FISIOLOGIA DEL PARTO Flashcards

1
Q

DEFINIZIONE PARTO

A

Il parto è il complesso di fenomeni che hanno lo scopo di espellere il feto ed i suoi annessi dall’utero.

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2
Q

COMPONENTI DEL PARTO

A

1 Canale del parto
2 corpo mobile
3 forza

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3
Q

MOMENTI DEL PARTO

A

Il parto presenta 4 periodi

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4
Q

CAUSE CHE DETERMINANO L’INIZIO DEL TRAVAGLIO

A

Le cause che determinano l’inizio del travaglio sono ignote sembra però è verosimile che una volta iniziato sia difficilmente arrestabile; sono coinvolti fattori nervosi, meccanici, ambientali, e ormonali come: ossitocina, estrogeni, progesterone, e prostaglandine.

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5
Q

PERIODI DEL PARTO

A

1 PERIODO DI PREPARTO
2 PERIODO PRODROMICO
3 PERIODO DILATANTE O TRAVAGLIO
4 PERIODO ESPULSIVO

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6
Q

COSA AVVIENE NEL PERIODO DEL PREPARTO

A
  • Si ha l’espansione (non dilatazione!!) del SUI1 area molto fragile compresa tra collo e corpo dell’utero; si assottiglia nelle pareti, e quindi si espande
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7
Q

QUANDO INIZIA L’ESPANSIONE

A

L’espansione inizia verso l’8-10 settimana prima del parto

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8
Q

COME SI MANIFESTANO LE ULTIME SETTIMANE DI GESTAZIONE

A

contrazioni di Braxton Hicks?

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9
Q

DURATA PERIODO PRODROMICO

A

Dura circa 8 ore nelle nullipare e circa 5 nelle pluripare

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10
Q

QUANDO HA INIZIO IL PERIODO PRODROMICO

A

Ha inizio quando le contrazioni diventano ritmiche, coordinate percepite come sensazione fastidiosa, compare il dolore in regione lombo-sacrale, la partoriente diventa ansiosa e insofferente, può comparire nausea e vomito

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11
Q

COSA AVVIENE DURANTE IL PERIODO PRODROMICO

A
  • Compare il dolore in regione lombosacrale,
  • la partoriente diventa ansiosa ed insofferente, può comparire nausea e vomito
  • Si verifica l’espulsione del tappo mucoso/misto sangue che occupa il canale cervicale: LA DONNA MARCA2 PER LA PRIMA VOLTA, poiché il distacco del tappo mucoso porta a una rottura dei capillari.
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12
Q

PERIODO DILATANTE, DURAT A

A

Dura circa 8-12 ore nelle nullipare e circa 5 nelle pluripare;

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13
Q

DA CHE COSA E’ CARATTERIZZATA LA FASE DILATANTE

A

è caratterizzata dai fenomeni dinamici o materni.

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14
Q

MORFOLOGIA CONTRAZIONI DELLA FASE DILATANTE

A
  • Le contrazioni diventano più intense frequenti, prolungate e dolorose non solo a lombo sacrale ma anche a cintura dell’addome.
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15
Q

CON COSA DOVREBBE COINCIDERE LA ROTTURA DELLE MEMBRANE

A
  • La rottura delle membrane dovrebbe coincidere con la dilatazione completa del canale cervicale (10 cm) e finisce il periodo dilatante.
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16
Q

QUANDO MARCA PER LA SECONDA VOLTA LA PARTORIENTE

A

? A dilatazione completa ,

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17
Q

COSA E’ POSSIBILE INIZIARE A FARE SOLO A DILATAZIONE COMPLETA

A

si fa spingere (non bisogna mai far spingere fin quando non siamo a dilatazione completa).

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18
Q

COSA SI INTENDE PER DILATAZIONE COMPLETA

A

, Si dice dilatazione completa (10 cm) quando scompaiono tutti i bordi del segmento uterino inferiore, non sentiamo più il bordo che incappuccia la testa e questa si va a liberare oltre lo stretto superiore.

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19
Q

COSA AVVIENE DOPO LA SECONDA MARCATURA

A

, A questo punto, il periodo dilatante ha termine e inizia il periodo espulsivo.

