5) plauto Flashcards

1
Q

periodo:

A

255 - 184 a.C.

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2
Q

questione dei ‘tria nomina’:

A

Fino all’800 Plautus era conosciuto coi 3 nomi Marcus Accius Plautus (=latinzzazione di Plotus, nome tipico umbor/italico).
Plauto dovette infatti adottare i tria nomina su suolo Romano.

Tuttavia, nell’800 il cardinale Angelo Mai ritrovò un codice di Plauto in cui il nome del poeta veniva riportato come Titus Maccius Plautus; da Maccius, che per errore di divisione delle lettere, era uscito fuori il tradizionale M. Accius (che sembrava credibile per influsso di L. Accius, il nome del celebre tragediografo).

Il nome “Maccius” non sarebbe il nome gentilizio, ma potrebbe derivare da “Maccus”, un personaggio tipico della farsa popolare italica, l’atellana. Probabilmente il poeta umbro Titus Plotius/Plautus si sarebbe dotato a Roma di un nome che alludeva alla scena comica.

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3
Q

altre notizie biografiche di Plauto:

A

Era un cittadino libero, probabilmente nato a Sàrsina. Grazie ai riferimenti nelle sue opere, collochiamo la nascita tra il 255 e il 250 a.C. e la morte nel 184 a.C.

Dunque, l’attività letteraria è compresa tra la 2° guerra punica (218-201 a.C.) e la morte del poeta.

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4
Q

quante opere di Plauto ci sono giunte?

A

Nel corso del 2° secolo circolarono a Roma circa 130 commedie col nome di Plauto, per questo iniziò una vera e propria attività editoriale per riordinare il suo corpus.

Varrone riordinò nel “De comoediis Plautinis” 21 commedie autentiche (elenco completo a pag.36).

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5
Q

qual è l’elemento caratteristico per eccellenza di Plauto?

A
  • la forza riconoscitiva di Plauto sta nel comico che nasce dalle singole situazioni
  • dalla creatività verbale che ogni nuova azione sprigiona.
  • sono molto frequenti gli intrecci.
  • non vi è interesse per la psicologia
  • prologi espositivi
  • moldo usata è la commedia del servo (ed eventuali varianti)
  • la fortuna, elemento irrazionale e imprevedibile
  • il riconoscimento
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6
Q

quali sono i “tipi” e gli intrecci delle commedie di Plauto?

A
  1. Il servo astuto, il vecchio, il giovane amatore, il lenone, il parassita, il soldato vantone.
  2. Lotta fra due antagonisti per il possedimento di un bene (=una donna e/o una somma di denaro necessaria a conquistarla). Il vincitore è solitamente giovane mentre il perdente ha in sé le giustificazioni adatte a renderlo tale.
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7
Q

in cosa consiste la prevedibilità di Plauto?

A

Consiste nel proporre sempre intrecci dei “tipi umani” tipici.

La sua prevedibilità è lampante: Plauto non pone interrogativi problematici sui caratteri dei suoi personaggi, non si interessa all’etica o alla psicologia ed espone un prologo che fornisce informazioni essenziali a scapito di qualsiasi colpo di scena.

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8
Q

perché con Plauto parliamo di “commedia del servo”?

A

Perché Plauto segue i dettami della Commedia Nuova.

In particolare, l’azione di conquista del bene in palio è delegata dal giovane a un servo ingegnoso. I suoi servi crescono di ingegno e libertà fantastica, per cui creano inganni e li terrorizzano.

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9
Q

qual è la più solida costante tematica della commedia di Plauto?

A

La coppia:
giovane desiderante - servo raggiratore.

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10
Q

qual è il ruolo della Fortuna in Plauto?

A

La Fortuna ha un grande valore stabilizzante, mentre la trama comica ha sempre bisogno di uno scatto irrazionale e imprevedibile. Infatti, le commedie ruotano tutte intorno a un RICONOSCIMENTO, un’identità prima nascosta o mentita e poi rivelata a tutti.

Lo schiavo inizialmente lavora falsificando i fatti e confondendoli, finché la Fortuna scaturisce una realtà “autentica” rispetto a quella iniziale.

