RM Flashcards

1
Q

FENOMENO RM, LIVELLI DI INTERPRETAZIONE

A
  • Microscopico

- Macroscopico

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2
Q

MEZZO DI INTERPRETAZIONE LIVELLO MICROSCOPICO,

A

utilizzo della fisica quantistica

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3
Q

MEZZO DI INTERPRETAZIONE LIVELLO MACROSCOPICO

A

utilizzo fisica vettoriale,

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4
Q

QUALI ELEMENTI INTERESSA UNICAMENTE RM,

A

, elementi dotati di spin, movimento rotatorio del nucleo sul proprio asse,

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5
Q

REQUISITO PER AVERE

A

nucleo deve avere numero dispari di protoni e neutroni,

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6
Q

MODELLO PIU’ SEMPLICE DI ELEMENTO CON SPIN,

A

IDROGENO

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7
Q

LEGGE FONDAMENTALE ELETTROMAGNETISMO

A

, una carica elettrica in movimento genera attorno a se un campo magnetico,

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8
Q

FUNZIONAMENTO RM,

A
  • se si considera un insieme di protoni che ruotano attorno al loro asse, in uno spazio libero ed in assenza di un campo magnetico esterno assumono un andamento casuale, con verso e direzione dei loro campi magnetici casuali, senza alcuna magnetizzazione macroscopica misurabile.
  • Se invece i protoni sono inseriti in un campo magnetico esterno tenderanno ad inserirsi allineati ad un campo magnetico esterno. Ruotando non solo su sé stesso ma anche attorno all’asse del campo magnetico b0.
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9
Q

RAPPRESENTAZIONE SPAZIALE, VETTORE PROTONICO

A

vettore di magnetizzazione longitudinale mz sull’asse z ed un vettore trasversale mxy

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10
Q

VETTORI STABILI IN PROTONI

A
  • non stabili, microdifferenze e leggermente defasati tra loro ,
  • se sfasati non c’è alcuna possibilita’ di determinare un’immagine interpretabile, per fare in modo che lo sia si deve somministrare energia sottoforma di onde elettromagnetiche, dopo perturbazione si ottiene processazione si ha un solo vettore di magnetizzazione trasversale con completo annullamento di vettore di magnetizzazione longitudinale.
  • Se si smette di perturbare il sistema lo stesso restituisce energia, per catturarla si usa una bobina di ricezione, grazie al fenomeno di inversione magnetica
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11
Q

FENOMENO DI INVERSIONE MAGNETICA

A

, conduttore o una bobina di ricezione, se si avvicina o si allontana da un magnete genera corrente elettrica,

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12
Q

FENOMENI A CUI SI ASSISTE DOPO CESSAZIONE DI RESTITUZIONE DI ENERGIA,

A

i protoni che stanno precessando si risollevano e si ridefasano nuovamente,
- riduzione del vettore trasversare ed aumento della magnetizzazione longitudinale, rispettivamente tempi di rilassamento t1 e t2 che esprimono la misura del tempo necessario al ripristino dello stato iniziale dopo cessazione somministrazione energia,

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13
Q

COME SI MISURANO TEMPI DI RILASSAMENTO T2 E T1,

A

, valutando il segnale emesso dai protoni

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14
Q

COME VIENE DEFINITO IL SEGNALE EMESSO DAI PROTONI

A

onda di radiofrequenza definita fid, che decresce nel tempo fino ad azzerarsi in funzione di t1 e t2,

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15
Q

CARATTERISTICHE T2 E T1,

A

fenomeni indipendenti ma contemporanei

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16
Q

TUTTI I TESSUTI HANNO LO STESSO T1 E T2

A

No, sfruttano nelle differenze di tessuto per creare imaging,

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17
Q

TIPI DI ONDA DI RADIOFREQUENZA,

A
  • t1 è piu’ rapido nel parenchima cerebrale rispetto al liquor,
  • la sostanza bianca ha t1 piu’ rapido della grigia, dando piu’ segnale, stessa cosa per t2.
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18
Q

