ipofisi Flashcards

1
Q

studio ipofisi, come

A
  • NO radiologia convenzionale
  • TC, meglio per la valutazione componenti ossee
  • RM ha un più elevato dettaglio anatomico e multiplanarità.
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2
Q

anatomia regione sellare

A

delimitata dai processi clinoidei anteriori, posteriori, dal dorso sellare e dalla sella turcica

  • adiacente alla struttura al seno sfenoidale;
  • seno sfenoidale, si pone al di sotto della regione sellare e può essere più o meno ampio
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3
Q

difficolta’ imaging regione sellare

A
  • dimensioni strutturali di questa regione,
  • RM è l’unica tecnica in grado di fornirci immagini affidabili e strutture non dimostrabili con altre tecniche di immagine,
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4
Q

uso rm, vantaggi

A

• Consente valutazione patologia responsabile del quadro clinico, sviluppo lesioni, rapporti, leisoni strutture adiacemti,
• Approccio multiplanare diretto;
• Elevata risoluzione di contrasto;
• Assenza di artefatti a livello delle strutture ossee;
• Possibilità di ottenere immagini di tipo angiografico anche senza l’utilizzo del mezzo di
contrasto.
• elevatissimo dettaglio anatomico
• consente di indiciduare adenoipofisi e neuroipofisi, peduncolo ipofisario, chiasma ottico, strutture vascolari e nervose, regione sellare,

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5
Q

ruolo tc

A

complementare rispetto ad rm, ricerca di componenti calciche, e valutazione componenti scheletriche, studio base cranica e seni sfenoidali,

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6
Q

principali indicaizoni rm

A

• Sindromi disendocrine ipofisarie: iperincrezione di uno o più ormoni o ipopituitarismi;
• Sindromi chiasmatiche: emianopsia, quadrantopsia);
• Sindrome del seno cavernoso: interessamento dei nervi oculomotori e delle branche del
trigemino;
• Sindromi radiologiche: con rx cranio è possibile rinvenire uno slargamento del cavo sellare in assenza di alterazioni endocrine o visive.

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7
Q

presenza sindromi da ipersecrezione e lesioni nervose, indice

A
  • specifico di adenomi ipofisari funzionanti,
  • presenza di sindromi chiasmatiche o sindrome del seno cavernoso sono indice aspecifico di patologia espansiva che può avere origine sia sellare (adenomi non funzionanti) oppure iuxtasellare (craniofaringiomi, meningiomi, gliomi, aneurismi).
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8
Q

classificazione patologia ipofisaria

A
, in base alla sede d’origine:
• Intrasellare
• Sovrasellare
• Parasellare
• Retrosellare
• Infrasellare
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9
Q

su che cosa si basa dd

A

quadro dell’imaging,

- dati clinico-anamnestici raccolti a seguito della visita del paziente e a quelli clinico-laboratoristici / ormonali.

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10
Q

patologia intrasellare, adenomi ipofisari, epidemiologia

A
  • 90% dei casi di patologia intrasellare,

* 10-15% di tutti i tumori cranici.

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11
Q

tipi di andenomi ipofisari

A

funzionanti e non funzionanti

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12
Q

adenomi ipofisari funzionanti

A

75%,
• In gran parte microadenomi con dimensione inferiore al 1cm
• Si associano a sintomatologia endocrina precoce indirizzandoci già verso l’esecuzione di uno specifico esame;

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13
Q

adenomi ipofisari non funzionanti

A

25%,
• In gran parte macroadenomi (superiori al 1cm)
• Si associano segni non di tipo endocrino ma da compressione delle strutture contigue.

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14
Q

valutazione rm adenomi ipofisari

A
  • RM estremamente efficace nello studio e nella rilevazione dei microadenomi e macroadenomi, va oltre alla semplice diagnosi ed il bilancio di estensione, fondamentale anche nei follow up di queste lesioni a seguito della terapia medica, chirurgica o radiante
  • In macroadenomi identificazione neoplasia ma anche valutazione topografica,
  • Fondamentale in follow up lesioni dopo terapia medica, chirurgica e radiante
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15
Q

come si presenta microadenoma

A
  • lesione focale,

* intraghiandolare che determina una leggera convessità e prominenza nel profilo superiore della ghiandola

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16
Q

trattamento prolattinomi

A

bromocriptina.

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17
Q

trattamento prolattinomi, controindicazioni

A

empty sella secondaria;
• sella turcica appare ampliata e occupata in gran parte da liquor,
• Il residuo del tessuto ghiandolare ipofisario tende a rimanere adagiato sul
pavimento;
• il chiasma e il peduncolo vengono attratti, ex vacuo, all’interno della cavità sellare

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18
Q

sintomi empty sella syndrome

A

Asintomatica sebbene possa dare luogo a disturbi di tipo visivo.

