P1C6 §3 Le limitazioni della concorrenza Flashcards

1
Q

Che effetto hanno le norme sulla repressione della concorrenza sleale sulla libertà di concorrenza e di iniziativa economica privata?

A

Le norme sulla repressione della concorrenza sleale non limitano le libertà di concorrenza e di iniziativa economica privata, bensì ne delimitano e fissano il contenuto stesso.

Esempi: artt. 2595 cc e 41 comma 2 cost.

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2
Q

Art. 2595 cc

A

La concorrenza deve svolgersi in modo da non ledere gli interessi dell’economia nazionale e nei limiti stabiliti dalla legge

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3
Q

Art. 41 Comma 2 Cost.

A

(L’iniziativa economica) Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana

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4
Q

Che fonti possono avere le limitazioni della concorrenza?

A

Fonte convenzionale (contratto) o legale (legge)

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5
Q

Cosa comporta la violazione dei limiti convenzionali o legali della concorrenza?

A

Concorrenza illecita, non sleale.

L’astensione dalla concorrenza qui è un obbligo sorgente da legge o contratto, e il solo porre in essere un atto di concorrenza costituisce di per se atto illecito.

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6
Q

Quali origini possono avere le limitazioni convenzionali alla concorrenza?

A
  • Limitazioni sono effetto di pattuizione che ha per oggetto specifico la limitazione della concorrenza -> Limitazione diretta
    [che a sua volta possono essere autonome, poste cioè da contratto autonomo, avente come causa tipica quella di disciplinare la concorrenza, o non autonome, ossia che si inseriscono come patto aggiunto in un diverso contratto con diversa causa]
  • Limitazioni sono effetto naturale di un contratto che non ha per oggetto la limitazione della concorrenza -> Limitazioni indirette
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7
Q

Cosa sono i cartelli?

A

Esempi di limitazioni convenzionali dirette e autonome di concorrenza, per effetto dei quali i singoli imprenditori si obbligano a non vendere i loro prodotti nelle zone riservate ai loro concorrenti (cartelli di zona) o al di sopra/al di sotto di un dato prezzo (cartelli di prezzo) o a non vendere a condizioni contrattuali diverse da quelle d’accordo stabilite (cartelli di condizioni contrattuali)

Con i cartelli, si impongono alle parti meri obblighi di non fare (caratteristica che distingue i cartelli dai consorzi, ossa organizzazioni dirette al coordinamento della produzione e degli scambi)

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8
Q

Cosa sono i patti di non concorrenza?

A

Artt. 1751 bis e 2125 cc
Esempi di limitazioni convenzionali dirette e non autonome di concorrenza, che possono essere previste dal contratto di agenzia e dal contratto di lavoro

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9
Q

Cosa sono le clausole di esclusiva?

A

Artt. 1567 e 1568 cc
Esempi di limitazioni convenzionali dirette e non autonome di concorrenza,

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10
Q

Cosa sono i patti di preferenza?

A

Art. 1566 cc
Esempi di limitazioni convenzionali dirette e non autonome di concorrenza, che possono essere previste nel contratto di somministrazione

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11
Q

Esempi di limitazioni convenzionali indirette di concorrenza

A

Si hanno in materia di rapporti di lavoro (es. art. 2105), ma anche di società (es. art. 2301) e alienazione-affitto-costituzione di usufrutto d’azienda (es. art. 2557).

Vige il principio generale per cui non vi può essere concorrenza laddove vi è collaborazione.

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12
Q

Art. 2105 cc

A

Il prestatore di lavoro non deve trattare affari, per conto proprio o di terzi, in concorrenza con l’imprenditore, né divulgare notizie attinenti all’organizzazione e ai metodi di produzione dell’impresa, o farne uso in modo da poter recare ad essa pregiudizio

Esempio di limitazione convenzionale indiretta (perché risultato di un più ampio contratto di lavoro) di concorrenza

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13
Q

Art. 2301 cc

A

Il socio non può, senza il consenso degli altri soci, esercitare per conto proprio o altrui un’attività concorrente con quella della società, né partecipare come socio illimitatamente responsabile ad altra società concorrente

Esempio di limitazione convenzionale indiretta (perché risultato di un più ampio contratto di società) di concorrenza

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14
Q

Art. 2557 cc

A

Chi aliena l’azienda deve astenersi, per il periodo di cinque anni dal trasferimento, dall’iniziare una nuova impresa che per l’oggetto, l’ubicazione o altre circostanze sia idonea a sviare la clientela dell’azienda ceduta.

Esempio di limitazione convenzionale indiretta (perché risultato di una più ampia alienazione dell’azienda) di concorrenza

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15
Q

Come sono regolate le limitazioni convenzionali della concorrenza dal punto di vista soggettivo?

A

Dal punto di vista soggettivo, relativamente alla limitazione della libertà individuale, la legge all’art. 2596 cc impone che il patto sia:
- provato per iscritto
- circoscritto nell’oggetto (determinata attività), nello spazio (determinata zona) e nel tempo (5 anni)

Il fine è quello di impedire che dalla limitazione convenzionale di concorrenza risulti un’eccessiva compressione della libertà e dell’iniziativa economica del soggetto.

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16
Q

Problema rispetto all’applicabilità dell’art. 2596 cc

A

La norma all’art. 2596 ha sicuramente applicabilità rispetto ai cartelli, ossia quegli accordi che abbiano come causa unica la limitazione della concorrenza (Limitazioni dirette e autonome). Tuttavia, non è chiaro come si applichi la norma quando la limitazione della concorrenza è conseguenza di un patto aggiunto (Limitazione diretta e non autonoma) o è effetto naturale di un altro contratto (Limitazione indiretta)

In generale, l’analisi della disciplina positiva fa esplicitamente e implicitamente coincidere la durata dell’obbligo di non concorrenza con la durata del contratto, potendosi quindi superare il quinquennio. Dall’altro lato, però, la durata massima degli obblighi di non concorrenza dopo la cessazione del contratto non può eccedere il quinquennio (nel caso di c. di agenzia, addirittura 2 anni).

Se ne ricava che l’obbligo di non concorrenza non è soggetto a limiti di tempo quando si presenti come elemento integrante nella causa tipica del contratto, mentre vi è soggetto quando esplichi una funzione autonoma o distinta (come, ad esempio, quando il contratto non sia più in essere).

17
Q

In cosa si concretano principalmente le limitazioni legali?

A

Nei cc.dd. monopoli legali

18
Q

Cosa si intende con monopolio legale?

A

Quello per cui, per legge, viene riservata a un soggetto una posizione di esclusività nell’esercizio di una determinata attività economica, spesso per ragioni di ordine economico o fiscale.

19
Q

Art. 43 Cost.

A

(Fondamento del monopolio legale)

A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale.

20
Q

Quale è stata l’applicazione più significativa dell’art. 43 Cost.?

A

Legge 1643/1962, la c.d. nazionalizzazione dell’industria elettrica

21
Q

Quali problemi giuridici sorgono da una situazione di monopolio legale? E con quali soluzioni sono affrontati questi problemi?

A

1) Da un lato, la necessità di assicurare che tutti possano fruire dei beni o dei servizi prodotti in regime di monopolio

2) D’altro lato, la necessità di evitare discriminazioni tra consumatori e utenti attraverso l’applicazione dei prezzi multipli

> SOLUZIONE: Obbligo legale di contrattare con chiunque ne richieda le prestazioni; Obbligo di osservare la parità di trattamento (art. 2597); Esigenza di proporzionamento dell’organizzazione imprenditoriale ai bisogni di mercato.
[Esempio: art. 1679 sui pubblici servizi di linea]