CIRROSI Flashcards
DEFINIZIONE
malattia a decorso cronico progressivo, che interessa il fegato Con una trasformazione fibrotica che suddivide il parenchima in noduli, processo diffuso caratterizzato da fibrosi e da conversione dalla normale architettura in noduli strutturalmente abnormi. Rappresenta lo stadio finale comune di molte patologie croniche del fegato. Da un punto di vista morfologico è caratterizzata da fibrosi e sovvertimento architetturale del parenchima epatico con formazione di aree nodulari di rigenerazione
EPIDEMIOLOGIA
malattia dell’età media o avanzata,
- massimo di frequenza tra i 50 e i 60 anni
- infanti raramente interessati,
- uomini sono colpiti con frequenza almeno doppia rispetto alle donne
- Prevalenza mostra una spiccata variabilità geografica, in funzione della frequenza dei principali agenti eziologici a cui è correlata, epatite b, c, abuso di alcol etilico
CLASSIFICAZIONE , QUALE PIU’ UTILIZZATA
Non esiste attualmente una classificazione soddisfacente delle cirrosi, ma quella basata sull’etiologia è la più seguita.
CLASSIFICAZIONE SU BASE EZIOLOGICA
forme acquisite, che nei paesi occidentali sono principalmente dovute all’ABUSO DI ALCOOL
(60-70% dei casi), seguito dalle EPATITI VIRALI CRONICHE (10%) e dalle AFFEZIONI DELLE
VIE BILIARI (5-10%);
- forme congenite, molto più rare, le possiamo osservare anche nei giovani e sono
principalmente dovute a EMOCROMATOSI EREDITARIA, MALATTIA DI WILSON e DEFICIT DI
α-1-ANTITRIPSINA
EZIOLOGIA
le cause piu’ importanti sono rappresentate da farmaci e tossici, tra cui l’alcol etilico è il più frequente, infezioni virali, schistosomiasi, autoimmunità, patologie metaboliche, patologie dei dotti biliari, patologie vascolari.
EZIOLOGIA, FORME
- Epatopatia alcolica
- Epatite virale
- Malattie delle vie biliari,
- Emocromatosi ereditaria,
- Malattia di wilson
- Deficit di alfa 1 antitripsina,
- Cirrosi criptogenetica,
COSA SI INTENDE PER CIRROSI CRIPTOGENETICA
casi in cui non è possibile individuare una causa
FATTORI DI RISCHIO PER LO SVILUPPO DI CIRROSI
.Epatiti virali
*HBV, HCV, HDV
*E. autoimmuni
2.Stetoepatitenon alcolica (NASH)
3.Ostruzione biliare
4.Farmaci e sostanze tossiche
*Metotrexate
*Alcool
5.Disordini metabolici/malattie genetiche
*Deficit α1 antitripsina
*M. di Wilson
*Glicogenosi
*Emocromatosi
- Fase terminale di numerose malattia,
- Forme infiammatorie, virus,
EZIOLOGIA E PERCENTUALI INCIDENZA
Epatopatia alcolica 60-70%
Epatite virale
Malattie delle vie biliari
Emocromatosi ereditaria 5% Malattia di Wilson rara
Deficit di u-l-antitripsina rara
Cirrosi criptogenetica 10-15%
DEFINIZIONE CRIPTOGENETICA
Si riferisce a quei casi nei quali non è possibile individuare una causa , molto frequente
FISIOPATOLOGIA DELL’EVOLUZIONE VERSO LA CIRROSI
nella patogenesi della cirrosi un ruolo particolare viene attribuito alle cellule di ito, situate negli spazi di disse. In condizioni fisiologiche le cellule di ito presentano un citoplasma ricco di vacuoli lipidici ed un piccolo nucleo di forma triangolare. La funzione fisiologica delle cellule di ito è quella di accumulare vitamine liposolubili come la vitamina a, mentre in corso di epatiti croniche con diversa eziologia, con fenomeni di necrosi epatocitaria diffusa, le cellule di ito vanno incontro a numerose trasformazioni, infatti i vacuoli citoplasmatici scompaiono, la cellula diviene fusata, il nucleo prende forma allungata e nel citoplasma compaioon abbondante reticolo rugoso e filamenti di actina. Le cellule di ito trasformate prendono il nome di miofibroblasti, e sono i principali responsabili della produzione di fibrille collagene. La deposizione di fibrille collagene prende inizio negli spazi di disse, per poi estendersi all’interno dell’acino e portare a costituzione di setti fibrosi a ponte. La deposizione di fibre collagene all’interno dell’acino tende a formare sequestri epatocitari , gruppi piu’ o meno grandi di epatociti che vengono isolati dal tessuto connettivo neoformato. Dalla successiva rigenerazione degli epatociti sequestrati hanno poi origine i noduli epatocitari. Nel caso in cui i sequestri epatocitari siano costituiti da poche cellule la cirrosi prenderà il nome di micronodulare, mentre la rigenerazione di grandi sequestri darà luogo a macronoduli, che possono raggiungere il diametro di diversi centimetri.