MECCANISMO CARDINE RM

A

differenza tra t1 e t2,

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19
Q

PARAMETRI FONDAMENTALI PER LA DIFFERENZIAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DEL SEGNALE DI RADIOFREQUENZA

A

t1 t2 dp,

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20
Q

SU QUALI ELEMENTI SI BASA RM

A

h, fluoro, potassio, sodio,

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21
Q

VANTAGGI RM,

A
  • Elevato dettaglio anatomico
  • Elevata risoluzione
  • Elevata risoluzione di contrasto,
  • Possibilita’ di affiancamento studi funzionali
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22
Q

APPARECCHIO RM, FUNZIONE

A

compito di produrre il campo magnetico statico che allinea gli atomi di h, rendendoli conformi all’impulso di radiofrequenza inviato durante l’esame

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23
Q

UNITA’ DI MISURA DI INTENSITA’ CAMPO MAGNETICO

A

tesla e gauss, è il Tesla (1tesla =10000Gauss), quindi un apparecchio da 1,5T genera un campo magnetico 30000 volte superiore rispetto a quello terrestre.

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24
Q

INTENSITA’ DEI MAGNETI

A

Abbiamo magneti superconduttivi che consentono di generare un campo magnetico sfruttando le capacità conduttive del magnete

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25
Q

PERCHE’ LE IMMAGINI A LIVELLO DEL MAGNETE NON SONO CATTURABILI

A

, immagini non catturabili perchè allineamento non sufficiente,

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26
Q

COSA SI INTENDE PER SUPERCONDUTTIVO

A
  • se corrente elettrica introdotta al filo, portato allo zero assoluto e ridotto quasi a zero la sua resistenza,
  • corrente elettrica corre lungo il filo in maniera infinita quindi sarà costante e non subirà un
    decadimento.
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27
Q

COSA AVVIENE NEL CASO IN CUI SI FACCIA PASSARE CORRENTE ELETTRICA IN SUPER CONDUTTORI POSTI A BASSISSIME TEMPERATURE

A

la corrente continuerà a percorrere il filo elettrico indefinitamente senza decadere

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28
Q

COSA DETERMINA UNA CARICA ELETTRICA IN MOVIMENTO

A

MOVIMENTO genera un campo magnetico, funge da grossa calamita con 30000 gauss di potenza che ha la vita della macchina,

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29
Q

DIFFERENZA RM E TC,

A
  • RM è sempre attivo 24h al giorno e 365 giorni all’anno,
  • In RM esisterà sempre all’interno della stanza un campo magnetico (anche col macchinario spento) in cui è contenuta la macchina,
  • In TC, invece, i raggi X vengono liberati solo al momento della scansione.
    \
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30
Q

INTENSITA’ FORZA DI ATTRAZIONE

A

è tanto maggiore quanto più ci si avvicina al campo magnetico, è inversamente proporzionale alla distanza.

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31
Q

BOBINE DI RADIOFREQUENZA, SONO SEMPRE LE STESSE?

A
  • Diverse a seconda del distretto corporeo per il quale vengono utilizzate,
  • diverso materiale usato, azoto, sodio, potassio, fluoro
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32
Q

COME FUNZIONANO LE BOBINE DI RADIOFREQUENZA

A

RADIOFREQUENZA tutte funzionano secondo un sistema di ricezione e trasmissione del segnale.

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33
Q

STEP DI FUNZIONAMENTO BOBINE DI RADIOFREQUENZA

A
  • La bobina invia un impulso di radiofrequenza, sollecita gli atomi allineati dal campo magnetico esterno,
  • assorbe l’energia che gli si sta trasmettendo;
  • nel momento in cui viene interrotta l’azione della trasmittente e si accende la ricezione,
  • i protoni restituiscono l’energia acquisita generando un segnale a radiofrequenza che verrà poi captato dal sistema di ricezione della bobina stessa.
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34
Q

FUNZIONE BOBINE DI RADIOFREQUNZA

A

Onde radio eccitano i protoni della sezione, si fornisce energia che restituita poi in egual misura, da usare per ricostruire le immagini.

