DISTACCO DI RETINA REGMATOGENO ok Flashcards

1
Q

FATTORI DI RISCHIO DISTACCO RETINA REGMATOGENO

A

1) distacco posteriore del corpo vitreo
2) Età
3 traumi concausa
4 miopia

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2
Q

ANATOMIA VITREO , COSTITUZIONE

A

il vitreo è posteriore al cristallino e adiacente al piano retinico; è formato per 2% da materiale fibrillare e per il 98% da acqua,

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3
Q

CONSISTENZA VITREO

A

ha la consistenza di gel simile alle piastre per le colture biologiche

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4
Q

ANDAMENTO VITRO CON ETA’

A

tende a disidratarsi con l’età e le fibrille al suo interno tendono a contrarsi e a generare una separazione del vitreo dal piano
retinico.

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5
Q

DISIDRATAZIONE VITREO IN ETA’ , COMPLICANZE

A

Nel 98% dei casi questo fenomeno parafisiologico non provoca problemi,
-nella restante parte dei casi nei punti nei cui la retina è assottigliata può comportare una rottura di
questa a causa della trazione da esso generata.

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6
Q

CONDIZIONE FAVORENTE A DISTACCO DEL VITREO VITREO

A

favorente il distacco posteriore del vitreo è la miopia in quanto l’asse antero-posteriore è maggiore rispetto alla norma e fa sì che il gel vitreale abbia una maggiore tendenza a contrarsi (oltre ad un maggior rischio compare anche più precocemente).

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7
Q

MIOPIA E DISTACCO DI RETINA REGMATOGENO

A

la miopia è un altro fattore di rischio. Più del 40% dei distacchi regmatogeni si verifica in occhi miopi e più è importante il difetto refrattivo e maggiore è il rischio di distacco.

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8
Q

I FATTORI PREDISPONENTI DELL’OCCHIO MIOPE SONO

A
  1. Maggiore frequenza di degenerazione retiniche regmatogene (degenerazione retitcolare ,
    degenerazione a bava di lumaca…)
  2. Maggiore frequenza di patologie del vitreo
  3. Associazione foro maculare e miopia elevata
  4. Associazione rottura della capsula posteriore e miopia elevata
  5. Degenerazione a lattice
    6 Degenerazione a bava di lumaca
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9
Q

DEGENERAZIONE A LATTICE CONDIZIONI PREDISPONENTE A DISTACCO DELLA RETINA

A

retina particolarmente fragile in alcuni punti che può portare anche ad una rottura spontanea della stessa

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10
Q

DEGENERAZIONE A BAVA DI LUMACA, CONDIZIONI PREDISPONENTE A DISTACCO DI RETINA

A

zone di assottigliamento che predispongono alla penetrazione del vitreo al di sotto del neuroepitelio

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11
Q

CLASSIFICAZIONE ROTTURE RETINICHE COME

A
  • per morfologia

- per la sede

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12
Q

MORFOLOGIA ROTTURA RETINICA,

A

a ferro di cavallo, a ferro di cavallo incompleto, opercolate, dialisi retiniche

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13
Q

SEDE ROTTURA RETINICA,

A

ora serrata, tra ora serrata ed equatore, equatoriali, post-equatoriali, maculari

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14
Q

COSA DETERMINA ROTTURA RETINICA

A

generano una soluzione di continuo tra il vitreo e lo spazio sotto retinico; l’umor vitreo ha una porta di ingresso per entrare nello spazio sotto retinico e finisce per scollare lo strato neuroepiteliale dallo strato retinico pigmentato.

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15
Q

SINTOMI ROTTURA RETINICA

A
  • sintomatologia dipende dalla velocità e dalla sede del distacco ed evolve più rapidamente se interessa i quadranti retinici superiori,
    • Fosfeni:
    • Miodesopsie:
    • Difetto del campo visivo, perezione di un velo in corrispondenza del campo visivo colpito
  • visione centrale inizialmente conservata, in breve tempo compare progressiva perdita del visus
    • Perdita della visione centrale a causa dello scollamento della macula
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16
Q

DEFINIZINE FOSFENI

A

PERCEZIONE LAMPI LUMINOSI

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17
Q

A CHE COSA SONO DOVUTI FOSFENI

A

dovuti alla rottura retinica in cui un lembo separato dal piano retinico (nelle rotture a ferro di cavallo) produca una stimolazione meccanica dei fotorecettori e quindi uno stimolo luminoso.

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18
Q

DEFINIZIONE MIODESOPSIE

A

MIODESOPSIE visione di mosche volanti dovute a riarrangiamenti della parte fibrillare del vitreo

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19
Q

DIFETTI DEL CAMPO VISIVO, ROTTURA RETINICA A CHE COSA SONO DOVUTI

A

conseguenti ad una mancata diagnosi prematura; lo scollamento dell’EPR dal neuroepitelio fa sì che i fotorecettori in quella zona non funzionino bene o non funzionino per nulla.

20
Q

SEGNI CLINICI ROTTURA RETINICA

A
  • Lieve irite: fenomeno infiammatorio in camera anteriore
  • Valori bassi del tono oculare (5mmHg)
  • Cellule pigmentarie nel vitreo retrolenticolare
  • Una o più rotture della retina
  • Difetto pupillare afferente :
21
Q

DEFINIZIONE DIFETTO PUPILLARE AFFERENTE

A

difetto non esclusivo del distacco di retina;

22
Q

IN QUALI PATOLOGIE PRESENTI DIFETTO PUPILLARE AFFERENTE

A

presente in tutte quelle patologie che interessano il nervo ottico.