Alla rigenerazione dei noduli conseguono importanti modifiche della microcircolazione epatica. Lungo i setti a ponte porto portali e porto centrali si ha un’intensa neoangiogenesi, con formazione di shunt intraepatici attraverso i quali il sangue portale ed il sangue arterioso possono confluire direttamente in una vena terminale senza attraversare l’acino, con queste ocnseguenze:
- Ipoperfusione di sangue arterioso negli acini che aggraverà i fenomeni di sofferenza epatocitaria, contribuendo afenomeni di necrosi epatocellulare,
- La formazione dei noduli conseguente alla fibrosi a ponte tende ad aumentare il grado di alterazioni circolatorie intorno ad ogni nodulo, e si viene a formare un pelsso vascolare che aumenta gli shint,
- Marcato aumento delle resistenze vascolari, base per lo sviluppo dellìipertensione portale,
FATTORI RESPONSABILI DELL’AUMENTO DELLE RESISTENZE A LIVELLO EPATICO,
- Sclerosi degli spazi portali per compressione venule ed arteriole,
- Trasformazione delle cellule di ito in cellule stellate aumenta le resistenze vascolari a livello sinusoidale,
- Deposizione delle fibre collagene negli spazi di disse, rende le pareti sinusoidali più rigide,
- deposizione di fibre reticolari in lume sinusoisale
CARATTERISTICHE
caratterizzata da FENOMENI NECROTICI E RIGENERATIVI con EVOLUZIONE FIBROTICA MASSIVA, che portano a SOVVERTIMENTO COMPLETO DELL’ARCHITETTURA EPATICA DA FIBROSI cono conseguenti alterazioni della vascolarizzazione e della circolazione biliare. i creano delle cicatrici fibrose confluenti che circondano i noduli di parenchima residuo.
Malattia epatica in fase terminale caratterizzata da fibrosi diffusa con sepimentazione del parenchima epatico dalla fibrosi e formazione di noduli di piccole medie o grandi dimensioni e formazione di shuntt tra spazi portali, spazi portali con vene centrolobulari, tra vene centrolobulari
decorso
cronico progressivo
localizzazione danno cirrosi
interessa diffusamente il parenchima epatico
manifestazioni
- fenomeni necrotici e rigenerativi,
- fibrosi
- fibrosi determina sovvertimento architetturale e di alterazioni della vascolarizzazione
- conversione dalla normale architettura in noduli strutturalmente abnormi
elementi essenziali per la diagnosi bioptica di cirrosi
- carattere diffuso delle lesioni,
- fibrosi
- noduli
LTERIORI ELEMENTI IMPORTANTI NELLA DIAGNOSI CHE NON COMPAIONO NELLA DIAGNOSI BIOPTICA DI CIRROSI,
necrosi,
- rigenerazione nodulare
- vascolarizzazione abnorme
a che cosa è utile la definizione della cirrosi
differenziare le vere crrosi dalle numerose altre epatopatie croniche che, pur presentando qualche carattere in comune con la cirrosi, ne differiscono per altri,
- iperplasia nodulare focale,
- iperplasia nodulare diffusa senza cirrosi,
- fibrosi epatica congenita,
- iperplasia nodulare rigenerativa,
- sclerosi epatiche di origine flogistica (tubercolare, sarcoidea, brucellare, luetica),
- affezioni nelle quali la fibrosi, anche quando molto estesa, non è mai tale da sovvertire l’architettura lobulare e dove mancano di regola importanti focolai di rigenerazione epatocellulare
QUADRO MORFOLOGICO GENERALE,
Caratteri macroscopici,
Quadro morfologico generale
- in gran parte dei casi fegato ridotto di volume,
- prevalentemente riduzione volume a carico del lobo sx,
- rare forme in cui fegato può essere anche aumentato di volume
tipi di cirrosi
- Macronodulare
- Micronodulare
- Mista
patogenesi
processi patogenetici principali responsabili della trasformazione cirrotica del parenchima epatico
sono la NECROSI, ripetuta costantemente nel tempo,la FIBROSI , deposizione anomala nel tempo e la RIGENERAZIONE.
