15) virgilio Flashcards

1
Q

biografia:

A

Nasce a Mantova nel 70 a.C. da una famiglia di proprietari terrieri. Da una poesia attribuitagli, la quinta del “Catalepton”, sappiamo che Virgilio avrebbe frequentato a Napoli la scuola del filosofo epicureo Sirone.

Ha la sua educazione a Roma. Entra in contatto con Pollione, Ottaviano (che pubblicherà l’Eneide) e Mecenate.

Nel 41 a.C. fu coinvolto nell’esproprio delle terre del cremonese e del mantovano voluto da Ottaviano dopo la battaglia di Filippi (42) e qui perse il podere paterno recuperato poi grazie all’intercessione dell’amico Pollione.

Poco dopo la pubblicazione delle Bucoliche, Virgilio entra a far parte del circolo di Mecenate. Muore nel 19 a.C.

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2
Q

a quando si fa risalire la datazione delle Bucoliche?

A

Circa al 41 a.C., perché in quell’anno nelle campagne di Mantova ci furono grosse confische di terreni.

Molto probabilmente Virgilio perse il suo terreno di famiglia e riuscì a recuperarlo forse grazie a Ottaviano a ad altri personaggi citati nell’opera, come Asinio Pollione.

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3
Q

caratteristiche delle Bucoliche:

A

Le Bucoliche sono la 1° opera di Virgilio, composta e pubblicata tra il 42 e il 39 a.C. Si tratta di una silloge di 10 carmi autonomi, detti eclogae (cioè “poesie scelte”), caratterizzati da un’ambientazione agricola e pastorale.

Come indica il titolo stesso della raccolta, essa appartiene al genere della poesia bucolica (dal greco boukólos, che significa “pastore”), inaugurato in età ellenistica dal poeta greco di origini siracusane Teocrito (III sec. a.C.), autore di una raccolta di carmi, gli Idilli, tra i quali figuravano numerosi componimenti ambientati nella campagna d’Arcadia 1 e incentrati sul dialogo tra i pastori.

Il genere bucolico mira ad evocare un mondo lontano sia nel tempo sia nello spazio dalla contemporaneità, legato ai valori tradizionali della campagna e alieno dai problemi e dai drammi della realtà presente.

Le Bucoliche virgiliane trasportano questo locus amoenus letterario e il suo ideale di vita in sintonia con la natura (e scandita solo dal canto poetico e dall’amore). Molto significativa da questo punto di vista è il momento di ideazione e stesura dell’opera virgiliana: siamo infatti negli anni travagliati delle guerre civili culminate nella battaglia di Filippi (42 a.C.), in seguito alla quale la redistribuzione delle terre ai veterani colpisce lo stesso poeta.

Il rifugio letterario in un mondo protetto, in cui si fondono l’Arcadia teocritea e ricordi d’infanzia della campagna mantovana, è allora da intendersi come la ricerca di un equilibrio - forse impossibile - tra la ricerca della serenità personale e le tragedie della Storia.

  • non chiari i confini del genere (tema già aperto con Teocrito)
  • temi e ambientazioni vari
  • elementi autobiografici
  • questioni poco chiare e irrisolte:
    1. il puer > molte interpretazioni, forse figlio di Antonio e Ottavia
    2. testo alterato > la storia di Aristeo è di una 2° edizione?
    3. poesia come rifugio dai drammi della vita
    4. allusioni storiche
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4
Q

qual è il rapporto tra Virgilio e Teocrito? (Bucoliche)

A

Teocrito era il meno “esplorato” dai poeti romani; la poesia degli Idilli è rivolta alla ricostruzione di un mondo rurale e pastorale. Il paesaggio è la Sicilia e i pastori vivono una quotidianità rarefatta e ricca di poesia.

Virgilio abbracciò questo genere, anche perché rivedeva nell’opera di Teocrito il mondo rurale in cui era cresciuto. Riprende quindi la trattazione semplice e leggera, la varietà di temi e i tratti neoterici.

Virgilio imparò i codici di questo genere facendolo “interamente suo”, rifacendo il testo greco come classico.

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5
Q

in cosa consiste l’originalità delle Bucoliche?

A

Bucolica= “canti dei bovari”. Rievoca uno sfondo pastorale in cui i pastori sono messi in scena come attori e creatori della poesia. Al singolare, si dice “egloga”.

L’originalità di Virgilio non sta nel tema, già affrontato nella letteratura latina, ma nella scelta di dedicare a questo genere un libro intero dall’elaborata architettura compositiva. (riassunto a pag. 229).

