L’apparato organizzativo della spa Flashcards

1
Q

Organizzazione della spa

A

Dal punto di vista organizzativo a livello giuridico diventa necessario mettere ordine tra le
competenze dei soggetti che compongono tale impresa.

Tanto più una struttura organizzativa è complessa tanto maggiore è la possibilità che le sue
disfunzioni possano portare delle conseguenze negative all’esterno.

Guardando al recente passato tutti i maggiori scandali che hanno coinvolto le imprese di grande dimensioni hanno come principale causa una 𝗱𝗶𝘀𝗳𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗼𝗿𝗴𝗮𝗻𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: nei primi anni 2000 c’è stato lo scandalo Parmalat legato al fatto che tale società aveva
truccato gran parte dei bilanci. Questo era successo in quanto erano salatati tutti i controlli.

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2
Q

L’apparato organizzativo della spa

A

Quanto più una struttura organizzativa è complessa e articolata tanto è maggiore il rischio che le 𝗱𝗶𝘀𝗳𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗮𝗹𝗹’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗼𝗿𝗴𝗮𝗻𝗶𝘇𝘇𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 possono produrre 𝗽𝗿𝗲𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝘇𝗶 per i soggetti esterni che si trovano ad avere a che fare con essa.

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3
Q

L’apparato organizzativo della spa

Società di persone

A

𝗡𝗲𝗹𝗹𝗲 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗲𝘁à 𝗱𝗶 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲 i soci hanno ampia libertà
di organizzare la società al suo interno in quanto sono esposti con tutto il loro patrimonio alle ricadute sui terzi delle possibili disfunzioni interne.

Nella 𝘀.𝗽.𝗮, poiché tale esposizione manca, e
allo stesso tempo le interazioni con i terzi sono potenzialmente molto più numerose e complesse l’apparato organizzativo interno è soggetto ad una 𝗱𝗶𝘀𝗰𝗶𝗽𝗹𝗶𝗻𝗮 𝗯𝗲𝗻 𝗽𝗶ù 𝗱𝗲𝘁𝘁𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮𝘁𝗮 𝗲 𝗶𝗻𝗱𝗲𝗿𝗼𝗴𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲.

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4
Q

L’apparato organizzativo della spa

Fondamento della disciplina

A

I capisaldi su cui si snoda tale disciplina sono:

• La necessaria presenza di 𝗱𝗶𝘀𝘁𝗶𝗻𝘁𝗶 𝗼𝗿𝗴𝗮𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗰𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶, operanti sulla base di procedure prestabilite, a cui sono assegnate distinte funzioni e competenze.

• Una 𝗻𝗲𝘁𝘁𝗮 𝘀𝗲𝗽𝗮𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 tra la funzione di guida dell’esercizio dell’impresa, attribuita all’organo
amministrativo, e la potestà decisionale dei soci

• L’affidamento della funzione di controllo dell’amministrazione a figure appositamente dedicate
come 𝗹’𝗼𝗿𝗴𝗮𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗼 𝗲 𝗿𝗲𝘃𝗶𝘀𝗼𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲

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5
Q

L’apparato organizzativo della spa
Fondamento della disciplina
Ulteriori vincoli

A

Per le s.p.a quotate inoltre, in ragione del rischio di effetti sistemici derivante dalla scala delle interrelazioni della società con il contesto in cui essa opera, sono previsti ulteriori vincoli organizzativi previsti dal 𝘁𝗲𝘀𝘁𝗼 𝘂𝗻𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗮𝗻𝘇𝗮. Inoltre sono previsti strumenti di
prevenzione rafforzata come la vigilanza di un’autorità amministrativa come il 𝗖𝗼𝗻𝘀𝗼𝗯.

Nelle s.p.a sono previsti 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗺𝗶 𝗱𝗶 𝗴𝗼𝘃𝗲𝗿𝗻𝗮𝗻𝗰𝗲 ma quello maggiormente utilizzato è il 𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗺𝗮 𝘁𝗿𝗮𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲

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6
Q

Il sistema dualistico

A

Sono tipiche della società in mano pubblica (si assicura il controllo degli amministratori). Caratterizzato da una maggiore separazione tra proprietà e gestione, prevede la presenza di un 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗴𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗲 (soggetto alla disciplina degli amministratori del CDA) e di un 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗼𝗿𝘃𝗲𝗴𝗹𝗶𝗮𝗻𝘇𝗮 (un mix tra il collegio sindacale e assemblea ordinaria – la disciplina è quella in materia di sindaci)

