pancreatite ACUTA Flashcards

1
Q

DEFINIZIONE

A

lesione pancreatica parenchimale reversibile associata a flogosi, malattia ad andamento clinico acuto dovuta ad autodigestione enzimatica del tessuto pancreatico causata da un abnorme attivazione intraghiandolare degli enzimi prodotti dalle cellule acinari

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2
Q

QUADRO

A
  • Danno pancreatico reversibile
  • Flogosi
  • Quadro molto variabile che va da edema interstiziale e focale steatonecrosi ad estesa necrosi parenchimale emorragica
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3
Q

EPIDEMIOLOGIA

A

relativamente comune
- Colpisce prevalentemente il vi ed VII decennio di vita,
- Tasso di incidenza attorno ai 10 20 casi ogni 100 000 abitanti,
- Causa principale etilismo,
- Colelitiasi associata nel 35 60% dei casi
- Rapporto maschio femmina è 1 3 nei casi di patologie delle vie biliari e di 6 1 nei casi di etilismo

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4
Q

EZIOLOGIA

A

L’alcolismo e la calcolosi biliare sono causa di gran parte delle pancreatiti acute. Cause meno comuni includono fattori infettivi, parotiti, alterazioni vascolari ischemizzanti , malattie metaboliche, traumi anche iatrogeni, alterazioni genetiche ereditarie, soprattutto a carico di geni codificanti per enzimi pancreatici o loro inibitori e numerosi farmaci. Tutte queste cause, se sommate, non raggiungono il 10%. Esiste infine un ulteriore 10% di casi di pancreatite idiopatica
- Metabolici,
- Sostanze tossiche , prevalentemente alcol, etilismo
- Iperlipoproteinemia
- Ipercalcemia,
- Farmaci
- Meccanici,
- Ostruzione dotto, calcolosi
- Traumi,
- Danni iatrogeni, interventi, colangiopancreatografia retrograda endoscopica
- genetici
- Difetti genetici ereditari,
- Lesioni vascolari,
- Infezioni,
- Vascolari,
- Shock
- Ateroembolismo
- Vasculite
- Infettivi
- Parotiti

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5
Q

PATOGENESI

A

rilascio ed inattivazione enzimi pancreatici con distruzione parenchima ed inducono reazione infiammatoria acuta, Tripsina viene normalmente secreta in forma inattivata, se attivata impropriamente la tripsina può attivare altri proenzimi, che successivamente degradano le cellule adipose e danneggiano fibre elastiche dei vasi,
- Attivazione precallicreina e sistema delle chinine

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6
Q

MECCANISMI PRINCIPALI PATOGENESI

A
  • Ereditaria
  • Enzimatica
  • Ostruzione dotto pancreatico
  • Danno primario cellule acinari
  • Trasporto intracellulare difettoso dei proenzimi
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7
Q

MORFOLOGIA PATOGENESI

A

le lesioni elementari che si incontrano nella pancreatite acuta sono
- Edema interstiziale
- Steatonecrosi
- Infiltrato infiammatorio acuto
- Necrosi parenchimale proteolitica
- Emorragia da digestione enzimatica dei vasi.
Nella pancreatite lieve, l’edema interstiziale determina ingrossamento della ghiandola e si associa a minuscoli focolai di steatonecrosi nel grasso peripancreatico ed in quello presente tra i lobuli pancreatici. Gli acidi grassi liberati dalla digestione enzimatica dei lipidi si combinano con i Sali di calcio, che conferiscono alla necrosi aspetto a macchie di calcio. Inoltre alla steatonecrosi è secondaria reazione infiammatoria.
La reazione infiammatoria acuta è secondaria alla steatonecrosi e commisurata all’estensione della stessa.
Nella forma grave della malattia, invece, il pancreas è caratterizzato da ampie aree confluenti di necrosi emorragica intraparenchimale, variamente associate a condizioni di steatonecrosi.
Tramite i vasi linfatici i focolai di steatonecrosi possono essere anche dislocati in aree di tessuto adiposo extrapancreatico, inclusi omento , mesentere e anche il tessuto adiposo sottocutaneo

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8
Q

CLINICA

A

la cavità peritoneale può contenere liquido torbido, rosso scuro, sul quale galleggiano gocciole di grasso disciolto, cosiddetto aspetto a brodo di pollo

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9
Q

FISIOPATOLOGIA

A

la pancreatite acuta è il risultato dell’attivazione intraghiandolare degli enzimi pancreatici. L’autodigestione del tessuto adiposo, la steatonecrosi, è la lesione più frequentemente riscontrata, in quanto la lipasi è secreta dalle cellule acinari in forma attiva, mentre gli altri enzimi, secreti in forma di precursore inattivo, necessitano di un meccanismo di attivazione che normalmente ha luogo solo nel lume duodenale. Il ruolo più importante nel meccanismo di attivazione enzimatica intrapancreatica è svolto dalla tripsina, secreta sotto forma di tripsinogeno. Pertanto l’attivazione del tripsinogeno è l’evento fondamentale nell’insorgenza della pancreatite acuta. Attivazione di proteasi e fosfolipasi porta ad autodigestione delle cellule acinari e delle loro membrane, mentre quella dell’elastasi porta alla disgregazione delle fibre elastiche dei vasi ematici con conseguenti emorragie.
Inoltre, l’attivazione della precallicreina, attraverso il sistema delle chinine contribuisce all’instaurarsi di fenomeni infiammatori e trombotici, dei piccoli vasi peri ed intrapancreatici.