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6
Q

architettura delle Bucoliche:

A

Le Bucoliche hanno un’architettura precisa (le coppie di libri, che sono 10 come gli Idilli di Teocrito)
* parallelismi tra i singoli carmi (= omaggio a Ottaviano, a Gallo, scomparsa di Giulio Cesare)
* alcune egloghe sono concepite a coppie.

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7
Q

che rilevanza ha l’Arcadia nelle Bucoliche?

A

l’Arcadia è il paesaggio ideale, rappresenta il mondo ideale dei pastori, collocato tra le montagne e frequentato da presenze divine. È considerata inoltre la terra della poesia.

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8
Q

perché è rilevante la 4° egloga?

A
  • nell’esordio Virgilio si solleva dalla sfera pastorale per parlare di un “grande evento”
  • identificazione del puer che riporta l’età dell’oro: Gesù Cristo (tardoantica)- espressione di aspettative di rigenerazione tipiche dell’età di crisi fra Filippi e Azio
  • fonti non poetiche, più filosofiche, sulla venuta di un Salvatore
  • l’egloga risale al 40 a.C. anno del consolato di Asinio Pollione: si è ipotizzato che il puer fosse il bambino maschio mai nato dal matrimonio tra Antonio e la sorella di Ottaviano.
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9
Q

per quale ragione sono rilevanti anche le egloghe 6 e 10?

A
  • 6: l’opera più alessandrina di Virgilio. I racconti di Sileno richiamano la mitologia e la cosmologia, il fulcro è Cornelio Gallo
  • 10: Gallo torna come poeta d’amore, è l’incarnazione del canto elegiaco che diventa anche una scelta di vita. Gallo, afflitto dalle pene d’amore, trova rifugio nella poesia elegiaca dell’amico (=omaggio a Gallo + dichiarazione di poetica).
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10
Q

quali sono le caratteristiche delle Bucoliche?

A
  • 10 brevi componimenti in esametri
  • scritte fra il 42 e il 39
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11
Q

che funzione ha il canto d’amore nel genere bucolico?

A

funzione di consolazione e di riconciliazione con la natura.

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12
Q

qual è il rapporto tra Virgilio e Mecenate?

A

Virgilio inizia ad avere rapporti con Mecenate dopo la conclusione delle Bucoliche, nel 38 a.C. Mecenate non chiedeva ai poeti del circolo nessuna partecipazione diretta alle fortune del partito di Ottaviano, sebbene la sua influenza fosse evidente.

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13
Q

quanto durò la stesura delle Georgiche? Come mai?

A

Virgilio impiegò circa 10 anni per comporre le Georgiche (38-26 a.C.), poiché oltre ad autocorreggersi molto, le Georgiche presuppongono una ricchezza di fonti/letture: grande poesia greca e romana, fonti tecniche di prosa, trattati filosofici, nonché la rilevante presenza di allusioni storiche.

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14
Q

caratteristiche delle Georgiche:

A

Le Georgiche sono un poema epico-didascalico di 2183 esametri in 4 libri, incentrato sulle attività agricole.

Il titolo Georgica è tratto dal verbo greco georgéin (“lavorare la campagna”). L’opera richiese un lungo periodo di composizione nella tranquillità della dimora napoletana, dal 37 al 29 a.C., anno in cui Virgilio, insieme a Mecenate, la lesse a Ottaviano.

Del resto gli antichi sapevano bene che il poeta curava con scrupolo quasi maniacale la perfezione di ogni minimo particolare, con un continuo lavoro di lima. Le Georgiche sono dedicate a Mecenate che ne fu l’ispiratore e il suggeritore (nel 3° libro lo stesso Virgilio accenna agli haud mollia iussa, cioè alle forti insistenze del suo protettore), in un momento in cui il ministro di Ottaviano, con un’avveduta politica agricola, cercava di riportare all’amore per la terra sia i vecchi piccoli proprietari sia i nuovi dei fondi confiscati. Virgilio curò due edizioni dell’opera: una intorno al 29 e una dopo il 26 a.C.; nella seconda sostituì con il mito di Aristeo, con la sola favola di Orfeo e Euridice, l’elogio per Gallo, che si era suicidato in Egitto dopo aver perso il favore di Augusto. Questa ultima è l’edizione che è giunta.

Le Georgiche contengono un chiaro messaggio politico e ideologico, fondato sui valori tradizionali della concordia, della pace, della sobrietà, della laboriosità, della devozione religiosa, della castità e del patriarcato, i valori propri del mos maiorum.

