Il giudicato Flashcards

1
Q

Il giudicato

A

Abbiamo già visto come l’esito del processo di cognizione possa essere di 2 tipi:

• 𝗣𝗿𝗼𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝘁𝗼: si ha quando il giudice constata la carenza di un presupposto processuale o di una condizione dell’azione, ovvero quando c’è una questione processuale impediente che impedisce al giudice di esaminare il merito della controversia.

• 𝗣𝗿𝗼𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗺𝗲𝗿𝗶𝘁𝗼: Passano in giudicato formale tutte le pronunce, di rito e di merito. Si ha il passaggio in giudicato formale all’esperimento di tutti i mezzi di impugnazione ordinari (articolo 324 del
Codice di Procedura civile). Si intende passata in giudicato la sentenza che non è più soggetta
ai mezzi di impugnazione ordinari (l’appello, il ricorso per cassazione, il regolamento di
competenza, la revocazione ordinaria).

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Q

Il giudicato
• 𝗣𝗿𝗼𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝘁𝗼
𝗮𝗰𝗰𝗼𝗴𝗹𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼, 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼, 𝗱𝗶 𝗮𝗰𝗰𝗼𝗴𝗹𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗽𝗮𝗿𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗼 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗽𝗮𝗿𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲.

A

Questo succede quando non è stata rispettata una delle regole ritenute fondamentali dal legislatore
per accedere alla tutela giurisdizionale.

Il giudice 𝗻𝗼𝗻 si occuperà della 𝘀𝗶𝘁𝘂𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲 sottoposta. Questo accade perché io 𝗺𝗶 𝗿𝗶𝘃𝗼𝗹𝗴𝗼 𝗮𝗹 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗲 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼𝗽𝗼𝗻𝗲𝗻𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶 𝗹𝗮 𝗺𝗶𝗮 𝘀𝗶𝘁𝘂𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲, non mi rivolgo al giudice per vedere se ho
rispettato le regole in materia di competenza.

Il giudice si deve dunque pronunciare sull’esistenza o l’inesistenza del mio diritto. Questo è lo 𝘀𝗰𝗼𝗽𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼. Talvolta però non si arriva a questa situazione, in quanto 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗲 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗮𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗿𝗲𝗴𝗼𝗹𝗲 𝗶𝗺𝗽𝗼𝘀𝘁𝗲 𝗱𝗮𝗹 𝗹𝗲𝗴𝗶𝘀𝗹𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 affinché si possa accedere ad una pronuncia nel merito della situazione dedotta.
Quando i presupposti processuali sono rispettati, il
giudice si occuperà della vicenda e la pronuncia potrà avere un contenuto di 𝗮𝗰𝗰𝗼𝗴𝗹𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼, 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼, 𝗱𝗶 𝗮𝗰𝗰𝗼𝗴𝗹𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗽𝗮𝗿𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗼 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗽𝗮𝗿𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲.
Al fine di pronunciare il rigetto della domanda il giudice può attenersi ad un principio che viene chiamato 𝗽𝗿𝗶𝗻𝗰𝗶𝗽𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗲𝗰𝗼𝗻𝗼𝗺𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗰𝗶𝘀𝗼𝗿𝗶𝗮.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: Io attore mi rivolgo al giudice e chiedo di condannare il convenuto al pagamento di
una somma sulla base di un contratto stipulato con il convenuto stesso. La mia pretesa può
essere infondata sulla base di una pluralità di fatti estintivi, impeditivi, modificativi del diritto fatto
valere. Questo potrebbe succedere perchè io convenuto, a fronte della pretesa attoria dedotta
nei miei confronti, potrò difendermi dicendo che non ho mai stipulato quel contratto oppure
dicendo che nonostante io abbia stipulato quel contratto l’attore ha agito troppo tardi per far
valere un’obbligazione presente nel contratto in quanto oramai è estinta, oppure c’è stata una
modificazione, oppure ho pagato la somma che l’attore mi chiede.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: Nel caso della pronuncia di accoglimento è più difficile che si verifichi un fenomeno di
assorbimento delle questioni. Tale pronuncia postula una verifica estesa a tutti gli elementi della
fattispecie. Ad esempio io agisco in giudizio chiedendo al giudice di dichiarare l’usucapione di
un determinato diritto di proprietà di un bene. Usucapione e contratto sono fatti costitutivi
concorrenti del mio diritto di proprietà. Il giudice può accogliere la domanda sulla base del fatto
che ritenga accertato assorbendo l’altra fattispecie costitutiva.

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Q

Il giudicato
• 𝗣𝗿𝗼𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗺𝗲𝗿𝗶𝘁𝗼
Altri mezzi di impugnazioni

A

Non è più possibile utilizzare questi mezzi di impugnazione ordinari quando è decorso il termine o quando sono state proposte tutte le impugnazioni ordinarie a disposizione.

