Il problema della legittimazione del diritto penale Flashcards
Il problema della legittimazione penale
Ossia qual è il motivo che giustifica, dal punto di vista
giuridico, il potere dello Stato, di punire l’autore di un reato.
Lo Stato ha il dovere di garantire le
condizioni di una pacifica convivenza all’interno della comunità sociale.
Lo Stato viene attribuito al potere politico dai cittadini che volontariamente si spogliano di una porzione della loro libertà naturale donandolo allo Stato
affinché questi possa governare, garantendo una pacifica convivenza anche attraverso il più
duro degli strumenti ovvero, la punizione del reo.
Tuttavia, non è la soluzione del problema e, dal punto di vista culturale, non lo è mai stato per una serie di ragioni.
Non è la soluzione per una serie di ragioni:
La prima ragione
Consiste nel fatto che la pena non è il l’unico strumento di cui lo Stato può disporre per impedire la criminalità sociale;
Non è la soluzione per una serie di ragioni:
La seconda ragione
Consiste nel fatto che la pena è tra le diverse tipologie di sanzioni giuridiche sicuramente più afflittiva.
Innanzitutto in termini di maggiore sofferenza
fisica e psichica cagionata al reo, ma è più afflittiva anche in termini di limitazione dei diritti del
reo
L’esigenza di una giustificazione
Anche quando lo Stato era concepito come Stato assoluto era comunque avvertita l’esigenza
da parte dei pensatori.
L’esigenza di una giustificazione della punizione è
sempre stata avvertita sia nell’ambito della filosofia morale che nell’ambito della filosofia
politica antica e moderna.
Giustificazione della pena si concretizza
La giustificazione della pena acquisisce una
centralità e una concretezza maggiore nella riflessione giuridica contemporanea che è chiamata
a interrogarsi sui limiti morali e giuridici del potere dello Stato all’interno di ordinamenti
costituzionali che, a differenza dello Stato assoluto, sono costruite attorno all’idea del primato
della persona.
Stato di diritto
Con Stato di diritto ci si riferisce ad un
ordinamento giuridico che sottopone anche il potere politico a dei limiti stabili dal diritto a
partire dalla più importante garanzia formale dei diritti del cittadino, ovvero la divisione dei
poteri e dal principio di legalità.
Un’arma a doppio taglio
La pena secondo una nota definizione, da parte di un pensatore, penalista austriaco un’arma a doppio taglio nel senso che cerca di rispondere ad un male attraverso un’altro male, ovvero sia quello della pena.
Nella misura in cui la pena è nella sua materialità inflizione di un male, di una sofferenza al reo, la pena
ha bisogno di una giustificazione morale e giuridica.
Teoria della pena
Qual è il motivo che legittima lo Stato a reagire alla violazione delle regole del patto sociale,
proprio con pena?
Sono principalmente due le risposte che contribuiscono a definire la cosiddetta Teoria della pena:
- Teoria della retribuzione: si punisce perché si è peccato
- Teoria della prevenzione: si punisce affinchè il reo non torni a commettere un reato.
Teoria della pena:
Teoria della retribuzione
La pena è la “giusta” retribuzione di un male commesso, la quale deve compensare la “colpevolezza” del reo, considerato quale soggetto morale capace di scelte libere e responsabili.
Si tratta di un reo che ha scelto liberamente, volontariamente di violare la legge penale.
L’origine della teoria della retribuzione può essere ricondotta alla legge del taglione (occhio per occhio, dente per dente).
Teoria della retribuzione:
L’idea della teoria
L’idea retributiva della pena è attraverso un criterio distributivo che è quello della proporzione tra il male cagionato dal reato e il male inflitto con la pena.
Cioè arriva da un idea della vendetta e chiedere soddisfazione attraverso la teoria retributiva.
Per loro la pena ha una giustificazione metafisica, cioè la punizione del reo risponderebbe a quell’esigenza naturale di giustizia, per la quale al bene deve seguire un bene e al male deve seguire un male.
Un’idea di giustizia assoluta, autosufficiente
Teoria della retribuzione:
Retribuzione morale
Secondo Immanuel Kant “la retribuzione esprime un bisogno etico-sociale primigenio di
giustizia distributiva”
Teoria della retribuzione:
Retribuzione giuridica
Secondo Hegel, si parla di una retribuzione giuridica secondo cui “La pena è una forma di retribuzione che serve alla riaffermazione simbolica del precetto violato”
Una versione meno eticizzante rispetto alla teoria della
retribuzione morale e afferma la necessità di un nesso di CONSEQUENZIALITÀ tra il reato e la pena.
Teoria della retribuzione:
La metafisicazione dello stato
La dottrina ha messo in evidenza i punti deboli di questa teoria alcuni dei quali di grande importanza.
La teoria retributiva, legittima la vendetta in quanto la pena viene considerata una forma di vendetta
razionalizzata e mette in evidenza una concezione metafisica dello Stato.
Che ha l’obbiettivo di affermare una idea di giustizia assoluta
Teoria della retribuzione:
Il problema
L’obbiettivo di affermare una idea di giustizia assoluta
è lontana dall’idea degli Stati che assumono una costituzione liberale cioè l’idea di Stato pluralista e non etico.
Inoltre la teoria della retribuzione postula una concezione dello Stato inteso come Stato
assoluto, che non risponde al principio di divisone dei poteri e al principio di legalità dell’azione dello Stato.
Non indica quali siano le regole morali la cui violazione costituisce reato, proprio per questo motivo si presta ad essere utilizzata come strumento di giustificazione di modelli del diritto fortemente impregnati di valori.
Teoria della retribuzione:
I principi legati
-Principio etico fondamentale:
secondo questa teoria, l’uomo non deve essere mai utilizzato come mezzo per la realizzazione di scopi altrui ma l’uomo è un fine in sé per l’azione dello Stato.
-Principio di personalità della responsabilità:
La pena può essere irrogata solamente nei confronti dell’oggetto che ha violato la legge.
-Principio di colpevolezza del reo:
La pena possa essere irrogata solamente nei confronti di un soggetto al quale possa essere mosso un rimprovero morale per una scelta libera e responsabile.