MT3 UD1 Flashcards

1
Q

Cosa si intende per sistema di esercizio e a cosa è finalizzato?

A

Un “sistema di esercizio” di una linea ferroviaria è un insieme costituito da operatori,
impianti tecnologici e procedure finalizzato alla gestione in sicurezza della circolazione
ferroviaria nelle località di servizio e, con l’ausilio dei sistemi di distanziamento, nei tratti di
linea fra le località di servizio.

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2
Q

Cosa si intende per regolatore della circolazione e che funzioni ha?

A

Il REGOLATORE DELLA CIRCOLAZIONE è quell’agente che:
•in possesso delle abilitazioni necessarie (SAMAC GC)
•dispone (direttamente o tramite altro operatore) per il movimento dei treni e delle manovre nelle località di servizio sulle quali ha giurisdizione (ISD art.13)
•opera, generalmente tramite AC, sugli enti di piazzale e di linea (IEAC, IESBE, ecc.)

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3
Q

Quante tipologie ed i regolatori della circolazione vi sono?

A

Per “regolatore della circolazione” si intende:
•il Dirigente Movimento (DM),
•il Dirigente Centrale Operativo (DCO),
•il DM del Posto Comando (DPC),
-l’agente di guardia (AG) delle stazioni disabilitate limitatamente ai movimenti sui binari di corretto tracciato ed esclusivamente nell’ambito della località di servizio da lui presenziata.

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4
Q

Chi è il DCCM e che funzioni ha?

A

A livello di una determinata area dell’Unità Periferica, l’esercizio ferroviario è coordinato dal Dirigente Centrale Coordinatore Movimento (DCCM). Al DCCM, in particolare, sono attribuiti anche compiti inerenti alla gestione delle emergenze, in base alle specifiche procedure emanate a parte.

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5
Q

Quali tipologie di sistemi di esercizio esistono?

A

In termini generali i sistemi di esercizio si basano su una delle seguenti due logiche funzionali:
•Comando (e controllo) a distanza – gestione centralizzata della circolazione;
•Presenziamento sul posto - Dirigenza Locale;
•Altri sistemi: servizio a spola.

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6
Q

Cosa si intende per comando e controllo a distanza? Chi è il regolatore che opera e a chi possono essere affidate alcune verifiche?

A

Il comando (e controllo) a distanza degli enti di sicurezza delle località di servizio della linea e, sotto certe condizioni tecnologiche, anche dei tratti di linea, da parte di un Regolatore della circolazione (Dirigente Centrale Operativo, DCO), ubicato fisicamente in un “posto centrale” o in un’altra località di servizio, che impartisce i comandi a distanza e rileva i controlli di posizione degli enti di sicurezza (sistema di esercizio del “comando a distanza”); in tale sistema di esercizio alcune verifiche e operazioni sugli impianti di terra possono essere richieste dal Regolatore della circolazione all’Agente di condotta;

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7
Q

Cosa si intende per presenziamento sul posto? chi è il regolatore in questo caso? che funzioni ha?

A

Il presenziamento sul posto delle località di servizio della linea, da parte di Regolatori della circolazione (Dirigenti Movimento, DM) che presenziano il passaggio dei treni, comandano e controllano, ciascuno localmente, gli enti della località di servizio e garantiscono la funzione di distanziamento dei treni in linea tramite i sistemi di blocco (sistema di esercizio della “dirigenza locale”).

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8
Q

in che modo può essere effettuato un comando e controllo a distanza? quali sono le differenze e a che affidata la sicurezza in base alle diverse tipologie?

A

Il sistema di esercizio del comando a distanza, dal punto di vista della tecnologia utilizzata, si suddivide a sua volta nelle seguenti categorie:
a) Comando centralizzato del traffico (CTC): le linee sono gestite tramite appositi dispositivi di comunicazione fra il posto centrale e gli apparati di stazione locali; la sicurezza dell’esercizio, in termini di comando e controllo degli enti della località di
servizio, è affidata agli apparati locali e ai sistemi di blocco, nonché a specifiche procedure di sicurezza;
b) Sistema comando e controllo (SCC): in tale sistema, che costituisce un’evoluzione tecnologica del CTC, alcuni comandi e controlli ad uso del DCO garantiscono il medesimo livello di sicurezza degli apparati di stazione locali e dei sistemi di blocco;
c) Sistema comando e controllo multistazione (ACCM): tutti i comandi e i controlli del DCO per la gestione degli enti delle singole località di servizio e, sotto
certe condizioni tecnologiche, della linea, garantiscono il medesimo livello di sicurezza degli apparati di stazione locali e dei sistemi di blocco.