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10
Q

QUALI MECCANISMI PORTANO ALL’ATTIVAZIONE A CASCATA DEGLI ENZIMI PANCREATICI,

A

1 DANNO PRIMARIO DELLA CELLULA ACINARE, Meccanismo primario, profonda alterazione dei meccanismi della cellula, sotto l’effetto degli agenti lesivi, che culmina in uno sconvolgimento della compartimentalizzazione intracellulare e conseguente attivazione intracellulare degli enzimi pancreatici per opera delle idrolasi lisosomiali.
2 OSTRUZIONE DEL DOTTO PANCREATICO CON REFLUSSO BILIARE, Secondo questa teoria il primo evento sarebbe un ostruzione della confluenza tra coledoco e dotto di Wirsung a livello dell’ampolla di Vater per la presenza di un calcolo o di sabbia biliare. Quest’ostruzione determina un aumento della pressione intraduttale e o un’incontinenza dell’ampolla, che a sua volta attiva i proenzimi pancreatici con conseguente fuoriuscita degli enzimi attivati dai piccoli dotti dell’interstizio. L’endotossinemia, conseguente al rilascio in circolo di enzimi tossici e al riassorbimento di proteine denaturate, l’ipovolemia, le alterazioni elettrolitiche, il rilascio di citochine e di agenti vasoattivi sono alla base della rapida insorgenza dello shock.

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11
Q

SINTOMATOLOGIA

A
  • Dolore addominale è il sintomo cardine, la sua intensità viene determinata in base alla gravità della patologia, nelle forme gravi è intenso, con irradiazione posteriore. Lo shock è frequente nelle forme gravi, ha come conseguenza l’insufficienza renale.
  • Altre alterazioni sistemiche che possono verificarsi sono la sindrome da distress respiratorio acuto e la coagulazione intravasale disseminata
  • Indagini di laboratorio rivelano precoce innalzamento dei livelli sierici di amilasi , seguito poi dalla lipasi. Assorbimento di calcio a livello delle aree di steatonecrosi conduce ad ipocalcemia
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12
Q

STORIA NATURALE

A

la pancreatite acuta è una malattia reversibile, specie nelle forme lievi. Le forme gravi rappresentano il 10% dei casi totali. Solo il 5% dei pz va incontro a morte, prevalentemente per delle complicanze legate allo shock o per altre alterazioni sistemiche. I focoali di necrosi parenchimale o di steatonecrosi di piccole dimensioni regrediscono senza reliquiati, i focolai di dimensioni superiori a 5 cm non si risolvono spontaneamente.
Alla periferia dei focolai si accumulano macrofagi inglobanti emosiderina e prodotti di degradazione dei lipidi, cellule infiammatorie e fibroblasti con formazione di tessuto di granulazione. Dopo circa un mese il tessuto di granulazione evolve in una capsula fibrosa che delimita una cavità priva di rivestimento epiteliale o pseudocisti. Il contenuto della pseudocisti è di solito costituito da succo pancreatico, a causa di persistenti comunicazioni con il dotto del pancreas residuo. La pseudocisti si può infrossare con il tempo. Le aree steatonecrotiche e pseudocisti possono infettarsi per opera di batteri di origine intestinale, dando luogo ad estensione dell’infezione alla cavità peritonale e determinare peritonite purulenta.

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13
Q

PANCREATITE ACUTA EREDITARIA, CARATTERISTICHE CLINICHE ED EZIOLOGIA

A

Attacchi ricorrenti di pancreatite grave, che generalmente compaiono dall’infanzia, mutazione della linea germinale del gene per il tripsinogeno cationico,
- Le mutazioni alterano un gene utile per l’esclusione, un sito del tripsinogeno essenziale per il clivaggio della tripsina da parte della tripsina stessa, se una piccola porzione di tripsina viene attivata nel pancreas può attivare altri proenzimi digestivi, portando allo sviluppo della pancreatite,

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14
Q

ENZIMATICA, PATOGENESI

A
  • Degradazione tessuto adiposo,
  • Danneggiamento fibre elastiche, vasi
  • Attivazione tripsina, che degrada precallicreina attivazione sistema chinine,
  • Attivazione del complemento e cascata coagulativa
  • Infiammazione e trombosi piccoli vasi
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15
Q

OSTRUZIONE DOTTO PANCREATICO, CAUSA

A
  • Calcoli biliari
  • Tumori periampollari
  • Parassiti, ascaris lumbricoides
  • Pancreas divisum
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16
Q

