Igiene 08 Hilights 1.1 a Flashcards
Profilassi delle malattie infettive
La lezione verte sulla profilassi delle malattie infettive, si parlerà della notifica delle malattie infettive, a cui fanno seguito l’accertamento diagnostico, le eventuali decisioni sul piano della neutralizzazione della sorgente, attraverso la separazione della sorgente dal resto della comunità con strategie di tipo strutturale (isolamento ospedaliero), contumaciale, oppure funzionale, la sorveglianza sanitaria che può concernere sia il caso indice che i casi secondari e l’eventuale inchiesta epidemiologica, laddove non sia evidenziabile in maniera diretta la sorgente dell’infezione. Ciò compone le misure di profilassi generiche che sono compito specifico del medico che si trova di fronte ad un caso di patologia di carattere infettivo.
Esistono poi ulteriori strumenti per inattivare l’ambiente come sorgente, in particolare si parla di misure di sterilizzazione, disinfezione e in alcuni casi anche di disinfestazione. Ci sono poi anche strumenti di profilassi specifica, che si usano in ragione di specifici profili di rischio, riconosciuti a seguito di una definizione, sul piano diagnostico, di certezza o di alto sospetto di trasmissione del patogeno, che vanno dall’utilizzo della chemioprofilassi, all’utilizzo della profilassi di natura immunitaria sia passiva che attiva.
Profilassi delle malattie infettive
La lezione verte sulla profilassi delle malattie infettive, si parlerà della notifica delle malattie infettive, a cui fanno seguito l’accertamento diagnostico, le eventuali decisioni sul piano della neutralizzazione della sorgente, attraverso la separazione della sorgente dal resto della comunità con strategie di tipo strutturale (isolamento ospedaliero), contumaciale, oppure funzionale, la sorveglianza sanitaria che può concernere sia il caso indice che i casi secondari e l’eventuale inchiesta epidemiologica, laddove non sia evidenziabile in maniera diretta la sorgente dell’infezione. Ciò compone le misure di profilassi generiche che sono compito specifico del medico che si trova di fronte ad un caso di patologia di carattere infettivo.
Esistono poi ulteriori strumenti per inattivare l’ambiente come sorgente, in particolare si parla di misure di sterilizzazione, disinfezione e in alcuni casi anche di disinfestazione. Ci sono poi anche strumenti di profilassi specifica, che si usano in ragione di specifici profili di rischio, riconosciuti a seguito di una definizione, sul piano diagnostico, di certezza o di alto sospetto di trasmissione del patogeno, che vanno dall’utilizzo della chemioprofilassi, all’utilizzo della profilassi di natura immunitaria sia passiva che attiva.
Il Sistema Sanitario ha quindi la possibilità di intercettare un rischio infettivo e di intervenire in maniera appropriata; il rispetto del sistema della notifica o denuncia della malattia infettiva spesso però non trova un’adeguata corrispondenza da parte dell’operatore o dei sistemi, basti guardare, per esempio, quanto avvenuto con l’ultima pandemia della SARS, ossia una ritardata segnalazione dalle aree endemiche al resto del pianeta.
Il Sistema Sanitario ha quindi la possibilità di intercettare un rischio infettivo e di intervenire in maniera appropriata; il rispetto del sistema della notifica o denuncia della malattia infettiva spesso però non trova un’adeguata corrispondenza da parte dell’operatore o dei sistemi, basti guardare, per esempio, quanto avvenuto con l’ultima pandemia della SARS, ossia una ritardata segnalazione dalle aree endemiche al resto del pianeta.
Notifica
Definizione e gestione
Per quanto riguarda la realtà italiana, le indicazioni sono state recepite attraverso un decreto ministeriale, quando ancora esisteva il ministero della sanità, nel 1990, in cui per legge ciascun medico che in esercizio della propria professione viene a conoscenza di un caso di malattia infettiva diffusiva o sospetta di esserlo (si parla di una serie di malattie ben definite da specifiche tabelle, in quanto pericolose per la salute pubblica) è obbligato a notificarla tempestivamente. In particolare, la notifica avviene all’autorità sanitaria competente, che è l’azienda sanitaria locale e nello specifico un’unità operativa all’interno del dipartimento di prevenzione, che è il servizio di igiene e sanità pubblica. Si tratta di un atto obbligatorio in cui il medico informa l’autorità sanitaria. Esiste una quota rilevante di professionisti medici chirurghi, dipendenti del Servizio sanitario nazionale, che operano all’interno degli ospedali, dove l’autorità sanitaria a cui viene riferita la comunicazione attraverso la notifica o denuncia è la direzione medica o direzione sanitaria e sarà compito di questo specifico servizio trasmettere la notifica all’azienda sanitaria locale. A differenza di questo modello il pediatra di libera scelta, il medico di medicina generale e il medico di continuità assistenziale, trasmettono direttamente, in quanto dipendenti dell’azienda sanitaria locale, l’informazione al loro dipartimento di prevenzione, al loro servizio di igiene e sanità pubblica. La normativa non stabilisce esplicitamente quali siano le eventuali sanzioni che derivano dal mancato rispetto, il problema si pone sul versante penalistico nel momento in cui dalla mancata notifica possono derivare dei danni ai pazienti.
