DOC Flashcards

1
Q

PREVALENZA

A

una patologia con prevalenza del 2-3% (proporzionalmente uguale fra maschi e femmine) e con un esodio che può essere anche precoce, ma

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2
Q

ETA’ PZ

A

ma con picchi di frequenza maggiore fra i 15-20 anni fra i maschi e 20-25 nelle femmine, con alcuni casi anche dopo i 40.

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3
Q

ANDAMENTO SINTOMI PZ

A

La maggior parte dei pazienti non ricorda con esattezza quando siano comparsi i primi sintomi in quanto essi si manifestano gradualmente causando prima una modesta sofferenza o disagio che poi si aggrava progressivamente. In altri casi il paziente associa chiaramente un evento stressante associato all’esordio della sintomatologia.

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4
Q

CARATTERISTICHE DOC

A

Si caratterizza per la presenza di ossessioni o compulsioni che il soggetto critica e vive come assurde e non congrue (al contrario del delirio, il soggetto le critica), ma alle quali non riesce a sottrarsi in quanto creano uno stato di ansia marcata che viene alleviato solo se esso vi si abbandona con significativa interferenza con il funzionamento quotidiano, lavorativo e sociale.

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5
Q

OSSESSIONI, DEFINIZIONE

A

erie di idee, pensieri, impulsi o dubbi che si intromettono nella psiche del soggetto che le vive come intrusive e inappropriate, il loro contenuto è riferito come estraneo e fugge al controllo del soggetto (egodistonia, es uccidere un parente o avere pensieri blasfemi) in cui causa angoscia e ansia. Causano una marcata angoscia o una significativa menomazione del funzionamento sociale e lavorativo.

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6
Q

TEMI OSSESSIONI PIU’ COMUNI

A

Le ossessioni più comuni riguardano temi di contaminazione (ammalarsi stringendo la mano o toccando oggetti), di dubbio e incertezza (su circostanze anche insignificanti della vita quotidiana), di controllo (angoscia quando gli oggetti sono disposti in modo disordinato o asimmetrico), impulsi aggressivi (es ferire il proprio figlio o gridare oscenità in chiesa). L’individuo ossessionato spesso tenta di ignorare o sopprimere questi pensieri oppure di neutralizzarli con altri pensieri o azioni (compulsioni, es il dubbio di non aver spento la stufa è esorcizzato controllandola più volte).

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7
Q

COMPULSIONE, DEFINIZIONE

A

comportamenti o pensieri ripetitivi il cui scopo è quello di ridurre l’ansia legata e un evento temuto (es rituali di pulizia, di controllo, di ordine, ecc). Sono una forma di opposizione alle ossessioni e diventano una vera e propria necessità.
Esse sono sempre chiaramente eccessive e non collegate

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8
Q

AZIONI COMPULSIVE PIU’ FREQUENTI

A

Esse sono sempre chiaramente eccessive e non collegate in modo realistico al pensiero che dovrebbero neutralizzare, le più comuni sono quelle che coinvolgono il lavare, il pulire, il contare, il
controllare, il richiedere assicurazione, l’accumulare oggetti (anche spendendo vere e proprie fortune, magari senza neppure averne la necessità).
Es: individui con l’ossessione di essere contaminati che si lavano le mani di continuo, individui angosciati dall’aver lasciato la porta aperta che la controllano ogni minuto, individui angosciati da pensieri blasfemi che trovano sollievo nel contare da 0 a 10 per centinaia di volte per ciascun pensiero

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9
Q

DIFFERENZA COMPORTAMENTO OSSESSIONI E COMPULSIONI IN ADULTI ED IN BAMBINI

A

Negli adulti almeno inizialmente le ossessioni e le compulsioni sono riconosciute come eccessive o irragionevoli mentre nei bambini ciò non è sempre vero che talvolta possono mancare di sufficiente consapevolezza cognitiva per giudicare correttamente la realtà. Gli adulti possono quindi tentare di resistere alle ossessioni o alle compulsioni ma questo crea un aumento dell’ansia e della tensione che alla fine porta allo svolgere la compulsione, con il ripetersi dei fallimenti l’individuo tende quindi ad incorporare la compulsione nella normale routine quotidiana e a non riconoscerla più come eccessiva o irragionevole (perdita dell’insight).