ORGANIZZAZIONE DEL COLLAGENE IN FEGATO NORMALE ED IN FEGATO PATOLOGICO
Normalmente il collagene interstiziale (tipo I e III) è concentrato a livello dei tratti portali e intorno alle vene centrali, con sottili fasci nello spazio di Disse.
Nel fegato cirrotico il collagene (tipo IV) si concentra a livello dello spazio di Disse con capillarizzazione dei sinusoidi.
La fibrosi è conseguenza della proliferazione e attivazione delle cellule di Itoin seguito a stimoli come:
*Infiammazione cronica e tossine
*Produzione di citochinee chemiochineda parte delle cellule di Kupffer
*Distruzione dell’ECM
LESIONE INIZIALE DEL PROCESSO CIRROGENO
La necrosi è la lesione iniziale del processo cirrogeno, può essere causata da molteplici fattori, ad esempio dall’azione tossica diretta dell’alcool
a livello epatico e per svolgere azione cirrogena deve essere:
- RIPETITIVA, ci deve essere un fattore che cronicamente induce necrosi epatocitaria, come
ad esempio negli alcolisti (un evento necrotico isolato non porta a cirrosi);
- DI GROSSA ENTITA, tale da distruggere la trama reticolare del tessuto epatico e indurre
quindi guarigione per seconda intenzione determinando fibrosi; - ORIENTATA, ossia deve possedere estensione dallo spazio portale alla vena centrolobulare
(un evento necrotico che coinvolge pochi epatociti non determinerà mai cirrosi).
risposta del parenchima epatico alla necrosi
In risposta ad un processo necrotico con tali caratteristiche, il parenchima epatico risponde con
enorme produzione di tessuto collagene ad opera principalmente delle CELLULE STELLATE
PERISINUSOIDALI DI ITO che, stimolate dalle cellule di Kupfer (a loro volta attivate da un processo
dannoso), si trasformano in cellule simil-fibroblasti ed iniziano a produrre matrice collagena in
grandi quantità. Questo collagene andrà a depositarsi negli SPAZI PORTALI e all’interno dei LOBULI
EPATICI, localizzandosi anche negli spazi di Disse dove costituisce delle STRUTTURE SETTALI
FIBROSE che vanno a coartare i sinusoidi epatici (capillarizzazione dei sinusoidi, è come se si venisse
a costituire una membrana basale attorno ad essi) e separano tra loro gli epatociti, alterando gli
scambi tra sangue e cellule epatiche e la circolazione biliare intralobulare. Nel complesso, l’area
colpita presenterà un’estensione della fibrosi con forma stellata per costituzione di PONTI FIBROSI
centro-centrali, porto-centrali e porto-portali.
Una reazione fibrotica di questa entità è sempre accompagnata da ANGIOGENESI, che si traduce in
un AUMENTANO DELLE ANASTOMOSI tra le diramazioni dell’arteria epatica e della vena porta
responsabili di un AUMENTO DELLA PRESSIONE PORTALE (l’elevata pressione dell’arteria epatica si
trasmette sul circolo portale). Il fegato tende a compensare questo aumento della pressione portale con l’APERTURA DI SHUNT VENO-VENOSI tra spazio potale e vena centro-lobulare in modo da scaricare questo aumento pressorio sulle vene centrali ma questo fa sì che la maggior parte del sangue proveniente dalla vena porta e dall’arteria epatica non passi attraverso i sinusoidi epatici (che in virtù delle alterazioni fibrotiche risultano coartati, con un aumento delle resistenze al flusso) e questo determina sofferenza ischemica degli epatociti che può tradursi in NECROSI ISCHEMICA contribuendo ad esacerbare il processo necrotico. Si forma pertanto un circolo vizioso in cui si ha progressiva diffusione del processo cirrotico.
