28. Sonno Flashcards

1
Q

INSONNIA

A

Disturbo molto frequente, 10-30% delle persone l’hanno avuta almeno una volta nella vita, può essere CRONICA se dura almeno 3m per 3v/w, ripetuto non episodico, riguarda tutte le caratteristiche del sonno (o inizio o durata o consolidamento) che avviene nonostante adeguate circostanze (se ha una buona igiene del sonno ma avviene lo stesso, non vale se ci sono rumori o stimoli esterni), con alterazione della funzionalità diurna (se di gg sta bene sarà una mispercezione); o ACUTA legata a un evento maggiore della vita (secondaria a condizioni mediche, uso di sostanze)
Sintomi: difficoltà a iniziare il sonno (+30m), a mantenere il sonno, risveglio mattutino precoce (>30m prima del solito), da soli o in combinazione. Bdz sono utili solo se si ha difficoltà a iniziare il sonno. I sintomi diurni invece possono essere: sonnolenza, stanchezza, fatica, difficoltà a concentrarsi, deficit attenzione o performance cognitiva, disturbi psichiatrici (irritabilità, nervosismo, disturbi umore), alterazione funzionamento sociale. Difficile che sia insonnia pura, più spesso è correlata a disturbi ansioso-depressivi.
FATTORI PREDISPONENTI: neurobiologici e genetici, PRECIPITANTI: problema lavorativo, relazionale, familiare, lutto crea un’insonnia episodica che può comunque essere l’inizio di un’insonnia cronica, PERPETUANTI: una situazione di iperarousal (sistema reticolare iperattivato) non si riesce a mettere a riposo + comportamenti maladattativi (scarsa igiene sonno)
IGIENE SONNO: influiscono gli schermi luminosi (- melatonina), pasti con dolci e alcolici (vanno leggeri alla sera), non avere un orologio a portata di mano che alimenta l’iperarousal “ecco non sto ancora dormendo e sono le 2”), la camera non deve contenere altro che non serva per dormire (pc, tv, scrivanie dove si studia per non stabilire un legame con le altre attività), controllo temperatura e silenzio e buio in camera, evitare fumo serale, evitare sonnellini diurni eccetto uno breve post-prandiale, evitare esercizio fisico intenso alla sera, evita bagno caldo (almeno 2 ore), evitare attività intense mentali ed emotive, coricarsi e e alzarsi a orari costanti e consoni. La cioccolata va evitata perchè attiva la dopamina che attiva il sistema reticolare; se un malato di parkinson prende dopa va presa entro le 18 per influenzare meno il sonno.
Terapia insonnia di addormentamento: cognitivo-comportamentale, poi nel caso ipno-inducenti (Z-drugs che hanno meno EI) per max 4w per interrompere l’insonnia ma poi va manenuta solo l’igiene del sonno.
Terapia insonnia da risveglio precoce: basse dosi di antidepressivi + melatonina (sempre alla stessa ora per simulare il rilascio fisiologico)

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2
Q

DISORDINI RESPIRAZIONE DURANTE IL SONNO

A

Il sonno favorisce i problemi respiratori perchè è accompagnato da ipotonia mm e le vie aeree superiori più facilmente collabiscono prima con RUSSAMENTO (avvicinamento con IPOPNEA con riduzione flusso 50% e desat fino al 4%) poi con una vera e propria APNEA (flusso interrotto). Questo è legato a un aumento di peso o a malformazioni cranio-facciali. L’interruzione dura 10s, poi lo sforzo toraco-addominale riapre le vie aeree, questo causa dei microrisvegli (arousal) che durano 1-2s non ce ne accorgiamo ma frammenta il sonno impedendo di raggiungere gli stadi profondi

Frequente è la SINDROME DELL’APNEA OSTRUTTIVA DEL SONNO (OSAS), ne esiste anche una forma centrale rara (per alterazione centri respiro), si presenta >30aa nel 2-5% soprattutto maschi, quasi sempre accompagnata da russamento, talvolta isolato ma non sottovalutare la possibilità di insorgenza di apnee. Questa patologia è alto fattore di rischio per ictus e infarto perchè l’apnea causa aumento della PA e della GC con riduzione della FC con conseguenze quali ipertrofia cardiaca, IPT polmonare, IRC, va quindi sempre trattata e l’investigazione del sonno va fatta in tutti i pz cardiologici.
FR: obesità, morfologia cranio-facciale alterata
Sintomi: diurni (eccessiva sonnolenza, cefalea al risveglio, deterioramento intellettivo, cambio personalità, scarse prestazioni lavorative, policitemia, IPT, cuore polmonare, cardiopatia ischemica), notturni (russamento, apnee o ipopnee, sonno poco riposante, risvegli, episodi di soffocamento, enuresi, cadute letto, aritmie)
Conseguenze: policitemia, ridotto testosterone, alt sessuali e impotenza, aritmie cardiache, ipertrofia cardiaca, cuore polmonare cronico, danno ischemico e angina, insuff cardiaca, ictus.
Dg: con polisonnografia, ECG e elettromiogramma sulle gambe (sforzo)
Tp: calo ponderale (se necessario), modifica decubito (no supino), igiene sonno, farmaci (ipnotici o sedativi), CPAP, dispositivi parodontali (se malformazioni parodonto), interventi per alterazioni otorinolaringoiatriche