Il nostro ordinamento prevede oltre che ai mezzi di impugnazione ordinari, i 𝗺𝗲𝘇𝘇𝗶 𝗱𝗶 𝗶𝗺𝗽𝘂𝗴𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝘁𝗿𝗮𝗼𝗿𝗱𝗶𝗻𝗮𝗿𝗶, i quali sono ammessi dal legislatore soltanto in presenza di 𝗰𝗶𝗿𝗰𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗲𝗰𝗰𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶 le quali comportano la possibilità di rivolgersi al giudice.

Sono circostanze eccezionali che corrispondono alla presenza di 𝘃𝗶𝘇𝗶 𝗼𝗰𝗰𝘂𝗹𝘁𝗶 e proprio per questo, a differenza di quanto accade con i mezzi di impugnazione ordinaria, non abbiamo certezza sul momento in cui noi possiamo proporre queste impugnazioni.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: 𝗟’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟯𝟵𝟱 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲 prevede che ”𝘓𝘦 𝘴𝘦𝘯𝘵𝘦𝘯𝘻𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘯𝘶𝘯𝘤𝘪𝘢𝘵𝘦
𝘪𝘯 𝘨𝘳𝘢𝘥𝘰 𝘥’𝘢𝘱𝘱𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘰 𝘪𝘯 𝘶𝘯 𝘶𝘯𝘪𝘤𝘰 𝘨𝘳𝘢𝘥𝘰, 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘪𝘮𝘱𝘶𝘨𝘯𝘢𝘵𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘳𝘦𝘷𝘰𝘤𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘴𝘦 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘭’𝘦𝘧𝘧𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘥𝘰𝘭𝘰 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪 𝘪𝘯 𝘥𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘢𝘭𝘵𝘳𝘢.”

Il 𝗱𝗼𝗹𝗼 è una circostanza eccezionale e non sappiamo quando veniamo a conoscenza del dolo. Nel caso delle impugnazioni straordinarie, i termine della proposizione dipende da un 𝗲𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼 𝗲 𝗶𝗻𝗰𝗲𝗿𝘁𝗼 come ad esempio il dolo di una delle parti nei confronti dell’altra. È possibile proporre l’impugnazione quando si verrà a
conoscenza del dolo dell’avversario.

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4
Q

Il giudicato
• 𝗣𝗿𝗼𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗺𝗲𝗿𝗶𝘁𝗼
Sentenza passata in giudicato formale

A

Una sentenza passata in giudicato formale, può essere
oggetto di una 𝗿𝗶𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮 da parte del giudice.
Sono ipotesi però eccezionali in quanto 𝘁𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘇𝗶𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 la sentenza 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗻𝘁𝗮 𝘀𝘁𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲 con il passaggio in giudicato formale.

Questa qualifica di giudicato formale vale per tutte le sentenze, di rito e di merito. Al giudicato formale corrisponde la 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗮𝘁𝗮 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲 solo per quanto concerne le decisioni di merito.

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5
Q

Il giudicato
• 𝗣𝗿𝗼𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗺𝗲𝗿𝗶𝘁𝗼
Vincolo processuale

A

Dalla sentenza deriva un vincolo che opera nei
successivi processi anche nel caso in cui tale sentenza fosse errata.

Tale 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗶𝗿𝗿𝗲𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲 ha un effetto nei successivi processi che può essere di tipo 𝗻𝗲𝗴𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗽𝗿𝗲𝗰𝗹𝘂𝘀𝗶𝘃𝗼 oppure di tipo 𝗽𝗼𝘀𝗶𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼.

Questo significa che a differenza delle sentenze di rito che hanno 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝗼 𝘃𝗶𝗻𝗰𝗼𝗹𝗮𝗻𝘁𝗲 𝘀𝗼𝗹𝘁𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗻𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗻𝗲𝗹 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗲 𝗿𝗲𝘀𝗲, le sentenze di merito sono in grado di vincolare il contenuto della decisione 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗻 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗶 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗮 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗶𝗻 𝗰𝘂𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗲 𝗿𝗲𝘀𝗲.

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6
Q

Il giudicato

Efficacia endo-processuale ed extra-porcessuale

A

Le sentenze di rito hanno 𝘂𝗻’𝗲𝗳𝗳𝗶𝗰𝗮𝗰𝗶𝗮 𝗲𝗻𝗱𝗼-𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝘂𝗮𝗹𝗲 mentre le sentenze di merito hanno
efficacia 𝗲𝘅𝘁𝗿𝗮-𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝘂𝗮𝗹𝗲.