Il parenchima epatico risponde a tutti questi insulti amplificando al massimo le sue capacità rigenerative.
Tuttavia, la distruzione dell’impalcatura connettivale del fegato impedisce il ripristino della normale architettura acinare e la rigenerazione porta quindi alla formazione di NODULI EPATOCITARI (RIGENERAZIONE NODULARE) che accrescendosi vanno a comprimere il parenchima e le strutture vascolari circostanti alterando sensibilmente la microcircolazione intraepatica, sia
sanguigna che biliare.
CIRROSI COME STADIO FINALE DI MALATTIA, DA CHE COSA E’ CARATTERIZZATA
La cirrosi come stadio finale di una malattia epatica è caratterizzata da:
*SETTI FIBROSI A PONTE: che collegano i tratti portali tra loro o con le vene centrolobulari
*NODULI PARENCHIMALI
*SOVVERTIMENTO DELL’INTERA ARCHITETTURA EPATICA
TIPOLOGIE DI NODULI
- Noduli inferiori a 3 mm sono denominati micronoduli
- Noduli con dimensioni superiori a 3 mm, macronoduli
CLASSIFICAZIONE MORFOLOGICA DELLA CIRROSI, IN BASE ALLE DIMENSIONI DEI NODULI
In base alle dimensioni dei noduli distinguiamo:
- CIRROSI MICRONODULARE, con noduli di diametro < 3 mm separati da sottili setti fibrosi
(la cirrosi alcolica è un esempio di cirrosi micronodulare), caratterizzata da una certa
regolarità nella distribuzione della fibrosi, tipico delle cirrosi in cui il danno necrotico è
omogeneamente diffuso a tutti i lobuli (es. nell’epatopatia alcolica, dove l’alcool colpisce
omogeneamente tutto il parenchima epatico),
- CIRROSI MACRONODULARE, con noduli di diametro > 3 mm eparati da spessi setti fibrosi
(le epatiti croniche virali danno questo tipo di cirrosi), in cui il quadro istologico è più
eterogeneo con i fenomeni necrotici tendenti alla confluenza ed irregolarmente distribuiti
negli acini; - CIRROSI MISTA dove abbiamo sia micro- che macronoduli
IMPORTANZA CLINICA DEI NODULI
Ci sono poi casi in cui le due forme coesistono. La grandezza dei noduli potrebbe orientare verso diverse diagnosi ma questo perde di significato dal momento che in seguito a rigenerazione la forma micronodulare può essere convertita in macronodulare.
La grandezza dei noduli è determinante quando la diagnosi istologica è fatta sulla base di biopsie epatiche, in quanto i micronoduli sono meglio visualizzabili e valutabili. Nel caso in cui la cirrosi sia macronodulare, elementi che possono aiutare nella valutazione della biopsia sono la frammentazione del frustolo, la presenza di sottili tralci fibrosi adesi a porzioni di parenchima rotondeggianti, alterata disposizione delle fibre, alterati spazi portali e vene centrolobulari.
L’aspetto istologico che mette più in difficoltà è la cirrosi con setti fibrosi incompleti
alterazioni strutturali epatiche
Com’è ovvio immaginarsi, lo stravolgimento architetturale cui va incontro il parenchima epatico,
unito alle modificazioni della vascolarizzazione, porta progressivamente ad alterazioni sia funzionali
che circolatorie dell’organo, con esito in quadri di ipertensione portale e di insufficienza epatica
cronica.
