P2T3C15 Problemi generali Flashcards

1
Q

Qual’è l’elemento comune alle società organizzate su base capitalistica?

A

La personalità giuridica

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2
Q

Come si acquista la personalità giuridica nella società di capitali?

A

Attraverso l’iscrizione dell’atto costitutivo nel registro delle imprese (art. 2331 valido per le SPA e richiamato per il 2463 (srl) e il 2454 (saa))

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3
Q

Effetto dell’acquisto della personalità giuridica nella società di capitali

A

Si determina una completa autonomia della società dalle persone dei soci, sia nei rapporti interni, che neI rapporti esterni.

[Pertanto, vengono a porsi i rapporti soci-società e società-terzi, ma non si crea mai, almeno non direttamente, un rapporto tra soci.]

Inoltre, viene ad esistere un’organizzazione giuridica della persona, che si attua mediante organi deliberativi, amministrativi e di controllo, regolati nel loro funzionamento dallo statuto. Ogni socio agisce nella società come fosse un suo organo, che faccia ciò collegialmente o singolarmente.

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4
Q

Cosa deve risultare dall’atto costitutivo?

A
  • Denominazione sociale: liberamente formata nella SPA e nella SRL, purché non crei confusione con altre società e indicando sempre il tipo di societò; nella SAPA deve essere indicato nella denominazione sociale almeno uno dei nomi dei soci accomandatari con l’indicazione del tipo societario
  • Sede della società: luogo nel quale è posto il centro amministrativo degli affari sociali. Se la sede dichiarata nell’atto costitutivo non è la sede effettiva, i terzi possono considerarla come sede della società.
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5
Q

Cosa accade se l’interesse di un socio contrasta con l’interesse di tutti gli altri?

A

Prevale la comunione di interessi stabilita dal contratto di società

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6
Q

In che rapporto si trovano gli organi della persona giuridica rispetto al soggetto persona giuridica?

A

In un rapporto interno (organico), e non già inter-soggettivo, non essendo soggetti autonomi

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7
Q

Quali erano gli organi stabiliti dalla legge prima del sistema attuale?

A

Tradizionalmente:
- Assemblea dei soci (funzioni deliberative)
- Amministratori (funzioni gestionali)
- Collegio sindacale (funzioni di controllo e contabilità)

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8
Q

Come cambia la disciplina sull’organizzazione della società di capitali, nel sistema attuale?

A

La disciplina sull’organizzazione della società di capitali viene affidata anche all’autonomia statutaria, in modo diverso a seconda che si tratti di SPA o SRL

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9
Q

Disciplina sull’organizzazione della società per azioni

A

Il sistema attuale consente la scelta nello statuto tra diversi sistemi di amministrazione e controllo.

  • Il c.d. sistema tradizionale, che si applica nel silenzio dello statuto (2380), prevede la presenza di amministratori e collegio sindacale.
  • Il sistema dualistico, di derivazione tedesca, che si incentra sulla presenza del consiglio di gestione e del consiglio di sorveglianza.
  • Il sistema monistico, di stampo anglosassone (“board”), che prevede consiglio di amministrazione e comitato per il controllo sulla gestione, costituito il secondo nel primo.
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10
Q

In che modo l’adozione di un determinato sistema di amministrazione e controllo influisce sulle competenze dei soci, nella società per azioni?

A

Nelle società che hanno adottato il sistema dualistico, alcune delle competenze riconosciute all’assemblea ordinaria, segnatamente quelle di controllo, sono infatti affidate al consiglio di sorveglianza e sottratte, in linea di principio, alla competenza dei soci.

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11
Q

A chi spetta la gestione della società nella società per azioni?

A

Ai membri dell’organo a cui spetta l’amministrazione della società (amministratori, consiglio di gestione)

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12
Q

A chi spetta la revisione dei conti nella società per azioni?

A

La revisione dei conti (o controllo contabile) viene esercitata da un revisore legale de conti o da una società di revisione legale

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13
Q

Come è disciplinata l’organizzazione della società a responsabilità limitata?

A

Gran parte della disciplina assume carattere residuale, trovando applicazione solo in assenza di corrispondenti disposizioni dell’atto costitutivo.
In generale, tale organizzazione è lasciata essenzialmente all’autonomia privata.