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35
Q
  • SICUREZZA TECNOLOGIA RX ED RMN
A

tecnica più sicura perché nonostante induca una modificazione dell’equilibrio che coinvolge i protoni, è solamente una modificazione temporanea che non altera le molecole, cosa che invece succede nella tecnica RX.

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36
Q

RUOLO IN SINTESI DIVERSE PARTI RM

A
  • magnete, formazione e mantenimento di un campo magnetico statico che consente l’allineamento degli atomi di h del corpo,
  • bobine di radiofrequenza, trasmissione impulso, assorbimento di energia atomi di h,
  • bobine di gradiente di campo magnetico, codifica spaziale segnale atomi h e mappatura atomi h
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37
Q

-Bobine di gradiente DEFINIZIONE

A

piccoli dispositivi che posti su tre piani attivano un campo magnetico temporaneo all’interno del campo magnetico statico.

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38
Q

COME FUNZIONANO LE BOBINE DI GRADIENTE

A

creano una differenza di campo magnetico cioè un gradiente che consente di poter selezionare uno dei tre piani e localizzare parzialmente la sede dei protoni

39
Q

COSA AVVIENE UNA VOLTA CHE IL SEGNALE VIENE PERCEPITO DALLA BOBINA

A

viene trasmesso al centro computerizzato della macchina che lo elabora e fornisce le immagini sul monitor della console.

40
Q

COSA AVVIENE TRA DUE PUNTI CON GRADIENTE

A

, tra un punto A e un punto B, facendo correre la corrente elettrica, è possibile creare una minima differenza di campo di magnetico, tma importante per quella che è l’elaborazione dell’immagine.

41
Q

DEFINIZIONE CAMPO MAGNETICO STATICO E FUNZIONE

A

ha il compito di allineare i protoni in un corpo nel momento in cui questo viene inserito all’interno del campo magnetico

42
Q

ANDAMENTO PROTONI NELLO SPAZIO

A

inizialmente si muovono a caso e poi vengono allineati lungo l’asse principale del campo magnetico.

43
Q

RISCHI INTRINSECHI IN RMN

A

è un grosso magnete, esistono rischi ambientali e biologici che devono sempre essere tenuti in considerazione, sia per il personale che per il pz ed il suo accompagnatore

44
Q

QUALI ALTRI OPERATORI OCCORRE ISTRUIRE SULLA BASE DELL’UTILIZZO DELL’RM

A
  • tutti gli operatori a contatto con apparecchiature

- manutentori, signore delle pulizie, vigili, poliziotti

45
Q

QUANDO SI ACCEDE ALLE SALE CON I MAGNETI

A

solo quando la macchina non sta eseguendo nessun esame,

46
Q

QUALI MATERIALI SONO SOGGETTI ALL’AZIONE DEL CAMPO MAGNETICO

A
  • materiali contenenti ferro,

- materiali ferromagnetici o eventualmente magnetizzabili,

47
Q

MATERIALI NON FERROMAGNETICI

A

non sono soggetti all’azione del campo magnetico statico e sono compatibili all’azione rm, il legno, la plastica o i metalli nobili, argento e oro, ceramica,

48
Q

COME VENGONO CLASSIFICATI I MATERIALI FERROMAGNETICI

A
  • massa di ferro contenuta nell’oggetto,
  • la distanza tra l’oggetto ed il magnete
  • l’intensità del campo magnetico del quale si parla.
49
Q