La campagna è il luogo in cui questi valori trovano l’attuazione pratica, poiché essa richiede un lavoro continuo per non essere sterile. Il poeta è consapevole dell’aspra fatica che la vita del contadino richiede e l’attribuisce alla volontà di Giove che non vuole infecondi e pigri i suoi regni.

In quest’opera la campagna è colta nella sua concretezza, nelle fatiche umili e quotidiane: è un mondo reale e non di fantasia come quello delle Bucoliche. Accanto al tema del “lavoro” è sviluppato anche quello del ritorno all’età dell’oro, perché Virgilio intende la vita rustica come la più consona alle esigenze dell’uomo e come tale la idealizza.

  • riferimento alla poesia ellenistica (ma non in tutto e per tutto)
  • rapporto con Lucrezio > sapere = salvezza
  • stile alessandrino nel dare spazio a cose minute e non scontate
  • come Lucrezio = autarchia e importanza del sapere
  • non come Lucrezio = religione tradizionale, sapere legato al quotidiano, elementi che umanizzano la natura
  • cornice ideologica molto influente
  • Augusto e Mecenate come ispiratori e dedicatari (anche qui non come Lucrezio)
  • no vera immagine del mondo agricolo del tempo, piuttosto, esaltazione di Augusto
  • Aristeo e Orfeo = alessandrina la cornice, e la reinterpretazione e il sotteso insegnamento morale (Lucrezio) > trionfa chi obbedisce agli dei
  • anche qui architettura importante (degressioni conclusive e proemi, 2 lunghi e 2 brevi).
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15
Q

in cosa consiste il problema del “doppio finale” delle Georgiche?

A

Secondo Servio, originariamente Virgilio aveva posto nel finale dell’opera delle lodi a favore di Cornelio Gallo, il quale era stato sospettato di congiurare contro Augusto per poi suicidarsi nel 26.

Tuttavia, se l’opera era già in circolazione nel 29, è difficile credere che questi versi siano del tutto scomparsi così come è strano pensare che il testo originario fosse interamente una lode a Gallo di circa 200 versi.

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16
Q

le Georgiche come poema didascalico: rapporto tra alessandrini, Lucrezio e Virgilio:

A
  • Alessandrini: cura della forma > scelta del contenuto (spesso tecnico e minuto)
  • Lucrezio: ricerca formale e gusto letterario + uso degli impieghi formali al fine di realizzare l’ideologia e il contenuto dell’opera
  • Virgilio: Lucrezio>alessandrini; Le Georgiche accolgono la religione tradizionale + Virgilio valorizza tutto ciò che incivilisce e umanizza la natura.
17
Q

quali sono i tratti dello sfondo augusteo nelle Georgiche?

A
  • Ottaviano assicura le condizioni di sicurezza entro le quali il mondo agricolo può ritrovare prosperità
  • principe = sovrano divinizzato
  • Augusto e Mecenate = veri ispiratori
  • destinatario dell’opera = figura dell’agricola + pubblico che conosce la vita delle città e le sue crisi
  • idealizzazione del colonus (contadino) di carattere morale, che si rifà all’età dell’oro
  • guerra contro Antonio: scontro tra Occidente e Oriente.
18
Q

quali sono i temi delle Georgiche?

A

I temi dei quattro libri sono rispettivamente:
1. il lavoro dei campi (digressione = guerre civili)
2. arboricultura (dgr. =lode della vita agreste)
3. allevamento del bestiame (dgr. = peste degli animali del Norico)
4. apicultura (dgr. = Aristeo e le sue api)
LABA

La fatica umana è meno accentuata rispetto al ruolo della natura, che viene svolto in funzione dell’uomo.

19
Q

come sono collegati tra loro i libri delle Georgiche?

A

I libri sono dotati di chiara autonomia tematica e collegati da un piano complessivo.

I proemi sono 2 volte lunghi e 2 brevi: in tal modo 1 e 3 libro sono accoppiati, perché richiamano gli orrori della storia e i disastri della natura, mentre 1 e 4 lo sono perché le loro digressioni hanno effetto rasserenante.

20
Q

caratteristiche della digressione del 4 libro delle Georgiche:

A

Questa digressione ha carattere narrativo: attraverso la storia di Aristeo e Orfeo (finale dell’opera), Virgilio espone l’aition della bugonia (=nascita delle api dalla carcassa bovina).

Il poeta collega i due miti disponendoli in una struttura a cornice, secondo l’influenza alessandrina e neoterica.

21
Q

quali sono i parallelismi tra Orfeo e Aristeo?

A

Entrambi affrontano una serie di peripezie e finiscono entrambi a lottare contro la morte. Orfeo raffigura le grandi possibilità dell’uomo che tuttavia non riescono a vincere le leggi naturali, Aristeo vince la lotta contro la natura grazie alla sua obbedienza alle leggi divine.

