Spese del processo, Notificazioni e comunicazioni e garanzia dell'imparzialità Flashcards

1
Q

Spese del processo

A

Il principio che governa le spese processuali è il 𝗽𝗿𝗶𝗻𝗰𝗶𝗽𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗼𝗰𝗰𝗼𝗺𝗯𝗲𝗻𝘇𝗮, ovvero il principio secondo cui nell’ambito del nostro sistema le 𝘀𝗽𝗲𝘀𝗲 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗮 𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗱𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗮.
E’ una scelta di politica legislativa.

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2
Q

Spese del processo

I due tipi di spese

A

Le spese sono di 2 tipi:

  • 𝗦𝗽𝗲𝘀𝗲 𝗱𝗶 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮
  • 𝗢𝗻𝗼𝗿𝗮𝗿𝗶: ciò che si deve pagare ai nostri avvocati.

E’ anche prevista, nel nostro sistema, la possibilità di un 𝗴𝗿𝗮𝘁𝘂𝗶𝘁𝗼 𝗽𝗮𝘁𝗿𝗼𝗰𝗶𝗻𝗶𝗼, ovvero la possibilità di avere un avvocato nominato d’ufficio nel momento in cui non si superi una certa soglia di reddito.

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3
Q

Spese del processo

La disciplina

A

Le norme fondamentali, che regola le spese processuali, sono previste dagli 𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗶 𝟵𝟭 𝗲
𝘀𝗲𝗴𝘂𝗲𝗻𝘁𝗶. 𝗟’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟵𝟭 esprime il principio della soccombenza, stabilendo che: ‘‘𝘐𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘦, 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘢 𝘴𝘦𝘯𝘵𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘩𝘪𝘶𝘥𝘦 𝘪𝘭 𝘱𝘳𝘰𝘤𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘥𝘢𝘷𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘢 𝘭𝘶𝘪, 𝘤𝘰𝘯𝘥𝘢𝘯𝘯𝘢 𝘭𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘴𝘰𝘤𝘤𝘰𝘮𝘣𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘢𝘭 𝘳𝘪𝘮𝘣𝘰𝘳𝘴𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘴𝘱𝘦𝘴𝘦 𝘢 𝘧𝘢𝘷𝘰𝘳𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘢𝘭𝘵𝘳𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘦 𝘯𝘦 𝘭𝘪𝘲𝘶𝘪𝘥𝘢 𝘭’𝘢𝘮𝘮𝘰𝘯𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘯𝘴𝘪𝘦𝘮𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘨𝘭𝘪 𝘰𝘯𝘰𝘳𝘢𝘳𝘪 𝘥𝘪 𝘥𝘪𝘧𝘦𝘴𝘢.”

Qui il riferimento al contribuito unificato ovvero alle 𝘀𝗽𝗲𝘀𝗲 𝗱𝗶 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 e agli 𝗼𝗻𝗼𝗿𝗮𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗱𝗶𝗳𝗲𝘀𝗮, cioè la somma che dovete pagare all’avvocato.

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4
Q

Spese del processo

L’avvocato

A

Ciascuna parte, salvo i casi in cui è possibile stare in giudizio personalmente, ha il proprio 𝗮𝘃𝘃𝗼𝗰𝗮𝘁𝗼, deve essere rappresentata in giudizio dal proprio difensore e a questo difensore vanno corrisposti gli onorari. Secondo la norma, gli onorari di difesa, devono essere pagati dalla parte soccombente nei confronti della parte vittoriosa.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: se io perdo la causa, devo pagare le spese di giustizia e gli onorari del vostro avvocato, nel caso in cui voi abbiate vinto.

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5
Q

Spese del processo
L’avvocato
Il motivo di questa sistema

A

La ratio di questo sistema è che se io vi faccio causa e poi ho torto, allora risponde un 𝗽𝗿𝗶𝗻𝗰𝗶𝗽𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲 il fatto che io debba sopportare anche le spese.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: se io ho violato le norme del Codice Civile, che mi impongo di pagare un determinato bene, a seguito della stipula di un contratto di compravendita, oltre al pagamento della merce, dovrò pagare le spese legali che voi avete sostenuto per il recupero della somma che io ingiustamente non vi ho corrisposto, perché altrimenti la realizzazione della giustizia sostanziale che devono essere attuate tramite lo strumento processuale, sarebbe in parte pregiudicata.