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9
Q

Cosa si intende per stazione porta e dove si trova? fin dove si estende la giurisdizione del regolatore?

A

Alcune stazioni delle linee esercitate in comando a distanza possono essere,
permanentemente o temporaneamente, presenziate da un DM; esse si dicono “stazioni
porta”. In tal caso, la giurisdizione del DM è limitata ai soli movimenti di treni e manovre
nell’ambito della stazione stessa.

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10
Q

Di quali figure si può avvalere della collaborazione il dirigente centrale operativo? che operazioni possono effettuare i SDAM?

A

Il DCO assume personalmente la dirigenza movimento di tutti i posti di servizio della linea a lui affidata; si avvale della collaborazione di:
•Regolatori della Circolazione (DM) delle stazioni porta (permanenti e/o temporanee)
•personale dei treni (per determinate operazioni previste nelle particolari situazioni di esercizio)
•altro personale che, eventualmente, presenzia i posti di servizio (es. AM-SDAM, ecc.). I supporto dirigenti agenti della manutenzione possono comandare itinerari oppure manovrare un deviatoio.
I DCO devono essere in possesso di specifica abilitazione (SAMAC DCI). I DCO prima di essere utilizzati presso i relativi Uffici ed in occasione di sostanziali modifiche tecniche debbono recarsi nei posti di servizio per prendere conoscenza delle caratteristiche degli impianti.

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11
Q

Cosa si intende per CTC e cosa invia e riceve il dirigente centrale operativo?

A

Il CTC è un mezzo di relazione fra il Posto Centrale (PC) ed i Posti Periferici (PP) collegati da un canale di trasmissione per l’effettuazione di teleoperazioni che consentono l’invio di comandi dal PC verso la periferia e la ricezione di controlli in senso inverso.

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12
Q

Quali sono i regimi di presenziamento del CTC/SCC?

A

Nei sistemi «comando a distanza tradizionale» (CTC e CTC/SCC), i PP presenziabili possono essere esercitati secondo specifici «regimi di presenziamento»:
•Telecomando (J)
•Teleconsenso (P)
•Tracciato Permanente in Telecomando (TP/J e AutA/J in base ai vari sistemi di distanziamento)
•Tracciato Permanente di un impianto ESCLUSO dal Telecomando (TP/EDCO e AutA/EDCO in base ai vari sistemi di distanziamento)
•Telecomando - Dirigenza Locale (J/DL)
•Stazione Porta (SP – SPT) Permanente o Temporanea
•Esclusione dal sistema di relazione tra PC e PP per guasto al telecomando (EDCO).

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13
Q

Sulle linee con SCC cosa può attivare il dirigente centrale operativo ad ausilio dei segnali di prima categoria?

A

Sulle linee esercitate con SCC, i segnali di protezione e partenza possono essere muniti di segnali di avanzamento e di avvio attivabili dal posto centrale quando il PdS è in regime di comando a distanza.

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14
Q

Cosa si intende per ACC e come funziona?

A

L’Apparato Centrale Computerizzato (ACC): rappresenta l’evoluzione tecnologica degli Apparati Centrali realizzati con tecnologia tradizionale elettromeccanica, nella gestione di un singolo impianto. L’apparato centrale comunica con un cosiddetto gestore area (GA) dislocato sul piazzale che serve a governare l’area gestita dall’ apparato centrale.

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15
Q

Cosa si intende per ACC multistazione e su quale logica si basa? Da cosa si differenzia dall‘ACC tradizionale?

A

L’ACC Multistazione (ACCM), è un sistema centralizzato per il governo delle funzioni degli impianti collegati che ricadono nella linea o nel tratto di linea interessato, realizzato con tecnologia a logica programmata. Esso gestisce in sicurezza la circolazione negli impianti di giurisdizione e nei tratti di linea a loro afferenti. I comandi impartiti hanno la caratteristica di venire accettati solo se l’apparato verifica preventivamente la fattibilità dei comandi stessi. Si differenzia da un ACC per avere:
•un Posto Centrale Multistazione (PCM) che concentra le funzioni e le logiche di tutti gli impianti controllati,
•una serie di Posti Periferici (PP) periferici gestiti dal PCM.