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20
Q

ESPULSIVO, DURATA

A

Dura 1 ora nelle nullipare e 20-30 minuti nelle pluripare

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21
Q

COSA AVVIENE DURANTE IL PERIODO ESPULSIVO

A

Il feto attraversa il canale del parto ed esce all’esterno. Inizia una volta completata la dilatazione del canale cervicale.

22
Q

CARATTERISTICHE DEL PERIODO ESPULSIVO

A

È caratterizzato dai fenomeni meccanici (materno fetali).

23
Q

CONTRAZIONI IN PERIODO ESPULSIVO

A

Le contrazioni sono ravvicinate, intense e prolungate

24
Q

A CHE COSA SI ASSOCIA IL PERIODO ESPULSIVO

A

Si associa anche la spinta volontaria del TORCHIO ADDOMINALE.

25
Q

DURATA DELLA FASE DEL SECONDAMENTO

A

Dura circa 20 minuti (che sono il limite di tempo massimo che possiamo aspettare per il distacco della placenta).

26
Q

SE NEL SECONDAMENTO DOPO 20 MINUTI NON SUCCEDE NULLA, NON AVVIENE IL DISTACCO DELLA PLACENTA, COSA DEVO FARE

A

? Bisogna procedere ad un secondamento manuale tempestivo, è necessario agire prima che il collo uterino non permetta più di agire manualmente

27
Q

DEFINIZIONE SECONDAMENTO

A

È l’ultimo periodo del parto, ed è il periodo in cui avviene l’espulsione o l’estrazione degli annessi (membrana amnio-coriale, placenta e funicolo).

28
Q

TIPI DI SECONDAMENTO

A

+ Può essere :
1 naturale (spontaneo)
2 artificiale (tramite l’intervento chirurgico

29
Q

FASI DEL SECONDAAMENTO

A

Si riconoscono tre fasi:
1 Distacco della placenta,
2 Passaggio della placenta nella vagina,
3 completa espulsione del tutto.

30
Q

COSA FARE NEL CASO IN CUI SI VERIFICHI UN MANCATO DISTACCO O UN DISTACCO PARZIALE

A

Se si ha un mancato distacco o un distacco parziale devo agire al più presto prima che il collo dell’utero si chiuda irreversibilmente e non permetta più il passaggio della mano che gratta.

31
Q

DISTACCO DELLA PLACENTA

A

Alla nascita il feto è unito alla madre tramite il cordone ombelicale che va reciso. A livello del corpo uterino continuano le contrazioni, si ha inoltre una ritrazione elastica con cui l’utero si adatta al suo ridotto contenuto. La placenta, mancando di tessuto elastico ed essendo di dimensioni sproporzionate, non può seguire tale riduzione e comincia a distaccarsi. si forma un ematoma deciduo-placentare e la placenta dal centro o dalla periferia inizia a staccarsi con l’aiuto delle contrazioni e della gravità.

32
Q

TIPI DI DISTACCO POSSIBILE A SECONDA DELLA TOPOGRAFIA DELLA ZONA DEL PRIMO DISTACCO

A

A seconda della TOPOGRAFIA della zona del primo distacco si hanno 2 modalità di distacco:
- centrale 70%
- marginale;

33
Q

COSA AVVIENE DOPO IL DISTACCO DELLA PLACENTA

A

Avvenuto il distacco, per gravità la placenta cade nel segmento inferiore dell’utero.

34
Q

COME CAPIRE SE LA PLACENTA SI E’ DISTACCATA

A

E’ necessario spingere sulla pelvi per vedere se la placenta si è staccata.

35
Q

PASSAGGIO IN VAGINA, COSA AVVIENE PER DETERMINARE IL PASSAGGIO IN VAGINA

A

cade dal segmento inferiore dell’utero alla vagina per la forza di gravità, per le contrazioni uterine, per le spinte attive.

36
Q

Espulsione all’esterno:
COME AVVIENE L’ESPULSIONE ALL’ESTERNO DELLA PLACENTA

A

, sforzi attivi senza contrazioni uterine.

37
Q

A CHE COSA SEGUE L’ESPULSIONE ALL’ESTERNO DELLA PLACENTA

A

Segue all’espulsione della placenta quella delle membrane ovulari, che vengono trascinate all’esterno per gravità attaccate al bordo placentare (vengono attorcigliate).