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6
Q

Spese del processo

L’incentivo alla parte

A

𝗟’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟵𝟭, fa poi riferimento, alla possibilità che:” 𝘪𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘦 𝘢𝘤𝘤𝘰𝘭𝘨𝘢 𝘭𝘢 𝘥𝘰𝘮𝘢𝘯𝘥𝘢 𝘪𝘯 𝘮𝘪𝘴𝘶𝘳𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘶𝘱𝘦𝘳𝘪𝘰𝘳𝘦 𝘢𝘭𝘭’𝘦𝘷𝘦𝘯𝘵𝘶𝘢𝘭𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘰𝘴𝘵𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘤𝘪𝘭𝘪𝘢𝘵𝘪𝘷𝘢, 𝘪𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘤𝘢𝘴𝘰 𝘪𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘥𝘢𝘯𝘯𝘢 𝘭𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘩𝘢 𝘳𝘪𝘧𝘪𝘶𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘮𝘰𝘵𝘪𝘷𝘰 𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘰𝘴𝘵𝘢 𝘢𝘭 𝘱𝘢𝘨𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘴𝘱𝘦𝘴𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘱𝘳𝘰𝘤𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘮𝘢𝘵𝘶𝘳𝘢𝘵𝘦 𝘥𝘰𝘱𝘰 𝘭𝘢 𝘧𝘰𝘳𝘮𝘶𝘭𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘰𝘴𝘵𝘢, 𝘴𝘢𝘭𝘷𝘰 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘴𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘭 𝘴𝘦𝘤𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘮𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘢𝘳𝘵𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰 92”.

Qui, il pensiero va al procedimento di mediazione e all’ipotesi in cui sia formulata una proposta di conciliazione della controversia. In questo caso, si vuole 𝗶𝗻𝗰𝗲𝗻𝘁𝗶𝘃𝗮𝗿𝗲 la parte, a 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗻𝗶𝗿𝗲 𝗮𝗱 𝘂𝗻𝗮 𝘀𝗼𝗹𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲𝘅𝘁𝗿𝗮-𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲 della controversia (se tu rifiuti la proposta conciliativa senza motivo, ci possono essere delle conseguenze nei tuoi confronti in punto di spese).

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7
Q

Spese del processo

La condanna

A

La seconda norma, per quanto concerne la condanna delle spese, è 𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟵𝟮, 𝟮 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗮 il quale introduce una 𝗱𝗲𝗿𝗼𝗴𝗮 𝗮𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗻𝗰𝗶𝗽𝗶𝗼 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝗹𝗲 nel senso che stabilisce che:” 𝘚𝘦 𝘷𝘪 è 𝘴𝘰𝘤𝘤𝘰𝘮𝘣𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘳𝘦𝘤𝘪𝘱𝘳𝘰𝘤𝘢 𝘰𝘷𝘷𝘦𝘳𝘰 𝘯𝘦𝘭 𝘤𝘢𝘴𝘰 𝘥𝘪 𝘢𝘴𝘴𝘰𝘭𝘶𝘵𝘢 𝘯𝘰𝘷𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘵𝘳𝘢𝘵𝘵𝘢𝘵𝘢 𝘰 𝘮𝘶𝘵𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘨𝘪𝘶𝘳𝘪𝘴𝘱𝘳𝘶𝘥𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘳𝘪𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘥𝘪𝘳𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪, 𝘪𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘦 𝘱𝘶ò 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘦𝘯𝘴𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘱𝘦𝘴𝘦 𝘵𝘳𝘢 𝘭𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪, 𝘱𝘢𝘳𝘻𝘪𝘢𝘭𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘰.”