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7
Q

Il sistema dualistico

Consiglio di sorveglianza

A

L’assemblea dei soci nomina un organo intermedio, ovvero il 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗼𝗿𝘃𝗲𝗴𝗹𝗶𝗮𝗻𝘇𝗮 alla quale è affidato il 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝗹𝗲𝗴𝗮𝗹𝗶𝘁à 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗴𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗲. Questo dovrà regolare il rapporto riguardo il compenso, la revoca e l’approvazione annuale del bilancio nei confronti degli
amministratori che fanno parte 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗼𝗿𝗴𝗮𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗴𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗲. Questo sistema dovrebbe garantire un
efficace controllo, dato lo stretto rapporto che c’è tra il consiglio di sorveglianza e il consiglio di gestione.

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8
Q

Il sistema dualistico
Consiglio di sorveglianza
Il potere decisionale

A

𝗜𝗹 𝗽𝗼𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗰𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 quindi è affidato al consiglio di sorveglianza il quale, normalmente, è espressione della maggioranza dell’assemblea dei soci (tranne che per le società quotate). Questo comporta al fatto che la minoranza non ha possibilità di incidere su decisioni rilevanti.

Il consiglio è 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗮𝗿𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 collegiale, in quanto deve essere composto almeno da 3 consiglieri. Bisogna sapere che consigliere di sorveglianza può anche essere un socio così come può non esserlo. Inoltre tali consiglieri iniziali devono essere espressamente previsti 𝗻𝗲𝗹𝗹’𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘁𝗶𝘃𝗼 mentre quelli successivi sono nominati dall’assemblea.

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9
Q

Il sistema dualistico
Consiglio di sorveglianza
Il compenso

A

Per quanto riguarda il 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗲𝗻𝘀𝗼 hanno diritto ad un compenso determinato dall’assemblea ordinaria che resterà invariato.

Nelle società quotate è obbligatoria la nomina di un componente da parte della 𝗺𝗶𝗻𝗼𝗿𝗮𝗻𝘇𝗮
(mediante voto di lista)

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10
Q

Il sistema dualistico
Consiglio di sorveglianza
Nomina e revoca

A

Relativamente alla 𝗻𝗼𝗺𝗶𝗻𝗮 𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗲𝘃𝗼𝗰𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 dire che la carica dura per 𝟯 𝗲𝘀𝗲𝗿𝗰𝗶𝘇𝗶.

Riguardo la 𝗿𝗲𝘃𝗼𝗰𝗮 sono liberamente revocabili anche senza giusta causa, ma almeno il 20% del capitale sociale deve esprimere parere favorevole.

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11
Q

Il sistema dualistico
Consiglio di sorveglianza
Nomina e revoca
Requisiti di professionalità per società non quotate

A

Per quanto concerne i 𝗿𝗲𝗾𝘂𝗶𝘀𝗶𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶𝘁à 𝗹𝗲 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗲𝘁à 𝗻𝗼𝗻 𝗾𝘂𝗼𝘁𝗮𝘁𝗲 devono ricorrere ad almeno 1 consigliere che deve essere iscritto nel registro dei revisori legali.

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12
Q

Il sistema dualistico
Consiglio di sorveglianza
Nomina e revoca
Società quotate

A

Nelle 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗲𝘁à 𝗾𝘂𝗼𝘁𝗮𝘁𝗲, a pena di decadenza, tutti i consiglieri devono essere iscritti nel registro dei revisori legali. Inoltre, in questa seconda ipotesi, sono richiesti requisiti di 𝗼𝗻𝗼𝗿𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁à.

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13
Q

Il sistema dualistico
Consiglio di sorveglianza
Requisito della indipendenza

A

Per quanto riguarda il 𝗿𝗲𝗾𝘂𝗶𝘀𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗶𝗻𝗱𝗶𝗽𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘇𝗮 possiamo dire che nelle 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗲𝘁à 𝗻𝗼𝗻 𝗾𝘂𝗼𝘁𝗮𝘁𝗲 è vietato:

• Se un consigliere di sorveglianza è anche consigliere di gestione della società (non è vietata la
parentela)

• Se vi sussiste con la società un rapporto di lavoro o un rapporto continuativo di consulenza/
prestazione d’opera (ma si possono intraprendere rapporti patrimoniali)

Nelle società quotate i requisiti sono gli stessi del 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗲𝗴𝗶𝗼 𝘀𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗮𝗹𝗲

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14
Q

Il sistema dualistico
Consiglio di sorveglianza
Le funzioni

A

Per quanto concerne le funzioni possiamo elencare:

