P1C3 §2 Categorie di imprenditori e statuti speciali Flashcards

1
Q

Lo statuto dell’imprendtore è in assoluto applicabile a tutti gli imprenditori?

A

No, per certe categorie si applicano degli “statuti speciali”

Questa specializzazione e moltiplicazione di discipline di carattere settoriale ha portato, ad esempio:
- t.u.b. (Imprese bancarie)
- c.a.p. (Imprese assicurative)
- t.u.f. (Imprese operanti nel mercato finanziario)

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2
Q

Categorie di impresa secondo l’art. 2195 cc

A

1) Imprese industriali
2) Imprese commerciali in senso economico
3) Imprese di trasporto
4) Imprese bancarie
5) Imprese di assicurazioni
6) Imprese ausiliarie

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3
Q

Quali sono le imprese industriali secondo l’art. 2195 cc? Fai anche degli esempi

A

Tutte le imprese che si propongono, attraverso la trasformazione di materie prime, la creazione di nuovi prodotti o, attraverso l’organizzazione di capitale e lavoro, la predisposizione di servizi.

Es. Imprese manifatturiere, meccaniche, tipografiche, editrici, teatrali, cinematografiche, radiofoniche, alberghiere, turistiche, agricole e di allevamento

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4
Q

Quali sono le imprese commerciali secondo l’art. 2195 cc?

A

La categoria delle imprese commerciali in senso economico ricomprende quelle imprese che si propongono l’intermediazione nello scambio di beni.

Fintanto che non ci sia trasformazione delle merci, ci può essere per considerarsi ancora impresa commerciale la manipolazione delle merci (scelta, classificazione ecc.)

Vi appartengono anche le imprese di somministrazione

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5
Q

Quali sono le imprese di trasporto secondo l’art. 2195 cc?

A

Sono quelle che realizzano la dislocazione nello spazio delle persone o delle cose per terra, per acqua o per aria.

Sono una categoria distinta, a metà tra imprese ausiliarie per la loro funzione e imprese industriali per la loro struttura.

In base al mezzo usato per la dislocazione, le imprese sono oggetto ANCHE di disciplina specifica (es. codice di navigazione)

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6
Q

Rileva per le imprese di trasporto la tipologia di mezzo usata?

A

Si, infatti In base al mezzo usato per la dislocazione, le imprese sono oggetto ANCHE di disciplina specifica (es. codice di navigazione)

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7
Q

Quali sono le imprese bancarie secondo l’art. 2195 cc?

A

Il fenomeno bancario è ormai molto complesso per essere descritto in modo unitario. Secondo art. 10 t.u.b., l’attività bancaria è costituita dall’esercizio congiunto di:
- raccolta del risparmio tra il pubblico
- esercizio del credito

definizione che trova conferma anche nella tradizionale opinione per cui la funzione delle banche sarebbe quella di intermediazione in operazioni di credito

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8
Q

Quali sono le imprese di assicurazioni secondo l’art. 2195 cc?

A

Sono sullo stesso piano giuridico delle imprese bancarie, con cui hanno molte affinità.

Imprese che raccolgono attraverso i premi, corrisposti dalle persone esposte a un medesimo evento, quei capitali necessari a soddisfare i bisogni di coloro nei confronti dei quali l’evento si verifica.

Secondo l’art.1 c.a.p. , l’attività assicurativa consiste in assunzione e gestione dei rischi

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9
Q

Quali sono le imprese ausiliarie secondo l’art. 2195 cc? Fai anche degli esempi

A

Categoria non ben delimitata, consistente di tutte quelle imprese che, direttamente o indirettamente, agevolano l’attività delle altre imprese e che rispetto a queste hanno una funzione complementare.

Es. imprese di deposito, di mediazione, di commissione. Agenzie di affari, di rappresentante commerciali, di informazioni, di rimorchio, di salvataggio, di noleggio e anche le agenzie di trasporto se non fossero considerate categoria a sé

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10
Q

Come va considerato il carattere ausiliario delle imprese ausiliarie descritte all’art. 2195 cc?

A

In astratto e non in concreto: è sufficiente che la funzione dell’impresa agevoli l’attività di altre categorie di imprese e non è necessario che vi sia un effettivo collegamento tra l’attività della prima e quella delle seconde.

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11
Q

Dove è ricompresa la nozione di impresa agricola nell’ambito delle imprese descritte all’art. 2195 cc?

A

L’impresa agricola all’art. 2135 cc può definirsi ormai ricompresa, dopo la riforma del 2001, nell’art. 2195 cc

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12
Q

Qual’è la ratio della distinzione in categorie dell’art. 2195 cc?

A

Non già quella di distinguere l’applicazione dello statuto generale (come faceva l’art. 3 c. comm. del 1882), che infatti si applica a tutte, ma di individuare categorie di imprese suscettibili anche di statuto particolare

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13
Q

Su quali basi si può organizzare l’impresa?