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10
Q

CONCENTRAZIONE PZ

A

Questi pazienti sono facilmente distraibili, inefficienti in attività che richiedono concentrazione e tendono ad evitare oggetti o situazioni che possono peggiorare le proprie compulsioni (es gli ossessivi di pulizia possono evitare sale d’attesa, stringere la mano fino a sviluppare ideazione ipocondriaca), nei casi più gravi le compulsioni diventano la realtà principale della vita con enormi deficit sociali e occupazionali

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11
Q

ABUSO ALCOL E FARMACI

A

Frequentemente questi soggetti arrivano a fare abuso di alcol, sedativi, ipnotici o ansiolitici. Il decorso del DOC è in genere cronico con esacerbazioni cliniche spesso coincidenti a eventi stressanti, nel 15% dei casi si ha progressivo deterioramento socio-occupazionale mentre il 5% ha decorso episodico con assenza di sintomi residui nel periodo intercritico

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12
Q

COMPLICANZA PIU’ FREQUENTE

A

La complicanza più frequente è la depressione secondaria ed è frequente l’associazione con disturbi minori del controllo degli impulsi (cleptomania, tricotillomania – strapparsi peli o capelli - e onicofagia

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13
Q

FATTORI PROGNOSTICI NEGATIVI

A

atteggiamento di rifiuto verso il farmaco (soprattutto nei pz a polarizzazione ipocondriaca che sono preoccupati per gli effetti negativi che può indurre il farmaco), esordio precoce, sesso maschile, familiarità positiva.
È inoltre curioso notare come il placebo non abbia alcun effetto in questi disturbi, perché ci sono modificazioni cerebrali, che possono regredire solo con terapia farmacologico o cognitivo comportamentale

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14
Q

CRITERI DIAGNOSTICI

A

A. Ossessioni o compulsioni Ossessioni come definite da 1, 2, 3 e 4:
a. Pensieri, impulsi, o immagini ricorrenti e persistenti, vissuti, in qualche momento nel corso del disturbo, come intrusivi o inappropriati e che causano ansia o disagio marcati.
b. Pensieri, impulsi e immagini non sono semplicemente eccessive preoccupazioni per i problemi della vita reale.
c. La persona tenta di ignorare o di sopprimere tali pensieri, impulsi o immagini o di neutralizzarli con altri pensieri o azioni.
d. La persona riconosce che i pensieri, gli impulsi o le immagini ossessive sono un prodotto della propria mente (e non imposti dall’esterno come nell’inserzione del pensiero).
Compulsioni come definite da 1 e 2:
a. Comportamenti ripetitivi (es lavarsi le mani, riordinare, controllare), o azioni mentali (es pregare, contare, ripetere parole mentalmente) che la persona si sente obbligata a mettere in atto in risposta a un’ossessione o secondo regole che devono essere applicate rigidamente.
b. I comportamenti o le azioni mentali sono volti a prevenire o ridurre il disagio o a prevenire alcuni eventi o situazioni temuti, comunque questi comportamenti o azioni mentali non sono collegati in modo realistico con ciò che sono designati a neutralizzare o a prevenire, oppure sono chiaramente eccessivi.
B. In qualche momento nel corso del disturbo la persona ha riconosciuto che le ossessioni o le compulsioni sono eccessive o irragionevoli, questo non si applica ai bambini.
C. Le ossessioni o compulsioni causano disagio marcato, fanno consumare tempo (più di un’ora al giorno) o interferiscono significativamente con le normali abitudini della persona, con il funzionamento lavorativo (o scolastico) o con le attività o relazioni sociali usuali.
D. Se è presente un altro disturbo di asse I, il contenuto delle ossessioni o delle compulsioni non è
limitato a esso (es preoccupazione per il cibo in presenza di un disturbo dell’alimentazione, tirarsi i capelli in presenza di tricotillomania, preoccupazione per il proprio aspetto nel disturbo da dismorfismo corporeo, preoccupazione riguardante le sostanze nei disturbi da uso di sostanze, preoccupazione di avere una grave malattia in presenza di ipocondria, preoccupazione riguardante desideri o fantasie sessuali in presenza di una parafilia, ruminazioni di colpa in presenza di disturbo depressivo maggiore).
E. Il disturbo non è dovuto a effetti fisiologici diretti di una sostanza (droga di abuso, farmaco) o a una condizione medica generale.

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