distacco non regmatogeno ok Flashcards

1
Q

meccanismi patogenetici distacco non regmatogeno

A

trazionale ed essudativo

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2
Q

come avviene distacco di retina non regmatogeno trazionale

A

si ha una forza che agisce sul piano retinico e lo scolla, in questo caso non è necessario ci sia una rottura della retina che comunque ci può essere.

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3
Q

distacco non regmatogeno trazionale cause

A
  • Retinopatia diabetica proliferante
  • Retinopatia del prematuro
  • Traumi penetranti il segmento posteriore
  • Retinopatia secondaria ad anemia falciforme
  • Uveiti croniche
  • Fibroplasia retrolenticolare
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4
Q

COSA AVVIENE NEL DISTACCO NON REGMATOGENO DA RETINOPATIA PROLIFERANTE E NEL PREMATURO

A

PREMATURO si assiste ad un fenomeno che perturba la natura anatomica del vitreo, che
anziché essere trasparente finisce per essere colonizzato da vasi sanguigni neoformati con
un’impalcatura fibro- vascolare. La retina viene ad essere tirata verso il centro del bulbo oculare.

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5
Q

NEOVASI NELLA RETINOPATIA DIABETICA PROLIFERANTE

A

Nella retinopatia diabetica proliferante i neovasi sono caratterizzati da una maggiore facilità di sanguinamento

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6
Q

A CHE COSA E’ DOVUTA LA MAGGIORE FACILITA’ DI SANGUINAMENTO NELLA RETINOPATIA DIABETICA

A

a causa di tight-junctions non funzionanti) e ciò da luogo ad uno stravaso ematico nel vitreo che prende il nome di EMOVITREO

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7
Q

SINTOMI DISTACCO NON REGMATOGENO TRAZIONALE

A
  • A seconda della rapidità di evoluzione del settore retinico colpito si manifesta un calo visivo e progressivo con lampi di luce e ombre rotondeggianti a contorni confusi, che evolve verso la cecità in alcune settimane o pochi mesi
    • Assenza di fosfeni e miodesopsie (mancano le rotture)
    • Difetti del campo visivo nella zona di retina scollata (evolvono più lentamente
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8
Q

SEGNI CLINICI DISTACCO NON REGMATOGENO TRAZINALE

A

sollevamento retinico imbutiforme senza rotture (tipico della retinopatia diabetica proliferante)

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9
Q

DISTACCO NON REGMATOGENO ESSUDATIVO , CAUSA

A
  • Difetto nella barriera dell’EPR
  • Pressione che spinge i fluidi nello spazio sottoretinico
  • Un deficit nella capacità di rimuovere il liquido sottoretinico
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10
Q

COSA DETERMINA DISTACCO NON REGMATOGENO

A

Passaggio di liquido attraverso il difetto dell’epitelio retinico pigmentato nello spazio sottoretinico.

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11
Q

CAUSA DISTACCO NON REGMATOGENO ESSUDATIVO

A
  • Tumori della coroide
  • Infiammazioni intraoculari (uveiti posteriori)
  • Iatrogene
  • Neovascolarizzazione sottoretinica
  • Patologie sistemiche
  • Sindrome dell’effusione uveale
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12
Q

SINTOMI DISTACCO NON REGMATOGENO ESSUDATIVO

A
  • Miodesopsie specie se si ha infiammazione del vitreo
  • Assenza di fosfeni (non ci sono rotture e quindi non si ha stimolazione meccanica dei fotorecettori) • Improvvisa comparsa di difetti al campo visivo (con progressione molto rapida)
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13
Q

SEGNI CLINICI DISTACCO NON REGMATOGENO ESSUDATICO

A

ASPETTO CUPOLIFORME

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14
Q

DIAGNOSI DISTACCO ON REGMATOGENO ESSUDATIVO, cosa determinare

A

se è essudativo o non essudativo

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15
Q

come determinare la diagnosi distacco non regmatogeno essudativo

A
  • Oftalmoscopia indiretta
  • Oftalmoscopia diretta
  • Ecografia
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16
Q

oftalmoscopia indiretta, cosa indaga

A

indaga fondo occhio

17
Q

cosa si usa in oftalmoscopia indiretta

A

in cui si utilizzano delle lenti interposte tra l’osservatore e il paziente e non direttamente a contatto con l’occhio.