La legge, però:
a) affida all’atto costitutivo il compito di determinare le materie riservate alla competenza dei soci e … (2479)
b) stabilisce che, in caso di pluralità di amministratori, costoro costituiscono il consiglio di amministrazione e … (2475)
c) consente ai soci di prevedere nell’atto costitutivo che le loro decisioni siano adottate al di fuori dell’assemblea, salvo per le materie inderogabilmente prescritte (2479 c.3)

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14
Q

Intangibilità del socio da parte dell’ente-società

A

Le posizioni giuridiche soggettive del socio non vengono toccate dall’ente società, venendosi a creare una intangibilità, o dei diritti individuali del socio (anche se la determinazione è in negativo)

Tale intangibilità si giustifica per il fatto che l’ente, in quanto soggetto, non può disporre di interessi altrui invadendo la sfera giuridica di un altro soggetto.

Tali diritti sono quelli individualmente riconosciuti nel contratto sociale o che competono al socio come terzo

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15
Q

Come si pongono le posizioni giuridiche del socio nei confronti dell’organizzazione sociale?

A

Nell’ambito dell’organizzazione sociale, a differenza dell’intangibilità che si ha rispetto alla posizione del socio come terzo, la posizione del socio è necessariamente subordinata alla posizione della collettività (che si esprime attraverso la persona giuridica)

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16
Q

Quali diritti del socio sono insopprimibili?

A

La legge stabilisce l’insopprimibilità in sede di modificazione statutaria di:
- diritto di recesso (nullo ogni patto che lo escluda o ne renda più gravoso l’esercizio) [2437]
- diritto di impugnazione delle deliberazioni dell’assemblea
- diritto agli utili e al risultato della liquidazione

Tuttavia, una loro attenuazione o accentuazione è possibile rispetto a determinati soci/categorie di soci.

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17
Q

Rapporto tra società e soci

A

La società non è estranea ai soci, ma è lo strumento di cui si servono per il raggiungimento dei loro interessi. In realtà, l’interesse della società coincide con quello dei singoli soci come collettività (tranne nei casi di conflitto di interessi)
[Comunione di interessi]

Ai soci spetta un ruolo cardine nella società, essendo questi responsabili di determinare l’attività sociale, fissarne le direttive e di porvi termine.

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18
Q

In quale modo è possibile una modificazione della posizione del socio nella società?

A

La modificazione del socio nella società, ossia dei diritti connessi alle sue azioni o partecipazioni sociali, può avvenire indirettamente o direttamente.

Se avviene indirettamente, con l’attribuzione di nuovi diritti a nuovi soci o a particolari tipologie di azioni, non vi è mutamento della posizione giuridica del socio (ma può esserci un pregiudizio di fatto, relativamente alla diversità tra le posizioni dei soci, che però non impedisce la modificazione)

Se avviene direttamente, mutando i diritti originariamente connesso al socio o alle sue azioni, serve una deliberazione a maggioranza dei soci interessati
(es. azioni privilegiate diventano azioni ordinarie, serve la maggioranza dei soci nella categoria interessata)

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19
Q

Quando il sacrificio dell’interesse di un socio è ammissibile da parte della società con atto di volontà sociale?

A

Si devono seguire due principi, per assicurare che tale sacrificio non sia frutto di una scelta arbitraria.

1- Parità di trattamento: nel senso che il sacrificio deve incidere su tutti i soci nella stessa misura, non potendosi creare sperequazioni tra socio e socio.

2- Giustificazione nell’interesse sociale: quando non espressamente affermato dalla legge, questo principio consegue dalla nozione stessa di comunione di interessi

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20
Q

Cos’è la società unipersonale?

A

Una SPA o SRL non tanto fondata sul fenomeno di gruppo di almeno due soci, ma sulla destinazione di un patrimonio e l’organizzazione di un’attività, permanendo il beneficio della limitazione di responsabilità (2325, 2462)

Può aversi società unipersonale a seguito dell’accentramento di tutte le partecipazioni in unica mano o anche a partire dalla sua costituzione con atto unilaterale (2328, 2463) mediante il quale l’unico socio fondatore opera essenzialmente una destinazione di parte del patrimonio ad uno scopo, che è l’attività di impresa

Oltre alle cautele previste per questa tipologia, la società unipersonale rimane sottoposta alla disciplina societaria del tipo corrispondente

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21
Q

Quali cautele esige la legge per la società unipersonale, al fine di garantire la serietà dell’iniziativa e tutelare i terzi che vi entrano in contatto

