DEMENZA Flashcards
DEFINIZIONE DEMENZA
Sindrome clinica caratterizzata da un depauperamento delle capacità cognitive ed intellettive del soggetto tale da poterne menomare il funzionamento sociale o occupazionale.
ANDAMENTO DEMENZA NEL TEMPO
Questo processo è in genere progressivo e solo raramente stazionario o reversibile, inizia generalmente a carico della memoria coinvolgendo nel suo decorso le altre facoltà intellettive e gli altri processi del pensiero.
COSA IMPLICANO DEFICIT MNESICI
I deficit mnesici comportano l’incapacità di apprendere nuove informazione e di rievocare dati già presenti in memoria
PIU’ COMUNI DEFICIT MNESICI
Comune è il decadimento della capacità di ragionamento, di giudizio e di pensiero, soprattutto astratto, e dell’affettività e del comportamento con labilità emotiva e alterazioni della personalità.
TIPI DI DEMENZE
PRIMITIVE E SECONDARIE
DEMENZE PRIMITIVE
su base degenerativa come la malattia di Alzheimer e quella di Pick.
DEMENZE SECONDARIE
: riscontrate in corso di affezioni vascolari, infezioni, alterazioni metaboliche ed endocrine, carenze vitaminiche ed alimentari o in relazione all’uso di farmaci, sostanze tossiche, neoplasie endocraniche, traumi cronici o idrocefalo normoteso.
FORME PIU’ FREQUENTI DI DEMENZA
La forma più frequente è la malattia di Alzheimer (50% dei casi di demenza) seguita dalla demenza su base vascolare (o multinfartuale), dalla demenza alcolica e da quella post-traumatica.
EPIDEMIOLOGIA DEMENZE
In genere l’esordio prima dei 40 anni è raro e si associa generalmente a forme traumatiche, infettive (AIDS dementia complex) o ereditarie (corea di Huntington). In caso la malattia insorga prima dei 65 anni è detta presenile mentre è senile dopo i 65 anni. La prevalenza della demenza arriva al 3% degli ultra-65enni e al 20% negli ultra-80enni.
DEFINIZIONE DEMENZE SECONDO DSM
Secondo il DSM-IV si ha demenza in caso siano compromesse funzioni mnesiche con almeno la presenza di uno tra: afasia, aprassia, agnosia, disturbo dell’abilità costruttiva che devono essere abbastanza gravi da menomare il normale funzionamento del soggetto
MODALITA’ INSORGENZA SINTOMI
L’insorgenza dei sintomi è in genere subdola e vengono rilevati in genere dai familiari che vedono cambiamenti del carattere e lievi disturbi della memoria a breve termine
SINTOMI CARATTERIZZANTI IL QUADRO CLASSICO
Con il progredire del declino delle funzioni nervose superiore compare il classico quadro: DISTURBI MNESICI, COMPROMISSIONE DEL LINGUAGGIO,AGNOSIA VISIVA, AGITAZIONE, PERDITA DI CAPACITA’ DI GIUDIZIO, ALTRO
DISTURBO MNESICO
sintomo precoce e importante. All’inizio colpisce la memoria a breve termine cui segue la compromissione di quella a lungo termine lasciando spazio ad attività confabulatoria (inconsapevole riempimento di lacune mnesiche con falsi ricordi stereotipati).
COMPROMISSIONE DEL LINGUAGGIO
che diviene vago, stereotipato, afinalistico, impreciso fino a evidenziare elementi di afasia con difficoltà nel denominare gli oggetti e nel comprendere testi scritti. In fasi avanzate si ha afasia globale. Si hanno comunemente anche disturbi della capacità di calcolo
AGNOSIA VISIVA
(incapacità di riconoscere oggetti, immagini e colori), spaziale (perdita di orientamento topografico) e tattile fino ad alterazioni dello schema corporeo (autotopoagnosia).
AGITAZIONE
secondaria alla consapevolezza del proprio stato deficitario. La consapevolezza della malattia viene meno con il progredire della malattia.
PERDITA CAPACITA’ DI GUIDIZIO
DEMENZE CHE COLPISCONO PREVALENTEMENTE LOBO FRONTALE
ALTRO CONNESSO A DEMENZE
comportamento disinibito, modificazioni di personalità, trascuratezza in aspetto e igiene, depressione, allucinazioni. In fase avanzata segni e sintomi neurologici: disturbi extrapiramidali (rigidità o bradicinesia), mioclonie, iperreflessia diffusa, riflessi primitivi e turbe sfinteriche.
EVOLUZIONE DEMENZE
Si arriva infine all’instaurarsi di una sindrome afasica-aprassica-agnosica
CAUSE DEMENZE
ALZHEIMER,
TIPI DI ALZHEIMER,
I E II
TIPO I ALZHEIMER
in genere dopo i 70 anni, si ha declino cognitivo meno grave e minori alterazioni biochimiche e strutturali.
TIPO II ALZHEIMER
solitamente a esordio più precoce, più grave e con maggiori alterazioni morfologiche e biochimiche.
EZIOLOGIA DEMENZA
SCONOSCIUTA