18
Q

com’è la lente di in oftalmoscopia indiretta

A

La lente è biconvessa e l’immagine che vediamo sarà rovesciata

19
Q

cosa utilizza oftalmoscopia diretta

A

uso lampada a fessura

20
Q

ecografia, cosa evidenzia

A

separazione epr, neuroepitelio

21
Q

cosa consente migliore osservazione separazione epr

A

soprattuto se i mezzi diottici dell’occhio non sono perfettamente trasparenti (emovitreo o cristallino con cataratta).

22
Q

profilassi rottura retinica

A

laser

23
Q

cosa determina trattamento laser

A

Questo trattamento provoca dei fenomeni distruttivi a carico del tessuto retinico; la rottura va circoscritta con il laser e in questo modo si va a distruggere il tessuto che provocherà una reazione cicatriziale attorno alla rottura. Lo si fa per salvaguardare il tessuto circostante.

24
Q

TERAPIA DISTACCO NON REGMATOGENO ESSUDATIVO

A

intervento chirurgico , chirurgia ab esterno ed ab interno

25
Q

cosa si intende per chirurgia ab esterno

A

piombaggio sclerale in cui si chiude la rottura retinica e si riduce la trazione vitreo- retinica.

26
Q

come si compie chirurgia ab esterno

A

1 Si compie un cerchiaggio (banda di silicone) del bulbo oculare per far avvicinare ed accollare l’EPR con il neuroepitelio.
2 Per far fuoriuscire il liquido si compie una puntura evacuativa dall’esterno.

27
Q

quando si usa prinicpalmente chirurgia ab esterno

A

giovani

28
Q

chirugia ab interno, come si fa

A

vitrectomiia via pars plana

29
Q

come si compie vitrectomia via pars plana

A

PLANA in cui si asporta la membrana ialoide posteriore portando ad un riaccollamento retinico all’interno del bulbo oculare

30
Q

tappe vitrectomia via pars plana

A

1 Si rimuove il vitreo degenerato eliminando quindi le trazioni
2 si va a inoculare un mezzo tamponante (gas o olio di silicone)
3 si inserisce il vitrectomo
4 si asporta il vitreo al fine di consentire l’inoculo del mezzo tamponante

31
Q

cosa si intende per mezzo tamponante

A

è una sostanza in genere che si espande e permette il riaccollamento tra EPR e neuroepitelio.

32
Q

frequenza di utilizzo vitrectomia via pars plana

A

PLANA Ha la complicanza di essere catarattogena e quindi di

determinare un’opacizzazione del cristallino; spesso si sostituisce direttamente il cristallino.

33
Q

perche’ talvolta non si fa vitrectomia via plana

A

Nel giovane tutto ciò non si fa perché perderebbe in età precoce la capacità di accomodazione.

34
Q

DEFINIZIONE

A

proliferazione cellulare sulla superficie retinica con conseguente formazione di membrane contrattili pre e sottoretiniche e secondario a distacco di retina

35
Q

eziopatogenesi

A

ause principali sono rappresentate da modificazioni dello stato vitreale e proliferazione di particolari cellule e membrane nel vitreo e sulla retina, secondarie ad un distacco di retina regmatogeno protratto nel tempo e pregressa chirurgia retinica per distacco di retina regmatogeno, alla retinopatia diabetica proliferante, ai traumi o alla retinopatia del prematuro, la conseguente formazione di membrane contrattili pre e sotto retiniche provoca fenomeni trattivi retinici e vitreoretinici con conseguente stiramento e distacco retina in ogni direzione,

36
Q

diagnosi

A

Esame biomicroscopico con lampada a fessura rileva gli spazi cistoidi multipli a livello maculare, la fluoroangiografia mostra bene nelle fasi tardive accumulo di colorante in spazi cistici

  • OCT consente di valutare entità dell’alterazione coinvolgente i vari strati retinici,
  • Diagnosi è relativamente semplice con fluoroangiografia e oct
37
Q

prognosi

A

variabile, dipende da evoluzione malattia di base, può condurre a cecità dell’occhio interessato, moderno trattamento chirurgico è riposizionare retina nella sua sede originaria ma entità del recupero funzionale dipende da molti fattori con gravità proliferazione, tipo di chirurgiatempo di coinvolgimento retinico, aggressività processo proliferativo, complicanze postoperatorie,

38
Q

terapia

A

Intervento sempre ab interno, si agisce direttamente sul vitreo e sulla retina, il corpo vitreo patologico e le membrane vitreoretiniche patologiche vengono asportate al microscopio operatorio con strumenti sempre più sofisticati, chirurgia eseguita attraverso sclerotomie a livello pars plana ciliaris, in cui vengono introdotti strumenti con fibre di illuminazione, microcannule di infusione, altri strumento come micropinze, microforbici, microsonde laser,