A

La legge:
a) prevede che tutti i conferimenti devono essere interamente eseguiti all’atto della sottoscrizione, disponendo, in caso di inosservanza, la responsabilità illimitata dell’unico socio per il periodo in cui tutte le partecipazioni sono appartenute a costui

b) richiede l’attuazione di adempimenti pubblicitari relativi al sorgere e al venir meno dell’unipersonalità, prevedendo anche qui, in caso di inosservanza, la responsabilità illimitata dell’unico socio per il periodo in cui tutte le partecipazioni sono appartenute a costui e fin quando siffatti adempimenti non siano stati effettuati

c) estende al socio fondatore la responsabilità originariamente prevista per coloro che compiano operazioni in nome della società prima della sua iscrizione nel registro delle imprese

d) subordina l’opponibilità ai terzi dei contratti tra la società e il suo unico socio e delle operazioni della prima a società a favore del socio alla trascrizione nel libro delle adunanze e delle deliberazioni del consiglio di amministrazione

e) prevede che la situazione di unipersonalità debba essere indicata negli atti e nella corrispondenza della società (e, se esiste, nel sito internet)

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22
Q

Quando si ha responsabilità illimitata del socio fondatore, nella società unipersonale?

A

In caso di mancata attuazione della prescritta pubblicità e di mancata esecuzione integrale dei conferimenti.

[Attenzione, tali inosservanze sono valide anche per le società unipersonali di fatto o “in senso economico”, ovvero in quelle società dove, pur in presenza di una pluralità di soci, tuttavia sono costituite e funzionano nell’interesse di un singolo]

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23
Q

Cosa sono i patrimoni destinati ad uno specifico affare?

A

Limitatamente alle SPA e agli enti del terzo settore, il modello di limitazione di responsabilità si perfeziona con riguardo a porzioni del patrimonio sociale.

Lo strumento dei patrimoni destinati ad uno specifico affare è alternativo ed equivalente alla costituzione di una società unipersonale da parte della SPA.

Il valore del patrimonio destinato (sia all’affare che ai relativi creditori) non può essere superiore al 10% del patrimonio sociale netto.

La deliberazione costitutiva del patrimonio destinato è adottata, salvo diversa disposizione dello statuto, a maggioranza assoluta dall’organo amministrativo, e deve indicare:
- specifico affare a cui il patrimonio è destinato
- beni e rapporti in esso compresi
- piano economico-finanziario dal quale risultino le congruità del patrimonio rispetto all’affare, le modalità e le regole sull’impiego del patrimonio, il risultato perseguito, le garanzie eventuali …ecc.

24
Q

Quando la società risponde per intero delle obbligazioni relative al patrimonio destinato ad uno specifico affare?

A
  • per le obbligazioni derivanti da atto illecito
  • per le obbligazioni contrattuali dove l’atto che le fa sorgere non rechi espressamente menzione del vincolo di destinazione
  • se previste, nella costituzione del patrimonio destinato, una garanzia costituita dal patrimonio residuo
25
Q

Altre regole minori sul patrimonio destinato ad uno specifico affare

A

pag. 313-314

26
Q

Cos’è il capitale sociale?

A

Il capitale sociale è l’ammontare del valore complessivamente attribuito ai conferimenti dei soci, stabilito nell’atto costitutivo della società ed espresso in moneta avente corso legale nello Stato di riferimento.

Il capitale sociale non subisce le fluttuazioni in positivo o in negativo che nel tempo possono gravare sul patrimonio sociale e, particolarmente, sul conferimento iniziale.

27
Q

Differenza tra capitale sociale e patrimonio sociale

A

A differenza del capitale sociale, che costituisce una cifra indicativa e assume un valore formale, il patrimonio sociale è il complesso effettivo delle posizioni giuridiche attive e passive che fanno capo alla società

28
Q

Come si modifica il capitale sociale?

A

La cifra del capitale sociale può variare solo attraverso una modificazione dello statuto o dell’atto costitutivo, che fissi su nuove basi la determinazione iniziale.

Tale determinazione non può prescindere completamente dal patrimonio sociale, essendo un indicatore della consistenza patrimoniale della società. Pertanto, rispetto a quest’ultimo valore, si richiede che sia indicato negli atti, nella corrispondenza della società e, ove presente, sul sito internet; e si richiede che non scenda al di sotto della cifra indicata dal capitale sociale.

29
Q

Perché è importante il capitale sociale?

