopicamente presenta una
- CELLULE EPITELIALI EOSINOFILE, ben differenziate, con organizzazione organoide, contente
GRANULI PAS+ (granuli che troviamo anche extracellulari)
- stroma con architettura simil-reticolare, con CELLULE STROMALI CUBOIDI/ALLUNGATE
Nel contesto dello stroma, nel 50% dei casi, osserviamo i CORPI DI SCHILLER-DUVALL (strutture simili a seni
endodermici) con core mesodermico e capillare centrale circondate da uno due strati di cellule, viscerale e
parietale. Frequentemente formazioni microscistiche.
16 Inclusi intra ed extracitoplasmatici pas positivi e afp+
- architettura è simil-reticolare
- Forma una rete di cellule cuboidi o allungate, di media taglia.
- strutture papillari, cordoni solidi di cellule e una moltitudine di altre caratteristiche istologiche.
- In circa la metà dei tumori del sacco vitellino, si possono osservare strutture simili
ai seni endodermici (corpi di Schiller-Duval);
- All’interno e all’esterno del citoplasma delle cellule neoplastiche si osservano globuli
ialini eosinofili

91
Q

immunoistochimica tumori del sacco vitellino,

A
  • AFP e l’antitripsina possono essere evidenziate nei granuli eosinofili con colorazioni immunocitochimiche.
  • AFP+ (ALFAFETOPROTEINA)
  • α1-antitripsina +
  • La presenza di AFP nelle cellule tumorali è molto caratteristica e sottolinea la loro differenziazione in cellule del sacco vitellino.
92
Q

componenti corpi di schiller duval

A
  • costituite da un “core” mesodermico con un capillare centrale
  • da uno strato viscerale e parietale di cellule, che somiglia ai glomeruli renali primitivi.
93
Q

coriocarcinoma, definizione

A

Il coriocarcinoma è il tumore testicolare a più alta malignità.

94
Q

epidemiologia coriocarcinoma

A

Nella sua forma “pura”, il coriocarcinoma è raro e costituisce infatti meno dell’1% di tutte le neoplasie a cellule germinali.

95
Q

morfologia coriocarcinoma

A

Spesso, non causano l’aumento di volume del testicolo
- si manifestano come piccoli noduli palpabili.
Macroscopicamente si presenta come una piccola massa (spesso non superiore ai 1-1,5 cm), frequentemente
a carattere necrotico-emorragico.

96
Q

dimensionin coriocarcinoma

A

Tipicamente, questi tumori sono piccoli, raramente più grandi di 5cm di diametro.

97
Q

istologia coriocarcinoma

A
  • Le aree necrotiche ed emorragiche sono estremamente frequenti.
  • lstologicamente, il tumore contiene due tipi cellulari
    Microscopicamente risulta costituito da due tipi cellulari:
  • CELLULE GIGANTI SINCIZIOTROFOBLASTICHE con citoplasma vacuolato eosinofilo e multipli
    nuclei ipercromici e lobulati
  • CELLULE POLIGONALI CITOTROFOBLASTICHE con citoplasma chiaro, disposte in aggregati o
    cordoni, con nucleo uniforme e regolare
  • cellule giganti del sinciziotrofoblasto con nuclei atipici
  • Aumento HCG
98
Q

citologia sinciziotrofoblasto

A
  • voluminose con molti nuclei irregolari o lobulati e ipercromatici,
  • presentano un citoplasma abbondante eosinofilo e ricco in vacuoli.
  • Nel citoplasma si può inoltre individuare la presenza di HCG.
  • Il citotrofoblasto è costituito da cellule più regolari ad aspetto poligonale con margini distinti e citoplasma chiaro; la loro crescita avviene in aggregati o cordoni
    solidi e il nucleo è uniforme e regolare.
99
Q

immunoistochimica coriocarcinoma\

A

hcg+

100
Q

teratoma, definizione

A

gruppo complesso di tumori che presenta diverse componenti cellulari o tessutali che derivano dai tre foglietti embrionari. Teratocarcinoma ( in disuso ) : teratoma e carcinoma embrionario FORMA MISTA

