P1C5 Individuazione e sede dell'impresa Flashcards
Perché l’individuazione e localizzazione dell’impresa è importante?
Perché l’impresa opera sul mercato in regime di concorrenza, cioè competizione. La necessità è quindi quella di distinguere l’impresa e i suoi prodotti.
Quali possono essere gli oggetti dell’individuazione?
- L’impresa come tale
- i prodotti dell’impresa
- i locali nei quali l’attività imprenditrice si esplica
Cosa sono i segni distintivi?
I mezzi di individuazione che la legge tutela riconoscendone all’imprenditore l’esclusività dell’uso e impedendo che altri se ne avvalgano, utili all’esigenza di individuare l’impresa, il locale in cui è esercitata e i suoi prodotti..
Sono:
- Ditta
- Insegna
- Marchio
E’ possibile assimilare la posizione di esclusività dei segni distintivi con quella delle creazioni intellettuali?
No, in quanto l’attività creatrice può anche essere insignificante o mancare del tutto (es. ipotesi in cui ditta, insegna e marchio corrispondono al nome dell’imprenditore). La legge infatti usa il termine “scelta” e non “creazione” del segno distintivo (art. 2563)
Principio di unitarietà nella disciplina dei segni distintivi
Impone di estendere la tutela anche all’ipotesi in cui il segno distintivo di altri sia utilizzato in forma diversa (es, marchio di x come ditta di y)
Perché è possibile affermare che l’esclusività dei segni distintivi è solo relativa?
Perché quando non sussistano possibilità di confusione è infatti possibile l’uso contemporaneo da parte di più persone di uno stesso segno distintivo
Caso di rinomanza del segno distintivo
Le moderne tecniche di commercializzazione hanno messo in luce il fatto che alcuni segni distintivi possano assumere un valore di mercato economico proprio (suggestivo, attrattivo della clientela) ed essere utilizzati da parte di altri, anche senza determinare confusione, provocando potenzialmente un indebito vantaggio a chi lo utilizza e un pregiudizio al valore del segno stesso. A fronte di questo problema, nascono dei requisiti speciali per i segni distintivi
Quali sono i requisiti rispetto ai segni distintivi?
- requisito della verità: il segno distintivo non deve trarre in inganno il pubblico sulla natura dell’impresa o sull’origine e provenienza del prodotto
- requisito dell’originalità: il segno distintivo deve avere capacità distintiva
Cos’è la ditta?
Il segno distintivo che fa riferimento al nome sotto il quale l’imprenditore svolge la sua attività e costituisce, tra le altre cose, un mezzo di individuazione necessario all’impresa economica.
- Esso impronta di se anche gli altri segni distintivi
- Contraddistingue “l’impresa come tale, ossia comprensiva di tutti gli elementi, non nelle singole parti”
[Come la persona ha necessariamente un nome, l’impresa ha necessariamente una ditta]
Differenza principale tra ditta (1) e marchio o insegna (2)
la ditta è un mezzo di individuazione necessario, mentre il marchio o l’insegna sono facoltativi
Obbligo di differenziazione nella ditta
Non sempre può sussistere omonomia tra ditte, vige infatti il principio che la ditta uguale o simile a quella usata da altro imprenditore, qualora possa creare confusione per l’oggetto e il luogo dell’attività di impresa, deve essere integrata o modificata con indicazioni idonee a differenziarla.
Tale obbligo, secondo l’art. 2564, grava sulla ditta adottata in epoca cronologicamente successiva o sulla ditta registrata in epoca posteriore
Trasmissibilità della ditta
Il nome, come mezzo di individuazione di una persona, cessa alla morte di quest’ultima. Al contrario, la ditta, come mezzo di individuazione dell’impresa, conserva la sua funzione alla morte o cessazione dell’attività dell’imprenditore.
In caso di trasferimento d’azienda o successione mortis causa, la ditta può trasmettersi in se stessa a favore di un altro soggetto che continui l’attività imprenditrice, ma solo con il consenso dell’imprenditore.
Se l’imprenditore muore, il consenso per la trasmissibilità della ditta è implicito salvo diversa disposizione testamentaria.