23
Q

VIA OTTICA TAPPE

A

1 Stimolo ottico,
2 stimolazione fotorecettori,
3 fotorecettori stimolano le cellule bipolari
4 fotorecettori stimolano le cellule gangliari retiniche

24
Q

DA CHE COSA SONO STIMOLATE LE CC GANGLIARI

A

Per le cellule gangliari retiniche abbiamo una stimolazione luminosa e abbiamo inoltre la percezione di stimoli strutturati più complessi.

25
Q

TIPI DI STIMOLI STIMOLANTI CC GANGLIARI

A

GANGLIARI I due stimoli viaggiano attraverso vie diverse.

26
Q

VIA SU QUALI VIAGGIA STIMOLO STRUTTURATO

A

viaggia attraverso la via che segue il nervo ottico,

27
Q

TAPPE IMPULSO OTTICO CHE VIAGGIA SU NERVO OTTICO

A

1 Nervo ottico
2 chiasma ottico,
3 sinapsi corpo genicolato laterale, secondo neurone
4 dal corpo genicolato partono degli assoni
5 assoni vanno alla radiazione ottica
6 assoni vanno nella radiazione ottica
7 assoni da radiazione ottica vanno nella corteccia occipitale
8 assoni dalla corteccia occipitale vanno nella scissura calcarina

28
Q

COSA PUO’ AVVENIRE NEL CHIASMA OTTICO

A

potrà esserci o meno la decussazione, e infine si avrà la sinapsi nel corpo genicolato laterale in cui si trova il secondo neurone.

29
Q

ANDAMENTO STIMOLI LUMINOSI

A

1 Abbandonano chiasma ottico
2 non fanno tappa nel corpo genicolato laterale
3 stimoli proseguono direttamente fino ad arrivare al nucleo pretettale del collicolo superiore.
4 dal collicolo si hanno neuroni internuciali che emettono assoni
5 assoni si connettono con nuclei edinger westphal
6 da nuclei e w emanano fibre nervose parasimpatiche, seguono terzo nervo cranico
7 fibre parasimpatiche in prossimita’ bulbo oculare fanno sinapsi nel ganglio ciliare, secondo neurone via parasimpatica
8 Fibre parasimpatiche innervano muscolo sfintere pupilla

30
Q

cosa e’ presente nel collicolo superiore

A

si hanno neuroni internuciali che emettono assoni che si connettono con i nuclei di Edinger-Westphal di entrambi i lati.

31
Q

DOVE VANNO FIBRE DAI NUCLEI DI E W

A

Dai nuclei di E-W si emanano fibre nervose parasimpatiche che seguono il terzo nervo cranico e in prossimità del bulbo oculare queste fibre fanno sinapsi nel ganglio ciliare.

32
Q

dove vanno fibre del secondo neurone della via parasimpatica

A

Qui si ha il secondo neurone della via parasimpatica le cui fibre andranno ad innervare il muscolo sfintere della pupilla.

33
Q

cosa avviene normalmente se si illumina la pupilla

A

si avrà un restringimento della stessa; se si ha un’alterazione della retina o del nervo ottico questo riflesso non potrà avvenire in maniera q

34
Q

cosa avviene nell’impulso normale

A

; si avrà un deficit nelle vie afferenti e di conseguenza la pupilla non sarà in grado di rispondere agli stimoli dalla parte della lesione.
La pupilla quindi dalla parte della lesione (in questo caso nel distacco di retina) sarà
leggermente più dilatata.

35
Q

cosa si vede ad oftalmoscopio nel distacco di retina regmatogeno recente

A

1 la retina apparirà convessa,
2 opaca e corrugata, con un aspetto quasi mammellonato.
3 In questo ambito va ricercata la rottura della retina

36
Q

importanza riconoscimento precoce distacco di retina

A

È importante riconoscere in tempi precoci questa patologia in quanto gli strati della retina sono
sprovvisti di vasi sanguigni propri e traggono i nutrimenti attraverso l’ EPR che a sua volta li riceve
dalla coriocapillare; è la cosiddetta barriera emato-retinica.

37
Q

che funzione ha epr

A

, ha la funzione di nutriente e di struttura eliminante i cataboliti nei confronti degli stati retinici e dei fotorecettori;

38
Q

cosa succede se i recettori rimangono troppo distanti

A

se i fotorecettori rimangono troppo tempo distanti dall’EPR vanno in necrosi.

39
Q

entro quanto va operato il distacco di retina

A

entro 48 72 h

40
Q

cosa avviene se il pz con distacco di retina non viene operato entro una settimana

A

se non viene operato entro una settimana perderà sicuramente la vista .

41
Q

Definizione distacco di retina regmatogeno

A

accumulo di liquido tra retina neurosensoriale ed epitelio pigmentato retinico,

42
Q

Quando è più frequente il distacco di retina regmatogeno

A

più frequente nei mesi caldi

43
Q

clinica e diagnosi

A
  • esame biomicroscopico della periferia retinica con lente di goldman, consente di studiare area, sede, estensione, mobilita’ distacco retinico, morfologia e sede rottura/e retiniche
44
Q

diagnosi

A

semplice, retina distaccata relativamente riconoscibile, si presenta infatti con numerose pieghe grigiastre e vasi retinici tortuosi e nascosti nelle pieghe retiniche,
- Rottura retinica può essere nascosta, per esempio in distacco di retina piano senza eccessivo liquido,

45
Q

diagnosi differenziale

A

altri tipi di distacco della retina, retinoschisi,

46
Q

prognosi

A

, malattia porta a cecità dell’occhio interessato se non curata in maniera chirurgica, prognosi post chirurgica varia, dipende da localizzazione distacco, tempo di insorgenza distacco, complicanze postoperatorie, come la formazione di membrane trattive