COSA AVVIENE QUANDO UN OGGETTO FERROMAGNETICO VIENE A TROVARSI NEL CAMPO MAGNETICO

A
  • Il campo elettromagnetico esercita la sua forza attrattiva verso l’oggetto ,
  • Se l’oggetto entra nel suo raggio d’azione viene attratto da movimenti di torsione e rotazione con una velocità, creando un fenomeno che viene definito effetto proiettile.
50
Q

PERICOLOSITA’ EFFETTO PROIETTILE

A
  • considerando la presenza del pz all’interno del macchinario l’attratitivitò nei confronti di oggetti anche molto grandi puo’ essere cagione di danni molto gravi .
  • danni al magnete
  • difficolta’ a rimuovere l’oggetto se di grandi dimensioni
51
Q

QUALI SONO GLI OGGETTI PREVALENTEMENTE A RISCHIO DELL’EFFETTO PROIETTILE

A

oggetti ambientali, bombole di ossigeno, barelle,carrelli..

52
Q

L’INTENSITA’ DEL CAMPO PUO’ PRODURRE DANNI?

A

l’intensità del campo magnetico utilizzata non produce rischi biologici, gli unici rischi sono quelli riconducibili all’ambiente

53
Q

COME SI RIDUCONO I RISCHI DELLE PROCEDURE RADIOLOGICHE

A

RADIOLOGICHE fabbrica di dispositivi sanitari (barelle, carrelli ecc) ed intracorporei con materiali non ferromagnetici in modo da avere la tranquillità nel loro utilizzo.

54
Q

COSA E’ NECESSARIO VALUTARE NEL CASO DI PRESENZA DI DISPOSITIVI INTRACORPOREI

A

ferromagneticità sempre da valutare perché vi possono essere delle controindicazioni

55
Q

TIPI DI CONTROINDICAZIONI NELL’UTILIZZO MAGNETI

A

assolute o relative

56
Q

COSA E’ NECESSARIO CHE VI SIA IN SALA RM

A
  • barriere architettoniche, cartellonistiche che impediscono l’accesso a personale non addetto
  • metal detector da passare vicino al paziente in modo da evitare che qualche oggetto ferromagnetico venga introdotto.
57
Q

DI CHE COSA E’ INDISPENSABILE CHE SIA INFORMATO IL PZ PRIMA DI ATTUARE L’ESAME

A

di tutti i rischi possibili,

58
Q

CHE COSA CONFIGURA L’INFORMAZIONE DEL PZ RELATIVA AL POSSIBILE DANNO DELL’APPARECCHIATURA

A

Dopo l’informazione su pericoli e danni diventa anche responsabile civilmente di eventuali danni all’apparecchiatura

59
Q

QUALI SONO I PRESIDI MEDICI COMPATIBILI O MENO CON ESAME RM

A

le clips chirurgiche o vascolari,

  • Stent, altri vascolari
  • impianti intraorbitari
  • protesi estetiche
  • protesi maxillo facciale, estetiche, orbitarie,
  • anticoncezionali di barriera
  • corpi estranei
  • tatuaggi e piercing
  • pacemakers
60
Q

CLIP CHIRURGICHE, TIPI,

A

A) non ferromagnetiche,

  • dotate di certificazione post chirurgica
  • usati normalmente in pz che hanno una grande tendenza a subire esami di questo tipo,
  • è sempre necessario avere una certificazione post chirurgica che attesti che il materiale di cui è fatta la clip non sia ferromagnetico;
    b) in mancanza della certificazione post chirurgica della ferromagneticità l’esame non deve essere assolutamente eseguito.
61
Q

STENT, ALTRE PROTESI VASCOLARI, FERROMAGNETICITA’

A

debolmente ferromagnetici,
- per sede e natura aderiscono creando una sorta di cicatrice, dopo 6-8 settimane aderiscono per
creazione di una sorta di cicatrice e quindi non vengono attratti più di tanto dal magnete
- shunt di derivazione ventricolo compatibile, attuali sono compatibili, apparecchi datati possono essere ferromagnetici.
- In casi di apparecchi debolmente ferromagnetici deve essere verificato posizionamento con lo specialista di riferimento

62
Q

COSA E’ NECESSARIO PENSARE IN BASE ALLA COMPATIBILITA’

A

anche se certificazione è presente, dopo averlo fatto è buona creanza rimandare il pz al chirurgo per veri5carne l’integrità.