A

Il capitale sociale è importante dal punto di vista
- organizzativo, in quanto la posizione del socio e dei suoi diritti si definiscono in base al conferimento che costui ha dato alla formazione del capitale
- patrimoniale, in quanto tramite la disciplina e la tutela del capitale, si persegue indirettamente la tutela del patrimonio della società e si stabilisce il peso del socio rispetto alla sua partecipazione al capitale

Inoltre, il capitale funge da VINCOLO DI DISTRIBUZIONE in quanto raffronto per l’accertamento di utili o perdite di esercizio, impedendo la distribuzione degli utili se non per quella parte di patrimonio netto (eccedenza attivo su passivo) che superi la cifra consistente del capitale sociale

30
Q

Quali sono i minimi di capitale sociale per SPA, SAPA e SRL?

A

SPA e SAPA: 50.000 euro
SRL: 10.000 euro, o al di sotto fino a 1 euro purché i conferimenti siano fatti tutti in denaro e integralmente versati all’atto di sottoscrizione

31
Q

Qual’è la ratio della determinazione legislativa del minimo di capitale sociale?

A

La determinazione legislativa del minimo di capitale sociale svolge la funzione di assicurare la serietà dell’iniziativa economica

32
Q

Fenomeno della c.d. sottocapitalizzazione

A

Nonostante il capitale sia un elemento formale e il patrimonio sia effettivamente lo strumento principale dell’attività oggetto della società, il fenomeno della sottocapitalizzazione comporti degli inconvenienti.

Si ha sottocapitalizzazione quando avviene una indicazione di capitale di importo manifestamente inadeguato per l’attività economica oggetto della società. Si possono avere varie forme:

  • sottocapitalizzazione materiale: mezzi di svolgimento dell’attività sociale sono prevalentemente crediti concessi dai terzi, cui in gran parte viene trasferito il rischio di impresa
    [Può portare all’impossibilità del raggiungimento dell’oggetto sociale, che non costituisce causa di nullità della società ma può portare allo scioglimento]
  • sottocapitalizzazione nominale: mezzi di svolgimento dell’attività sociale sono forniti dai soci, ma a titolo diverso dal conferimento, sottraendosi quindi ai vincoli a esso stabiliti e potenzialmente entrando in conflitto con i terzi
    [es. art. 2467: fornimento dei mezzi alla srl non mediante conferimento ma finanziamento: cosi facendo ci si mette in una posizione equivalente a quella del creditore sociale. La legge, pertanto, degrada il finanziamento rispetto agli altri crediti solo se effettivamente avvenuto in una situazione di eccessivo squilibrio tra patrimonio sociale e debiti (postergazione legale)]
33
Q

Cosa si intende con riserva?

A

Si tratta di un immobilizzazione degli utili, imposta dalla legge o dallo statuto della società o eventualmente disposte dall’assemblea, che servono ad assicurare la stabilità del capitale sociale di fronte a oscillazioni nei valori o di fronte a perdite che possono verificarsi nei singoli esercizi.

Vanno iscritte al passivo del bilancio, impedendo così l’emersione, e poi distribuzione, degli utili corrispondenti a tal valore.

La legge impone la costituzione di una riserva legale pari a 1/5 del capitale sociale, mediante immobilizzazione almeno di 1/20 degli utili di esercizio (2430).

Possono essere previste ulteriori riserve, sia dallo statuto (riserve statutarie) che dall’assemblea dei soci (riserve straordinarie o facoltative)

34
Q

A quanto deve ammontare la riserva legale nel caso di SRL con meno di 10.000 euro di capitale sociale?

A

1/5 degli utili, fino a quando la somma tra l’ammontare della riserva e il capitale sociale non raggiunga la cifra di 10.000 euro
[2463]

35
Q

Di quali altre riserve impone la formazione la legge?

A

Sono da imputarsi a riserva:
- le somme percepite dalla società a titolo di sovrapprezzo per la sottoscrizione di azioni
- i valori meramente contabili derivanti da particolari decisioni adottate in sede di redazione di bilancio

[Vedi anche la riserva per azioni proprie in portafoglio]

36
Q

Da cosa è formato il capitale sociale?

A

Inizialmente, dai conferimenti dei soci e la legge pone come condizione per la costituzione della società che l’intero capitale sia sottoscritto (art. 2329) ossia che sa assunto l’obbligo per il conferimento integrale del capitale sociale.

37
Q

Come deve essere fatto il conferimento, se non stabilito diversamente?

A

In denaro (2342, 2464) e, essendo fondamentale per la determinazione del patrimonio e dei conferimenti iniziali, deve essere sicuramente suscettibile di valutazione economica

38
Q

Quali limiti sono imposti relativamente ai conferimenti consistenti in prestazioni d’opera o servizi?