Questo significa che quando parliamo delle sentenze di merito dobbiamo dire che hanno una 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗮 rispetto a quelle di rito in quanto producono effetti anche al di fuori dei processi in cui sono state rese.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: io agisco in giudizio per ottenere il risarcimento danni in quanto ho riportato una ferita
nell’ambito dell’esercizio della mia professione medica veterinaria. Sono stata morsa dal cane che
doveva essere soppresso. Tali morso provoca un’invalidità seria al mio polso la quale
compromette l’esercizio della mia professione. Per l’invalidità che ho riportato, mi rivolgo al
giudice per chiedere il risarcimento del danno. Il giudice di primo grado, di appello e la Cassazione mi danno torto. La domanda di risarcimento per l’invalidità viene definitivamente respinta. Tale sentenza ha un’efficacia 𝗻𝗲𝗴𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗽𝗿𝗲𝗰𝗹𝘂𝘀𝗶𝘃𝗮, non potrà quindi pronunciarsi nessun giudice in riferimento a tale domanda.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: supponiamo che ci sia fra me e la prof una causa per accertare l’esistenza di un
rapporto di filiazione. Tale causa accerta l’esistenza di questo rapporto e di un successivo
processo avente ad oggetto la domanda di alimenti che può presupporre la presenza di un
rapporto di filiazione. Nel caso in cui il giudice di primo grado abbia accertato tale rapporto di
filiazione il giudice del secondo processo, in cui viene presentata la richiesta degli alimenti, a
fronte da una pronuncia fra le stesse parti che accerti l’esistenza di un rapporto di filiazione non
potrà accogliere la tesi del convenuto che dice che il rapporto di filiazione non esiste. Il giudice
del secondo processo dovrà ritenersi vincolato rispetto all’esistenza del rapporto pregiudiziale di
filiazione rispetto al diritto degli alimenti.
Tale sentenza ha efficacia 𝗽𝗼𝘀𝗶𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮.

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7
Q

Il giudicato

2 concetti fondamentali

A

• 𝗟𝗮 𝗽𝗿𝗲𝗰𝗹𝘂𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗱𝗲𝗱𝗼𝘁𝘁𝗼 𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗱𝗲𝗱𝘂𝗰𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲:
per garantire la stabilità della decisione e per
garantire che l’accertamento del giudice sia 𝘃𝗶𝗻𝗰𝗼𝗹𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗲 𝗶𝗻𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲 l nostro sistema prevede che al giudice sia vietato non solo di riesaminare quello che è stato deciso dal giudice del primo grado ma è anche preclusa la possibilità di riesaminare le questioni che
potevano essere dedotte nel giudizio di primo grado.

Ad esempio se io nel primo processo mi sono difeso dicendo che non ho stipulato un contratto con l’attore ma dalle risultanze processuali risulta il contrario in un successivo giudizio io non potrò iniziare un altro
processo dicendo che quella prestazione si è estinta per effetto della prescrizione.

• 𝗜 𝗹𝗶𝗺𝗶𝘁𝗶 𝗰𝗿𝗼𝗻𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼:
necessariamente la pronuncia del giudice riflette un
determinato momento temporaneo che corrisponde al momento del passaggio della causa alla fase decisoria.

Durante questa udienza, definita come udienza 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗲𝗰𝗶𝘀𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗹𝘂𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶, potrò dedurre tutti i fatti che si riferiscono al diritto fatto valere compresi gli
eventuali fatti sopravvenuti.

Ad esempio se io pago in corso di causa io potrò fare valere tale pagamento se tale pagamento è avvenuto prima dell’udienza di precisazione delle decisioni.
Se il pagamento, o comunque il fatto nuovo, si verifica in un momento successivo rispetto alla
fase decisoria potrò chiedere una nuova decisione che accerti, sulla base del fatto
sopravvenuto, che il diritto dichiarato esistente nella sentenza è venuto meno o che il diritto
dichiarato inesistente, per la mancanza della condizione, è venuto ad esistere.

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8
Q

Il giudicato

Differenza tra i fatti deducibili e i fatti non deducibili

A

La differenza tra i fatti deducibili e i fatti non deducibili si basa su concetto di sopravvenienza in quanto i fatti sopravvenuti sono quei fatti che si verificano in un momento successivo al passaggio in decisione della causa.

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9
Q
Il giudicato
La sopravvenienza(fatti-evento che avvengono all'improvviso) nel nostro sistema
A

Il nostro sistema 𝗻𝗼𝗻 𝗳𝗮 𝗰𝗼𝗿𝗿𝗶𝘀𝗽𝗼𝗻𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗺𝗼𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝘀𝗼𝗽𝗿𝗮𝘃𝘃𝗲𝗻𝗶𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗮 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗲𝗺𝗮𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗰𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 perché fra il passaggio dalla fase decisoria al momento della decisione effettiva da parte del giudice passa un certo lasso di tempo senza che le parti abbiano la possibilità di depositare alcun atto e quindi non hanno alcun contatto con il giudice.

Può quindi succedere che in questo lasso di tempo si verifichi un fatto estintivo, come appunto il
pagamento. A quel punto quel fatto li potrà essere dedotto in un nuovo processo, in cui io
chiedo al giudice di dichiarare che il diritto fatto valere è un diritto venuto a meno per effetto del
mio adempimento.

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