carcinoma endometrio Flashcards
epidemiologia
Il carcinoma dell’endometrio è il tumore più frequente in assoluto tra i tumori ginecologici nei paesi Occidentali (sfiora il 50%): ha avuto un aumento d’incidenza importante negli ultimi venti anni ed è uno tra i tumori più frequenti nella donna
definizione
Adenocarcinoma, è il paradigma dei tumori ormonodipendenti
mortalità associata
- è molto meno letale rispetto al tumore dell’ovaio e del collo dell’utero, grazie alla sua frequente diagnosi precoce. Infatti, il carcinoma dell’ovaio purtroppo tende ad essere diagnosticato molto più tardivamente, anche a causa dell’assenza di programmi di screening
- la mortalità associata è pari al 13% a 5 aa
- la diagnosi precoce comporta un alto indice di curabilità del tumore, viene infatti più facilmente eradicato e generalmente la paziente in seguito alla terapia si può considerare libera da malattia. È molto frequente, ma molto ben curabile nella maggior parte dei casi.
- La sopravvivenza media di tutti gli stadi messi insieme è intorno al 77%, e non è molto diversa da quella di 20 anni fa. Casi al primo stadio che sembrano tranquillissimi dopo 1-2 anni presentano una recidiva che spesso porta a morte la paziente.
FATTORI DI RISCHIO K ENDOMETRIO
ENDOMETRIO Rientra tra i “tumori del progresso” insieme al tumore dell’ovaio e della mammella (tumori ormono- dipendenti), tutti legati allo sviluppo socioeconomico e ai cambiamenti dello stile di vita comparsi nel dopoguerra, quali:
* alimentazione ricca di grassi di origine animale e di carne, fattori che hanno portato ad un cambiamento ormonale nella donna;
* ormoni e integratori, che possono portare alla stimolazione di un focolaio neoplastico in fase iniziale. Essi si possono trovare anche negli alimenti, sia nei vegetali che nella carne, quindi inconsapevolmente possono venir introdotti nell’organismo con l’alimentazione;
* indiscriminato uso di farmaci
- Il carcinoma dell’endometrio è il paradigma dei tumori ormono-dipendenti (estrogeno-dipendente), c’è lo stesso nesso causale tra fumo e K polmone.
PRECURSORI E STORIA NATURALE
IPERPLASIE SEMPLICI, IPERPLASIE COMPLESSE, IPERPLASIE CON ATIPIE
IPERPLASIE SEMPLICI
ghiandole e stroma aumentano entrambi, in maniera proporzionale.
PROGNOSI IPERPLASIE SEMPLICI Sono le alterazioni associate ad una prognosi migliore
IPERPLASIE COMPLESSE
Aumentano le ghiandole ma lo stroma non aumenta;
NATURA IPERPLASIE COMPLESSE, precancerosi
IPERPLASIE CON ATIPIE
le ghiandole continuano ad aumentare e lo stroma addirittura diminuisce, divenendo praticamente invisibile nel preparato, praticamente non si trova più stroma nel preparato
COMPONENTI MUCOSA ENDOMETRIALE
COMPONENTI MUCOSA ENDOMETRIALE, La mucosa endometriale è composta da due componenti:
- ghiandole
- stroma (stroma citogeno endometriale).
CLASSIFICAZIONE
TUMORE DI TUPO 1 ISTOLOGICO ENDOMETRIOIDE, TUMORE DEL PERIMENOPAUSA,
TUMORE DI TIPO 2 , SIEROSO PAPILLIFERO, TUMORE DELLA SENILITà
Tumore di tipo 1 - tipo istologico endometriode: tumore del perimenopausa
PATOGENESI è un tumore estrogeno dipendente legato agli ormoni, florido, pieno di recettori ed estrogeni ecc…) , con una proliferazione di tipo cerebroide nella cavità uterina;
EPIDEMIOLOGIA è tipico della donna di 50 anni, in età perimenopausale, la paziente è spesso obesa e nullipara,
CARATTERISTICHE DEL TUMORE
- Il tumore è florido, insorge spesso su base iperplastica e ha dei recettori che rispondono molto bene alla terapia ormonale;
- Estrogeno dipendente
- Da iperplasia/ricco di recettori ormonali
PROGNOSI, buona
Tumore di tipo 2 – sieroso papillifero: tumore della senilità
MORFOLOGIA parte dall’atrofia, c’è una scomparsa della mucosa, dall’ atrofia compaiono dei focolai di carcinoma.