A

Su base speculativa o mutualistica.

Nel caso di impresa organizzata su base mutualistica, si parla di cooperativa

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14
Q

Ci sono categorie differenziate anche per le piccole imprese?

A

Si, e corrispondo parzialmente a quelle delle imprese generali. Cosi si hanno:
- impresa artigiana (che corrisponde a impresa industriale)
- coltivatore diretto del fondo (che corrisponde a impresa agricola)
- piccolo commerciante (che corrisponde a impresa commerciale)
- vetturino (che corrisponde all’impresa di trasporto)

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15
Q

Cooperativa

A

Forma particolare di impresa, organizzata su base mutualistica, che si realizza attraverso la funzione propria dell’intermediario speculante, eliminando economicamente il profitto.

Ci sono anche categorie di cooperativa, che corrispondono, come per le piccole imprese, alle categorie differenziate dell’impresa generale. Cosi si hanno:
- cooperativa di lavoro (che corrisponde a impresa industriale)
- cooperativa di consumo (che corrisponde a impresa commerciale)
- cooperativa di credito (che corrisponde all’impresa bancaria)
- cooperativa (o mutua) di assicurazione (che corrisponde all’impresa assicurativa)

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16
Q

Differenze e analogie tra cooperativa e impresa

A

Analogie: si applica lo statuto dell’imprenditore
Differenze: il carattere mutualistico limita la sua rilevanza alla struttura dell’impresa e alle condizioni per la partecipazione a essa

17
Q

Da cosa è possibile dedurre che l’elemento dimensionale dell’impresa è rilevante sul piano giuridico?

A

Art. 2435 bis cc: “bilancio in forma abbreviata” per le società di minori dimensioni

Art. 2477 cc: obbligo di nominare organo di controllo è ricollegato alle dimensioni economiche della srl

Legge 300/1970, la cui applicabilità di alcune norme solo a imprese con più di 15 dipendenti (o 8 se agricole)

Disciplina sulla liquidazione giudiziale e del concordato preventivo, che esclude l’applicazione alle “imprese minori” secondo art. 2 c.c.i.i.

Il riferimento nella legge comunitaria a “piccole e medie imprese”, nell’ambito delle quali si distinguono “microimprese”, “piccole imprese” (non come quelle dell’art.2083) e “medie imprese”, in contrapposizione alle “grandi imprese”
[Tale riferimento è utile per leggi di programmazione economica, ausilio finanziario, agevolazione fiscale …]

18
Q

Art. 2, raccomandazione 2003/361/CE

A

LIVELLO COMUNITARIO
Le piccole e medie imprese comprendono le imprese con meno di 250 persone, con un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, e con un totale di bilancio non superiore a 43 milioni di euro.

19
Q

Le piccole e medie imprese nella disciplina nazionale: Le microimprese

A

LIVELLO NAZIONALE
Attività economica con meno di 10 persone, con un fatturato annuo o totale di bilancio non superiore a 2 milioni di euro.
vd. casi specifici di disciplina p. 65

20
Q

Le piccole e medie imprese nella disciplina nazionale: Le piccole imprese

A

LIVELLO NAZIONALE
Attività economica con meno di 50 persone, con un fatturato annuo o totale di bilancio non superiore a 10 milioni di euro.
vd. casi specifici di disciplina p. 65

21
Q

Le piccole e medie imprese nella disciplina nazionale: Le medie imprese

A

LIVELLO NAZIONALE
Attività economica individuabile residualmente in tutte le imprese sotto la categoria di “piccole e medie imprese” che non rientrano nelle sotto-categorie di “microimpresa” e “piccola impresa”

22
Q

Le grandi imprese nell’ordinamento nazionale

A

Essenzialmente, si tratta di imprese di gruppo, di notevoli dimensioni che, nel caso specifico di insolvenza, date le dimensioni imprenditoriali desumibili dal numero di lavoratori subordinati, richiedono raggiunta una soglia (1999) l’assoggettamento a una disciplina di amministrazione straordinaria, e raggiungendo soglie ancor più alte (2003), di essere assoggettate a una disciplina speciale dell’amministrazione straordinaria

d.lgs. 270/1999
[Nozione viene data nell’ambito della disciplina sull’amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza]

d.l 347/2003
[Nozione viene data nell’ambito della disciplina sulle misure urgenti per la ristutturazione industriale di imprese ancor più grandi in stato di insolvenza]
—–

Secondo l’art. 2 del c.c.i.i., la “grande impresa” è definita come quella che supera 2 dei 3 criteri stabiliti dalla legge.:
1) Stato patrimoniale (20 milioni di euro)
2) Ricavi netti vendite e prestazioni (40 milioni di euro)
3) Numero di occupanti (250)