38
Q

COSA AVVIENA ALL’UTERO DOPO L’ESPULSIONE DELLA PLACENTA

A

Espulsa la PLACENTA l’utero assume una consistenza duro lignea, realizzandosi così un’emostasi meccanica per strozzamento delle aperture vascolari situate nella zona d’inserzione placentare. Si parla pertanto comunemente di formazione del GLOBO di SICUREZZA.

39
Q

PATOLOGIE DEL SECONDAMENTO, DEFINIZIONE

A

Condizioni in cui il distacco o l’espulsione della placenta e delle membrane fetali sono impedite, ritardate o anomale

40
Q

TIPI DI PATOLOGIE DEL SECONDAMENTO

A
  • Mancato distacco della placenta totale o parziale
  • Ritenzione della placenta normalmente distaccata
  • Secondamento incompleto (ritenzione in cavità uterina di frammenti placentari) -> [perdite ematiche!]
  • Emorragie del post-partum (mancato sviluppo del globo di sicurezza) Per sapere se si è staccata premiamo a livello pelvico.
41
Q

COME SI DIMOSTRA LA DISCESA DEL FUNICOLO

A

Si cerca di dimostrare la discesa del funicolo applicando una pinza sul funicolo o se la placenta si è staccata si osserverà il progressivo allontanamento o non si muove o se invece il funicolo si retrae vuol dire che è ancora attaccato e si ha un mancato distacco di placenta.

42
Q

CAUSE MANCATO SECONDAMENTO

A

o Ipotonia
o Atonia uterina
o Spasmi circoscritti
o Anomalie di inserzione: placenta accreta, increta, percreta
o Anomalie di conformazione: cedevole e malleabile

43
Q

COME SI AGISCE IN CASO DI MANCATO SECONAMENTO

A

si fanno in quest’ordine]
a. Compressione sopra il pube
b. Secondamento manuale: si gratta con la mano nella cavità uterina. Bisogna eseguirlo subito, finché il collo dell’utero è dilatato.
c. Revisione della cavità uterina strumentale con curettage

44
Q

STRUMENTI USATI PER IL CURETTAGE

A

Quanto è grande lo strumento di curettage (cucchiaio smusso) e cosa cambia con quello che fai dopo il raschiamento? Lo strumento per il secondamento è più grande (come un cucchiaio) Questo procedimento è valido anche in caso di secondamento incompleto (ritenzione di frammenti più o meno grandi); segno di distacco parziale: perdite ematiche.

45
Q

POST PARTUM, DURATA DEL POST PARTUM PER LEGGE

A

Dura circa 2 ore (per legge).

46
Q

CARATTERISTICHE POST PARTUM

A

Questo periodo è segnato da ripresa della funzionalità ovarica, immissioni di PRL in circolo.

47
Q

QUALI PARAMETRI DELLA DONNA SI CONTROLLANO NEL POST PARTUM

A

Nel post-partum si controlla:
- stato generale:
- polso (meno di 80 bpm) ,
- temperatura,
- pressione arteriosa,
- frequenza respiratoria
- aspetto e comportamento
- perdita ematica: circa 500 ml nel parto naturale; 600-900 ml nel cesareo
- contrazione e retrazione dell’utero: diventa duro-ligneo

48
Q

COSA FARE NEL CASO DI PERDITA EMATICA CONSISTENTE

A

In caso di perdita ematica consistente si somministra 10 UI di ossitocina E.V. per favorire il globo di sicurezza

49
Q

COSA AVVIENE DOPO IL SUPERAMENTO DEL POST PARTUM

A

Superato questo periodo il rischio di emorragie e shock si considera superato e la paziente può andare in camera da letto.

50
Q

QUALI SONO LE COMPLICANZE EMORRAGICHE?

A
  • Ritenzione di membrane o cotiledone placentare che ostacolano la formazione del globo di sicurezza (l’immediata involuzione dell’utero).
  • Atonia uterina, l’utero rimane flaccido e non riesce a contrarsi (evenienza tragica nei parti a casa), da emorragia massiva, capita nelle pluripare che non hanno tono della parete uterina.