Si tratta di una deroga, in quanto il principio generale in materia di ripartizione delle spese far le parti, è 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗻𝗰𝗶𝗽𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗼𝗰𝗰𝗼𝗺𝗯𝗲𝗻𝘇𝗮. Questa disposizione, al
comma 2, ci dice inoltre che qualora si verifichi una di queste fattispecie il giudice può 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗲𝗻𝘀𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝘀𝗽𝗲𝘀𝗲 fra le parti, 𝗽𝗮𝗿𝘇𝗶𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗼 anche nell’ipotesi in cui vi sia 𝘀𝗼𝗰𝗰𝗼𝗺𝗯𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗿𝗲𝗰𝗶𝗽𝗿𝗼𝗰𝗮(situazione nella quale tutte e 2 le parti hanno perso, ovvero vi è un
accoglimento parziale della mia domanda).

Non solo però nell’ipotesi in cui vi sia soccombenza
reciproca, ma anche nel caso di 𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝘂𝘁𝗮 𝗻𝗼𝘃𝗶𝘁à 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗮𝘁𝗮 𝗼 𝗺𝘂𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗴𝗶𝘂𝗿𝗶𝘀𝗽𝗿𝘂𝗱𝗲𝗻𝘇𝗮 (𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝘃𝗶𝗻𝗰𝗶𝘁𝗿𝗶𝗰𝗲 𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝘀𝗼𝗰𝗰𝗼𝗺𝗯𝗲𝗻𝘁𝗲).

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8
Q

Spese del processo
La condanna
L’incostituzionalità

A

Questa disposizione, inoltre, ha inciso una pronuncia della Corte Costituzionale 𝗻.𝟳𝟳 𝗱𝗲𝗹 𝟮𝟬𝟭𝟴 e ha dichiarato 𝗹’𝗶𝗻𝗰𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶𝘁à di questa norma al 2 comma, nella parte in cui non prevede che il giudice possa compensare le spese fra le parti, parzialmente o per intero, anche qualora sussistano altre analoghe gravi ed eccezionali ragioni.

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9
Q

Spese del processo
La condanna
L’incostituzionalità
Il motivo

A

Si comprende questo intervento pensando all’evoluzione di questi principi in materia di spese.

Quest’articolo è stato 𝗺𝗼𝗱𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼 perché era molto diffusa, nella prassi giudiziaria, l’abitudine di compensare le spese anche in ipotesi in cui vi era soccombenza netta di una parte e magari dalla motivazione 𝗻𝗼𝗻 𝗲𝗺𝗲𝗿𝗴𝗲𝘃𝗮𝗻𝗼 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮𝗿𝗶 𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗱𝗲𝗿𝗼𝗴𝗮𝗿𝗲 a quello che il nostro sistema ha adottato come principio generale in materia di spese.

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10
Q
Spese del processo
La condanna
L'incostituzionalità
Il motivo
Perché era così diffusa
A

La ragione per cui era diffusa tale abitudine, in quanto
può capitare che il giudice si faccia una sua idea della causa, e non voglia penalizzare la parse che ha perso la causa, e in questo caso compensava le spese.

Con questi interventi legislativi, si è voluto 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗿𝗶𝗻𝗴𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁à 𝗱𝗶 𝗱𝗶𝘀𝗰𝗼𝘀𝘁𝗮𝗿𝘀𝗶 dal principio generale e pertanto è stato ritenuto necessario circoscrivere le ipotesi precise in cui tale compensazione delle spese poteva essere ritenuta legittima.

Tale ipotesi sono 𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘃𝗶𝘁à 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗼 𝗺𝘂𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗴𝗶𝘂𝗿𝗶𝘀𝗽𝗿𝘂𝗱𝗲𝗻𝘇𝗮.

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11
Q

Spese del processo
La condanna
La reintroduzione della compensazione delle spese

A

A dispetto di questo intervento, la Corte ha voluto 𝗿𝗲𝗶𝗻𝘁𝗿𝗼𝗱𝘂𝗿𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁à 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗲𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗲𝗻𝘀𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝘀𝗽𝗲𝘀𝗲 anche al di fuori di queste 2 ipotesi.

L’interpretazione che deriva da tale sentenza, è un’interpretazione che riconduce questa norma
al novero delle norme elastiche che si devono adattare alle esigenze di giustizia.