- Utero piccolo, vuoto,
- Unica piccola lesione a livello del fondo
- Più endofitico che esofitico
- Non endometrioide
- Privo di recettori
- Aggressività elevata
- Cattiva prognosi
PATOGENESI, non è ormonodipendente, è svincolato da meccanismi endocrini, è un tumore da atrofia ed è privo di recettori
EPIDEMIOLOGIA
- donna con più di 60 anni
- età più elevata degli altri tumori, è l’unico tumore in natura che peggiora la sua prognosi con l’aumento dell’età; gli altri tumori procedono e si evolvono più lentamente con la riduzione del metabolismo in età avanzata, mentre nel tumore sieroso papillifero avviene il contrario
PROGNOSI, sono i tumori peggiori,
CLASSIFICAZIONE IN BASE ALL’ANATOMIA PATOLOGICA
CLASSIFICAZIONE SU BASE DI DIFFERENZIAZIONE
* per quanto riguarda la differenziazione distinguiamo tumori:
o G1
o G2
o G3: sono i peggiori, dove si perde la normale architettura endometriale
CLASSIFICAZIONE SU BASE ISTOLOGICA
* Per quanto riguarda il tipo istologico:
o Endometriode: è il migliore, con ottima prognosi;
o Adenoacantoma
o Adenosquamoso
o ADK a cellule chiare
o ADK sieroso-papillifero: molto aggressivo, simile a quello ovarico.
o ADK a secrezione mucosa
FATTORI DI RISCHIO
- Iperestrogenismo: è un FR, mentre il progesterone protegge;
- Familiarità: positività alle mutazioni BRCA1 e 2;
- Obesità: aumenta conversione degli ormoni;
- Patologie epatiche: diminuiscono il catabolismo degli ormoni;
- Ovaio policistico
- Nulliparità
- Assunzione di estrogeni in menopausa senza che siano bilanciati dai progestinici; questo succedeva soprattutto prima, fino a quando non ci si è accorti che gli estrogeni da soli aumentavano il rischio di carcinoma dell’endometrio; negli anni 90, quando si è ripresa la terapia ormonale, si è associato agli estrogeni almeno un progestinico per almeno 10 giorni al mese; dal 2002 alcuni studi hanno dimostrato un associato rischio di carcinoma alla mammella per chi fa uso di estrogeni e progestinici in menopausa, per cui la terapia ormonale è stata sostanzialmente abbandonata.
EVOLUZIONE
Endometrio normale→ iperplasia semplice (con aumento bilanciato di ghiandole e stroma)→ iperplasia ghiandolare cistica (in cui le ghiandole si dilatano sino a formare delle vere e proprie cavità)→ iperplasia adenomatosa→ iperplasia adenomatosa con atipie→ carcinoma.
COSA FARE NEL CASO IN CUI SI RIESCA AD IDENTIFICARE L’IPERPLASIA Nel caso in cui si riesca ad identificare l’iperplasia, è possibile agire sull’iperplasia bloccando l’evoluzione tumorale e risolvendo il problema. L’iperplasia con aspetto polipoide può essere ancora benigna
COSA FARE NEL CASO IN CUI SI RIESCA AD IDENTIFICARE L’IPERPLASIA
Nel caso in cui si riesca ad identificare l’iperplasia, è possibile agire sull’iperplasia bloccando l’evoluzione tumorale e risolvendo il problema. L’iperplasia con aspetto polipoide può essere ancora benigna.
STEP DI EVOLUZIONE
1) iperplasia inizialmente si sviluppano delle iperplasie, quindi aumento del tessuto endometriale, il quale è normalmente costituito da 2 componenti: ghiandole e stroma.
2) iperplasia semplice Se queste aumentano contemporaneamente e in maniera bilanciata si parla di iperplasia semplice.
3) iperplasia complessa Se invece aumentano le ghiandole ma non lo stroma, o addirittura questo diminuisce, si parla di iperplasia complessa, con ghiandole addossate l’una all’altra senza interposizione di stroma. [Sulle slides parla di “iperplasia ghiandolare cistica” e non parla della complessa]
4) iperplasia adenomatosa, Man mano che si va nelle iperplasie più complesse aumentano le ghiandole e diminuisce lo stroma sino ad arrivare all’IPERPLASIA ADENOMATOSA, paradigmatica e complessa per definizione (costituisce la soglia del K endometriale) in cui le ghiandole sono addossate (back to back) l’una all’altra senza interposizione di stroma.
