esoftalmo proptosi Flashcards
cosa interessa esoftalmo proptosi
Interessa l’orbita che accoglie il bulbo oculare.
anatomia orbita
L’orbita è a forma piramidale quadrangolare con la
base delimitata da 4 margini, un apice, un tetto, un pavimento, una parete Mediale e una laterale.
Sono molteplici le ossa del cranio a delimitarla. Contiene un notevole grado di tessuti e
complessità, comprende nervi, vasi, adipe, muscoli extra oculari.
patologie orbita
· Proptosi, protrusione del bulbo in avanti.
· Esoftalmo, proptosi associata a patologia endocrina della tiroide.
· Enoftlamo, bulbo retratto.
· Pseudoproptosi e pseudoesoftalmo, tipica dei soggetti miopi.
· Pseudoenoftalmo.
semeiotica orbita
· Valutazione della direzione (assile, non assile).
· Verificare se unilaterale/bilaterale.
· Verificare presenza di segni di accompagnamento come la ptosi.
· Verificare aspetti anomali della congiuntiva.
· Palpare il bulbo per verificare se la protrusione è riducibile o meno.
· Verificare se è pulsante o meno.
· Esami oftalmologico e radiologici.
come si valuta la protrusione orbita
La protrusione si misura con un righello a diretto contatto dell’osso al bordo laterale della rima
palpebrale oppure si usa l’esoftalmometro di Hertel
protrusione normale orbita
Normalmente la protrusione è di 16-18 mm, sopra 18 è patologico.
Oppure è patologico se uno degli occhi protende sopra i 2 mm rispetto all’altro.
CAUSE PROTRUSIONE BULBO monolaterali e bilaterali:
cause protrusione bulbo
monolaterali e bilaterali
cause protrusione bulbo monolaterali
onolaterali: esoftalmopatia di Graves è la più frequente
cause protrusione bulbo bilaterale
sempre Graves e le disostosi cranio-facciali tireotossicosi: eccesso di ormone tiroideo circolante ipertiroidismo: iperfunzione tiroidea
prinicpali cause di tireotossicosi
La principale causa di tireotossicosi è data dal morbo di Graves o dal gozzo multinodulare o dall’ adenoma tossico
sintomi principali di tireotossicosi
I sintomi principali sono l’iperattività, intolleranza al caldo, perdita di peso, poliuria, palpitazioni.
segni tireotossicosi e protrusione palpebrale
I segni sono retrazione della palpebra superiore e ritardo palpebrale (ritardo nel movimento della
palpebra quando si chiede al paziente di spostare gli occhi).
manifestazioni oculari piu’ frequenti
Retrazione palpebrale 90% Esoftalmo mono o bilaterale 60% Ritardo palpebrale Coinvolgimento dei tessuti molli Miopatia restrittiva 40% Neuropatia ottica 6%
cosa e’ necessario per fare diagnosi di tireotossicosi
Per fare diagnosi ci devono essere almeno 2 dei tre segni seguenti:
· patologia autoimmune della tiroide
· tipici segni orbitari (almeno 1)
· evidenza radiologica di oftalmopatia tiroide associata nel 90% i pz hanno Graves (3% Hashimoto 6% sono eutiroidei).
nel 20% dei casi le 2 diagnosi sono contemporanee.
nel 60% dei casi la malattia oculare precede di un anno la malattia sistemica.
fattori di rischio tireotossicosi
I fattori di rischio sono: età, sesso femminile, fumo e HLA.
causa retrazione palpebrale
PALPEBRALE La retrazione palpebrale è data dall’ipertono del muscolo di Muller (liscio) indotto per via umorale per eccesso di adrenalina circolanteCi può essere una iperfunzione del complesso muscolo elevatore della palpebra retto superiore
(striato).