𝗜𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟵𝟮 stabilisce che.” 𝘐𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘦, 𝘯𝘦𝘭 𝘱𝘳𝘰𝘯𝘶𝘯𝘤𝘪𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘥𝘢𝘯𝘯𝘢 𝘥𝘪 𝘤𝘶𝘪 𝘢𝘭𝘭’𝘢𝘳𝘵𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰 𝘱𝘳𝘦𝘤𝘦𝘥𝘦𝘯𝘵𝘦, 𝘱𝘶ò 𝘦𝘴𝘤𝘭𝘶𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘳𝘪𝘱𝘦𝘵𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘴𝘱𝘦𝘴𝘦 𝘴𝘰𝘴𝘵𝘦𝘯𝘶𝘵𝘦 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘷𝘪𝘯𝘤𝘪𝘵𝘳𝘪𝘤𝘦, 𝘴𝘦 𝘭𝘦 𝘳𝘪𝘵𝘪𝘦𝘯𝘦 𝘦𝘤𝘤𝘦𝘴𝘴𝘪𝘷𝘦 𝘰 𝘴𝘶𝘱𝘦𝘳𝘧𝘭𝘶𝘦 𝘦 𝘱𝘶ò, 𝘪𝘯𝘥𝘪𝘱𝘦𝘯𝘥𝘦𝘯𝘵𝘦𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘰𝘤𝘤𝘰𝘮𝘣𝘦𝘯𝘻𝘢, 𝘤𝘰𝘯𝘥𝘢𝘯𝘯𝘢𝘳𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘢𝘭 𝘳𝘪𝘮𝘣𝘰𝘳𝘴𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘴𝘱𝘦𝘴𝘦, 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘳𝘪𝘱𝘦𝘵𝘪𝘣𝘪𝘭𝘪, 𝘤𝘩𝘦, 𝘱𝘦𝘳 𝘵𝘳𝘢𝘴𝘨𝘳𝘦𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘢𝘭 𝘥𝘰𝘷𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘤𝘶𝘪 𝘢𝘭𝘭’𝘢𝘳𝘵𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰 88, 𝘦𝘴𝘴𝘢 𝘩𝘢 𝘤𝘢𝘶𝘴𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭’𝘢𝘭𝘵𝘳𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 ”.

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12
Q

Spese del processo

La responsabilità aggravata

A

L’ultima disposizione che andiamo ad esaminare è 𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟵𝟲 che prevede la cosiddetta 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗼𝗻𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁à 𝗮𝗴𝗴𝗿𝗮𝘃𝗮𝘁𝗮 ovvero la possibilità che il giudice possa condannare la parte, oltre che alle spese, ad un risarcimento dei danni.

I presupposti che tale articolo individua sono che
se: “𝘳𝘪𝘴𝘶𝘭𝘵𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘴𝘰𝘤𝘤𝘰𝘮𝘣𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘩𝘢 𝘢𝘨𝘪𝘵𝘰 𝘰 𝘳𝘦𝘴𝘪𝘴𝘵𝘪𝘵𝘰 𝘪𝘯 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘻𝘪𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘮𝘢𝘭𝘢 𝘧𝘦𝘥𝘦 𝘰 𝘤𝘰𝘭𝘱𝘢 𝘨𝘳𝘢𝘷𝘦,
𝘪𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘦, 𝘴𝘶 𝘪𝘴𝘵𝘢𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘢𝘭𝘵𝘳𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦, 𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘥𝘢𝘯𝘯𝘢, 𝘰𝘭𝘵𝘳𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘴𝘱𝘦𝘴𝘦, 𝘢𝘭 𝘳𝘪𝘴𝘢𝘳𝘤𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘪 𝘥𝘢𝘯𝘯𝘪,
𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘪𝘲𝘶𝘪𝘥𝘢, 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘥’𝘶𝘧𝘧𝘪𝘤𝘪𝘰, 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘦𝘯𝘵𝘦𝘯𝘻𝘢.”

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13
Q

Notificazioni e comunicazioni

A

Per inquadrare l’argomento delle notificazioni dobbiamo far presente che alcuni effetti degli atti
del processo, si possono produrre soltanto se l’atto stesso viene portato a conoscenza del destinatario.

Questo vale ad esempio per 𝗹’𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗶𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 e anche rispetto alla 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮.

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14
Q

Notificazioni e comunicazioni

Procedimento di notificazione

A

Per assicurare la 𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗹𝗲𝗴𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝘁𝘁𝗼, il legislatore ha previsto una vera e propria disciplina ovvero il 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗻𝗼𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲.