macroscopia
in rapporto all’intensità dei fenomeni rigenerativi il fegato cirrotico può
apparire ridotto di volume (CIRROSI ATROFICA) o aumentato di volume (CIRROSI IPERTROFICA) e
di consistenza molto aumentata, con superficie esterna di aspetto granuloso per la presenza piccoli
o grandi noduli rilevati. Superficie nodulare, con noduli più o meno voluminosi, di colorito giallo verdastro a profilo irregolare, ddel peso in genere ridotto
MORFOLOGIA AL TAGLIO
Al taglio, le formazioni nodulari si presentano più o meno diffuse lungo
tutto il parenchima, di colorito giallo-verdastro (per accumulo di lipidi e bile) e sono separate da
tralci fibrosi piu o meno spessi.
microscopia
evidente sovvertimento della normale architettura lobulare con AUMENTO
DELLA COMPONENTE CONNETTIVALE. I lobuli appaiono disseccati in NODULI dai contorni irregolari
ad opera di SETTI FIBROSI di spessore variabile che connettono tra loro spazi portali e spazi
centrolobulari formando dei ponti fibrosi centro-centrali, centro-portali e porto-portali. Questi
setti fibrosi presentano importante INFILTRATO LINFOMONOCITARIO e DOTTI BILIARI
NEOFORMATI con aspetto tortuoso e ramificato. I NODULI sono formati da lamine di epatociti dello
spessore di 2 o 3 cellule con decorso circolare e contengono SPAZI PORTALI NEOFORMATI, anch’essi
con abbondante infiltrato linfomonocitario; i SINUSOIDI presentano pareti ispessite, talora dilatate
talora collabite, per insinuazione negli spazi di Disse di tralci fibrosi che anche in questo caso
presentano infiltrato linfomonocitario
come si classifica la cirrosi
- Dimensioni dei noduli
- cirrosi micronodulare
- noduli di dimensione uniforme
- noduli separati da setti fibrosi sottili
- diamentro noduli non superiori a 3 mm
- TIPI DI CIRROSI MICRONODULARE,
- Cirrosi alcoliche
- Cirrosi emocromatosica,
- Cirrosi infantile indiana
- Cirrosi macronodulare
- DIMENSIONI NODULI, diametro superiore 3 mm,
- ISTOLOGIA
- Noduli separati da larghi setti fibrosi irregolari,
- Setti fibrosi connettono piccoli spazi terminali alle venule epatiche
- Noduli non hanno spazi
- EZIOLOGIA,
- Cirrosi su epatite cronica virale o autoimmune,
- Cirrosi di wilson
- Cirrosi emocromatosica
- Cirrosi alcolica
- C ) cirrosi mista
- Macronoduli e micronoduli presenti contemporaneamente
clinica
Circa il 40% dei pazienti con cirrosi rimane asintomatico fino alle fasi più tardive. Quando sono presenti sintomi, spesso sono inizialmente aspecifici e, in fase avanzata, quelli dell’insufficienza epatica.
GRADO DI ATTIVITA’ CIRROSI
ATTIVITÀ: consiste nella presenza di vari tipi di danno parenchimale ed infiammazione comuni negli stadi “pre-cirrotici”, epatite dell’interfaccia negli stadi “post-cirrotici”, stetoepatitein pazienti con storia di alcolismo o pazienti con NASH.
*INATTIVITÀ: consiste nella quasi-assenza di lesioni necroinfiammatorieed una delimitazione netta tra cellule e tralci fibrosi
complicanze
INFARTO NODULARE
*STASI BILIARE
*INSUFFICIENZA EPATICA PROGRESSIVA
*IPERTENSIONE PORTALE
*EPATOCARCINOMA
CORRELAZIONE TRA CIRROSI ED HCC
Principale fattore di rischio per HCC a prescindere dall’eziologia*70-90% HCC insorge in fegati con cirrosi macronodulare
REVERSIBILITA’ DELLA CIRROSI
- Queste due condizioni non sono irreversibili. Nonostante possa richiedere anni, anche un’importante fibrosi può regredire. Questo non significa, però, che l’originale ordinata architettura epatica possa essere ripristinata: le alterazioni nella distribuzione dei vasi permangono e la regressione dei setti fibrosi non sempre è completa.
Il fatto che l’aumentata vascolarizzazione permanga nonostante la regressione della fibrosi porta ad una iperplasia ed ipertrofia degli epatociti.