𝟭. 𝗙𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗼 𝗶𝗻 𝘀𝗲𝗻𝘀𝗼 𝘀𝘁𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼
𝟮. 𝗙𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝗱𝗶𝗿𝗶𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗴𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗲

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15
Q

Il sistema dualistico
Consiglio di sorveglianza
Le funzioni
𝟭. 𝗙𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗼 𝗶𝗻 𝘀𝗲𝗻𝘀𝗼 𝘀𝘁𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼

A
  1. Funzioni di 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗼 𝗶𝗻 𝘀𝗲𝗻𝘀𝗼 𝘀𝘁𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼: richiama i doveri del collegio sindacale riguardo:
  • 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝗹𝗲𝗴𝗮𝗹𝗶𝘁à rispetto alla legge e allo statuto
  • 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗼 𝘀𝘂𝗶 𝗽𝗿𝗶𝗻𝗰𝗶𝗽𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲𝘁𝘁𝗮 𝗮𝗺𝗺𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲
  • 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗼 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗼𝗿𝗴𝗮𝗻𝗶 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶

Devono necessariamente rendere conto del loro operato almeno 𝘂𝗻𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮 𝗹’𝗮𝗻𝗻𝗼 all’assemblea dei soci.

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16
Q
Il sistema dualistico
Consiglio di sorveglianza
Le funzioni
𝟭. 𝗙𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗼 𝗶𝗻 𝘀𝗲𝗻𝘀𝗼 𝘀𝘁𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼
Poteri di ispezione
A

Relativamente ai 𝗽𝗼𝘁𝗲𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗶𝘀𝗽𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲:

• Nelle società 𝗻𝗼𝗻 𝗾𝘂𝗼𝘁𝗮𝘁𝗲 solo collegialmente il consiglio di sorveglianza può chiedere notizie sulla gestione agli amministratori, non è facoltà del singolo consigliere. Le ispezioni riguardo i documenti dovranno essere deliberati dal consiglio che potrà delegare un
consigliere.

• Nelle società 𝗾𝘂𝗼𝘁𝗮𝘁𝗲 individualmente il consigliere può richiedere informazioni, anche se il potere di ispezione è deliberato dal consiglio di sorveglianza. Inoltre, il singolo può anche convocare il consiglio di sorveglianza stesso comunicando la volontà al presidente.

17
Q
Il sistema dualistico
Consiglio di sorveglianza
Le funzioni
𝟭. 𝗙𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗼 𝗶𝗻 𝘀𝗲𝗻𝘀𝗼 𝘀𝘁𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼
Poteri di convocazione
A

Per quanto concerne i 𝗽𝗼𝘁𝗲𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘃𝗼𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 degli altri organi sociali tali organi possono convocare l’assemblea se gli amministratori non provvedono a convocarla nei casi obbligatori o in presenza di fatti censurabili, e devono convocare l’assemblea anche quando i soci lo hanno richiesto (possono convocarla anche al di fuori delle ipotesi nel cc).

In casi di 𝗴𝗿𝗮𝘃𝗶 𝗶𝗿𝗿𝗲𝗴𝗼𝗹𝗮𝗿𝗶𝘁à il consiglio è legittimato alla denuncia.

18
Q

Il sistema dualistico
Consiglio di sorveglianza
Le funzioni
𝟮. 𝗙𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝗱𝗶𝗿𝗶𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗴𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗲

A

Il consiglio di sorveglianza:

  • Nomina e revoca i componenti del consiglio di gestione (determinano il compenso)
  • Approva il bilancio di esercizio (non lo approva più il CDA) e ove redatto anche il bilancio consolidato
  • Autorizza l’esercizio di azione di responsabilità contro i consiglieri di gestione (amministratori)

Questi sono i 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗶𝘁𝗶 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝗹𝗶 ma lo statuto può prevederne altri (es. delibera di operazioni
strategiche e piani industriali), incidendo anche sulle decisioni che di norma spetterebbero al
consiglio di gestione.

19
Q
Il sistema dualistico
Consiglio di sorveglianza
Le funzioni
𝟮. 𝗙𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝗱𝗶𝗿𝗶𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗴𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗲
Ruolo dell'assemblea ordinaria
A

Il ruolo dell’assemblea ordinaria viene infatti compromesso dal potere del consiglio di sorveglianza, anche se i consiglieri sono stati nominati dai soci stessi.

L’assemblea straordinaria però non perde la sua rilevanza in quanto i 𝘀𝗼𝗰𝗶 non possono nemmeno prevedere una clausola che gli dia il diritto di nomina e revoca riguardo i consiglieri di gestione, possono approvare il bilancio solamente se vi è una mancata approvazione del progetto di bilancio da parte del
consiglio di sorveglianza.