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3
Q

PARASONNIE

A

Eventi parossistici, indesiderati, o esperienze del sonno o nelle transizioni al sonno, sono diverse per movimenti, comportamenti, contenuto emotivo, percezioni, attivazione SNA. Nella parasonnia coesistono diversi stadi, spesso veglia + NREM o REM, questo poichè il sonno è un processo graduale e non tutto o nulla, il sistema reticolare decresce gradualmente con aree che dormono insieme ad aree sveglie (SONNO LOCALE)
- SONNAMBULISMO: parasonnia NREM, i lobo frontali si svegliano ma il limbico dorme quindi il pz si alza fa cose ma senza consapevolezza e senza ricordo perchè limbico e ippocampo dormono. Tipico dell’infanzia per immaturità poi crescendo passa. Non tendono a farsi male per una minima consapevolezza presente.
- AROUSAL CONFUSIONALI, TERRORE NOTTURNO, RISVEGLI NOTTURNI, DISORDINI ALIMENTARI NEL SONNO: sono altri disturbi NREM
- DISTURBO COMPORTAMENTALE REM: parasonnia del sonno REM in cui manca la paralisi fisiologica, e quello che fa nel sogno lo compie come movimento. è più tipica dell’adulto, 1-2% delle persone >50aa e possono farsi male (e fare male al compagno di letto) perchè la consapevolezza nel REM è completamente abolita e perchè la maggior parte dei sogni sono aggressivi (anche se la persona ha un carattere tranquillo) quindi è importante la dg con polisonnografia, in più la maggior parte svilupperà alfa-sinucleinopatia (Parkinson, demenza a corpi di Lewy, atrofia multisistemica). Studi sulle neurodegenerazioni affermano che le nuove terapia modificanti con Ab monoclonali siano più efficaci se usate per esempio per alfa sinucleinopatie, quando ha un disturbo REM, perchè sappiamo che la svilupperà ma a questo punto c’è molto più tessuto sano su cui intervenire piuttosto che a dg conclamata, quando ci sono i sintomi è già degenerato molto tessuto

DD parasonnie con epilessia tramite videopolisonnografia

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4
Q

IPERSONNIA

A

La più importante è la NARCOLESSIA, picchi in adolescenza e 4a decade, i ragazzi vengono spesso presi per fannulloni o con ADHD (dg ritardata). I sintomi sono eccessiva sonnolenza diurna (con attacchi di sonno incoercibili), allucinazioni ipnagogiche (tra veglia e sonno) o ipnapompiche (tra sonno e veglia) spesso accompagnate da paralisi ipnica (il pz è sveglio ma ancora paralizzato dall’atonia del sonno, è fisiologico per 1-2 episodi isolati), o con CATAPLESSIA in cui si ha perdita del tono muscolare ma non della coscienza (spesso per stimolo emotivo intenso, un’emozione piacevole o uno spavento), a volte atonia è segmentale, se totale cade a terra.
Fisiopatologia: degenerazione sistema ipocretina/orexina che regola il passaggio veglia-sonno e REM-veglia, la soglia di pressione del sonno si abbassa e non riescono a resistere alla pressione, a certi lv devono per forza dormire per scaricare, anche solo per 10m poi stanno bene. Nel passaggio REM-veglia interviene l’amigdala, il cervello pensa di essere in REM (perchè l’amigdala è responsabile delle emozioni ma anche del REM) ma il cervello non è in REM ma in veglia e così si ha lo stimolo di atonia mm. è una patologia AI mediata da CD8 quindi può essere scatenata dal sistema immunitario, spesso dopo un’infezione in pz con precisa predisposizione HLA. L’orexina viene prodotta dall’ipotalamo, stimola la veglia ed è coinvolta anche nel comportamento alimentare (aumenta l’appetito e stimola il metabolismo) infatti la narcolessia è più presente in pz con sd metabolica e obesità e spesso hanno anche problemi psichiatrici.

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5
Q

DISORDINI MOVIMENTO DURANTE IL SONNO

A

Movimenti durante il sonno, la maggior parte sono benigni parafisiologici legati all’infanzia che poi scompaiono (movimenti delle gambe), nelle patologie invece troviamo la SD DELLE GAMBE SENZA RIPOSO con gambe irrequiete che danno fastidio a tenerle ferme ma migliora con il movimento o alzandosi o camminando; spesso è causato da IPOSIDEREMIA da sanguinamento cronico per esempio, è bene quindi se arriva un pz con questa sd, fargli fare accertamenti ematici (potrebbe avere un tumore che sanguina e potremmo trovarlo precocemente), non è ben chiaro comunque il motivo di questa associazione, probabilmente perchè il Fe è necessario per la sintesi di dopamina e poichè la carenza di Fe altera il metabolismo del Fe nel SNC
Tp: supplemento ferro, dopaminergici, anticonvulsivanti, tp psicocomportamentale, TENS

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6
Q

DEPRIVAZIONE SONNO

A

La DEPRIVAZIONE DI SONNO è dannosa per i processi cognitivi (irritabilità, deficit concentrazione e memoria; soffre il lobo frontale per questo deprivare di sonno una persona per estorcere informazioni è efficace perchè a un certo punto si disinibisce e non controlla gli impulsi), alterazioni immunitarie, CV, muscolare, endocrino. Se deprivata in maniera cronica, il corpo collassa e la persona muore. Se ci si depriva di sonno quelle ore e le funzioni che doveva avere sono perse, non si recuperano

I pz che soffrono di insonnia possono avere una MISPERCEZIONE: arriva dal medico e dice che non dorme mai, è impossibile sarebbe morto, invece quello che succede è che ha dei microsonni senza sonno REM, poi recuperano quando dormono con più NREM4

Esiste una condizione genetica detta INSONNIA FAMILIARE FATALE in cui a un certo punto della vita compare un’insonnia prolungata che port alla morte del pz perchè non riescono più a dormire. Avviene un arresto CV per alto stress ossidativo che il corpo non riesce più a sostenere, interviene anche sul metabolismo infatti l’insonnia cronica aumenta il rischio di patologie endocrinologiche

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