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11
Q

cosa sono i “numeri innumeri” di Plauto?

A

Sono “gli infiniti metri”, aspetto per cui Plauto si distacca molto dai suoi modelli greci.

Si tratta di riscrivere una scena passando dal tono prosaico dei trimetri giambici all’armonia dei cantica.

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12
Q

qual è il rapporto tra Plauto e i modelli greci?

A

Plauto non cita quasi mai la commedia cui si ispira, anche perché il suo pubblico non è fortemente ellenizzato. Sappiamo che si è ispirato a Menandro, Difili, Alessi e Demofilo.

Non nutre preferenze particolari per gli autori greci e per questo il suo stile è vario e polifonico.

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13
Q

in cosa consiste l’originalità linguistica e strutturale di Plauto?

A
  • LINGUISTICA: utilizza giochi di parole, bisticci, metafore e similitudini, doppi sensi, enigmi, bizzarri paragoni mitologici e neologismi istantanei. maestria ritmica e forme cantate
  • STRUTTURALE: cancellazione degli atti, cambio dei nomi dei personaggi rispetto alla commedia greca, traduzione non precisa del titolo, aggiunta di molti nomi rispetto al modello e l’evitato riutilizzo dei nomi dei personaggi tra una commedia e l’altra (no divisione in scene, no nomi fissi).
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14
Q

perché con Plauto parliamo di “distruzione del modello”?

A

perché Plauto ha lavorato con intensità per prima assimilare tutti i concetti della commedia attica e il suo codice formativo per poi distruggere molte qualità fondamentali dei singoli modelli che si era scelto.

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15
Q

quale è stato il lavoro della critica analitica sulle opere di Plauto? Quali sono i “difetti” originariamente attribuitegli?

A
  • Svincolare le analisi dei testi dai pregiudizi estetici che spesso le hanno guidate erroneamente.
  • Plauto tende a trascurare la severa coerenza dell’azione drammatica e le sottili sfumature dei caratteri dei personaggi: compie dei sacrifici, rinuncia alle virtù dei modelli greci per spostare l’attenzione su altri interessi.
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16
Q

perché parliamo di “metateatro” a proposito dei servi di Plauto?

A

Perché è la figura del servo a essere creatore di inganni e risolutore di situazioni, nonché fonte del comico.

Proprio perché è il servo a reggere le fila dell’intreccio e a giocare con le parole, è quasi un equivalente del poeta drammatico, tanto che gli altri personaggi sono spesso attratti nella sfera di comicità tipica dello schiavo.

17
Q

cos’è il “lirismo comico” definito da Barchiesi di Plauto?

A

Consiste nella possibilità dei personaggi di mantenere il loro ruolo “fisso” ma anche di essere i “mattatori” della loro maschera.

18
Q

come si sviluppa solitamente l’intreccio nella commedia plautina?

A

anzitutto, la messa in gioco di un “bene” si tramuta in una fase critica in cui sono messi in discussione valori e aspettative legittime (NB: l’intreccio non assume mai valore di riflessione critica e di rinnovamento della mentalità tradizionale). Lo scioglimento consiste in una rimessa in ordine dell’equivoco iniziale.

19
Q

perché con Plauto parliamo di “straniamento” dell’azione?

A

Perché i personaggi, i luoghi, certi aspetti legali, istituzioni politiche e allusioni storiche sono delegate al contesto greco.

Questo “altrove” crea occasionali e vivaci puntate anacronistiche verso la realtà romana.

20
Q

la struttura della trama:

A
  1. il bene viene messo in gioco (vacillano i valori sociali e familiari) > no morale o critica; di per sè la presenza del servo non permette di vincolare un messaggio serio
  2. le cose tornano a posto (riassestamento dei valori)
21
Q

fortuna del teatro plautiano:

A
  • verrà copiato nel Medioevo (20 commedie scelte canonicamente da Varrone), ma poco letto
  • le prime 8 commedie saranno più diffuse a partire dai tempi di Petrarca
  • progressiva fruizione e adattamenti
  • influenza del teatro comico europeo
  • spesso non veniva insegnato a scuola