DEMENZA Flashcards

1
Q

DEFINIZIONE DEMENZA

A

Sindrome clinica caratterizzata da un depauperamento delle capacità cognitive ed intellettive del soggetto tale da poterne menomare il funzionamento sociale o occupazionale.

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2
Q

ANDAMENTO DEMENZA NEL TEMPO

A

Questo processo è in genere progressivo e solo raramente stazionario o reversibile, inizia generalmente a carico della memoria coinvolgendo nel suo decorso le altre facoltà intellettive e gli altri processi del pensiero.

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3
Q

COSA IMPLICANO DEFICIT MNESICI

A

I deficit mnesici comportano l’incapacità di apprendere nuove informazione e di rievocare dati già presenti in memoria

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4
Q

PIU’ COMUNI DEFICIT MNESICI

A

Comune è il decadimento della capacità di ragionamento, di giudizio e di pensiero, soprattutto astratto, e dell’affettività e del comportamento con labilità emotiva e alterazioni della personalità.

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5
Q

TIPI DI DEMENZE

A

PRIMITIVE E SECONDARIE

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6
Q

DEMENZE PRIMITIVE

A

su base degenerativa come la malattia di Alzheimer e quella di Pick.

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7
Q

DEMENZE SECONDARIE

A

: riscontrate in corso di affezioni vascolari, infezioni, alterazioni metaboliche ed endocrine, carenze vitaminiche ed alimentari o in relazione all’uso di farmaci, sostanze tossiche, neoplasie endocraniche, traumi cronici o idrocefalo normoteso.

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8
Q

FORME PIU’ FREQUENTI DI DEMENZA

A

La forma più frequente è la malattia di Alzheimer (50% dei casi di demenza) seguita dalla demenza su base vascolare (o multinfartuale), dalla demenza alcolica e da quella post-traumatica.

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9
Q

EPIDEMIOLOGIA DEMENZE

A

In genere l’esordio prima dei 40 anni è raro e si associa generalmente a forme traumatiche, infettive (AIDS dementia complex) o ereditarie (corea di Huntington). In caso la malattia insorga prima dei 65 anni è detta presenile mentre è senile dopo i 65 anni. La prevalenza della demenza arriva al 3% degli ultra-65enni e al 20% negli ultra-80enni.

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10
Q

DEFINIZIONE DEMENZE SECONDO DSM

A

Secondo il DSM-IV si ha demenza in caso siano compromesse funzioni mnesiche con almeno la presenza di uno tra: afasia, aprassia, agnosia, disturbo dell’abilità costruttiva che devono essere abbastanza gravi da menomare il normale funzionamento del soggetto

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11
Q

MODALITA’ INSORGENZA SINTOMI

A

L’insorgenza dei sintomi è in genere subdola e vengono rilevati in genere dai familiari che vedono cambiamenti del carattere e lievi disturbi della memoria a breve termine

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12
Q

SINTOMI CARATTERIZZANTI IL QUADRO CLASSICO

A

Con il progredire del declino delle funzioni nervose superiore compare il classico quadro: DISTURBI MNESICI, COMPROMISSIONE DEL LINGUAGGIO,AGNOSIA VISIVA, AGITAZIONE, PERDITA DI CAPACITA’ DI GIUDIZIO, ALTRO

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13
Q

DISTURBO MNESICO

A

sintomo precoce e importante. All’inizio colpisce la memoria a breve termine cui segue la compromissione di quella a lungo termine lasciando spazio ad attività confabulatoria (inconsapevole riempimento di lacune mnesiche con falsi ricordi stereotipati).

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14
Q

COMPROMISSIONE DEL LINGUAGGIO

A

che diviene vago, stereotipato, afinalistico, impreciso fino a evidenziare elementi di afasia con difficoltà nel denominare gli oggetti e nel comprendere testi scritti. In fasi avanzate si ha afasia globale. Si hanno comunemente anche disturbi della capacità di calcolo

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15
Q

AGNOSIA VISIVA

A

(incapacità di riconoscere oggetti, immagini e colori), spaziale (perdita di orientamento topografico) e tattile fino ad alterazioni dello schema corporeo (autotopoagnosia).

