anteriore arteritica Flashcards
definizione
dovuta ad un occlusione delle arterie ciliari posteriori secondaria ad un processo flogistico autoimmune con occlusione completa del lume vasale,
epidemiologia
patologia autoimmune,
patogenesi anteriore arteritica
è quella di una vasculopatia granulomatosa.
predisposizione genetica
Esiste una predisposizione genetica con alterazioni a carico della risposta immunitaria umorale e cellulare.
istologia anteriore arteritica
i tratta di una arterite a cellule giganti; colpisce le arterie ciliari posteriori brevi, ma può interessare anche altri distretti arteriosi, come l’arteria oftalmica.
sede piu’ colpita
Una sede che spesso viene colpita è l’arteria temporale superficiale, in cui spesso si trova arterite consistente proprio a carico della temporale superficiale.
istologia
Dal punto di vista istologico rileviamo la presenza di cellule giganti e una vasculopatia
granulomatosa, quindi è il processo infiammatorio che manda in crisi le a. ciliari post. brevi, e alla
fine quello che si verifica è una condizione ischemica a carico del nervo ottico.
manifestazioni sistemiche arteritica
A differenza della non arteritica, la arteritica è spesso accompagnata da manifestazioni sistemiche,
quali:
1. cefalea;
2. sensazione di fastidio a livello del cuoio capelluto;
3. claudicatio mandibolaris;
4. polimialgia reumatica;
5. sintomi aspecifici: perdita di peso, anoressia, dolore al collo, febbre, depressione e sudorazione notturna.
dove fare la biopsia
Si è già detto che in molti pz, ma non in tutti, può essere colpita la a. temporale superficiale, e infatti si utilizza questa localizzazione come sede dove poter effettuare, eventualmente, una biopsia per cercare le caratteristiche alterazioni istopatologiche tipiche della arterite a cellule giganti.
manifestazioni oftalmologiche arteritica
- profondo calo del visus (monolaterale, improvviso); di solito ad esordio monoculare
- talvolta preceduto da amaurosis fugax e fosfeni;
- allucinazioni visive;
- raramente dolore oculare.
quadro clinico forma arteritica
Il quadro clinico è simile a quello della forma non arteritica, sebbene forse con una più grave
manifestazione oftalmoscopica.
conseguenze forma arteritica
Sono forme in cui alla fine avremo una atrofia ottica.
evoluzione forma arteritica
evoluzione, anche se a lezione non ne parla: caratteristica unica della otticopatia ischemica arteritica è, nella fase di risoluzione, lo sviluppo di una escavazione
indistinguibile da quella glaucomatosa. C’è aumento della escavazione e perdita della rima
neuroretinica]
diagnosi forma arteritica
biopsia della arteria temporale superficiale, ma molto utili sono anche la valutazione della VES e della proteina C reattiva, che sono markers di flogosi.
come capire se si tratta di una forma arteritica e non arteritica
Quindi se capita un paziente con neurite ottica ischemica anteriore, per capire se si tratta di una forma arteritica piuttosto che non arteritica, è importante effettuare esami del sangue (in particolare valutare VES e proteina C reattiva).
COSA AVVIENE SE VES O PROTEINA C SONO ALTERATA
Se VES e proteina C reattiva son alterate, devo pensare ad una forma arteritica piuttosto che non arteritica: questo ha delle implicazioni pratiche importanti, perché le forme arteritiche sono estremamente aggressive.
scopo terapia forma arteritica
lo scopo è quello di cercare di prevenire il coinvolgimento dell’occhio controlaterale, quindi di tutelarlo, poiché il coinvolgimento dell’altro occhio, senza terapia, in poco tempo è una cosa piuttosto probabile, quindi ci si può trovare in poco tempo davanti ad un pz diventato totalmente cieco e in questi casi la situazione è veramente drammatica.
FARMACOLOGIA FORMA ARTERITICA
Quindi in questi pz, se è confermata la forma di una neurite ottica ischemica anteriore arteritica, è
importante dare corticosteroidi in vena, almeno nei primi 3 giorni, e poi passare alla
somministrazione per bocca, tenendo comunque d’occhio la VES: i corticosteroidi vanno ridotti a
mano a mano che la VES si riduce.
COSA AVVIENE NEL CASO IN CUI NON SI EFFETTUI TERAPIA
Se non si effettua terapia, il coinvolgimento dell’adelfo si verifica in 1/3 dei casi nella seguente proporzione:
- 1/3 dei casi entro 24h;
- 1/3 entro 1 settimana;
- 1/3 entro 4 settimane.
PERDITA VISIVA PERMANENTE
Quindi una quota consistente dei pz può andare incontro ad una perdita visiva permanente bilaterale nel giro di 24-48h, quindi ci si può trovare in men che non si dica davanti ad un paziente completamente cieco.