22
Q

secondo gli antichi, qual è l’intenzione dell’Eneide?

A

Intenzione duplice:
* imitare Omero
* lodare Augusto partendo dai suoi antenati.

23
Q

caratteristiche dell’Eneide:

A
  • lo rendono il nuovo poeta nazionale
  • metà odissiaca e metà iliadica
  • inversione dei contenuti (viaggio verso l’ignoto, non verso casa ; guerra per fondare, non per distruggere)
  • contaminazione fra i due poemi omerici
  • continuazione della storia di un eroe omerico
  • ripetizione di scene e tecniche narrative (ecfrasis, catabasi, profezie)
  • Enea = ha una crescente fortuna, perchè non da sempre era considerato fondatore (per motivi politici = appartenente alla gens Iulia, rapportato con i Greci)
  • rilettura della storia = radici dell’unificazione d’Italia nello scontro coi latini
  • schema ordinato dovuto dal fato
  • sentimenti in primo piano (personaggi in contrasto)
  • spazio per i vinti (Turno e Didone)
24
Q

confronto poemi omerici/Eneide:

A
  • 12 libri Eneide = risposta ai 48 Iliade e Odissea
  • Eneide 1-6:: viaggio di Enea da Cartagine al Lazio con retrospettiva del viaggio Troia-Cartagine (= “metà odissiaca”)
  • Eneide 7-12:: guerra in Lazio con morte di Turno (= “metà iliadica”)

-viaggio di Odisseo: ritorno in patria
-viaggio di Enea: verso l’ignoto
.
-guerra nell’Iliade: distruzione di Troia
-guerra nell’Eneide: costruzione di Roma
.
-Eneide: contaminazione, continuazione, ripetizione e superamento di Omero
-ripresa delle tecniche di Omero per guardare Roma “da lontano”: profezia di Giove, discesa nell’Ade e descrizione dello scudo di Enea.

25
Q

perché la figura mitica prescelta fu quella di Enea?

A

La figura di Enea trovò fortuna a Roma a partire dal 2° secolo a.C. per ragioni politiche:
1. il più antico e nobile eroe troiano fu riconnesso a Romolo per rivendicare la “parità” culturale con i Greci. Questi avevano sconfitto i Troiani, ora i Romani, discendenti dei Troiani, riconquistavano i Greci.
2. la gens Iulia rivendicava le sue nobilissime origini al figlio di Enea, Iulo/Ascanio.

26
Q

in che modo Virgilio ha rielaborato le fonti antiche sulla venuta di Enea nel Lazio?

A
  • ha riassunto tutto in un’unica sequenza di guerra seguita da una conciliazione
  • coinvolge Troiani, Latini, popoli italici e una piccola popolazione greca: tutti questi portano il loro contributo positivo alla fondazione di Roma
  • l’Eneide è quindi un poema di denso significato sociale e politico, non un poema storico
  • nonostante il titolo, il poema non traccia una completa biografia di Enea.
27
Q

quali sono le caratteristiche del nuovo stile epico di Virgilio?

A
  • utilizzo dell’esametro: regolare e flessibile
  • arcaismi e poetismi, che si rifanno a Ennio, alla tragedia arcaica e al linguaggio letterario istituzionalizzato
  • cacozelìa di Virgilio: nuovo manierismo costituito da termini non marcatamente poetici (lessico semplice e diretto)
  • narrazione graduale e senza vuoti
  • epiteti: coinvolgono il lettore nella situazione e nella psicologia dei personaggi
  • aumento della soggettività: maggiore inclusione del lettore, dei personaggi e del narratore. Gli aspetti oggettivi sono richiamati dall’intervento del poeta.

l’idea è di conservare i vecchi modelli e caricarli di nuova sensibilità

28
Q

cos’hanno di diverso i vinti dell’Eneide da quelli di Ennio?

A

Troiani e sconfitti non sono mai diversi, ma del tutto simili.
* Didone: la guerra con Cartagine non nasce dall’opposizione di due popoli opposti, ma da un eccessivo e tragico amore tra simili
* Turno: la guerra è un tragico errore voluto dalle forze demoniache. Enea inizialmente non sa se uccidere Turno; si tratta di un eroe superbo ma anche di un subiectus, la scelta finale è causata da uno scatto di ira funesta. ( = ‘antagonista di Enea nell’Eneide, che sfida Enea in duello per avere in sposa Lavinia. Perderà ed Enea sposerà Lavinia, figlia di Latino, unendo così i popoli e dando origine alla stirpe).