GAD Flashcards

1
Q

DEFINIZIONE

A

caratterizzato dalla presenza di ansia eccessiva per un periodo di almeno sei mesi legata a eventi ed attività quotidiane (quindi uno stato cronico). I sintomi non devono essere secondari ad altro disturbo psichiatrico (disturbi dell’umore, schizofrenia) né compaiono nel contesto di attacchi di panico, disturbo fobico o DOC.

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2
Q

EPIDEMIOLOGIA

A

La prevalenza è del 5% con lieve maggiore frequenza negli uomini. L’esordio è in genere nella terza decade, il decorso è cronico è spesso complicato dalla comparsa di sintomi depressivi.

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3
Q

RAGIONAMENTO TIPICO GAD

A

“E se dovesse succedere qualcosa?” segno di uno stato di continua preoccupazione, come se dovesse esserci una catastrofe imminente e inevitabile.

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4
Q

ESORDIO GAD

A
  • Precoce: il soggetto riferisce di essere sempre stato così
  • Sfumato: in cui non è ben definibile un momento associato all’esordio
  • Legato a eventi precisi
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5
Q

CRITERI DIAGNOSTICI GAF

A

Ansia e preoccupazione eccessive (attesa apprensiva), che si manifestano per la maggior parte dei giorni (quasi quotidianamente) per almeno 6 mesi, a riguardo di una quantità di eventi o di attività (come prestazioni lavorative o scolastiche).
 La persona ha difficoltà nel controllare la preoccupazione.
 L’ansia e la preoccupazione sono associate con tre o più dei sei sintomi seguenti (con almeno alcuni presenti per la maggior parte dei giorni degli ultimi sei mesi); nei bambini è richiesto un solo item:
a. Irrequietezza, sentirsi tesi o con i nervi a fior di pelle.
b. Facile faticabilità.
c. Difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria.
d. Irritabilità.
e. Tensione muscolare.
f. Alterazioni del sonno (difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, sonno inquieto e insoddisfacente).
g. Attivazione neurovegetativa principalmente a livello enterico
B. L’oggetto dell’ansia e della preoccupazione non è limitato alle caratteristiche di un disturbo di asse I, per esempio, l’ansia o la preoccupazione non riguardano l’avere un attacco di panico (come nel disturbo da attacchi di panico), rimanere imbarazzati in pubblico (come la fobia sociale), essere contaminati (come nel DOC), essere lontani da casa o dai parenti stretti (come nel disturbo d’ansia di separazione), di prendere peso (come nell’anoressia nervosa), o avere una grave malattia (come nell’ipocondria), e l’ansia e la preoccupazione non si manifestano esclusivamente durante un disturbo postraumatico da stress.
C. L’ansia, la preoccupazione o i sintomi fisici causano disagio clinicamente significativo o menomazione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti.
D. L’alterazione non è dovuta agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (droga di abuso, farmaco, caffeina) o di una condizione medica generale (ipertiroidismo, patologie cardiache, LES, artrite reumatoide, ecc) e non si manifesta esclusivamente durante un disturbo dell’umore, un disturbo psicotico o un disturbo pervasivo dello sviluppo (tra l’altro, è un’ansia diversa rispetto, per esempio, a quella del paziente schizofrenico, creata dal suo mondo minaccioso che esula dalla realtà). Bisogna stare molto attenti a non fare diagnosi di GAD a tutti quelli che sviluppano una sintomatologia simile, ma indagare anche verso altre possibili strade

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6
Q

ASSOCIAZIONE FREQUENTE GAD

A

Per concludere, bisogna tener presente che spesso questi pazienti presentano spesso depressione, fobia sociale e abuso e dipendenza da farmaci e alcol (che risultano avere degli effetti ansiolitici, all’inizio).

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7
Q

TERAPIA GAD

A

BARBITURICI, BENZODIAZEPINE ANSIOLITICHE, ANSIOLITICI NON BENZODIAZEPINICI, ANSIOLITICI DI NUOVA GENERAZIONE

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8
Q

BARBITURICI

A

sono ipnotici che a piccole dosi si comportano da efficaci ansiolitici, i più usati sono il fenobarbitale e l’amobarbitale; inducono depressione diffusa dell’attività neuronale, soprattutto nel sistema reticolare del tronco encefalico, favorendo la trasmissione GABA-ergica. Effetti collaterali sono riduzione dell’attenzione e delle vigilanza, la tendenza a generare dipendenza e l’epatotossicità.

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9
Q

BDZ ANSIOLITICHE

A

agiscono sui recettori del GABA favorendo la trasmissione inibitoria del SNC. Visti gli effetti collaterali (incoordinazione motoria, tremori, atassia e confusione mentale) è bene usarle solo nei pazienti con importante sintomatologia ansiosa. Si distinguono le benzodiazepine in quelle a lunga emivita (> 30 ore, diazepam, prazepam, clordemetildiazepam), a emivita intermedia (10-30 ore, lorazepam, bromazepam) e ad emivita breve (< 10 ore, triazolam, lormetazepam) che sono però usate soprattutto come ipnotici. Alla lunga possono dare fenomeni di amnesia anterograda, tolleranza e dipendenza.

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10
Q

ANSIOLITICI NON BDZ

A

propanedioli (meprobamato), antistaminici, beta-bloccanti e neurolettici a basso dosaggio. Essi, a fronte di minori effetti collaterali, hanno però minore efficacia rispetto alle benzodiazepine. I beta-bloccanti agiscono bloccando i sintomi somatici che negli stati d’ansia sono mediati dal simpatico, essi possono però favorire l’insorgenza di un quadro depressivo (l’oxprenololo sembra non indurlo). I neurolettici (tioridaziona e aloperidolo) possono essere utili ansiolitici negli anziani.

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11
Q

ANSIOLITICI DI NUOVA GENERAZIONE

A

interagiscono con i recettori delle benzodiazepine ma a differenza di queste, che hanno affinità aspecifica per entrambi i recettori, agiscono specificamente su uno solo dei due sottotipi sviluppando così solo alcune delle proprietà farmacologiche delle benzodiazepine. Ad esempio l’Alpidem ha azione ansiolitico e una lieve miorilassante ma non interagisce con le funzioni mnesiche e non genera fenomeni di tolleranza e astinenza. Vi sono poi altre molecole che agiscono su altri sistemi (++ serotoninergico) che agiscono sull’ansia senza mostrare attività sedativa, miorilassante, anticonvulsivante (che hanno tutte le benzodiazepine) e sono state quindi definite ansioselettive.

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