A

Prestazioni d’opera o servizi possono essere conferite in SPA (2342) e possono esserlo in SRL (2464) solo ad alcune condizioni, ovvero che tale conferimento sia accompagnato dalla prestazione di una polizza di assicurazione o fideiussione bancaria, che garantiscano per l’intero valore, l’esecuzione dell’obbligo del socio di prestare l’opera o i servizi.

39
Q

Come si procede alla valutazione nel caso di conferimento di beni in natura o di crediti, nelle SPA?

A

[2343]
Il conferente deve presentare una perizia giurata di un esperto designato dal tribunale, il quale deve attestare che il valore dell’oggetto del conferimento è almeno pari a quello delle azioni sottoscritte, aumentato dell’eventuale sovrapprezzo, e indicare i criteri di valutazione utilizzati.

Entro 180 giorni dal conferimento (iscrizione società o aumento capitale), le risultanze della perizia sono sottoposte a un controllo da parte degli amministratori che, in presenza di fondati motivi, procedono essi stessi alla revisione della stima.

Se in sede di revisione della stima, il valore del conferimento risulti inferiore di oltre 1/5, il capitale sociale dovrà essere ridotto mediante annullamento delle corrispondenti azioni: a questo punto il socio conferente può integrare con denaro la differenza o chiedere la restituzione o liquidazione della quota .

40
Q

Per quali tipologie di conferimenti si può prescindere dalla perizia giurata, nel caso di conferimento di beni in natura o di crediti nelle SPA?

A

a) conferimento di valori mobiliari o strumenti del mercato monetario per un valore non superiore al prezzo medio ponderato al quale sono stati negoziati su uno o più mercati regolamentati nei 6 mesi precedenti

b) conferimento di beni diversi dai primi per un valore non superiore al fair value ricavato dal bilancio dell’esercizio precedente (il quale sia stato sottoposto a revisione legale positivamente)

c) conferimento di beni diversi dai primi per un valore non superiore a quello risultante da una valutazione del bene effettuata in conformità ai principi generalmente riconosciuti per la stima dei beni oggetto del conferimento nei 6 mesi precedenti da un esperto indipendente e dotato di adeguata e comprovata professionalità

41
Q

Come si procede alla valutazione nel caso di conferimento di beni in natura o di crediti, nelle SRL?

A

Il procedimento risulta semplificato rispetto alla SPA: la relazione giurata (che risulta necessaria) viene effettuata da un revisore legale o società di revisione legale iscritta nell’apposito registro (scelta dal socio e non soggetta ad ulteriori controlli).

42
Q

Come si differenzia l’attuazione del conferimento di beni in natura, rispetto ai conferimenti in danaro, nella società di capitali?

A

Nelle società di capitali, il conferimento non richiede il conferimento immediato, ma si costituisce della semplice assunzione dell’obbligo di apporto.

Tuttavia, particolarmente con riferimento al caso di conferimento in danaro, si richiede espressamente (2342) il versamento all’atto di sottoscrizione del 25% della quota sottoscritta:
- presso una banca (per SPA)
- all’organo amministrativo (per SRL) [In tal caso, si può al suo posto stipulare una polizza assicurativa o una fideiussione bancaria]

Nel caso di beni in natura e crediti, si richiede l’integrale liberazione delle corrispondenti partecipazioni al momento della sottoscrizione (2342, 2464), vale a dire l’esecuzione non soltanto di quanto necessario per il prodursi dell’effetto traslativo a favore della società, ma anche di tutto ciò che consenta alla società stessa di acquisire l’effettiva disponibilità dei beni conferiti (es. consegna) [Quindi non c’è possibilità di assumere obbligo di conferire prestazioni in generale]

43
Q

In quale caso c’è bisogno dell’immediato conferimento in natura, che sia in natura o in danaro?

A

Nel caso di socio unico, si richiede l’integrale liberazione all’atto della sottoscrizione, non solo del conferimento in natura, ma anche di quello in danaro. (2342, 2464)

[In mancanza, si dispone la responsabilità illimitata del socio unico - 2325,2462]

44
Q

In quale caso il contenuto dell’obbligo di conferimento può ridursi?

A

A seguito di una riduzione reale del capitale sociale da parte degli organi sociali.