COLORAZIONI SPECIALI, UTILITA’
Talvolta risulta utile l’esecuzione di indagini aggiuntive con utilizzo di colorazioni speciali che mettono in evidenza la componente fibrosa e connettivale
colorazioe specifica per reticolina
colora di nero la trama reticolare di fibre che rivestono i sinusoidi. Il collagene neoformato si colora di marrone scuro.
tricromica di masson
l’ematossilina colora di viola i nuclei, la fucsina colora di rosso il citoplasma, il blu di anilina colora di azzurro le fibre di collagene
EVOLUZIONE CIRROSI EPATICA
Evoluzione centripeta: dagli spazi portali verso la vena centrolobulare epatite virale B, C)
*Evoluzione centrifuga: dalla vena centrolobulare verso lo spazio portale cirrosi alcoolica)
complicanze cirrosi epatica, tipi di complicanze
*Secondari ad alterazione della circolazione
* Ipertensione portale
Splenomegalia fibrocongestizia
Circoli collaterali (varici)
Superficiali: paraombelicasi (caput medusae
Profondi: esofagee
*Emorragie (ridotta sintesi fattori della coagulazione e ipertensione venosa)
*Insufficienza epatica
*Ipoalbuminemia con conseguenti edemi
*Iperestrogensismo: Ridotto catabolismo degli estrogeni, eritemi palmari, ipogonadismo e ginecomastia
*Fetor epaticus: ridotto catabolismo della metionina e produzione di mercaptani
*Iperammoniemia (> NH3) per ridotta capacità di catabolismo epatico (encefalopatia epatica e coma epatico)
*Riduzione dei fattori della coagulazione
*Riduzione della alfa1 antitripsina
*Sepsi e insufficienza multiorgano
*Sindrome epatorenale
*Epatopolmonare
*Epatocarcinoma
*Ipertensione portale
Splenomegalia fibrocongestizia
Circoli collaterali (varici)
Superficiali: paraombelicasi (caput medusae
Profondi: esofagee
*Emorragie (ridotta sintesi fattori della coagulazione e ipertensione venosa)
*Insufficienza epatica
*Ipoalbuminemia con conseguenti edemi
*Iperestrogensismo: Ridotto catabolismo degli estrogeni, eritemi palmari, ipogonadismo e ginecomastia
*Fetor epaticus: ridotto catabolismo della metionina e produzione di mercaptani
*Iperammoniemia (> NH3) per ridotta capacità di catabolismo epatico (encefalopatia epatica e coma epatico)
*Riduzione dei fattori della coagulazione
*Riduzione della alfa1 antitripsina
*Sepsi e insufficienza multiorgano
*Sindrome epatorenale
*Epatopolmonare
*Epatocarcinoma
*Secondari a insufficienza della funzionalità epatica
*Secondari a stimoli proliferativi: epatocarcinoma
evoluzione cirrosi epatica
Cirrosi epatica: elementi determinanti la cirrosi
*Necrosi epatocitaria
*Attivazione delle cellule di Kupffer
*Attivazione dlle cellule di Ito
*Entità della necrosi
*Velocita della necrosi
Velocità lenta: formazione di setti passivi
Velocità rapida: formazione di setti attivi
Cirrosi epatica: elementi determinanti la cirrosi
*Attivazione dlle cellule di Ito
*Differenziazione in miofibroblasti capaci di produrre collagenee formare setti fibrosi,
*Collagene tipo 4 viene sostituito da collagene tipo 1 e 3
*Capillarizzazione dei sinusoidi con perdita della fenestratura
*Formazione lungo i setti di nuovi vasi con salto degli epatociti
MACROSCOPIA ORGANO,
- Consistenza organo in tutti i casi molto aumentata dura o anche lignea.