La notifica va effettuata, anche al solo sospetto, per le malattie elencate dal TU delle leggi sanitarie (1934), aggiornato con successivi DM.
Notifica
Definizione e gestione
Per quanto riguarda la realtà italiana, le indicazioni sono state recepite attraverso un decreto ministeriale, quando ancora esisteva il ministero della sanità, nel 1990, in cui per legge ciascun medico che in esercizio della propria professione viene a conoscenza di un caso di malattia infettiva diffusiva o sospetta di esserlo (si parla di una serie di malattie ben definite da specifiche tabelle, in quanto pericolose per la salute pubblica) è obbligato a notificarla tempestivamente. In particolare, la notifica avviene all’autorità sanitaria competente, che è l’azienda sanitaria locale e nello specifico un’unità operativa all’interno del dipartimento di prevenzione, che è il servizio di igiene e sanità pubblica. Si tratta di un atto obbligatorio in cui il medico informa l’autorità sanitaria. Esiste una quota rilevante di professionisti medici chirurghi, dipendenti del Servizio sanitario nazionale, che operano all’interno degli ospedali, dove l’autorità sanitaria a cui viene riferita la comunicazione attraverso la notifica o denuncia è la direzione medica o direzione sanitaria e sarà compito di questo specifico servizio trasmettere la notifica all’azienda sanitaria locale. A differenza di questo modello il pediatra di libera scelta, il medico di medicina generale e il medico di continuità assistenziale, trasmettono direttamente, in quanto dipendenti dell’azienda sanitaria locale, l’informazione al loro dipartimento di prevenzione, al loro servizio di igiene e sanità pubblica. La normativa non stabilisce esplicitamente quali siano le eventuali sanzioni che derivano dal mancato rispetto, il problema si pone sul versante penalistico nel momento in cui dalla mancata notifica possono derivare dei danni ai pazienti.
La notifica va effettuata, anche al solo sospetto, per le malattie elencate dal TU delle leggi sanitarie (1934), aggiornato con successivi DM.
L’azienda sanitaria locale ha un compito diretto di gestione e un compito informativo, verso quella necessaria raccolta centralizzata delle informazioni sull’andamento dei fattori di rischio per la salute, che devono essere raccolti dall’ISTAT (istituto nazionale per la statistica), che tra le varie mansioni che svolge ha anche il compito annualmente di produrre una relazione sullo stato sanitario del Paese (che non può non tener conto
anche dell’andamento delle infezioni). Più recentemente spesso queste informazioni vengono gestite anche per specifici scopi, riferiti alla definizione di modelli di prevenzione comuni tra diverse regioni, da AGENAS (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) o dall’organismo tecnico del ministero della salute che è l’Istituto Superiore di Sanità.
PARENTESI
Per il SARS-CoV-2 è partito un sistema informativo specifico, è la prima volta nella storia della nostra Nazione che un’epidemia determina un’adozione di un particolare modello di raccolta di trasmissione di dati informatizzati. Il problema delle infezioni nel nostro Paese è che basandosi esclusivamente, tranne che per poche patologie, su dati riferiti al sistema della notifica, risultano molto deboli, a causa del fatto che molti professionisti non adempiono a questo obbligo di legge.
FINE PARENTESI
L’azienda sanitaria locale ha un compito diretto di gestione e un compito informativo, verso quella necessaria raccolta centralizzata delle informazioni sull’andamento dei fattori di rischio per la salute, che devono essere raccolti dall’ISTAT (istituto nazionale per la statistica), che tra le varie mansioni che svolge ha anche il compito annualmente di produrre una relazione sullo stato sanitario del Paese (che non può non tener conto
anche dell’andamento delle infezioni). Più recentemente spesso queste informazioni vengono gestite anche per specifici scopi, riferiti alla definizione di modelli di prevenzione comuni tra diverse regioni, da AGENAS (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) o dall’organismo tecnico del ministero della salute che è l’Istituto Superiore di Sanità.
PARENTESI
Per il SARS-CoV-2 è partito un sistema informativo specifico, è la prima volta nella storia della nostra Nazione che un’epidemia determina un’adozione di un particolare modello di raccolta di trasmissione di dati informatizzati. Il problema delle infezioni nel nostro Paese è che basandosi esclusivamente, tranne che per poche patologie, su dati riferiti al sistema della notifica, risultano molto deboli, a causa del fatto che molti professionisti non adempiono a questo obbligo di legge.
FINE PARENTESI