neuropatie anteriore arteritica Flashcards
definizione
patologie autoimmuni
epidemiologia
con prevalenza di 3:1 nelle donne, che colpisce principalmente l’etnia caucasica ed è prevalente in soggetti >70.
predisposizione anteriore arteriticaa
vasculopatia granulomatosa
predisposizione genetica
Esiste una predisposizione genetica con alterazioni a carico della risposta immunitaria umorale e cellulare.
istologia anteriore arteritica
Si tratta di una arterite a cellule giganti; colpisce le arterie ciliari posteriori brevi, ma può interessare anche altri distretti arteriosi, come l’arteria oftalmica.
sede piu’ colpite
Una sede che spesso viene colpita è l’arteria temporale superficiale, in cui spesso si trova arterite consistente proprio a carico della temporale superficiale.
istologia anteriore arteritiCA
ISTOLOGIA Dal punto di vista istologico rileviamo la presenza di cellule giganti e una vasculopatia
granulomatosa, quindi è il processo infiammatorio che manda in crisi le a. ciliari post. brevi, e alla
fine quello che si verifica è una condizione ischemica a carico del nervo ottico.
MANIFESTAZIONI SISTEMICHE ARTERITICHE
A differenza della non arteritica, la arteritica è spesso accompagnata da manifestazioni sistemiche,
quali:
1. cefalea;
2. sensazione di fastidio a livello del cuoio capelluto;
3. claudicatio mandibolaris;
4. polimialgia reumatica;
5. sintomi aspecifici: perdita di peso, anoressia, dolore al collo, febbre, depressione e sudorazione notturna.
DOVE FARE BIOPSIA
Si è già detto che in molti pz, ma non in tutti, può essere colpita la a. temporale superficiale, e infatti si utilizza questa localizzazione come sede dove poter effettuare, eventualmente, una biopsia per cercare le caratteristiche alterazioni istopatologiche tipiche della arterite a cellule giganti.
MANIFESTAZIONI OFTALMOLOGICHE ARTERITICHE
(molto simili alla forma non arteritica):
- profondo calo del visus (monolaterale, improvviso);
- talvolta preceduto da amaurosis fugax e fosfeni;
- allucinazioni visive;
- raramente dolore oculare.
QUADRO CLINICO FORMA ARTERITICA
Il quadro clinico è simile a quello della forma non arteritica, sebbene forse con una più grave
manifestazione oftalmoscopica.
CONSEGUENZA FORMA ARTERITICA
ATROFIA OTTICA
EVOLUZIONE FORMA ARTERITICA
evoluzione, anche se a lezione non ne parla: caratteristica unica della otticopatia ischemica arteritica è, nella fase di risoluzione, lo sviluppo di una escavazione
indistinguibile da quella glaucomatosa. C’è aumento della escavazione e perdita della rima
neuroretinica]
DIAGNOSI FORMA ARTERITICA
biopsia della arteria temporale superficiale, ma molto utili sono anche la valutazione della VES e della proteina C reattiva, che sono markers di flogosi.
COME CAPIRE SE SI TRATTA DI UNA FORMA ARTERITICA O NON ARTERITICA
Quindi se capita un paziente con neurite ottica ischemica anteriore, per capire se si tratta di una forma arteritica piuttosto che non arteritica, è importante effettuare esami del sangue (in particolare valutare VES e proteina C reattiva).
COSA AVVIENE SE PROTEINA C O VES ALTERATE
Se VES e proteina C reattiva son alterate, devo pensare ad una forma arteritica piuttosto che non arteritica: questo ha delle implicazioni pratiche importanti, perché le forme arteritiche sono estremamente aggressive.
SCOPO FORMA ARTERITICA TERAPIA
: lo scopo è quello di cercare di prevenire il coinvolgimento dell’occhio controlaterale, quindi di tutelarlo, poiché il coinvolgimento dell’altro occhio, senza terapia, in poco tempo è una cosa piuttosto probabile, quindi ci si può trovare in poco tempo davanti ad un pz diventato totalmente cieco e in questi casi la situazione è veramente drammatica
FARMACOLOGIA FORMA ARTERITICA
Quindi in questi pz, se è confermata la forma di una neurite ottica ischemica anteriore arteritica, è
importante dare corticosteroidi in vena, almeno nei primi 3 giorni, e poi passare alla
somministrazione per bocca, tenendo comunque d’occhio la VES: i corticosteroidi vanno ridotti a
mano a mano che la VES si riduce
COSA AVVIENE NEL CASO IN CUI NON SI EFFETTUI TERAPIA
Se non si effettua terapia, il coinvolgimento dell’adelfo si verifica in 1/3 dei casi nella seguente proporzione:
- 1/3 dei casi entro 24h;
- 1/3 entro 1 settimana;
- 1/3 entro 4 settimane.
PERDITA VISIVA PERMANENTE
Quindi una quota consistente dei pz può andare incontro ad una perdita visiva permanente bilaterale nel giro di 24-48h, quindi ci si può trovare in men che non si dica davanti ad un paziente completamente cieco.