Nel momento in cui io rispetto le regole previste in materia di notificazione, il fatto che poi la parte destinataria dell’atto, non sia venuta a conoscenza dell’atto stesso, salvo casi eccezionali è 𝗶𝗿𝗿𝗶𝗹𝗲𝘃𝗮𝗻𝘁𝗲.

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15
Q

Notificazioni e comunicazioni

I diversi modi della consegna di atto

A

Esistono diversi modi, attraverso cui si può realizzare la consegna di un atto che integri la notifica dell’atto stesso.

Il primo modo è la 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮 𝗱𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗮 da parte dell’ufficiale giudiziario, la 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗺𝗶𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝘃𝗶𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗮𝗹𝗲 e di recente è stata aggiunta la possibilità 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗻𝗼𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝘃𝗶𝗮 𝘁𝗲𝗹𝗲𝗺𝗮𝘁𝗶𝗰𝗮, ossia la trasmissione da parte dell’ufficiale giudiziario di un messaggio di posta elettronica certificata.

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16
Q

Notificazioni e comunicazioni

La differenza tra notificazione e comunicazione

A

Resta da dire qualcosa sulle comunicazione e sua quale sia la differenza tra una comunicazione e una notificazione.

  • 𝗟𝗮 𝗻𝗼𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 un atto dell’ufficiale giudiziario mediante il quale vengono portati a conoscenza gli atti di parte
  • 𝗟𝗮 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 è un atto del cancelliere
    con cui questi porta a conoscenza di determinati soggetti, come le parti, degli atti processuali che frequentemente sono costituiti da provvedimenti del giudice.
17
Q

Notificazioni e comunicazioni

I termini processuali

A

La configurazione del processo è tale per cui ci sono dei 𝘃𝗶𝗻𝗰𝗼𝗹𝗶 𝗱𝗶 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 per il compimento degli atti. Esistono appunto dei termini entro cui compiere determinati atti.

La distinzione fondamentale da ricordare è quella tra i 𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗶 𝗽𝗲𝗿𝗲𝗻𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗲 𝗶 𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗶 𝗼𝗿𝗱𝗶𝗻𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶.

18
Q

Notificazioni e comunicazioni
I termini processuali
Termini perentori

A

I primi sono caratterizzati dal fatto che nel momento in cui il 𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗲𝗻𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 scade si ha la decadenza del potere processuale di compiere l’atto salva la possibilità, ammessa in modo molto restrittivo, di
ottenere una remissione in termini.

19
Q

Notificazioni e comunicazioni
I termini processuali
Termini ordinatori

A

𝗜 𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗶 𝗼𝗿𝗱𝗶𝗻𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶 invece hanno la caratteristica di poter essere, ex art. 154 del codice civile, prorogati o abbreviati dal giudice solo se tale richiesta è formulata prima della scadenza del termine.

20
Q

Notificazioni e comunicazioni
I termini processuali
La differenza tra i due termini

A

La differenza tra questi due termini sta proprio nel fatto che nel caso dei termini ordinatori si la possibilità di ottenere una proroga di tale termine che non è prevista per il termine perentorio. In alcune ipotesi la nostra legislazione non prevede un termine di decadenza ma prevede che, dopo il superamento di una certa fase processuale, un determinato atto non possa più essere compiuto. In questo caso si tende a parlare di 𝗽𝗿𝗲𝗰𝗹𝘂𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: in riferimento al regolamento di giurisdizione abbiamo chiarito che tale regolamento si può proporre finché la causa non è decisa nel merito. Quindi dopo la decisione di merito il regolamento di giurisdizione non è più proponibile.

21
Q

Notificazioni e comunicazioni

Remissione in termine

A

𝗟𝗮 𝗿𝗲𝗺𝗶𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗻 𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗲 fa riferimento alla possibilità, prevista 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟱𝟯 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲, per la parte che dimostra di essere incappata in decadenze per causa ad essa non imputabile può chiedere al giudice di essere rimessa in termini. Il giudice potrà accogliere o respingere la domanda della parte.