5) k vero e proprio dell’endometrio allo stadio 0 Se le cellule ghiandolari presentano delle atipie al loro interno possiamo parlare di K vero e proprio dell’endometrio allo stadio 0, che è appunto l’IPERPLASIA ADENOMATOSA CON ATIPIE (si vedono cellule senza nucleo, cellule con 2 nuclei, nucleo ipercromico ecc…) in quanto non esiste il K in situ endometrio poiché manca la membrana basale che separa l’endometrio dallo stroma e l’endometrio dal miometrio. (L’endometrio poggia direttamente sul miometrio→ la neoplasia infiltra immediatamente la muscolare).
DIFFUSIONE K ENDOMETRIALE
- PER CONTIGUITà
- VIA LINFATICA,
- EMATICA
PER CONTIGUITà
invade la parete miometriale, molto importante per la prognosi
SIGNIFICATIVITA’ PER LA PROGNOSI DELL’INVASIONE DELLA PARETE MIOMETRIALE, se supera il 50% c’è un rischio disinteressamento linfonodale, perché i vasi linfatici sono nella porzione più superficiale del miometrio).
ULTERIORI STRUTTURE CHE POSSONO ESSERE INTERESSATE Può anche interessare il collo dell’utero, oppure se le cellule neoplastiche passano attraverso le tube possono colonizzare la pelvi (qui siamo già in 3 stadio)
o 1 stadio: limitato al corpo dell’utero;
o 2 stadio: limitato al collo dell’utero;
o 3 stadio: fuori dall’utero;
VIA LINFATICA,
via di metastatizzazione prediletta,
TIPI DI METASTASI da metastasi lente ma alte (non verso linfonodi pelvici, ma paracavali e paraortici). Si richiede una linfoadenectomia più impegnativa.
VIA EMATICA
INCIDENZA rarissima, si verifica qualche anno dopo l’intervento.
RECIDIVE PEGGIORI Le recidive peggiori sono quelle linfonodali, quelle centro-pelviche dove si formano delle masse della pelvi.
CLINICA, PERDITA EMATICA GENITALE, MANIFESTAZIONE,
- La perdita ematica genitale è il sintomo fondamentale.
- Il k endometrio si manifesta principalmente con perdita ematica: menometrorragie, metrorragie in menopausa, spotting intermestruale.
leucoxantorrea, algie pelviche, disturbi vescicali o rettali,
cosa fare in donne con perdita ematica con perdita ematica genitale
- Nelle donne con perdita ematica genitale in menopausa si fa subito un’isteroscopia per poter diagnosticare l’eventuale tumore in fase molto iniziale.
- Nella donna fertile si deve porre attenzione alle mestruazioni emorragiche, le menometrorragie, ed effettuare un’isteroscopia di controllo.
- Il sintomo più tipico in una pz che è in menopausa e non ha più le mestruazioni è la perdita ematica dai genitali esterni (→isteroscopia e biopsia endometriale), prestare molta attenzione a questa manifestazione!
- Se il K insorge nel periodo perimenopausale (caratterizzato da irregolarità mestruali) il sintomo principale è rappresentato dalle meno-metrorragie (perdite ematiche al di fuori delle mestruazioni, ma che rappresentano la continuazione del normale flusso mestruale; durano per 15-20gg).
leucoxantorrea, definizione e cause
perdite bianco-giallastre maleodoranti (gialle perché c’è un po’ di Hb).
A CHE COSA E’ LEGATA LA LEUCOXANTORREA Sono legate alla distrofia vaginale in quanto una vagina asciutta sanguina facilmente e cambia il colore delle secrezioni
algie pelviche, epoca di insorgenza
molto tardive e legate all’infiltrazione.
disturbi vescicali o rettali
QUALI SONO GLI AVVISI CHE PUÒ DARCI IN PRE-MENOPAUSA? Le perdite intermestruali o cicli prolungati e abbondanti + leucoxantorrea e algie
diangosi , in quali pz è molto difficile
La diagnosi di carcinoma dell’endometrio è molto difficile nella pre-menopausa. Infatti nella premenopausa si verifica il fallimento della prevenzione, in quanto è necessario fidarsi del sospetto clinico del medico, non ci sono dei cut-off predefiniti.
cosa è necessario fare in menopausa davanti ad un sanguinamento uterino anomalo
Ogni sanguinamento uterino anomalo (AUB) oggi deve essere screenato con l’isteroscopia
DONNE PIU’ FACILI CON CUI FARE SCREENING PER K DELL’ENDOMETRIO
Le donne più facili da screenare sono le nullipare e le donne in menopausa perché hanno un minor spessore dell’endometrio
come diangosi
eco transvaginale, isteroscopia