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16
Q

AGITAZIONE

A

secondaria alla consapevolezza del proprio stato deficitario. La consapevolezza della malattia viene meno con il progredire della malattia.

17
Q

PERDITA CAPACITA’ DI GUIDIZIO

A

DEMENZE CHE COLPISCONO PREVALENTEMENTE LOBO FRONTALE

18
Q

ALTRO CONNESSO A DEMENZE

A

comportamento disinibito, modificazioni di personalità, trascuratezza in aspetto e igiene, depressione, allucinazioni. In fase avanzata segni e sintomi neurologici: disturbi extrapiramidali (rigidità o bradicinesia), mioclonie, iperreflessia diffusa, riflessi primitivi e turbe sfinteriche.

19
Q

EVOLUZIONE DEMENZE

A

Si arriva infine all’instaurarsi di una sindrome afasica-aprassica-agnosica

20
Q

CAUSE DEMENZE

A

ALZHEIMER,

21
Q

TIPI DI ALZHEIMER,

A

I E II

22
Q

TIPO I ALZHEIMER

A

in genere dopo i 70 anni, si ha declino cognitivo meno grave e minori alterazioni biochimiche e strutturali.

23
Q

TIPO II ALZHEIMER

A

solitamente a esordio più precoce, più grave e con maggiori alterazioni morfologiche e biochimiche.

24
Q

EZIOLOGIA DEMENZA

A

SCONOSCIUTA

25
Q

REPERTI ANATOMOPATOLOGICI

A

i reperti anatomopatologici che si rilevano sono: atrofia corticale e sottocorticale, placche senili, grovigli neuronali fibrillari e degenerazione granulovacuolare dei neuroni

26
Q

COMPARSA SINTOMI DEMENZA

A

La comparsa dei sintomi è insidiosa con scadimento lento e progressivo della memoria e cambiamenti della personalità. Il disturbo è progressivo e la morte sopraggiunge in 2-5 anni dalla diagnosi. QQQ

27
Q

DEMENZA VASCOLARE O MULTINFARTUALE

A

deterioramento irregolare del funzionamento cognitivo a causa vascolare. Il deterioramento è tipicamente a gradini in cui a fasi di improvvisa e acuta caduta delle performance cognitive fanno seguito periodi di relativa stabilizzazione del quadro clinico. L’esordio è improvviso e la distribuzione dei deficit è a mosaico, ineguale e variabile, e spesso coesistono deficit neurologici focali.

28
Q

ULTERIORI CAUSE,

A

MALATTIA DI PICK, DEMENZA DA HIV, ALCOLICA

29
Q

MALATTIA DI PICK, SINTOMI

A

prevalgono i sintomi a focolaio poiché il processo di atrofia cerebrale che la determina è particolarmente pronunciato in zone circoscritte della corteccia quali i lobi frontali

30
Q

COME VARIANO I SINTOMI MALATTIA DI PICK

A

I sintomi variano quindi in base alla zona colpita: frequentemente si ha sindrome prefrontale con disturbi della memoria e del comportamento, apatia o, al contrario, iperattività, disturbi del pensiero e del linguaggio. All’istologico si rilevano placche senili, degenerazioni neurofibillari, rigonfiamento a pallone dei corpi cellulari e inclusioni argentofile (corpi di Pick). L’atrofia delle circonvoluzioni cerebrali è particolarmente accentuata in sede fronto-temporale.

31
Q

DEMENZA DA HIV, SEGNI

A

si rileva distruzione della sostanza bianca e delle strutture sottocorticali.

32
Q

A CHE COSA SI ASSOCIA DEMEENZA

A

Si associa a rallentamento, minor capacità di concentrazione con difficoltà nel risolvere problemi. Si possono associare apatia, ritiro sociale, deliri, allucinazioni, disturbi dell’umore, segni neurologici (tremore, atassia, ipertono e iperreflessia