Igiene 08 Hilights 1.9 a Flashcards
Misure contumaciali
Tra le misure contumaciali è molto importante l’allontanamento, in particolare per alcuni patogeni, non solo dalla comunità, ma anche dal contesto lavorativo. Il punto di riferimento culturale per l’evoluzione delle strategie di isolamento attualmente è costituito prioritariamente dalle decisioni che assume il CDC di Atlanta. Il punto di svolta è avvenuto con l’epidemia ed anche pandemia da HIV, quando si è abbandonata la visione,
che allora era prevalente, di applicare degli screening ai pazienti per verificare se erano portatori di alcuni patogeni e in ragione del risultato eventualmente adottare delle strategie di natura preventiva.
Misure contumaciali
Tra le misure contumaciali è molto importante l’allontanamento, in particolare per alcuni patogeni, non solo dalla comunità, ma anche dal contesto lavorativo. Il punto di riferimento culturale per l’evoluzione delle strategie di isolamento attualmente è costituito prioritariamente dalle decisioni che assume il CDC di Atlanta. Il punto di svolta è avvenuto con l’epidemia ed anche pandemia da HIV, quando si è abbandonata la visione,
che allora era prevalente, di applicare degli screening ai pazienti per verificare se erano portatori di alcuni patogeni e in ragione del risultato eventualmente adottare delle strategie di natura preventiva.
Questo tipo di visione è stata superata grazie al periodo finestra dell’HIV, che impediva di avere la certezza del portatore sì/portatore no, perché la diagnostica di allora (di tipo indiretto) non consentiva di trovare gli anticorpi che ancora non si erano formati, pur essendo però presente il virus trasmissibile con tutti i liquidi biologici del portatore. Si è definito quindi un set di misure minime standard, che per anni sono state definite “precauzione standard” o “precazioni universali”, che devono sempre essere adottate quando si entra a contatto con della cute che ha delle lesioni, con delle mucose o con dei liquidi biologici di un qualsiasi paziente, la misura cardine è il lavaggio delle mani. Le precauzioni standard vanno quindi applicate sempre nell’assistenza, a tutti i pazienti in ospedale e ovviamente negli altri setting di cura territoriali, prioritariamente per ridurre a priori il rischio di trasmissione; è obbligatorio adottarle tutte le volte che sia
igiene – Lezione del 31 mar. 2023 – Pag. 10 di 11
presente sangue, cute non integra, mucose intatte, o liquidi corporei comprese le secrezioni e le escrezioni, l’unica eccezione è rappresentata dal sudore.
La definizione sul piano biologico di quali fossero le vie di trasmissione ha anche permesso di distinguere tre ulteriori tipologie di misure profilattiche comportamentali che si avvalgono dell’utilizzo dei DPI, che interrompono tre specifiche modalità di trasmissione dei microorganismi, definite misure o precauzioni basate sulla modalità di trasmissione e che vanno sempre aggiunte alle precauzioni standard. Le modalità di precauzioni aggiuntive basate sulle modalità di trasmissione sono quelle per la via aerea, per la via aerea mediante droplets e per la via di trasmissione da contatto.
Questo tipo di visione è stata superata grazie al periodo finestra dell’HIV, che impediva di avere la certezza del portatore sì/portatore no, perché la diagnostica di allora (di tipo indiretto) non consentiva di trovare gli anticorpi che ancora non si erano formati, pur essendo però presente il virus trasmissibile con tutti i liquidi biologici del portatore. Si è definito quindi un set di misure minime standard, che per anni sono state definite “precauzione standard” o “precazioni universali”, che devono sempre essere adottate quando si entra a contatto con della cute che ha delle lesioni, con delle mucose o con dei liquidi biologici di un qualsiasi paziente, la misura cardine è il lavaggio delle mani. Le precauzioni standard vanno quindi applicate sempre nell’assistenza, a tutti i pazienti in ospedale e ovviamente negli altri setting di cura territoriali, prioritariamente per ridurre a priori il rischio di trasmissione; è obbligatorio adottarle tutte le volte che sia
igiene – Lezione del 31 mar. 2023 – Pag. 10 di 11
presente sangue, cute non integra, mucose intatte, o liquidi corporei comprese le secrezioni e le escrezioni, l’unica eccezione è rappresentata dal sudore.
La definizione sul piano biologico di quali fossero le vie di trasmissione ha anche permesso di distinguere tre ulteriori tipologie di misure profilattiche comportamentali che si avvalgono dell’utilizzo dei DPI, che interrompono tre specifiche modalità di trasmissione dei microorganismi, definite misure o precauzioni basate sulla modalità di trasmissione e che vanno sempre aggiunte alle precauzioni standard. Le modalità di precauzioni aggiuntive basate sulle modalità di trasmissione sono quelle per la via aerea, per la via aerea mediante droplets e per la via di trasmissione da contatto.
I principali microrganismi coinvolti in queste precauzioni aggiuntive, per quanto riguarda le precauzioni basate sulla modalità di trasmissione per via aerea, sono patogeni che adottano una modalità di trasmissione diretta a breve distanza e quindi con goccioline con diametro inferiore a 5 micron, per esempio la tubercolosi polmonare aperta (con gli starnuti e la tosse vengono emesse delle goccioline che contengono il micobatterio) o per esempio la varicella. Le goccioline con diametro maggiore di 5 micron (droplets) riguardano tantissime tipologie di patogeni, tra cui haemophilus, neisseria, streptococco, micoplasma, diversi virus come difterite, pertosse, adenovirus, virus influenzali; in questo caso bisogna utilizzare specifici dispositivi di protezione individuale: per chi assiste il paziente servono maschere respiratorie a potere filtrante alto o altissimo (ffp2 o ffp3), per il soggetto malato la mascherina chirurgica. Sono necessarie precauzioni da contatto per tutta un’altra serie importantissima di patogeni, quelli che tutt’ora preoccupano maggiormente gli infettivologi, i
clinici degli ospedali e rianimatori sono i microrganismi resistenti agli antibiotici, i multi-resistenti e i pan- resistenti. La stragrande maggioranza di questi patogeni utilizza la modalità di trasmissione da contatto e il grande problema deriva dal fatto che il reservoir principale di questi microrganismi è l’ambiente assistenziale.
I principali microrganismi coinvolti in queste precauzioni aggiuntive, per quanto riguarda le precauzioni basate sulla modalità di trasmissione per via aerea, sono patogeni che adottano una modalità di trasmissione diretta a breve distanza e quindi con goccioline con diametro inferiore a 5 micron, per esempio la tubercolosi polmonare aperta (con gli starnuti e la tosse vengono emesse delle goccioline che contengono il micobatterio) o per esempio la varicella. Le goccioline con diametro maggiore di 5 micron (droplets) riguardano tantissime tipologie di patogeni, tra cui haemophilus, neisseria, streptococco, micoplasma, diversi virus come difterite, pertosse, adenovirus, virus influenzali; in questo caso bisogna utilizzare specifici dispositivi di protezione individuale: per chi assiste il paziente servono maschere respiratorie a potere filtrante alto o altissimo (ffp2 o ffp3), per il soggetto malato la mascherina chirurgica. Sono necessarie precauzioni da contatto per tutta un’altra serie importantissima di patogeni, quelli che tutt’ora preoccupano maggiormente gli infettivologi, i
clinici degli ospedali e rianimatori sono i microrganismi resistenti agli antibiotici, i multi-resistenti e i pan- resistenti. La stragrande maggioranza di questi patogeni utilizza la modalità di trasmissione da contatto e il grande problema deriva dal fatto che il reservoir principale di questi microrganismi è l’ambiente assistenziale.