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16
Q

Quali sono gli stati operativi dell’ACCM?

A

Rispetto alla tipologia di «comando a distanza tradizionale» (CTC, SCC), con l’ACCM gli impianti sono gestiti mediante specifiche funzionalità del sistema definite «Stati Operativi»:
•Presenziato a Distanza (PaD)
•Presenziato sul Posto (PsP)
•Presenziato sul Posto in degrado (PsPdg)
•Permanentemente Presenziato (PePr).

17
Q

Che tipi di PP ci sono su ACCM? Come avviene il collegamento tra ACEI e PCM?

A

Posti Periferici dell’apparato Multistazione possono appartenere alle seguenti tipologie:
•PPMultistazione: i PdS non sono dotati di apparato singolo in loco e la logica delle funzionalità è allocata nel PCM
•PP-ACC: i PdS sono dotati di apparato ACC singolo in loco che si interfaccia in sicurezza con il PCM
•PP-ACEI: i PdS sono dotati di apparato ACEI che, attraverso un particolare apparato statico di interfaccia, si relaziona con il PCM, a cui fornisce in sicurezza determinate funzioni e determinati controlli. Per tali PdS la gestione da parte dell’ACCM viene realizzata per mezzo di un «calcolatore posizionato in loco, denominato Gestore Elettronico Apparato (GEA), che permette di interfacciare impianti a tecnologia elettromeccanica all’interno della logica statica dell’impianto ACCM.

18
Q

Cosa permette di realizzare il sistema ETCS L2? Chi può percorrere tali linee? Cosa gestisce in sicurezza?

A

Il sistema ERTMS/ETCS L2 permette di gestire in sicurezza la circolazione dei treni sulle linee che ne sono attrezzate, secondo gli standard tecnico funzionali del sistema interoperabile europeo. Il nuovo sistema permette di gestire in sicurezza:
•il «comando e controllo» degli enti di linea e di piazzale
•la «protezione della marcia»
•il distanziamento dei treni mediante il sistema del «Blocco Radio».
NB: In funzione della particolare organizzazione tecnica e normativa, le linee ERTMS/ETCS L2 sono percorribili SOLO da treni attrezzati con tale tecnologia.

19
Q

Che sistema di esercizio vi è su linee AV? Cosa si intende per SCC/M?

A

Le linee AV/AC attrezzate con ERTMS/ETCS L2 sono esercitate con «comando e controllo a distanza» di tipo SCC e come tali riportate nell’Orario di Servizio. Le linee AV/AC possono essere attrezzate con ACC ubicati nei vari PP oppure con ACCM ubicato nel PC che gestisce direttamente gli enti dei PP e di linea con comandi e controlli sicuri. Sulle linee attrezzate con ACCM è previsto un particolare tipo di SCC definito SCC/M.

20
Q

Che PdS esistono le linee AV? Come vengono suddivisi i bivi? Cosa sono le interconnessioni?

A

Sulle linee AV/AC sono presenti i seguenti Posti di servizio:
•Stazioni e Posti di movimento (PM)
•Posti di comunicazione (PC)
•Bivi («PJ» - I bivi che si diramano dalla linea AV/AC sono denominati «PJ1»; quelli della linea tradizionale che immettono nelle interconnessioni sono denominati «PJ2»; possono essere presenti anche PP diversi dai bivi).

21
Q

Chi è il dirigente centrale? Che funzioni svolge?

A

Sulle linee esercitate a dirigenza locale l’attività dei DM deve essere coordinata, ai fini della regolarità dell’esercizio, da un operatore qualificato, denominato dirigente centrale (DC), che opera secondo le Disposizioni per il servizio con Dirigente Centrale. La sicurezza della circolazione nelle LdS ed in linea è sempre gestita dai DM mentre la «regolazione (regolarità)» è affidata al DC.

22
Q

Cosa si intende per stazione disabilitata? Che funzioni può svolgere l’agente di guardia?

