neuropatie anteriore arteritica Flashcards

1
Q

definizione

A

patologie autoimmuni

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2
Q

epidemiologia

A

con prevalenza di 3:1 nelle donne, che colpisce principalmente l’etnia caucasica ed è prevalente in soggetti >70.

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3
Q

predisposizione anteriore arteriticaa

A

vasculopatia granulomatosa

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4
Q

predisposizione genetica

A

Esiste una predisposizione genetica con alterazioni a carico della risposta immunitaria umorale e cellulare.

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5
Q

istologia anteriore arteritica

A

Si tratta di una arterite a cellule giganti; colpisce le arterie ciliari posteriori brevi, ma può interessare anche altri distretti arteriosi, come l’arteria oftalmica.

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6
Q

sede piu’ colpite

A

Una sede che spesso viene colpita è l’arteria temporale superficiale, in cui spesso si trova arterite consistente proprio a carico della temporale superficiale.

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7
Q

istologia anteriore arteritiCA

A

ISTOLOGIA Dal punto di vista istologico rileviamo la presenza di cellule giganti e una vasculopatia
granulomatosa, quindi è il processo infiammatorio che manda in crisi le a. ciliari post. brevi, e alla
fine quello che si verifica è una condizione ischemica a carico del nervo ottico.

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8
Q

MANIFESTAZIONI SISTEMICHE ARTERITICHE

A

A differenza della non arteritica, la arteritica è spesso accompagnata da manifestazioni sistemiche,
quali:
1. cefalea;
2. sensazione di fastidio a livello del cuoio capelluto;
3. claudicatio mandibolaris;
4. polimialgia reumatica;
5. sintomi aspecifici: perdita di peso, anoressia, dolore al collo, febbre, depressione e sudorazione notturna.

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9
Q

DOVE FARE BIOPSIA

A

Si è già detto che in molti pz, ma non in tutti, può essere colpita la a. temporale superficiale, e infatti si utilizza questa localizzazione come sede dove poter effettuare, eventualmente, una biopsia per cercare le caratteristiche alterazioni istopatologiche tipiche della arterite a cellule giganti.

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10
Q

MANIFESTAZIONI OFTALMOLOGICHE ARTERITICHE

A

(molto simili alla forma non arteritica):

  1. profondo calo del visus (monolaterale, improvviso);
  2. talvolta preceduto da amaurosis fugax e fosfeni;
  3. allucinazioni visive;
  4. raramente dolore oculare.
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11
Q

QUADRO CLINICO FORMA ARTERITICA

A

Il quadro clinico è simile a quello della forma non arteritica, sebbene forse con una più grave
manifestazione oftalmoscopica.

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12
Q

CONSEGUENZA FORMA ARTERITICA

A

ATROFIA OTTICA

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13
Q

EVOLUZIONE FORMA ARTERITICA

A

evoluzione, anche se a lezione non ne parla: caratteristica unica della otticopatia ischemica arteritica è, nella fase di risoluzione, lo sviluppo di una escavazione
indistinguibile da quella glaucomatosa. C’è aumento della escavazione e perdita della rima
neuroretinica]

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14
Q

DIAGNOSI FORMA ARTERITICA

A

biopsia della arteria temporale superficiale, ma molto utili sono anche la valutazione della VES e della proteina C reattiva, che sono markers di flogosi.

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15
Q

COME CAPIRE SE SI TRATTA DI UNA FORMA ARTERITICA O NON ARTERITICA

A

Quindi se capita un paziente con neurite ottica ischemica anteriore, per capire se si tratta di una forma arteritica piuttosto che non arteritica, è importante effettuare esami del sangue (in particolare valutare VES e proteina C reattiva).

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16
Q

COSA AVVIENE SE PROTEINA C O VES ALTERATE

A

Se VES e proteina C reattiva son alterate, devo pensare ad una forma arteritica piuttosto che non arteritica: questo ha delle implicazioni pratiche importanti, perché le forme arteritiche sono estremamente aggressive.

17
Q

SCOPO FORMA ARTERITICA TERAPIA

A

: lo scopo è quello di cercare di prevenire il coinvolgimento dell’occhio controlaterale, quindi di tutelarlo, poiché il coinvolgimento dell’altro occhio, senza terapia, in poco tempo è una cosa piuttosto probabile, quindi ci si può trovare in poco tempo davanti ad un pz diventato totalmente cieco e in questi casi la situazione è veramente drammatica

18
Q

FARMACOLOGIA FORMA ARTERITICA

A

Quindi in questi pz, se è confermata la forma di una neurite ottica ischemica anteriore arteritica, è
importante dare corticosteroidi in vena, almeno nei primi 3 giorni, e poi passare alla
somministrazione per bocca, tenendo comunque d’occhio la VES: i corticosteroidi vanno ridotti a
mano a mano che la VES si riduce

19
Q

COSA AVVIENE NEL CASO IN CUI NON SI EFFETTUI TERAPIA

A

Se non si effettua terapia, il coinvolgimento dell’adelfo si verifica in 1/3 dei casi nella seguente proporzione:

  1. 1/3 dei casi entro 24h;
  2. 1/3 entro 1 settimana;
  3. 1/3 entro 4 settimane.
20
Q

PERDITA VISIVA PERMANENTE

A

Quindi una quota consistente dei pz può andare incontro ad una perdita visiva permanente bilaterale nel giro di 24-48h, quindi ci si può trovare in men che non si dica davanti ad un paziente completamente cieco.