[art. 2565]
Quale requisiti rilevano per la ditta?
Essendo il mezzo di individuazione della persona dell’imprenditore, più che dell’azienda, la legge prevede che la ditta contenga almeno il cognome o la sigla dell’imprenditore.
(Tale esigenza non sussiste per le ditte derivate.)
Inoltre, la ditta deve essere registrata nel registro delle imprese.
(per le ditte derivate, l’iscrizione necessita anche il deposito della copia dell’atto in base a cui è avvenuta la successione)
Cosa sono le ditte derivate?
Ditte che siano state trasmesse in occasione di successione nell’azienda o trasferimento
Questione della dottrina: la ditta individua l’attività dell’imprenditore o l’azienda?
Il quesito è mal posto, poiché la ditta individua l’impresa economica, che è comprensiva di attività dell’imprenditore e di azienda.
La questione può invece essere relativa alla regolamentazione della ditta su basi soggettive (imprenditore) od oggettive (azienda), ma la soluzione varia da ordinamento a ordinamento.
[Nell’ordinamento italiano, la ditta riproduce in prevalenza l’attività dell’imprenditore]
Con quale tutela coincide la tutela della ditta?
Con quella della ragione sociale o denominazione sociale per gli eventi collettivi costituiti per l’esercizio d’impresa, all’art. 2567
La tutela della ditta inoltre si esplica nel riconoscere all’imprenditore l’esclusività erga omnes (ditta è diritto assoluto) dell’uso della ditta da lui prescelta (art. 2563 c.1), anche se la tutela non è come quella di un diritto reale, agendo nei limiti in cui sia necessaria ai fini dell’individuazione
Quale riferimento oggettivo, seppur non in prevalenza rispetto all’elemento soggettivo, rileva nella disciplina della ditta?
La ditta è legata, oltre che in prevalenza alla persona dell’imprenditore, anche all’azienda (beni che costituiscono strumento dell’attività imprenditoriale).
Pertanto, non è possibile trasferire la ditta senza trasferire l’azienda (art. 2565)
E’ possibile assumere obbligazioni per conto della ditta senza spendita del nome della persona?
Si, essendo la ditta mezzo di individuazione della persona dell’imprenditore, purché risulti inequivocabilmente la persona dell’obbligato
Cos’è l’insegna?
Il segno distintivo del locale nel quale si svolge l’attività dell’imprenditore.
Che forme può avere l’insegna?
- Può coincidere con la ditta e, in questo caso, la tutela dell’insegna è un riflesso della tutela della ditta.
- Può avere un contenuto diverso dalla ditta ed essere formata mediante denominazione, figure o simboli.
Come devono essere la denominazione, le figure o i simboli costituenti il contenuto dell’insegna?
Devono avere carattere di
- originalità, ossia capacità distintiva
- novità, ossia non devono generare confusione in relazione a luogo e oggetto dell’attività rispetto all’insegna di altro imprenditore.
C’è esclusività nell’uso dell’insegna?
L’obbligo di differenziazione sorge, a carico dell’imprenditore che scelga per secondo tale insegna, se la denominazione, figura o simbolo è tale da generare confusione (art. 2568).
In caso di corrispondenza con la ditta, prevale l’iscrizione precedente.
Qualora la denominazione, figura o simbolo sia generica (es. caffè, albergo, fabbrica …), il diritto all’uso esclusivo non sussiste (mancando la capacità distintiva)
Cos’è il marchio?
Il marchio è il segno distintivo del prodotto o del servizio, e precisamente attraverso il quale se ne attesta la provenienza da una determinata impresa.
Quale codice regola prevalentemente la disciplina del marchio, oltre al codice civile?
Codice della proprietà industriale
Art. 7 c.p.i.
Costituiscono marchi di impresa tutti i segni (non solo parole, nomi, disegni, lettere e cifre, ma anche suoni, colori e forma del prodotto) idonei a distinguere i prodotti e i servizi dell’impresa da quelli di altre imprese e suscettibili di essere rappresentati nel registro in modo da consentire di individuare con chiarezza e precisione l’oggetto della protezione conferita al titolare.
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