OSTRUZIONE DOTTO PANCREATICO, PATOGENESI

A
  • Ostruzione innalza pressione intraduttale
  • Accumulo liquido pancreatico o ricco di enzimi interstiziali,
  • Lipasi è prodotta in forma attiva, steatonecrosi locale
  • Morte adipociti con rilascio mediatori infiammazione
  • Comparsa edema interstiziale per modificazione permeabilità microcircolo
  • Edema compromette circolo
  • Compromissione circolo porta ad insufficienza vascolare e danno ischemico alle cellule acinari
17
Q

DANNO PRIMARIO DELLE CELLULE ACINARI, PATOGENESI

A
  • Rilascio enzimi digestivi,
  • Infiammazione
  • Autodigestione
18
Q

EZIOLOGIA DANNO PRIMARIO DELLE CELLULE ACINARI

A
  • Prevalentemente in pancreatiti acute deteminate da virus, come la parotite, farmaci, ischemia o shock
  • Esogeno
  • Endogeno,
  • Stressi ossidativo,
  • Ossidazione lipidi di membrana,
  • Attivazione fattori di trascrizione,
  • Espressione di chemochine,
  • Arrivo mononucleati per richiamo calcio
  • Coattivazione in maniera inappropriata enzimi digestivi,
19
Q

CA E ATTIVAZIONE ENZIMI PANCREATICI,

A
  • Si ipotizza che qualsiasi fattore che determina aumento calcio possa scatenare rilascio tripsina,
20
Q

TRASPORTO INTRACELLULARE DIFETTOSO DI PROENZIMI IN CELLULE ACINARI

A

danno cellulare determina rilascio enzimi lisosomiali,

21
Q

ALCOL, CAUSA PANCREATITE

A
  • Aumento transitorio contrazione sfintere di oddi
  • Formazione precipitati proteici densi,
  • Ostruzione piccoli dotti,
  • Stress ossidativo alcol indotto,
  • Favorisce fusione lisosomiale
  • Alterazione livelli intracellulare di calcio, danni mitocondriali
22
Q

FATTORI GENETICI, MUTAZIONI DETERMINANTI PANCREATICI ACUTE RICORRENTI

A
  • Rrss 1
  • Spnk1
  • Cftr,
  • Causano mutazioni gain of function del gene per il tripsinogeno
23
Q

MORFOLOGIA,

A
  • Molto variabile, lievi, gravi
24
Q

ALTERAZIONI DI BASE,

A
  • Steatonecrosi,
  • Infiammazione acuta,
  • Edema
  • Danno microvascolare,
  • Distruzione parenchima pancreatico
  • Distruzione vasi sanguigni
25
Q

FORME PIU’ GRAVI

A

pancreatite acuta necrotizzante
- Necrosi tessuto pancreatico interessa componenti acinari e duttali ed isole di Langerhans,
- Danno vascolare può causare emorragia in parenchima pancreatico

26
Q

FORME PIU’ LIEVI

A

pancreatite acuta interstiziale

27
Q

MACROSCOPIA, PANCREATITE ACUTA

A
  • Parenchima rosso nerastro per emorragia,
  • Sparsi focolari giallo biancastri, e calcifici AREE DI STEATONECROSI
  • Aspetto gessoso,
  • Focolai di steatonecrosi anche in organi vicini, anche in depositi adiposi extrapancreatici
  • Cavità peritoneale, in gran parte dei casi contiene liquido sieroso torbido, in cui si possono osservare globuli di grasso
28
Q

PANCREATITE EMORRAGICA, CARAATTERISTICHE

A

1 necrosi a parenchima estesa,
2 emorragia parenchimale diffusa

29
Q

CARATTERISTICHE CLINICHE PANCREATITI

A
  • Dolore addominale costante ed intenso, parte superiore del dorso, occasionalmente spalla sx, gravità varia, fino a crisi,
  • Spesso associato a dolore riferito alla spalla sinistra,
  • Gravità varia da forme lievi a forme gravi ed invalidanti,
  • Pancreatite acuta e conclamata viene confermato da alti livelli di amilasi e di lipasi
  • I pz con pancreatite acuta conclamata solitamente presentano addome acuto ad esordio improvviso e drammatico
  • Anoressia,
  • Nausea,
  • Vomito
30
Q

DIAGNOSI PANCREATIITE

A

LABORATORIO, aumento lipasi, e amilasi, livelli variabili
- Leucocitosi,
- cid, ards,
- glicosuria,
- iperglicemia
- ipercalcemia o ipocalcemia
- Clinica

31
Q

PANCREATITE COME EMERGENZA CLINICA

A

addome acuto, rilascio in circolo enzimi, citochine e mediatori

32
Q

PROGNOSI PANCREATITE

A

5% soggetti muore entro 1 settimana

33
Q

COMPLICANZE E SEQUELE PANCREATITI

A
  • Ascessi pancreatici
  • Collasso vascolare periferico e shock con necrosi acuta tubuli renali,
  • Pseudocisti
  • Insufficienza multiorgano
  • Sovrainfezione
34
Q

TERAPIA PANCREATITE

A

chiave della gestione terapeutica è la messa in riposo del pancreas attraverso sospensione totale alimentazione, liquidi ev ed analgesia,