P2T3C16 Le partecipazioni sociali [DA RIVEDERE BENE] Flashcards
Quale principio cardine regola i diritti e i poteri in tutte le società capitalistiche?
Il principio per cui i diritti e i poteri dei soci nella società si determinano in funzione della partecipazione al capitale sociale.
In quali modi può attuarsi la suddivisione del capitale, tra i soci?
- In base a una suddivisione preventivamente e astrattamente operata, nell’atto costitutivo (PER AZIONE)
- In funzione delle persone dei soci (PER QUOTA)
In che modo le nozioni di azione e quota operano una distinzione nelle società a base capitalistica?
Società per azione: SPA e SAPA
Società per quota: SRL
Definizione e caratteri dell’azione
Una parte del capitale sociale determinata in base a una suddivisione preventivamente e astrattamente operata, nello statuto e prescindendo dalle persone dei soci (proprio da questa caratteristica, si desume la libera trasmissibilità)
Le azioni sono necessariamente uguali tra di loro, attribuendo uguali diritti e poteri
(in caso di categorie diverse, il principio si applica per le azioni dentro una medesima categoria)
Le azioni costituiscono unità distinte e autonome, non rilevando il fatto che siano in possesso di più persone o di un singolo.
Le azioni sono rappresentate da un titolo circolante, sulla base del possesso del quale si stabilisce la persona del socio (Titolo azionario).
Come si commisurano i poteri del socio in una SPA o in una SAPA?
I diritti e i poteri del socio si commisurano alle azioni possedute e alle caratteristiche di quest’ultime.
Quali sono i 3 aspetti che normalmente compongono l’azione?
1) Frazione del capitale sociale
[Le azioni rappresentano il risultato di un processo di divisione della cifra rappresentata dal capitale sociale per il numero delle azioni medesime, all’esito del quale si determina il valore nominale della singola azione]
2) Complesso unitario di diritti e poteri
[Le azioni sono indivisibili e conferiscono ai loro possessori uguali diritti, anche se è possibile creare delle categorie]
3) Titolo azionario
[]
Come si opera la frazione del capitale sociale, utile alla determinazione delle azioni?
In due modalità:
A - Determinazione nello statuto sia del numero complessivo delle azioni, sia del valore nominale dell’azione, che corrisponde al risultato della divisione capitale sociale/numero azioni.
[Valore nominale non si modifica se non in conseguenza della modificazione del capitale sociale]
B - Determinazione nello statuto solo del numero delle azioni, lasciando inespresso il valore nominale, che in tal caso potrà essere ricavato dividendo il capitale per il numero di azioni.
[Si tratta di azioni prive di valore nominale, anche se effettivamente un valore nominale ce l’hanno, pure se indeterminabile]
Quali altri valori si conoscono delle azioni, oltre al valore nominale?
RIFERITI AL PATRIMONIO NETTO SOCIETARIO
- Valore reale effettivo: riferito al valore corrente dell’attivo
- Valore reale contabile: calcolato sulla base dei criteri di valutazione che devono essere seguiti in sede di redazione del bilancio di esercizio
RIFERITO AL CORSO DELLE QUOTAZIONI
- Valore di borsa: valore quando vengono quotate in borsa
Indivisibilità dell’azione
[2347]
L’azione è indivisibile.
Nel caso di comproprietà, i diritti vanno esercitati da un rappresentante comune. In mancanza, è sufficiente che le dichiarazioni e le comunicazioni sociali siano datte a uno dei comproprietari.
Cosa conferiscono le azioni ai loro possessori?
Le azioni conferiscono ai loro possessori uguali diritti (diritto a parte proporzionale degli utili e patrimonio (da liquid.) netti; diritto di voto) [2350, 2351]
[Assolvono cosi alla loro funzione di unità di misura per i diritti del socio]
Categorie di azioni - art. 2348 c.2
Si possono tuttavia creare, con lo statuto o con successive modificazioni di questo, categorie di azioni fornite di diritti diversi anche per quanto concerne la incidenza delle perdite. In tal caso la società, nei limiti imposti dalla legge, può liberamente determinare il contenuto delle azioni delle varie categorie.
[Tuttavia, nonostante la libertà di determinazione delle categorie, rimane la necessità dell’identità del valore nominale di tutte le azioni, anche di categorie diverse, emesse dalla medesima società]
Tipologie di azioni
- Azioni ordinarie: che attribuiscono i normali diritti di cui si è detto
- Azioni privilegiate (o postergate nell’incidenza delle perdite): che attribuiscono un diritto di priorità nella distribuzione degli utili o nel rimborso del capitale allo scioglimento della società
- Azioni correlate: fornite di diritti patrimoniali dipendenti dai risultati dell’attività sociale in un determinato settore (2350)
- Azioni con diritto di voto, o con voto limitato a particolari argomenti. o con voto subordinato al verificarsi di determinate condizioni non meramente potestative [Purché non superino metà del capitale sociale]
- Azioni a voto plurimo, ossia azioni con un numero massimo di 3 voti. [Non ammessa per le società quotate nel mercato]
- Azioni di risparmio, ossia azioni riservate alle società quotate nel mercato, del tutto prive del diritto di voto, di cui la legge demanda privilegi patrimoniali lasciando però la determinazione all’autonomia statutaria
Ma anche:
- Azioni di lavoro [2349]
- Azioni riscattabili, rispetto alle quali viene riconosciuto alla società e agli altri soci un potere di acquisto per un corrispettivo determinato secondo i criteri stabiliti per la liquidazione delle azioni in caso di recesso [2437]
- Azioni di godimento, attribuite ai soci in sostituzione di azioni alle quali sia stato rimborsato il valore nominale, senza diritto di voto e con con diritti patrimoniali postergati rispetto ai detentori delle azioni ordinarie [2353]
Limiti massimi al numero di voti e scaglionamenti
Lo statuto può prevedere limiti massimi al numero di voti esercitabili dal singolo azionista, indipendentemente dal numero di azioni possedute, come pure scaglionamenti del diritto di voto in ragione della quantità di azioni possedute da un soggetto. (2351, c.3)
[Ergo, gli viene riconosciuto un numero di voti decrescenti al crescere del valore percentuale della complessiva partecipazione detenuta, e in particolare al superamento di determinate soglie]
[N.B si incide sulla posizione del singolo azionista, non sull’azione in se]
Clausole di maggiorazione del dividendo e maggiorazione del voto
Con la presenza delle clausole della maggiorazione del dividendo e maggiorazione del voto, si riconosce un incremento della quota di partecipazione agli utili e dei diritti di voto, ai soli azionisti che detengono la partecipazione per un determinato periodo di tempo.
[N.B si incide sulla posizione del singolo azionista, non sull’azione in se]
Chi avvantaggia la maggiorazione del dividendo?
I piccoli azionisti-risparmiatori che, in particolare, effettuano un investimento di lungo periodo (almeno 1 anno), escludendo da tale vantaggio i piccoli risparmiatori e chi cerca guadagno mediante il trading.