A

A certe condizioni riportate nell’articolo 23, alcune località di servizio delle linee esercitate in dirigenza locale possono essere “disabilitate” dal servizio movimento, cioè non presenziate da DM; in tali casi, in esse non possono effettuarsi incroci, precedenze o
manovre. Le località di servizio disabilitate a loro volta possono essere impresenziate oppure presenziate da un deviatore con funzione di agente di guardia (AG), con i compiti stabiliti nel suddetto articolo 23 e nell’ISD.

23
Q

Cosa si intende per telecomando punto-punto? come sono denominati i posti? chi è il dirigente del posto satellite?

A

Una località di servizio delle linee esercitate in dirigenza locale può essere comandata a
distanza da un’altra stazione, purché retta da DM; tale particolare sistema di esercizio si definisce “telecomando punto-punto”. La stazione che comanda a distanza le altre è denominata “posto di comando”, mentre le località di servizio comandate a distanza sono definite “posti satellite”. Il DM della stazione ove è ubicato il posto di comando (Dirigente Posto Comando, DPC) è anche DM dei posti satellite. I posti satellite devono essere indicati nell’orario di servizio e devono essere considerati abilitati e impresenziati, salvo prescrizione contraria.

24
Q

Che norme si applicano alle località in caso di telecomando punto-punto?

A

In caso di telecomando punto-punto, si applicano le norme del telecomando soltanto alla località comandata a distanza, mentre per il resto della linea bisogna utilizzare le norme per la dirigenza locale.

25
Q

Quali sono i compiti del dirigente movimento in caso di dirigenza locale? Cosa deve compilare quotidianamente? Cosa deve fare prima di lasciare il servizio?

A

Sulle linee esercitate in dirigenza locale il DM:
•presiede al movimento dei treni e delle manovre e all’esercizio che si svolge nella LdS su cui ha giurisdizione;
•gestisce il movimento dei treni fra la sua località di servizio e le località di servizio limitrofe
•salvo dotazione di dispositivi informatici particolari, devono compilare i prescritti documenti in modo che da essi risulti costantemente la situazione esatta della circolazione ferroviaria (M42)
•prima di lasciare il servizio, deve compilare consegne (M55) registrate in forma chiara, sintetica e inequivocabile.

26
Q

Cosa si intende per servizio a spola e che norme si seguono?

A

L’Unità centrale competente può disporre, per linee a scarso traffico, l’adozione di specifiche norme atte a disciplinare la circolazione dei treni in deroga alle norme comuni. Le linee interessate sono infatti gestite con il «Servizio a SPOLA». Il testo normativo di riferimento è costituito dalle «Norme generali per l’esercizio con sistemi a spola (SES).

27
Q

Su quali linee si può svolgere servizio a spola? Come è delimitato tale tratto? Cosa si intende per località di regresso e che caratteristiche devono avere i convogli che partono da essa?

A

Il sistema a spola può essere svolto su determinate linee (o tratti di linea) a semplice binario ed a scarso traffico stabilite dall’Unità centrale competente secondo talune particolarità:
•la linea è delimitata, da un lato, da una stazione abilitata e, dall’altro, da una località di servizio (stazione o fermata) normalmente impresenziata, nella quale i treni invertono la marcia (località di regresso)
•ogni treno in partenza dalla località di regresso è effettuato con lo stesso materiale dell’ultimo treno precedentemente arrivato, la cui completezza assicura, pertanto, «la via libera» per il treno successivo.

28
Q

Chi è il regolatore della località i regresso? In quali linee può essere effettuato servizio a spola?

A

Durante l’esercizio con il sistema a spola, il RdC della stazione abilitata assume personalmente la dirigenza del movimento della località di regresso, avvalendosi della collaborazione del personale dei treni. Sulle linee in cui è previsto il sistema a spola, il personale dei treni NON interviene nel controllo degli incroci. Nell’Orario di Servizio sono riportate le norme particolari di riferimento.

29
Q

Di quali dispositivi è dotata la stazione abilitata in caso di servizio a spola?

A

Nella stazione abilitata esistono le seguenti apparecchiature:
•un dispositivo elettronico bidirezionale (punto di conteggio)
•un dispositivo «unità conta-assi»
•segnalazioni luminose per individuare lo stato di «esistenza VIA LIBERA»
•Dispositivi di soccorso per consentire l’intervento del RdC in caso di guasti/anormalità.