20
Q
Il sistema dualistico
Consiglio di sorveglianza
Le funzioni
𝟮. 𝗙𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝗱𝗶𝗿𝗶𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗴𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗲
Competenza dell’assemblea ordinaria
A

Resta ferma la 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗲𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝘀𝘀𝗲𝗺𝗯𝗹𝗲𝗮 𝗼𝗿𝗱𝗶𝗻𝗮𝗿𝗶𝗮 rispetto ai casi di:

  • Azione di responsabilità verso gli amministratori (in concorrenza con il consiglio di sorveglianza)
  • In via esclusiva riguardo il diritto di distribuzione degli utili
  • In via esclusiva riguardo la nomina del revisore
  • L’assemblea nomina i consiglieri come già detto, ma anche il 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 del consiglio di sorveglianza non può essere nominato dal consiglio stesso.
21
Q

Il consiglio

A

Il consiglio deve riunirsi almeno 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝟯 𝗺𝗲𝘀𝗶 (come il collegio sindacale). È previsto sia un quorum costitutivo, legato alla maggioranza dei componenti, sia un quorum 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼, legato alla maggioranza assoluta dei presenti.

22
Q

Il consiglio

Deliberazioni del consiglio

A

Le deliberazioni del consiglio possono essere 𝗶𝗺𝗽𝘂𝗴𝗻𝗮𝘁𝗲. In questo ambito è compatibile la
disciplina dell’impugnazione delle delibere del CDA secondo la quale i legittimati all’impugnazione però potranno essere solamente i consiglieri di sorveglianza assenti o dissenzienti.

23
Q

Il consiglio

Responsabilità

A

Relativamente al tema della 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗼𝗻𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁à la disciplina combacia con quella del collegio sindacale che prevede che i consiglieri hanno doveri di diligenza richiesti dalla natura dell’incarico, che sono responsabili solidalmente con gli amministratori in caso di omessa vigilanza di questi se la loro omissione ha contribuito a causare il danno e che l’azione di
responsabilità verso i consiglieri sorveglianti spetta all’assemblea. Un’eventuale responsabilità verso i creditori, soci e terzi è regolata allo stesso modo degli
amministratori.

24
Q

Il consiglio di gestione

A

Contrariamente come accade nel sistema tradizionale, non è ammesso 𝗹’𝗮𝗺𝗺𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗶𝗰𝗼, al fine di favorire un organo necessariamente 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗲𝗴𝗶𝗮𝗹𝗲 al quale spetta la gestione in via esclusiva della società.

È previsto che:

  • I componenti devono essere 𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝗼 𝟮 (il numero è determinato dallo statuto) e possono essere anche soci.
  • La 𝗻𝗼𝗺𝗶𝗻𝗮 dei primi deve essere indicata nell’atto costitutivo, successivamente sono nominati dal consiglio di sorveglianza che ne stabilisce il 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗲𝗻𝘀𝗼 (se previsto lo stabilisce l’assemblea).
  • La 𝗱𝘂𝗿𝗮𝘁𝗮 della carica è triennale, possono essere 𝗿𝗲𝘃𝗼𝗰𝗮𝘁𝗶 dallo stesso consiglio di sorveglianza anche senza giusta causa. Se revocati non sussiste la cooptazione, la sostituzione è una delibera del consiglio di sorveglianza.
25
Q

Sistema monistico

A

Adatto a società di piccole dimensioni, si caratterizza per la presenza di un 𝗰𝗼𝗺𝗶𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗴𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗲 (la disciplina è quella dei sindaci) che è costituito all’interno dal 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗮𝗺𝗺𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲
(la disciplina è quella degli amministratori), le quali sono affidate le principali funzioni assegnate al collegio sindacale.

L’indipendenza non è la parola d’ordine di questo sistema, anche se la struttura organizzativa è più semplificata e prevede una maggiore responsabilizzazione.

26
Q

Sistema monistico

Comitato di controllo per la gestione

A

Per quanto riguarda il 𝗰𝗼𝗺𝗶𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗴𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗲 bisogna sapere che 𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝗼 𝟭/𝟯 dei componenti del consiglio di amministrazione deve rivestire il requisito 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗻𝗱𝗶𝗽𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘇𝗮 per i sindaci (lo statuto può prevedere altri requisiti).

