Igiene 08 Hilights 1.10 a Flashcards
Precauzioni standard
Le precazioni standard comprendono diversi tipi di strategie:
-lavaggio delle mani;
-utilizzo dei guanti;
-utilizzo di altri DPI, se per esempio se si è esposti al rischio di schizzi;
-controllo della pulizia ambientale, c’è un ambito specifico che riguarda il compito della direzione medica, per esempio in ambito ospedaliero, che è definire gli standard di pulizia ambientale che devono essere impiegati in quel particolare locale, in ragione o di ciò che viene fatto o della tipologia di paziente;
-evitare spandimenti, bisogna gestire in modo adeguato anche i rifiuti ospedalieri.
Precauzioni standard
Le precazioni standard comprendono diversi tipi di strategie:
-lavaggio delle mani;
-utilizzo dei guanti;
-utilizzo di altri DPI, se per esempio se si è esposti al rischio di schizzi;
-controllo della pulizia ambientale, c’è un ambito specifico che riguarda il compito della direzione medica, per esempio in ambito ospedaliero, che è definire gli standard di pulizia ambientale che devono essere impiegati in quel particolare locale, in ragione o di ciò che viene fatto o della tipologia di paziente;
-evitare spandimenti, bisogna gestire in modo adeguato anche i rifiuti ospedalieri.
Lavaggio delle mani
Per quanto riguarda il lavaggio delle mani, esiste il lavaggio comunitario delle mani con acqua e sapone (da effettuare quando le mani sono sporche) e il lavaggio antisettico con gel idroalcolico, da effettuare in tutti gli altri casi in cui ci si approccia al paziente. Bisogna effettuare il lavaggio delle mani anche dopo aver tolto in modo adeguato i guanti utilizzati con un paziente. Chi deve gestire un paziente, per esempio portatore di drenaggi o su cui bisogna fare procedure invasive anche in più sedi contemporaneamente, spostandosi di sede
si trova ad incontrare una flora che è diversa, quella dell’inguine per esempio è diversa da quella del torace; quindi, per procedure di tale tipo, sarebbe importante cambiare il guanto e nel farlo bisognerebbe disinfettare le mani, questa logica fa un po’ fatica ad entrare nella routine.
igiene – Lezione del 31 mar. 2023 – Pag. 11 di 11
L’OMS e il ministero hanno
fatto campagne importanti
per la promozione del
lavaggio delle mani, questo
era il classico post che si
poteva vedere prima della
pandemia, in cui da una parte
viene indicata la modalità
corretta per lavarsi le mani
con acqua e sapone e
dall’altra quali sono i diversi
momenti, nell’assistenza del
paziente, che rappresentano
delle potenziali criticità in
relazione al ruolo
dell’importanza del lavaggio
delle mani, perché la sua
violazione può rappresentare
un momento critico per la trasmissione di patogeni. I momenti sono: prima di prendere contatto diretto col paziente, prima di qualsiasi manovra che necessita della asepsi come un’iniezione, dopo che c’è stata l’esposizione a un liquido biologico, dopo il contatto col paziente e dopo il contatto con ciò che sta attorno al paziente (letto, comodino, porte e maniglie in particolare).
Lavaggio delle mani
Per quanto riguarda il lavaggio delle mani, esiste il lavaggio comunitario delle mani con acqua e sapone (da effettuare quando le mani sono sporche) e il lavaggio antisettico con gel idroalcolico, da effettuare in tutti gli altri casi in cui ci si approccia al paziente. Bisogna effettuare il lavaggio delle mani anche dopo aver tolto in modo adeguato i guanti utilizzati con un paziente. Chi deve gestire un paziente, per esempio portatore di drenaggi o su cui bisogna fare procedure invasive anche in più sedi contemporaneamente, spostandosi di sede
si trova ad incontrare una flora che è diversa, quella dell’inguine per esempio è diversa da quella del torace; quindi, per procedure di tale tipo, sarebbe importante cambiare il guanto e nel farlo bisognerebbe disinfettare le mani, questa logica fa un po’ fatica ad entrare nella routine.
igiene – Lezione del 31 mar. 2023 – Pag. 11 di 11
L’OMS e il ministero hanno
fatto campagne importanti
per la promozione del
lavaggio delle mani, questo
era il classico post che si
poteva vedere prima della
pandemia, in cui da una parte
viene indicata la modalità
corretta per lavarsi le mani
con acqua e sapone e
dall’altra quali sono i diversi
momenti, nell’assistenza del
paziente, che rappresentano
delle potenziali criticità in
relazione al ruolo
dell’importanza del lavaggio
delle mani, perché la sua
violazione può rappresentare
un momento critico per la trasmissione di patogeni. I momenti sono: prima di prendere contatto diretto col paziente, prima di qualsiasi manovra che necessita della asepsi come un’iniezione, dopo che c’è stata l’esposizione a un liquido biologico, dopo il contatto col paziente e dopo il contatto con ciò che sta attorno al paziente (letto, comodino, porte e maniglie in particolare).
Dal punto di vista microbiologico, ci si trova a far fronte alla presenza, sulle mani di ciascun professionista, di una flora residente, che è specifica di ciascuno e di una flora transitoria, che è quella che si acquisisce per esempio frequentando l’aula di università. La flora transitoria può presentare all’interno anche patogeni, non dei normali saprofiti come normalmente sono presenti nella flora residente, che nell’immunodepresso possono
diventare molto pericolosi, per questo motivo il lavaggio delle mani è fondamentale.
Un capitolo a parte è il lavaggio chirurgico, che è stato uno dei capisaldi della prevenzione delle infezioni del sito chirurgico assieme alle tecniche di asepsi in sala operatoria; nel contesto della clinica si utilizza maggiormente, invece, il gel idroalcolico, che è anche migliorato dal punto di vista qualitativo, perché si è
visto che in questi ultimi due anni sono diminuite le dermatiti causate dallo stesso.
Il lavaggio antisettico deve avere una sua particolare evoluzione e un tempo che consenta di essere sicuri di aver inattivato tutti i microrganismi che hanno un potenziale potere patogeno. Il lavaggio chirurgico è molto più lungo e presenta diversi passaggi che permettono di eliminare la flora transitoria e anche quella residente dalle mani del chirurgo, prima che vengano indossati i guanti sterili.
Dal punto di vista microbiologico, ci si trova a far fronte alla presenza, sulle mani di ciascun professionista, di una flora residente, che è specifica di ciascuno e di una flora transitoria, che è quella che si acquisisce per esempio frequentando l’aula di università. La flora transitoria può presentare all’interno anche patogeni, non dei normali saprofiti come normalmente sono presenti nella flora residente, che nell’immunodepresso possono
diventare molto pericolosi, per questo motivo il lavaggio delle mani è fondamentale.
Un capitolo a parte è il lavaggio chirurgico, che è stato uno dei capisaldi della prevenzione delle infezioni del sito chirurgico assieme alle tecniche di asepsi in sala operatoria; nel contesto della clinica si utilizza maggiormente, invece, il gel idroalcolico, che è anche migliorato dal punto di vista qualitativo, perché si è
visto che in questi ultimi due anni sono diminuite le dermatiti causate dallo stesso.
Il lavaggio antisettico deve avere una sua particolare evoluzione e un tempo che consenta di essere sicuri di aver inattivato tutti i microrganismi che hanno un potenziale potere patogeno. Il lavaggio chirurgico è molto più lungo e presenta diversi passaggi che permettono di eliminare la flora transitoria e anche quella residente dalle mani del chirurgo, prima che vengano indossati i guanti sterili.