In alcuni casi ci può essere contratture fibrosa dell’elevatore della palpebra superiore.
come si evidenzia esoftalmo
L’esoftlamo nel 60% dei pz si vede molto bene nella tc, c’è un ingrossamento dei muscoli, del
grasso o di entrambi nell’orbita
cosa si intende per miopatia restrittiva
RESTRITTIVA La MIOPATIA RESTRITIVA il muscolo diviene fibrotico e non consente i movimenti oculari.
cosa avviene nella miopatia restrittiva
Coinvolgimento dei tessuti molli con edema periorbitario con gongestione dei vasi sclerali con incapacità di chiudere le palpebre e quindi avrò LAGOFTALMO CON CHERATOPATIA DA ESPOSIZIONE.
complicanze tireotossicosi
Si può avere anche la compressione del nervo ottico provocando neuropatia ottica compressiva.
fisopatologia esoftalmo
I fibroblasti orbitari esprimono il CD40 che si trova sui linfociti B. Quando entrano in contatto con i
linfociti T CD154 i fibroblasti producono GAG (glicosamminoglicani) 100 volte di più della normale
produzione. Inoltre alcuni fibroblasti derivando dalla cresta neurale possono differenziarsi in
adipociti spingendo il bulbo in fuori.
terapia manifestazioni oculare tireotossicosi
Il trattamento delle manifestazioni oculari è largamente indipendente dalla terapia del concomitante
ipertiroidismo. E’ una malattia autolimitante che si stabilizza entro 12-36 mesi. La terapia è
sintomatica
cosa avviene se c’è minaccia per la vista ,tireotossicosi, terapia
Se però c’è minaccia per la vista (lagoftalmo o neuropatia) si interviene con steroidi per via
sistemica orale o endovena, radioterapia, terapia combinata, se c’è interessamento del nervo si
procede con la chirurgia (decompressione orbitaria, muscoli extraoculari,chirurgia palpebral
fistola carotidocavernosa definizione
Si parla di Esoftalmo pulsante , anche se non è di natura endocrina. Si tratta di una
comunicazione anomala tra carotide e seno cavernoso, quindi tra un settore ad elevato livello
pressorio ed uno a basso livello pressorio.
cosa si crea se del sangue arterioso va nel distretto venoso
Se del sangue arterioso va a finire in un distretto venoso si viene a creare :
x una stasi venosa peribulbare e periorbitaria perchè il sangue non riesce a defluire
nel seno cavernoso,
x incremento della pressione episclerare,
x riduzione del flusso arterioso ai nervi cranici nel seno cavernoso.
classificazione fistole
, Eziologia ( spontanee o traumatiche) e sulla base anatomia (dirette e indirette)
¾ Fistola carotido-cavernosa diretta
In genere legata ad un trauma che provoca una lesione della parete della carotide interna nel seno
cavernoso, si ha come conseguenza proptosi pulsante con chemosi e rumori di flusso nella testa.
segni caratteristici fistola carotidocavernosa
x ptosi e chemosi , x proptosi pulsante associata a soffio e fremito, ANTERIORI x aumento PIO, x ischemia del segmento anteriore x edema della papilla ottica, x dilatazione venosa POSTERIORI x emorragie intraretiniche x spesso oftlmoplegia per interessamento III,IV,VI nervo cranico.
esame obiettivo fistole carotido venose
Nelle forme meno eclatanti è importante poggiare il fonendoscopio sulla regione temporale dove si
sente un soffio sincrono con il battito cardiaco, che indica una fessurazione della parete della
carotide interna nel seno cavernoso. Importante eseguire indagini con neuro-imaging (TC, RM,
angiografia) che consentono di vedere dove si verifica la fuoriuscita di sangue arterioso
terapia fistole carotido cavernosa
In alcuni casi è possibile porre rimedio alla perdita di sangue tramite procedure di radiologia interventistica
causa fistola carotidocavernosa indiretta
Forme in genere legate ad anomalie congenite del circolo carotideo
tipi fistola carotidocavernosa indiretta
tipi: tra i rami meningei della catoride interna e il seno cavernoso; tra i rami meningei della carotide esterna e il seno cavernoso;tra i rami meningei della carotide sia interna che esterna e il seno cavernoso].