27
Q

Sistema monistico

Componenti del comitato di controllo

A

Tutti i componenti del 𝗰𝗼𝗺𝗶𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗼:

  • Sono 𝗻𝗼𝗺𝗶𝗻𝗮𝘁𝗶 dal cda, ma devono essere scelti tra amministratori che rivestono requisiti di 𝗶𝗻𝗱𝗶𝗽𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘇𝗮, oltre ai requisiti di 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶𝘁à 𝗲𝗱 𝗼𝗻𝗼𝗿𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁à dello statuto.
  • 𝗜𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 dei componenti del comitato è stabilito dal CDA (se non è competenza dell’assemblea) – nelle deve essere composto da almeno 3 componenti (società aperte), dal almeno 2 componenti (società chiuse)

• Possono 𝗿𝗲𝘃𝗼𝗰𝗮𝗿𝗹𝗶 gli stessi anche senza giusta causa. Tale revoca non comporta la cessazione
della carica di amministrazione in quanto, affinché questo accada, ci deve essere la deliberazione della assemblea ordinaria

  • Non possono far parte del 𝗰𝗼𝗺𝗶𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗲𝘀𝗲𝗰𝘂𝘁𝗶𝘃𝗼
  • Devono essere amministratori non esecutivi (no deleghe)
  • Nelle società quotate almeno un amministratore indipendente deve essere nominato dalla 𝗺𝗶𝗻𝗼𝗿𝗮𝗻𝘇𝗮 e questo sarà il 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲.
28
Q

Sistema monistico

Funzioni del comitato

A

𝗟𝗲 𝗳𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗺𝗶𝘁𝗮𝘁𝗼 sono simili a quelle del collegio sindacale in quanto si occupa di verificare :

  • il controllo di legalità rispetto alla legge e allo statuto
  • il controllo sui principi di corretta amministrazione (anche se i componenti del comitato sono amministratori)
  • il controllo generale degli organi sociali.
29
Q

Sistema monistico

Il potere

A

Relativamente ai 𝗽𝗼𝘁𝗲𝗿𝗶 di tale organo dobbiamo invece dire che ha il potere:

  • Di denunzia da parte dei soci per fatti censurabili
  • Di denunciare al tribunale o alla Consob le gravi irregolarità degli amministratori

Tale comitato 𝗻𝗼𝗻 ha poteri informativi e di ispezione individuale in quanto può scambiare informazioni solamente con il revisore legale dei conti.

30
Q

Sistema monistico
Il potere
Società quotate

A

Nelle società 𝗾𝘂𝗼𝘁𝗮𝘁𝗲, in cui viene affidato maggior potere al singolo socio:

  • il potere di ispezione è assegnato collegialmente al comitato che può delegare il singolo avvalendosi anche di dipendenti
  • I singoli possono chiedere agli amministratori notizie sull’andamento delle operazioni/ su fatti
  • Sia il singolo che il comitato possono convocare il CDA o il comitato esecutivo.
31
Q

Sistema monistico
Il potere
Società non quotate

A

Relativamente alle 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗲𝘁à 𝗻𝗼𝗻 𝗾𝘂𝗼𝘁𝗮𝘁𝗲 i componenti del comitato possono esercitare poteri informativi comunemente attribuiti agli amministratori ma devono agire in modo informato. In realtà collegialmente sussistono anche i poteri di ispezione e di controllo.

32
Q

Sistema monistico
Il potere
Società non quotate
Disciplina

A

Per quanto riguarda la 𝗱𝗶𝘀𝗰𝗶𝗽𝗹𝗶𝗻𝗮 relativa al funzionamento del comitato di controllo è la stessa
del collegio sindacale. Per questa ragione è previsto:

  • Obbligo di riunione 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝟯 𝗺𝗲𝘀𝗶
  • Obbligo di verbalizzazione delle sedute al quale va aggiunta la tenuta del libro delle adunanze del comitato
  • Il comitato è convocato dal 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 (nelle società quotate può prendere iniziativa anche il singolo, dandone avviso al presidente).
33
Q

Sistema monistico

La responsabilità

A

Il tema della 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗼𝗻𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁à non trova richiamo a quella dei sindaci, perché i componenti del comitato sono amministratori e quindi la responsabilità discende dal mancato rispetto degli obblighi di diligenza richiesti dalla natura dell’affare.

La responsabilità dei sindaci in realtà si concretizza solamente nell’ipotesi di omessa vigilanza – per i componenti del comitato di controllo la responsabilità è 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗶𝘀𝘀𝗶𝘃𝗮 (riguardo le deliberazioni gestionali del cda se dannose).