63
Q

COSA E’ COMUNQUE NECESSARIO VERIFICARE SEMPRE PRIMA DI SOTTOPORRE PZ AD ESAME

A

se sono presenti dispositivi ferromagnetici ( dovuti ad esempio a chirurgia del cristallino).

64
Q

COSTITUZIONE ATTUALE PROTESI ORBITARIE

A

in linea di massima sono in titanio che non è ferromagnetico.

65
Q

CHE COSA PUO’ CREARE PROBLEMI A PROTESI ORBITARIE

A

non è il campo magnetico statico, ma le bobine di radiofrequenze e gradienti perché possono causare problemi nel funzionamento dell’apparecchio impiantato nel pz, senza però causare un vero e proprio rischio per la sua salute. A volte si rimuove il magnete presente nella protesi, si fa l’esame e poi questo viene reinserito.

66
Q
  • Protesi estetiche, cosa puo’ avvenire in radiologia
A

non sono presenti rischi per il pz, ma possono causare una mancanza di segnale e quindi intaccare la qualità dell’immagine.

67
Q

Protesi maxillo facciali e ortopediche, possono interferire?

A

sono generalmente in titanio (non ferromagnetico) e di solito ben inserite nelle strutture ossee, motivo per il quale non danno nessun problema.

68
Q

protesi di anca e ginocchio,

A

essendo di massa grossa, possono invece creare degli artefatti.

69
Q

Anticoncezionali di barriera,cosa non subiscono piu’

A

non più contrazioni e spostamenti durante l’esame , in contraccezione comunque buona norma inviare a consulto ginecologico la pz dopo rm

70
Q

COSA PUO’ AVVENIRE AI CONTRACCETTIVI A BARRIERA DURANTE RM

A

possono dislocarsi durante la RM,

71
Q

BUONA NORMA DOPO AVER FATTO RM IN PZ CON CONTRACCETTIVI A BARRIERA

A

è bene o rimuoverlo prima di fare l’esame oppure, una volta fatto l’esame mandare la pz dal ginecologo per verificarne il posizionamento ed evitare problematiche medico-legali.

72
Q

Corpi estranei

A

, proiettili, schegge ma soprattutto i pallini da caccia sono quelli che vengono ritrovati più spesso:

73
Q

COSA E’ BUONA NORMA FARE DI FRONTE AD UN PZ CON CORPI ESTRANEI

A
  • molto importante individuarli e vedere vicino a quali strutture si trovano anche se comunque non causano nessuna importante alterazione nell’esame.
74
Q
  • L’ESAME PUO’ ESSERE SCONSIGLIATO SULLA BASE DELLA POSIZIONE DEL CORPO ESTRANEO ?
A

l’esame è sconsigliato, esempi importanti la localizzazione nel grasso orbitario, dove l’attrazione potrebbe dare cecità, la dentiera puo’ sconvolgere il massiccio frontale

75
Q
  • Tatuaggi e piercing,
A

sono fatti di materiali ferromagnetici e quindi possono surriscaldarsi e causare una ustione, a volte anche di secondo grado.

76
Q
  • Pacemaker,
A

, problemi più rilevanti, i portatori non dovrebbero nemmeno avvicinarsi all’entrata della sala magnete che puo’ determinare aritmie, ed in particolare fibrillazioni cardiache.