101
Q

epidemiologia teratoma

A
  • ogni età, da quella infantile a quella adulta.
  • Le forme pure di teratoma sono abbastanza comuni nei lattanti e nei bambini, seconde in frequenza solo ai tumori del sacco vitellino.
  • Negli adulti, i teratomi puri sono rari e costituiscono il 2-3% dei tumori a cellule germinali.
  • Tuttavia, nel 45% dei casi, il teratoma si presenta in associazione ad altri tipi tumorali.
  • Costituisce complessivamente il 5-10% dei tumori a cellule germinali. Colpisce tutte le età, nell’infanzia più frequentemente come FORMA PURA (al secondo posto dopo il tumore del sacco vitellino) ma rare negli adulti (2-3%) dove più frequentemente osserviamo le FORME MISTE (teratoma misto ad altri istotipi di tumori a cellule germinali, principalmente K embrionario e coriocarcinoma). Quando compare nell’infanzia presenta carattere benigno mentre dopo la pubertà acquisisce caratteristiche di malignità.
  • Negli adulti teratoma immaturo ( significato prognostico non chiaro)
102
Q

macroscopia teratoma

A
  • i teratomi sono in genere voluminosi e hanno un diametro di 5-10cm.
  • Poiché questi si compongono di diversi tessuti, l’aspetto è eterogeneo
  • Si presenta come massa eterogenea, spesso con aspetti cistici e differenziazione
103
Q

istologia teratoma

A

cellule chiare citotrofoblastiche (punta di freccia) con nucleo centrale e sincizlotrotoblastiche con (freccia) multipli nuclei ipercromatici immersi in un citoplasma eosinofilo, voluminosi nuclei di aspetto variegato,
- Presenza di necrosi od emorragia, che rappresentano i foci di carcinoma embrionario o coriocarcinoma

104
Q

aspetto al taglio teratoma

A
  • molteplicità dei tessuti reperibili istologicamente, aree solide, a volte cartilaginee e cistiche
  • La presenza di necrosi e di emorragie indica la concomitanza di un carcinoma embrionario, di un coriocarcinoma o di entrambi.
105
Q

istologia teratomi

A
  • Si compongono di una eterogenea commistione di cellule differenziate o di strutture organoidi, come tessuto nervoso, fasci muscolari, isole di cartilagine, aggregati di
    epitelio squamoso, strutture ghiandolari simil-tiroidee, epitelio bronchiale o bronchiolare e focolai di parete intestinale o sostanza cerebrale, il tutto immerso in uno stroma fibroso
    o mixoide.
  • Questi elementi possono essere maturi (somiglianti ai vari tessuti dell’adulto) o immaturi (che condividono caratteristiche istologiche con il tessuto fetale o
    embrionale).
106
Q

forme di teratomi differenti

A

Le cisti dermoidi ed epidermiche sono una
forma di teratoma comunemente presente nelle ovaie, ma rara nei testicoli.

107
Q

forma di teratoma ovarico, comportamento

A

A differenza dei teratomi testicolari, hanno un comportamento benigno.

108
Q

evoluzione teratoma

A

Raramente, un tumore maligno non germinale può trasformarsi in un teratoma, teratoma con trasformazione maligna, la malignità è identificabile nei derivati di una o più linee cellulari.

109
Q

istologia teratoma

A

focolai di carcinoma squamoso,
- Focolai di adenocarcinoma secernente mucina o di sarcoma.
17 tutti i tipi di tessuto: nervi, cartilagine e vari tipi di epitelio (cutaneo, gastrointestinale)
18 Tutti i tessuti devono essere ben differenziati

Microscopicamente presenta composizione cellulare eterogenea con cellule derivanti da TUTTI E TRE I FOGLIETTI EMBRIONALI. Queste possono essere mature (TERATOMA MATURO), richiamando direttamente l’aspetto dei tessuti maturi (cartilagine, cute, tessuto nervoso, fasci muscolari, epitelio gastrointestinale, epitelio bronchiale, ecc) oppure essere immature (TERATOMA IMMATURO) richiamando l’aspetto dei tessuti embrionali e fetali. Le popolazioni cellulari variamente frammiste sono immerse in uno stroma fibroso o mixoide.

110
Q

tipi di teratoma e tipi di cellule componenti,

A

Teratoma immaturo: neuroepitelio Teratoma maturo: cartilagine
Teratoma maturo: cute Teratoma maturo: epitelio gastrointestinale

111
Q

importanza della diagnosi precoce dello sviluppo di malignità non germinale

A

Non risposta alla chemioterapia qualora si diffonda al di fuori del testicolo. In questo caso, l’unica possibilità di cura risiede nella resecabilità del tumore.
GENETICA, forme maligne di cellule non germinali hanno un isocromosoma 12p, simile alle cellule germinali da cui derivano.

112
Q

decorso differente in età diverse

A
  • bambini, i teratomi maturi differenziati hanno un decorso benigno.
  • Maschi postpuberali, tutti i teratomi sono considerati maligni e in grado di metastatizzare indipendentemente dalla presenza di elementi maturi o immaturi.
113
Q

importanza della verifica dell’immaturità di un teratoma

A

Non è
fondamentale riscontrare la presenza di immaturità in un teratoma testicolare di un paziente postpubertà.

114
Q

tumori misti

A