- superficie di sezione ripete aspetto nodulare della superficie esterna,
- Noduli rilevati o irregolarmente distribuiti, separati da tralci fibrosi
- Colore giallastro se accumulo di lipidi
- Colore giallo verdastro per imbibizione biliare
- Aspetto esterno granuloso ,
come si classifica la cirrosi
- Dimensioni dei noduli
- cirrosi micronodulare
- noduli di dimensione uniforme
- noduli separati da setti fibrosi sottili
- diamentro noduli non superiori a 3 mm
- TIPI DI CIRROSI MICRONODULARE,
- Cirrosi alcoliche
- Cirrosi emocromatosica,
- Cirrosi infantile indiana
- Cirrosi macronodulare
- DIMENSIONI NODULI, diametro superiore 3 mm,
- ISTOLOGIA
- Noduli separati da larghi setti fibrosi irregolari,
- Setti fibrosi connettono piccoli spazi terminali alle venule epatiche
- Noduli non hanno spazi
- EZIOLOGIA,
- Cirrosi su epatite cronica virale o autoimmune,
- Cirrosi di wilson
- Cirrosi emocromatosica
- Cirrosi alcolica
- C ) cirrosi mista
- Macronoduli e micronoduli presenti contemporaneamente
- ASPETTO NODULI
- la superficie di sezione ripete l’aspetto nodulare della. superficie esterna
- noduli rilevati ed irregolarmente distribuiti,
- noduli hanno un colorito giallastro per accumulo di lipidi, o giallo-verdastro per imbibizione biliare,
- noduli sono separati da tralci fibrosi più o meno spessi e di colorito bianco grigiastro
caratteri istologici
- Sovvertimento normale struttura lobulare
- Spiccata proliferazione e connettivo
- Cirrosi micronodulare
- Setti fibrosi connettono i piccoli spazi portali terminali alle venule epatiche disseccando acino in piccole aree nodulari,
- In aree nodulari sono assenti sia spazi portali che venule epatiche terminali,
- Scompaginamento e frammentazione acinare, si associa ad alterazioni della circolazione epatica con formazione flusso ematico alternativo
- Fibrosi diffusamente lungo venule epatiche terminali, e lungo gli spazi perisinusoidale di disse
- Cirrosi macronodulare,
- A seguito di necrosi confluente irregolarmente negli acini,
- Aree di parenchima a contorno irregolare,
- Ampie bande di tessuto,
- All’interno noduli struttura acinare
- Neoformazione di setti connettivo vascolari che uniscono gli spazi portali alle vene centrolobulari,- Vene centrolobulare vanno incontro ad obliterazione, che ricevendo poco sangue vanno incontro a necrosi, ipossia acuta
- Macronodulo può incorporare elementi acino complesos,
- I macronoduli possono essere sepimentati in più piccole unità
- All’interno dei macronoduli si verificano alterazioni del flusso ematico che possono comportare shunt diretto intraepatico tra spazio portale e vena epatica terminale,
- Attività rigenerativa è responsabile della formazione di veri e propri noduli di parenchima,
- Circondati da ampie bande fibrose, contenenti spazi portali,
- Attività rigenerativa, Responsabile della formazione di veri e propri noduli di parenchima,
- Noduli circondati da ampie bande fibrose contenenti spazi portali o dotti biliari
- Lamine epatiche che costituiscono i noduli sono dello spessore di 2 o 3 cellule,
- Cellule non hanno decorso circolare,
- Neoformazione dotti biliari, setti connettivali , numerosi cordoncini a decorso , lungo, tortuoso e ramificato, rivestiti da epitelio che delimita un lume per lo più virtuale,
- Infiltrazione flogistica, spesso presente,
- Più o meno cospicua,
- ## Presente in tutte le forme di cirrosi
istologia
-Reperto istologico fondamentale,
- - sovvertimento della normale struttura lobulare
- - spiccata proliferazione connettivale,
di che cosa puo’ essere identicativo quadro istol
- epatite virale c o b
- emocromatosi
- malattia di wilson
- deficienza di alfa 1 antitripsina,
- cirrosi alcolica
- cirrosi biliare primitiva
cirrosi micronodulare , macro, dimensione nei noduli
noduli di dimensioni pressocchè uniformi, diametro non superiore a 3
configurazione noduli, cirrosi micronodulari
noduli separati da setti fibrosi sottili, i setti fibrosi connettono i piccoli spazi portali terminali alle venule epatiche disseccando l’acino in piccole aree nodulari