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19
Q

cause empty sella syndrome

A
  • secondaria, prevalente
  • matrice iatrogena, in gran parte (medico, chirurgico o radioterapico) a seguito del trattamento di macroadenomi,
  • condizioni ischemiche,
  • traumatiche,
  • autoimmuni
  • l’idrocefalo.
  • Forma primaria,
  • correlata ad un impegno lento e progressivo dello spazio subaracnoideo nel cavo sellare, meccanismo è ancora dibattuto ed incerto.
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20
Q

cistuìi tasca di ratke, definizione

A

cisti disembriogenetica, di ordine malformativo

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21
Q

localizzazione cisti di ratke

A
  • intrasellare

* sovrasellare;

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22
Q

dimensioni cisti di ratke

A

diverse dimensioni andando dai 3mm ai 4cm,

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23
Q

sintomi cisti di ratke

A
  • asintomatica (reperto occasionale)
  • sintomatica (di dimensioni maggiore, con segni di compressione delle strutture contigue à ipopituitarismo e alterazioni campimetriche).
  • Sintomatologia compressiva locale , fortemente emorragici
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24
Q

tumori neuroipofisari, epidemiologoa

A

rari

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25
Q

tumori neuroipofisari, tipi

A

Astrocitoma pilocitico

• Choristoma

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26
Q

importanza diagnosi differenziale con adenomi tumori neuroipofisari

A
  • sono fortemente emorragici

- non possono essere trattati con chirurgia transfenoidale, differentemente da adenomi:

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27
Q

neuroipofisi ectopica, definizione

A

rara deconnessione ipotalamo-ipofisaria

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28
Q

causa neuroipofisi ectopica

A
  • mancata discesa della neuroipofisi durante lo sviluppo embrionale
  • interruzione traumatica del peduncolo ipofisario
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29
Q

manifestazioni neuroipofisi ectopic a

A
  • Ridotto volume ipofisario
  • Assenza peduncolo
  • Assenza iperintensità lobo posteriore
  • Eminenza mediana
30
Q

PATOLOGIA SOVRASELLARE, EPIDEMIOLOGIA

A

Circa l’80% delle lesioni sono rappresentate da neoplasie

31
Q

CRANIOFARINGIOMA, DEFINIZIONE

A

Il craniofaringioma è un tumore disembriogenetico

32
Q

EPIDEMIOLOGIA CRANIOFARINGIOMA

A
  • incidenza maggiore in età pediatrica

* Anche tra quarta e la sesta decade;

33
Q

LOCALIZZAZIONE CRANIOFARINGIOMA

A

90% dei casi è sovrasellare

34
Q

MANIFESTAZIONE CRANIOFARINGIOMA

A

• sintomi di compressione, fra cui disturbi visivi per interessamento del chiasma
ottico,
• ipofunzione endocrina per interessamento ipofisario e da iperprolattinemia per interessamento peduncolare.
• La neoplasia può raggiungere dimensioni cospicue
• Fenomeni compressivi a livello del III ventricolo e dell’acquedotto di Silvio con sviluppo di idrocefalo.

35
Q

CARATTERISTICHE LEISONI CRANIOFARINGIOMA

A
  • Neoplasia può raggiungere anche dimensioni importanti
  • caratteristiche solide, cistiche (valutate perfettamente alla RM)……e calciche (qui in modo complementare ci aiuta la TC).
36
Q

DIAGNOSI AGEVOLATA CRANIOFARINGIOMA

A
  • solida
  • cistica
  • calcica
37
Q

COMPONENTE CISTICA CRANIOFARINGIOMA

A
  • segnale rm iso ipointensità, iperintensità in t1

- componenti proteiche- colesteroliche

38
Q

CISTI EPIDEMOIDI E DERMOIDI, CARATTERISTICHE

A
  • Lesioni benigne,
  • malformative,
  • a crescita lenta
39
Q

MANIFESTAZIONI CISTI EPIDERMOIDI

A

sintomatologia compressiva a carico delle strutture limitrofe;

40
Q

LOCALIZZAZIONE CISTI EPIDERMOIDI

A
  • Piu’ frequente localizzazione angolo ponto-cerebellare

* localizzazione sovrasellare.

41
Q

MANIFESTAZIONI CISTI EPIDERMOIDI

A
  • masse cistiche

* aspetto atipico, polilobato.