77
Q

DA CHE COSA SONO CONDIZIONATI I PACEMAKER

A

non è il campo magnetico in se che causa delle alterazioni ad i pacemakers quanto la generazione di calore che poi viene captato dal pacemaker, che può surriscaldarsi ed entrare in tilt, alterando il ritmo cardiaco

78
Q

NUOVA FRONTIERA PACE MAKER

A

i pacemaker compatibili con RM.

79
Q

STANDARD ESAME RM IN GRAVIDANZA

A

non eseguire l’esame a meno che non sia salva vita, talvolta e’ impossibile evitarlo a causa della sua specificita’

80
Q

DI CHE COSA E’ NECESSARIO INFORMARE LA GRAVIDA PRIMA DELL’ESECUZIONE DELL’ESAME

A

Per evitare ripercussioni medico-legali, è bene informare la donna dei rischi che corre e procrastinare l’esame sino al termine della gravidanza.

81
Q

COME CERTIFICARE IL CONSENSO DELLA GRAVIDA ALLA RM

A
  • consenso scritto della pz

- consenso scritto dallo specialista ginecologo che deve giustificare la risonanza.

82
Q

CORRETTA GESTIONE DEL PZ ALL’ACCESSO ALLA RM E FINO ALLA FINE

A
  • l’anamnesi con modulistica aggiornata,
  • valuta fattori di rischio all’esame
  • compilazione avviene in zona franca non soggetta a campo magnetico, pz guidato da cartellonistica ad area con minor rischio
  • considerare ferromagnetico qualsiasi materiale che non sia stato certificato come non tale, anche il vestiario, far svestire il pz ed indossare materiali che non alterino il campo magnetico
  • far sdraiare il pz sul lettino
  • fornire al pz un dispositivo di chiamata acustica, collegato a dei dispositivi di monitoraggio della console , rassicurandolo considerata la lunghezza dell’esame, al fine di limitare al minimo i movimenti del paziente stesso che potrebbero inficiare la riuscita dell’esame.
83
Q

METODI ULTERIORI DI STUDIO UTILIZZABILI CON RISONANZA MAGNETICA,

A
  • Diffusione
  • Perfusione
  • Spettroscopia
  • Studi di riattivazione corticale
84
Q

DIFFUSIONE DEFINIZIONE

A

Misura di diffusione dell’acqua in tessuti normali e patologici, con misura architettura e funzionalita’, può individuare la presenza di barriere,

85
Q

MODALITA’ DI DIFFUSIONE,

A
  • Anisotropica

- Isotropica, non legata alla direzione nello spazio, diffusione casuale,

86
Q

ANISOTROPIA

A

, varia in diverse direzioni, in encefalo, consente di avere misura di direzione e principali connessioni dei fasci di fibre e sostanza bianca,

87
Q

PERFUSIONE

A

, Studia entita’ passaggio sangue in strutture cerebrali, volume e flusso in circolo

88
Q

VANTAGGI STUDI DI PERFUSIONE

A

costi minori, maggiore risoluzione spaziale, fusione con immagini morfologiche, minor tempo di esecuzione,

89
Q

SPETTROSCOPIA,

A

ruolo fondamentale, consente lo studio dei processi metabolici del snc in vivo ed in maniera non invasiva,

90
Q

TECNICHE SPETTROSCOPIA,

T

A
  • a singolo volume,

- multivolume

91
Q

TECNICA A SINGOLO VOLUME

A

usata nello studio dell’encefalo

92
Q

TECNICA MULTIVOLUME

A

, piu’ performante, consente il campionamento di volume singolo,

93
Q

STUDI DI ATTIVAZIONE CORTICALE CHE COSA CONSENTE DI VISUALIZZARE

A
  • rilevare un aumento consumo di o2,

- l’osservazione dell’attivazione del centro corticale,

94
Q

COSA SFRUTTANO GLI STUDI DI ATTIVAZIONE CORTICALE

A

, si sfrutta effetto BOLD, in condizioni basali, relativo a concentrazione di emoglobina deossigenata