Al di la di tale caso, la quota di capitale sottoscritta da conferire rimane esattamente delimitata. La liberazione dall’obbligo in esame e la restituzione del conferimento sono oggetto di espresso divieto e sanzione penale (2626)

È altrettanto impossibile imporre al socio senza il suo consenso di versare ulteriori somme di denaro a titolo di apporto nel caso in cui parte del capitale sociale sia andata perduta (ovvero reintegrazione del capitale sociale).

45
Q

E’ possibile compensare il debito di conferimento del socio con un suo credito rispetto alla società?

A

Anche se la giurisprudenza sembra permetterlo, in realtà ciò non è possibile poiché il socio è debitore uti socius, mentre il socio è creditore in quanto terzo.

46
Q

Cosa accade se il socio è inadempiente rispetto all’obbligo di conferimento?

A

La società, oltre a esercitare l’azione per l’esecuzione del conferimento, può disporre la realizzazione coattiva delle azioni o della quota a rischio per conto del socio moroso e, in caso di impossibilità di vendita per mancanza di acquirenti, il socio può essere dichiarato:
- decaduto (2344)
- escluso (2466)

con corrispondente riduzione del capitale sociale. Inoltre, vi è autorizzazione della società a trattenere le somme riscosse salvo i maggiori danni, e la non possibilità di esercitare diritto di voto del socio moroso.

47
Q

Cosa si intende con azioni o quote non liberate?

A

Azioni o quote per le quali il conferimento non sia stato integralmente eseguito.

48
Q

Cosa accade in caso di trasferimento di azioni o quote non liberate?

A

All’obbligo dell’acquirente si aggiunge l’obbligazione solidale dell’alienante e degli alienanti successivi, nei confronti della società per il periodo di 3 anni.

Il pagamento non può essere richiesto all’alienante se non sia stato preventivamente richiesto all’attuale titolare della partecipazione e la relativa richiesta non sia rimasta infruttuosa (2356, 2472)

49
Q

Cosa si intende con “prestazioni accessorie” nella SPA

A

Accanto all’obbligo di conferimento, e in autonomia rispetto a questo, nelle SPA può essere imposto nello statuto l’obbligo di compiere prestazioni accessorie (2345)

[Tale obbligo si ha prevalentemente nelle società create a scopo consortile o cooperativo, e in particolare i consorzi con accentramento di vendite o le cooperative di produzione]

Competono al socio come tale e sono accessorie al conferimento, nonostante possano superarlo in termini di importanza.

50
Q

Qual’è la disciplina delle prestazioni accessorie?

A

La disciplina delle prestazioni accessorie è contenuta nello statuto (es. rispetto alle conseguenze dell’inadempimento).

51
Q

Di cosa possono costituirsi le prestazioni accessorie?

A

Le prestazioni accessorie possono costituirsi di un facere, di un dare o di un non facere periodico.
[Ma non possono costituirsi nella dazione di una somma di denaro]

52
Q

Cosa accade in caso di circolazione delle azioni con prestazioni accessorie?

A

L’obbligo di eseguirle incombe sul nuovo socio, pertanto la legge prevede l’intrasferibilità di tali azioni senza il consenso degli amministratori

53
Q

Possono essere modificati gli obblighi derivanti dalle prestazioni accessorie?

A

Non senza il consenso unanime dei soci, proprio come accade per il conferimento (stesso principio)

54
Q

Cos’è il sovrapprezzo?

A

(2431)
Riguarda l’ipotesi delle azioni o quote emesse per una somma superiore al loro valore nominale, con conseguente incremento, per la differenza, del patrimonio sociale, e non del capitale sociale.

Il sovrapprezzo confluisce per legge in un’apposita riserva legale, che non può essere distribuita fino quando non abbia raggiunto 1/5 del capitale sociale ().

55
Q

Cosa sono i versamenti dei soci, a copertura di perdite; in conto capitale o in conto futuro aumento di capitale.

A

Essendo sono assimilabili ai finanziamenti di cui all’art. 2467, in quanto sotto forma di contribuzioni al capitale di rischio e non come operazioni creditizie, sollevano problemi di ammissibilità e di disciplina applicabile.

Da una parte, seguendo anche la disciplina del sovrapprezzo, sembra potersi ritenere ammissibile la possibilità per il socio di versare, pur non essendovi tenuti, somme a copertura delle perdite in modo da impedire l’operatività delle norme in tema di riduzione del capitale sociale.

Da un’altra parte, deve osservarsi che sono versamenti, seppur previsti da deliberazione, che rimangono volontari e vincolati alla destinazione per la quale sono stati compiuti.