42
Q

CISTI DERMOIDI, DEFINIZIONE

A

Lesioni della linea mediana,

43
Q

componenti ciste dermoide

A
  • lipidiche,
  • epidermiche
  • dermiche
  • calciche
44
Q

germinoma, dedinizione

A

tumore disembriogenetico

45
Q

epidemiologia germinoma

A

molto raro,

46
Q

caratteristiche germinoma

A
  • carattere maligno

* anchre metastasi

47
Q

localizzazione piu’ frequente germinoma

A
  • Sulla linea mediana.

* Duplice localizzazione, sia pineale che sovrasellare,

48
Q

DIAGNOSI DIFFERENZIALE GERMINOMA

A

Può creare problemi di diagnosi differenziale con il glioma.

49
Q

GLIOMA OTTICO CHIASMATICO DEFINIZIONE

A

Il glioma è una neoplasia disembriogenetico dell’età infantile,

50
Q

ASSOCIAZIONE GLIOMA OTTICO CHIASMATICO

A

associato nel 50% dei casi con neurofibromatosi 1

51
Q

PROGNOSI GLIOMA OTTICO CHIASMATICO

A

solo raramente aggressivo

52
Q

CARATTERISTICHE GLIOMA OTTICO CHIASMATICO

A
  • l’estensione alle vie ottiche
53
Q

COSA IMPLICA ESTENSIONE ALLE VIE OTTICHE GLIOMA

A

fanno necessitare un’attenta

diagnosi differenziale con altre lesioni sovrasellari.

54
Q

PATOLOGIA PARASELLARE, TIPI

A
  • Origine molteplice
  • Cause molteplici,
  • processi patologici neoplastici (primitivi o secondari), infiammatori o vascolari.
  • Processi patologici estremamente difformi tra loro, sia da parte dell’origine che in senso della storia naturale
55
Q

DIAGNOSI PATOLOGIA PARASELLARE

A
  • RM
  • angioRM che ci consente un’adeguata visualizzazione delle strutture vascolari che appaiono con basso segnale (flow-void) nelle scansioni di base;
56
Q

ANGIORM, UTILITA’ IN PATOLOGIA PARASS

A
  • studio del circolo (poligono di Willis),
  • ci consente di visualizzare anche senza mezzo di contrasto, sui 3 piani, le diverse strutture vascolari;
  • informazioni sui vasi che circondano il parenchima ipofisario e individuare eventuali conflitti neurovascolari.
57
Q

doliectasia, definizinoe

A

struttura vascolare è più ampia, tortuosa, creando conflitto

58
Q

meningioma, definizione

A

lesioni neoplastiche primitive, benigne

59
Q

epidmeiologia meningionam

A
  • relativamente frequenti

* circa 1/3 di tutte le neoformazioni intracraniche

60
Q

dd macroadenomi e meningiomi

A

• Enhancement netto ed omogeneo (con mezzo di contrasto) e presenza del segno della coda
(impregnazione della meninge – dura madre - in corrispondenza della lesione)
• Stenosi concentrica dei sifoni carotidei
• Riconoscimento della ghiandola ipofisaria al livello della sella, irriconoscibile nel
macroadenoma (in genere però è un elemento di difficile riconoscimento)
• Recidive post-chirurgiche

61
Q

dd meningiomi

A

neoplasie benigne dermatose,

62
Q

caratteristiche meningiomi

A

benigni

- possibile rinvenire delle calcificazioni

63
Q

metastasi, epidemiologia

A

rarwe

64
Q

metastasi, quali tumori a livello parass

A

polmonare, mammario, prostatico e cutaneo (melanoma).

65
Q

problemi in diagnosi etastasi, meningiomi

A

non presentano segnale caratteristico, per questo possono crearci seri problemi di diagnosi differenziale

66
Q

come fare diagnosi meningiomi

A

rm, seppur molto difficile

67
Q

diagnosi differenziale metastasi

A

Granulomatosi di Wegener;
• Sarcoidosi;
• Sindrome di Tolosa-Hunt: RM può essere negativa, differenziazione molto difficile,
somministrazione di corticosteroidi: in caso si tratti di sdr di Tolosa-Hunt avremo una
regressione sia del quadro clinico che all’imaging.

68
Q

patologia infrasellare e retrosellare, carcinoma rinofaringeo , tipi di estensione

A
  • sia per erosione diretta della base cranica

- sia per via perineurale attraverso i forami della base

69
Q

angiofibroma giovanile, origine

A

sempre rinof

70
Q

caratteristiche angiofibroma giovanile

A
  • tumore benigno
  • altamente aggressivo
  • alta tendenza alla recidiva.
71
Q

localizzazione angiofibroma giovanile

A

• generalmente la fossa pterigo-palatina,
• invade il seno cavernoso
• presenta diversi aspetti di tipo flow-void con focolai emorragici proprio perché è un
tumore altamente vascolarizzato.