di che cosa possono essere oggetto le fistole carotide cavernosa indiretta
Hanno caratteristiche meno eclatanti, ma una caratteristica tipica è la comparsa graduale di arrossamento, caratterizzata dalla presenza di vasi congesti soprattutto vasi episcelarli dilatati.
caratteristiche fistola carotido cavernosa indiretta
Hanno caratteristiche meno eclatanti, ma una caratteristica tipica è la comparsa graduale di arrossamento, caratterizzata dalla presenza di vasi congesti soprattutto vasi episcelarli dilatati.
a che cosa e’ dovuta la dilatazione dei vasi venosi
La dilatazione dei vasi venosi è dovuta al fatto che la pressione nel seno cavernoso, tributario di questi vasi, è più accentata e quindi il deflusso del sangue venoso viene ostacolato, il sangue quindi tende a persistere nei vasi e i vasi assumono conformazione tipo caput medusae.
neoplasie orbitarie caratteristiche
Patologie estremamente varabili: i tessuti da cui possono originare neoplasie primitive benigne o maligne sono numerosi: osso, cartilagine, muscolo liscio e striato, vasi arteriosi e venosi, nervi periferici e nervo ottico, tessuto fibroadiposo e tessuto epiteliale ghiandolare.
segni e sintomi neoplasie orbitarie
Segni e sintomi sono piuttosto uniformi anche se l’origine è diversa : x Proptosi x Strabismo x Dislocazione del bulbo x Tumefazioni sottocongiuntivali x Chemosi x Compressione del nervo ottico
segni neoplasie orbitarie
ORBITARIE Il pz riferisce: diplopia (visione doppia), dolore, deficit visivi e del campo visivo per interessamento del nervo ottico .
cisti orbitarie, caratteristiche
Sono generalmente forme benigne, che in maniera più o meno complessa possono essere rimosse in cooperazione con otorino e chirurgo maxillo-facciale
tipi di cisti orbitarie
Cisti orbitarie primitive:
- dermoidi,
- epidermoidi,
- teratomi cistici
- Cisti orbitarie secondarie:
- sebacee,
- sierose,
- da ritenzione,
- odontogene,
- parassitarie
tumori linfoproliferativi e del sistema emopoietico
Iperplasia linfoide (benigna: struttura ben definita circondata da piccoli linfociti maturi /atipica: piccoli linfociti con nuclei lievemente pleomorfi, occasionali piccoli nucleoli)
- Linfoma Hodgkin (molto raro)
- Linfoma Non Hodgkin (linfomi MALT con linfociti B monoclonali )
- Linfoma di burkitt possibili macrofagi con detriti cellulari)
- Tumori plasmocitari (plasmacellule neoplastiche ben differenziate, nuclei arrotondati, pleomorfi, eccentrici, piccoli nucleoli, cromatina addensata verso la membrana cellulare)
- Leucemie (mieloide acuta)
- Istiocitosi
cosa si riscontra in tumori linfoproliferativi del sistema emopoietico
Si riscontra : proptosi in genere lenta e progressiva (anche settimane o mesi ); rari dolori e flogosi;
diplopia solo nei casi a rapido sviluppo.
epidemiologia tumori linfoproliferativi e del sistema emopoietico
Si manifestano nei soggetti di età compresa tra i 50 e 70 anni, più frequente nelle donne.
localizzzazioni piu’ frequenti
Una delle localizzazioni più frequente è la palpebra, ma possiamo riscontrali anche nella cavità orbitaria, ghiandola lacrimale (30%) e congiuntiva
come definire meglio localizzazione
tc ed rmn La TC e la RM danno la possibilità di definire meglio tali lesioni, che sono di varia estensione, isodense rispetto ai muscoli
neoplasie vascolari
Emangioma capillare (infanzia) ± ad alto flusso
Linfangioma orbitario (infanzia, adolescenza) ± a basso flusso AMARTOMI
Emangioma cavernoso (età adulta) ± a flusso quasi assente
Emangiopericitoma (benigno/maligno)
Emangioendotelioma NEOPLASIE SOLIDE
Fibroangioma
Glomangioma