Il problema legato a questa norma è l’interpretazione del 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝗶𝗺𝗽𝘂𝘁𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲. Tale remissione è consentita, come detto, in modo molto restrittivo.

22
Q

La garanzia dell’imparzialità

A

Per concludere bisogna fare riferimento a quelli che sono gli istituti che ci permettono di garantire l’imparzialità del giudice. Abbiamo già citato 𝗹’𝗮𝘀𝘁𝗲𝗻𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 e la 𝗿𝗶𝗰𝘂𝘀𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗲.

23
Q

La garanzia dell’imparzialità

Incompatibilità

A

Prima di affrontare questi istituiti, la cui funzione è di garantire l’imparzialità del giudice , dobbiamo che ricordare che la 𝗹𝗲𝗴𝗴𝗲 𝘀𝘂𝗹𝗹’𝗼𝗿𝗱𝗶𝗻𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝘇𝗶𝗮𝗿𝗶𝗼 prevede una serie di incompatibilità del giudice che, ad esempio, non può assumere certi incarichi proprio per garantire la sua obiettività di giudizio.

𝗚𝗹𝗶 𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗶 𝟱𝟭 𝗲 𝟱𝟮 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲 prevedono le ipotesi in cui il giudice debba 𝗼𝗯𝗯𝗹𝗶𝗴𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗮𝘀𝘁𝗲𝗻𝗲𝗿𝘀𝗶, e quindi il giudice decide per sua iniziativa di non occuparsi della controversia di cui è stato investito, e l’ipotesi in cui, in caso di mancata astensione del giudice, quest’ultimo non si occupi di una controversia a seguito dell’accoglimento 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗻𝗶𝘇𝗶𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝗰𝘂𝘀𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲.

24
Q

La garanzia dell’imparzialità
Incompatibilità
I motivi

A

Il giudice si deve astenere se ha 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗲𝘀𝘀𝗲 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗮 𝗼 𝘀𝘂 𝘂𝗻’𝗮𝗹𝘁𝗿𝗮 𝘃𝗲𝗿𝘁𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘀𝘂 𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗱𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝗼. Quindi l’interesso diretto o indiretto, derivante dal fatto che abbia un interesse su una causa che riguardi la stessa questione di diritto, del giudice è uno due motivi di astensione. Inoltre l’obbligo di astenersi è legato 𝗮𝗹𝗹’𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗽𝗮𝗿𝗲𝗻𝘁𝗲𝗹𝗮 e quindi
il giudice deve astenersi se egli stesso o la parente o convivente di una delle parti o di uno dei difensori.

Quindi in questa parte si trattano i 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗲 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶 𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗶 𝗱𝗶𝗳𝗲𝗻𝘀𝗼𝗿𝗶.

25
Q

La garanzia dell’imparzialità
Incompatibilità
I motivi, part 2

A

Il terzo motivo si ha nel momento in cui il giudice, o la moglie, ha una 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗮 𝗽𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲, 𝗴𝗿𝗮𝘃𝗲 𝗶𝗻𝗶𝗺𝗶𝗰𝗶𝘇𝗶𝗮 (Incompatibilità) 𝗼 𝘂𝗻 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗿𝗲𝗱𝗶𝘁𝗼 𝗼 𝗱𝗲𝗯𝗶𝘁𝗼 con una delle parti o alcuno dei suoi difensori.

Il quarto motivo si ha quando il giudice 𝗵𝗮 𝗱𝗮𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗼 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗽𝗮𝘁𝗿𝗼𝗰𝗶𝗻𝗶𝗼 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗮, se ha 𝗱𝗲𝗽𝗼𝘀𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗲𝘀𝘀𝗮 come testimone o se ne 𝗵𝗮 𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗶𝘂𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗺𝗮𝗴𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗼 𝗴𝗿𝗮𝗱𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼.

26
Q

La garanzia dell’imparzialità
Incompatibilità
Problemi interpretativo

A

L’ipotesi che ha creato più problemi a livello interpretativo è la previsione secondo cui si deve
astenere il magistrato che abbia conosciuto della causa in altro grado del processo. La norma impone l’astensione al giudice che si è occupato della causa in un altro grado del processo.

Questo perché si ritiene che per la parte che abbia deciso in un determinato modo sia più complesso avere la lucidità di riformare il contenuto di una decisione che ha preso lui stesso.

27
Q

La fattispecie pone più problemi quando si tratta di 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗲 𝗳𝗮𝘀𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼 e quindi se ad esempio il giudice si pronuncia nell’ambito di un procedimento che prevede un istruttoria ridotta potrà poi occuparsi del riesame del provvedimento che ho emesso precedente?

A

La soluzione proposta dal manuale è quella secondo cui in tutte le ipotesi in cui abbiamo un 𝗿𝗶𝗲𝘀𝗮𝗺𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗽𝗿𝗼𝘃𝘃𝗲𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 il giudice dovrebbe astenersi. La peculiarità di questa ipotesi è che l’imparzialità del giudice non è riconducibile ad una relazione del giudice ma è un’imparzialità derivante dalla 𝗽𝗿𝗲𝗰𝗼𝗴𝗻𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗲.

È previsto l’obbligo di astensione anche per il tutore, curatore o amministratore di sostegno.
Ciò che conta è capire la 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮 tra l’imparzialità derivante dai rapporti del giudice e l’imparzialità, meno immediata derivante dalle funzioni che il giudice ha rivestito in un certo processo.

28
Q

La garanzia dell’imparzialità
Incompatibilità
Gravi motivi di convenienza

A

𝗜𝗹 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟱𝟭 prevede una clausola che consente al giudice di astenersi in
ogni altro caso in cui esistano 𝗴𝗿𝗮𝘃𝗶 𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘃𝗲𝗻𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮.

29
Q

La garanzia dell’imparzialità

Procedimento di ricusazione

A

𝗟’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟱𝟮 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲 disciplina il 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝗰𝘂𝘀𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 e dispone che ‘𝘕𝘦𝘪 𝘤𝘢𝘴𝘪 𝘪𝘯 𝘤𝘶𝘪 è 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘰𝘣𝘣𝘭𝘪𝘨𝘰 𝘢𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘦 𝘥𝘪 𝘢𝘴𝘵𝘦𝘯𝘦𝘳𝘴𝘪, 𝘤𝘪𝘢𝘴𝘤𝘶𝘯𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪 𝘱𝘶ò 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘰𝘳𝘯𝘦 𝘭𝘢 𝘳𝘪𝘤𝘶𝘴𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘮𝘦𝘥𝘪𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘳𝘪𝘤𝘰𝘳𝘴𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘦𝘯𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘪 𝘮𝘰𝘵𝘪𝘷𝘪 𝘴𝘱𝘦𝘤𝘪𝘧𝘪𝘤𝘪 𝘦 𝘪 𝘮𝘦𝘻𝘻𝘪 𝘥𝘪 𝘱𝘳𝘰𝘷𝘢.’

Esiste quindi, per la parte, la possibilità di chiedere che il giudice sia destituito della causa di cui è stata investito. Potrò richiedere la ricusazione facendo riferimento solamente alle ipotesi presenti 𝗻𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼
𝟱𝟭 mentre non potrò chiedere la ricusazione del giudice sulla base delle gravi ragioni di convenienza di cui ci parla il 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟱𝟭

30
Q

La garanzia dell’imparzialità
Procedimento di ricusazione
La disciplina di competenza

A

Dal punto di vista processuale possiamo dire che 𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟱𝟯 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲 disciplina la 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗲𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 in materia del procedimento di ricusazione mentre 𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟱𝟰 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲 asserisce che
‘𝘓’𝘰𝘳𝘥𝘪𝘯𝘢𝘯𝘻𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘤𝘤𝘰𝘨𝘭𝘪𝘦 𝘪𝘭 𝘳𝘪𝘤𝘰𝘳𝘴𝘰 𝘥𝘦𝘴𝘪𝘨𝘯𝘢 𝘪𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘥𝘦𝘷𝘦 𝘴𝘰𝘴𝘵𝘪𝘵𝘶𝘪𝘳𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘳𝘪𝘤𝘶𝘴𝘢𝘵𝘰’.

Quindi se la mia istanza di ricusazione viene accolta ci sarà la 𝗱𝗲𝘀𝗶𝗴𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗼 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗲.