Le difese del convenuto Flashcards

1
Q

Nel momento in cui io mi rivolgo la giudice
proponendogli una domanda il suo compito è quello di pronunciarsi sulla situazione sostanziale
che io gli ho presentato. Come fa a pronunciarsi?

A

𝗟𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗲 avviene sulla base di due differenti 𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶𝘁à che si intersecano tra di loro:

  • L’attivitĂ  di ricognizione dei fatti;
  • L’attivitĂ  di individuazione delle norme concretamente applicabili a quei fatti.

Il giudice, quindi, parte dalla 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗿𝗲𝘁𝗮 e la 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗹𝗹𝗲𝗴𝗮 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗹𝗲𝗴𝗴𝗲 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲, individuando la legge sostanziale che esso deve applicare alla fattispecie concreta.

𝘌𝘴𝘦𝘮𝘱𝘪𝘰: 𝘯𝘰𝘪 𝘢𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘶𝘯 𝘪𝘱𝘰𝘵𝘦𝘴𝘪 𝘥𝘪 𝘧𝘰𝘳𝘯𝘪𝘵𝘶𝘳𝘢 𝘥𝘪 𝘮𝘦𝘳𝘤𝘪 (𝘣𝘪𝘴𝘤𝘰𝘵𝘵𝘪) 𝘪𝘭 𝘤𝘶𝘪 𝘱𝘢𝘨𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘯𝘰𝘯 è 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰
𝘢𝘥𝘦𝘮𝘱𝘪𝘶𝘵𝘰 𝘥𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘢𝘤𝘲𝘶𝘪𝘳𝘦𝘯𝘵𝘦. 𝘐𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘦 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦𝘳à 𝘪𝘭 𝘮𝘪𝘰 𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘤𝘪𝘵𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘪𝘯 𝘤𝘶𝘪 𝘪𝘰 𝘥𝘪𝘳ò 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘢
𝘴𝘰𝘤𝘪𝘦𝘵à 𝘟 𝘮𝘪 𝘩𝘢 𝘰𝘳𝘥𝘪𝘯𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘪 𝘥𝘰𝘭𝘤𝘪𝘶𝘮𝘪 𝘮𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘩𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘷𝘷𝘦𝘥𝘶𝘵𝘰 𝘢𝘭 𝘱𝘢𝘨𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰. 𝘐𝘰 𝘤𝘩𝘪𝘦𝘥𝘰 𝘢𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘦
𝘥𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘥𝘢𝘯𝘯𝘢𝘳𝘦 𝘵𝘢𝘭𝘦 𝘴𝘰𝘤𝘪𝘦𝘵à 𝘢𝘭 𝘱𝘢𝘨𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘰𝘮𝘮𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘮𝘪 𝘥𝘦𝘷𝘦. 𝘐𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘦, 𝘢𝘵𝘵𝘳𝘢𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘭𝘢
𝘳𝘪𝘤𝘰𝘨𝘯𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘪 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘪, 𝘷𝘦𝘥𝘳à 𝘪 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘪 𝘦 𝘭𝘪 𝘳𝘪𝘤𝘰𝘯𝘥𝘶𝘳𝘳à 𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘪𝘴𝘱𝘦𝘤𝘪𝘦 𝘭𝘦𝘨𝘢𝘭𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘪𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘤𝘢𝘴𝘰 è 𝘭𝘢
𝘤𝘰𝘮𝘱𝘳𝘢𝘷𝘦𝘯𝘥𝘪𝘵𝘢. 𝘘𝘶𝘪𝘯𝘥𝘪 𝘪𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘦 𝘢𝘱𝘱𝘭𝘪𝘤𝘩𝘦𝘳à 𝘭𝘦 𝘯𝘰𝘶𝘮𝘦𝘯𝘪 𝘮𝘢𝘵𝘦𝘳𝘪𝘢 𝘥𝘪 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘳𝘢𝘷𝘦𝘯𝘥𝘪𝘵𝘢.

Chiaramente il giudice non terrà in considerazione solamente le mie dichiarazioni ma dovrà considerare anche quello che ha da dire la mia 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲.

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2
Q

L’attività del giudice:

Il primo principio

A

Il primo principio da citare quando si parla all’attività del giudice è che il giudice nella decisione della causa deve seguire e applicare le regole di diritto.

Infatti l’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟭𝟯 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲
asserisce che:
‘𝘕𝘦𝘭 𝘱𝘳𝘰𝘯𝘶𝘯𝘤𝘪𝘢𝘳𝘦 𝘴𝘶𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘢𝘶𝘴𝘢 𝘪𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘦 𝘥𝘦𝘷𝘦 𝘴𝘦𝘨𝘶𝘪𝘳𝘦 𝘭𝘦 𝘯𝘰𝘳𝘮𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘥𝘪𝘳𝘪𝘵𝘵𝘰 , 𝘴𝘢𝘭𝘷𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘢 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦 𝘨𝘭𝘪
𝘢𝘵𝘵𝘳𝘪𝘣𝘶𝘪𝘴𝘤𝘢 𝘪𝘭 𝘱𝘰𝘵𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘥𝘦𝘤𝘪𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘴𝘦𝘤𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘦𝘲𝘶𝘪𝘵à. 𝘐𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘦 𝘥𝘪 𝘱𝘢𝘤𝘦 𝘥𝘦𝘤𝘪𝘥𝘦 𝘴𝘦𝘤𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘦𝘲𝘶𝘪𝘵à 𝘭𝘦
𝘤𝘢𝘶𝘴𝘦 𝘪𝘭 𝘤𝘶𝘪 𝘷𝘢𝘭𝘰𝘳𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘦𝘤𝘤𝘦𝘥𝘦 𝘥𝘶𝘦𝘮𝘪𝘭𝘢𝘤𝘪𝘯𝘲𝘶𝘦𝘤𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘦𝘶𝘳𝘰’.

Quindi il giudice non può farsi una sua
idea e prescindere da quello che viene previsto dalla norma sostanziale proprio perché la 𝗳𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼 è quello di 𝗿𝗲𝗻𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝗻𝘂𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗻𝗼𝗿𝗺𝗮 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲.

Quando diciamo che il giudice deve seguire le norme vogliamo fare riferimento anche al fatto che egli 𝗻𝗼𝗻 è 𝘃𝗶𝗻𝗰𝗼𝗹𝗮𝘁𝗼 da quello che dicono le parti.

Questo significa che se io mi rivolgo al
giudice dicendo che ho stipulato un contratto di locazione il giudice può dire che il contratto
che io ho concluso è un contratto di comodato.

Nel momento in cui il giudice muta la qualificazione di una fattispecie ( per esempio dal comodato a
locazione e viceversa) egli non può decidere la causa senza aver sottoposto la questione alle parti in applicazione del 𝗽𝗿𝗶𝗻𝗰𝗶𝗽𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝗱𝗱𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 (𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟬𝟭 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗮 𝟮 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲).

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3
Q

Principio del contraddittorio:

L’articolo che disciplina

A

𝗟’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟬𝟭 è 𝗹𝗮 𝗻𝗼𝗿𝗺𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲 che disciplina l’operatività, nel corso del processo, del principio del contraddittorio e asserisce che
‘𝘐𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘦, 𝘴𝘢𝘭𝘷𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘢 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘯𝘨𝘢 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪, 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘶ò 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘶𝘪𝘳𝘦 𝘴𝘰𝘱𝘳𝘢 𝘢𝘭𝘤𝘶𝘯𝘢 𝘥𝘰𝘮𝘢𝘯𝘥𝘢, 𝘴𝘦 𝘭𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘭𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘦 è 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘰𝘴𝘵𝘢 𝘯𝘰𝘯 è 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘢 𝘳𝘦𝘨𝘰𝘭𝘢𝘳𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘤𝘪𝘵𝘢𝘵𝘢 𝘦 𝘯𝘰𝘯 è 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘢𝘳𝘴𝘢. 𝘚𝘦 𝘳𝘪𝘵𝘪𝘦𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘱𝘰𝘳𝘳𝘦 𝘢 𝘧𝘰𝘯𝘥𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰
𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘦𝘤𝘪𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘳𝘪𝘭𝘦𝘷𝘢𝘵𝘢 𝘥’𝘶𝘧𝘧𝘪𝘤𝘪𝘰, 𝘪𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘦 𝘳𝘪𝘴𝘦𝘳𝘷𝘢 𝘭𝘢 𝘥𝘦𝘤𝘪𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦, 𝘢𝘴𝘴𝘦𝘨𝘯𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘦
𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪, 𝘢 𝘱𝘦𝘯𝘢 𝘥𝘪 𝘯𝘶𝘭𝘭𝘪𝘵à, 𝘶𝘯 𝘵𝘦𝘳𝘮𝘪𝘯𝘦, 𝘯𝘰𝘯 𝘪𝘯𝘧𝘦𝘳𝘪𝘰𝘳𝘦 𝘢 𝘷𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘶𝘱𝘦𝘳𝘪𝘰𝘳𝘦 𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘳𝘢𝘯𝘵𝘢 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘪 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘢
𝘤𝘰𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦, 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘭 𝘥𝘦𝘱𝘰𝘴𝘪𝘵𝘰 𝘪𝘯 𝘤𝘢𝘯𝘤𝘦𝘭𝘭𝘦𝘳𝘪𝘢 𝘥𝘪 𝘮𝘦𝘮𝘰𝘳𝘪𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘦𝘯𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘰𝘴𝘴𝘦𝘳𝘷𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘴𝘶𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘦𝘥𝘦𝘴𝘪𝘮𝘢
𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘪𝘰𝘯𝘦’.

Da questa norma si ricava che il giudice, se accede ad un diversa qualificazione della fattispecie, non potrà decidere la causa senza dare ad attore e convenuto la possibilità di formulare, in merito alla diversa qualificazione della fattispecie, le loro 𝗼𝘀𝘀𝗲𝗿𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶

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4
Q

Principio del contraddittorio:

Dove si applica oltre alla disciplina

A

Il principio del contraddittorio si applica anche nei rapporti tra le parti e il giudice.

Inoltre il giudice 𝗻𝗼𝗻 può decidere la causa sulla base di una 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗿𝗶𝗹𝗲𝘃𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝗳𝗳𝗶𝗰𝗶𝗼 senza che le parti abbiano la possibilità di formulare le loro osservazioni su questa questione.

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5
Q

Sulla base di quali elementi il giudice decide la controversia?

A

Il giudice si deve 𝗯𝗮𝘀𝗮𝗿𝗲 𝘀𝘂𝗶 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗿𝗶𝘀𝘂𝗹𝘁𝗮𝗻𝗼 𝗱𝗮𝗴𝗹𝗶 𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗮. Quindi il giudice non ha un 𝗽𝗼𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗻𝘃𝗲𝘀𝘁𝗶𝗴𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼 ma deve attenersi alle risultanze del processo che devono entrare nel processo rispettando le norme processuali.

Il giudice 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝘂ò 𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮𝗿𝘀𝗶 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 per
ricavare dei fatti rilevanti per il giudizio cosi come 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝘂ò 𝗻𝗲𝗺𝗺𝗲𝗻𝗼 𝗳𝗮𝗿𝗲 𝘂𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗲𝘃𝗲𝗻𝘁𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗮 che egli abbia degli eventuali fatti di causa.

Si parla dunque del 𝗱𝗶𝘃𝗶𝗲𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗰𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗽𝗿𝗶𝘃𝗮𝘁𝗮 che si ricava dall’articolo 115 del Codice di Procedura civile secondo comma dal quale si deduce anche il giudice può porre a fondamento della decisione le nozioni di fatto che rientrano nella comune esperienza.

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6
Q

Il divieto di ricevere informazioni private

A

Accanto a queste norme va citato l’articolo 97 del Codice di Procedura civile che prevede il
divieto per il giudice di ricevere delle informazioni private sulle cause pendenti davanti a sĂŠ.

La struttura dei poteri del giudice è conformata in questa maniera per evitare che possa venire
meno 𝗹’𝗶𝗺𝗽𝗮𝗿𝘇𝗶𝗮𝗹𝗶𝘁à 𝗱𝗲𝗹 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗲 e per garantire il principio che attribuisce alle parti il 𝗱𝗼𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗶
𝗱𝗲𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗶𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗰𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗲 e 𝗱𝗶 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗽𝗮𝗱𝗿𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗲 da presentare in giudizio.

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7
Q

Cosa può fare un soggetto nel momento in cui riceve un atto di citazione con il quale un altro soggetto gli richiede l’adempimento di un determinato obbligo?

A

Possiamo distinguere due macro-possibilitĂ :

  • 𝗟𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲𝗰𝗶𝗽𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗮𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼;
  • 𝗟𝗮 𝗱𝗲𝗰𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘃𝗲𝗻𝘂𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲𝗰𝗶𝗽𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼.

Nel momento in cui il convenuto riceve un atto di citazione egli diventa 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼, ha tutti i 𝗽𝗼𝘁𝗲𝗿𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗲𝗱 è 𝘀𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗲𝗳𝗳𝗶𝗰𝗮𝗰𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮.

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8
Q

I poteri del convenuto

A

I poteri del convenuto prevedono la possibilitĂ  di decidere:

  • se 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲𝗰𝗶𝗽𝗮𝗿𝗲 𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗮𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼

oppure

  • 𝗿𝗶𝗺𝗮𝗻𝗲𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘁𝘂𝗺𝗮𝗰𝗲 e quindi decidere di non partecipare attivamente al processo.
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9
Q

I poteri del convenuto:

- Contumacia

A

La contumacia si manifesta con la non costituzione del convenuto che decide legittimamente di non prendere parte al processo.

Le 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗴𝘂𝗲𝗻𝘇𝗲 derivanti da questa scelta, che deve essere dichiarata dal giudice previa verifica della 𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲𝘁𝘁𝗮 𝗶𝗻𝘀𝘁𝗮𝘂𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝗱𝗱𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼, variano a seconda dell’ordinamento in cui ci collochiamo.

𝘌𝘴𝘦𝘮𝘱𝘪𝘰: 𝘪𝘯 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘪 𝘱𝘢𝘦𝘴𝘪 𝘥𝘪𝘧𝘧𝘦𝘳𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘥𝘢𝘭 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘰 𝘭𝘢 𝘥𝘦𝘤𝘪𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘳𝘪𝘮𝘢𝘯𝘦𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘶𝘮𝘢𝘤𝘦 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢 𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦
𝘴𝘪𝘵𝘶𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘮𝘰𝘭𝘵𝘰 𝘴𝘧𝘢𝘷𝘰𝘳𝘦𝘷𝘰𝘭𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘭 𝘤𝘰𝘯𝘷𝘦𝘯𝘶𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩é 𝘯𝘦𝘭 𝘮𝘰𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘪𝘯 𝘤𝘶𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵’𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘰 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘪 𝘤𝘰𝘴𝘵𝘪𝘵𝘶𝘪𝘴𝘤𝘦 𝘴𝘪 𝘩𝘢 𝘭’𝘢𝘤𝘤𝘰𝘨𝘭𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘢𝘶𝘵𝘰𝘮𝘢𝘵𝘪𝘤𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘰𝘮𝘢𝘯𝘥𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘢𝘵𝘵𝘰𝘳𝘦.

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10
Q

Contumacia:

Contumacia nel nostro ordinamento

A

Nel nostro ordinamento il giudice dovrà verificare 𝗹𝗮 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝘁𝗲𝘇𝘇𝗮, 𝗶𝗹 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗲 𝗶𝗹 𝗱𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗼𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮 anche se, come è ovvio che sia, la mancanza del convenuto determina il fatto che ci sono maggiori possibilità che la domanda dell’attore venga accolta.

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11
Q

Contumacia:

Contumacia norme che lo regolano

A

Alcune norme che vanno a regolare il 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗰𝗼𝗻𝘁𝘂𝗺𝗮𝗰𝗶𝗮 impongono all’attore alcune 𝗻𝗼𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗲 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗮𝘁𝘁𝗶.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: 𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟮𝟵𝟮 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲 asserisce che:
‘𝘓’𝘰𝘳𝘥𝘪𝘯𝘢𝘯𝘻𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘮𝘮𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘭’𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘳𝘰𝘨𝘢𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰 𝘰 𝘪𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘳𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘦 𝘭𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘢𝘳𝘴𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘦𝘯𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘥𝘰𝘮𝘢𝘯𝘥𝘦 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘦 𝘰 𝘳𝘪𝘤𝘰𝘯𝘷𝘦𝘯𝘻𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘪 𝘥𝘢 𝘤𝘩𝘪𝘶𝘯𝘲𝘶𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘰𝘴𝘵𝘦 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘯𝘰𝘵𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘵𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘢𝘭𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘢𝘭 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘶𝘮𝘢𝘤𝘦 𝘯𝘦𝘪 𝘵𝘦𝘳𝘮𝘪𝘯𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘪𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘦 𝘪𝘴𝘵𝘳𝘶𝘵𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘧𝘪𝘴𝘴𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘰𝘳𝘥𝘪𝘯𝘢𝘯𝘻𝘢’.

Chiaramente anche se io decido di non partecipare al processo la sentenza che verrĂ  emessa sarĂ  totalmente vincolante nei miei confronti.

Lo scenario piÚ frequente è comunque quello della costituzione del convenuto.

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12
Q

I poteri del convenuto:
- Partecipazione del convenuto
Prima ipotesi

A

La partecipazione del convenuto al processo può avvenire in diversi modi.

  • 𝗡𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗶𝗽𝗼𝘁𝗲𝘀𝗶 il convenuto può limitarsi a 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗶 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗱𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝗼 fatto
    valere dell’attore. Questo è il caso della 𝗺𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗶𝗳𝗲𝘀𝗮.

La mera difesa potrebbe essere:

  • 𝗡𝗲𝗴𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 non ho stipulato il contratto
  • 𝗣𝗼𝘀𝗶𝘁𝗶𝘃𝗮 quando il convenuto narra un fatto che risulta incompatibile con l’affermazione dell’attore.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: la società che, secondo l’attore, avrebbe ordinato i biscotti senza pagarli potrebbe dire
di non avere mai concluso un contratto.
𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼:’attore dice di avere consegnato il bene venduto in una determinata data ma il convenuto può dedurre che il bene, nella data citata dall’attore, non era ancora esistente.

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13
Q

I poteri del convenuto:
- Partecipazione del convenuto
Seconda ipotesi

A

La seconda ipotesi è che il convenuto alleghi in giudizio dei fatti ulteriori e diversi rispetto a quelli costitutivi narrati dall’attore.

Il convenuto può dunque difendersi allegando dei 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶
𝗲𝘀𝘁𝗶𝗻𝘁𝗶𝘃𝗶, 𝗶𝗺𝗽𝗲𝗱𝗶𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗼 𝗺𝗼𝗱𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘁𝗶𝘃𝗶 del diritto fatto valere.

La presentazione di uno di questi fatti corrisponde all’allegazione di quella che viene definita 𝗲𝘀𝘁𝗶𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: mi viene chiesto il pagamento di una determinata somma ma io posso difendermi, mediante un 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗲𝘀𝘁𝗶𝗻𝘁𝗶𝘃𝗼, dicendo che invece io ho pagato la merce e quindi tu non hai diritto al pagamento di quella merce.
Sempre secondo un fatto estintivo io posso difendermi facendo valere l’istituto della prescrizione

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: mi viene chiesto il pagamento di una determinata somma ma io posso difendermi, mediante un 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗺𝗼𝗱𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼, dicendo che tu mi hai concesso una proroga nell’adempimento dell’obbligazione di pagamento della merce ricevuta.

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14
Q

I poteri del convenuto:
- Partecipazione del convenuto
Seconda ipotesi, i fatti impeditivi

A

I fatti impeditivi sono più complessi da analizzare in quanto sono fatti che determinano l’inefficacia del fatto costitutivo.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: 𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟰𝟵𝟭 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗖𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲 asserisce che ‘𝘕𝘰𝘯 è 𝘥𝘰𝘷𝘶𝘵𝘢 𝘭𝘢 𝘨𝘢𝘳𝘢𝘯𝘻𝘪𝘢 𝘴𝘦 𝘢𝘭 𝘮𝘰𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘳𝘢𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘰𝘴𝘤𝘦𝘷𝘢 𝘪 𝘷𝘪𝘻𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘴𝘢; 𝘱𝘢𝘳𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘯𝘰𝘯 è 𝘥𝘰𝘷𝘶𝘵𝘢, 𝘴𝘦 𝘪 𝘷𝘪𝘻𝘪 𝘦𝘳𝘢𝘯𝘰 𝘧𝘢𝘤𝘪𝘭𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘳𝘪𝘤𝘰𝘯𝘰𝘴𝘤𝘪𝘣𝘪𝘭𝘪, 𝘴𝘢𝘭𝘷𝘰, 𝘪𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘤𝘢𝘴𝘰, 𝘤𝘩𝘦 𝘪𝘭 𝘷𝘦𝘯𝘥𝘪𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘢𝘣𝘣𝘪𝘢 𝘥𝘪𝘤𝘩𝘪𝘢𝘳𝘢𝘵𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘦𝘳𝘢 𝘦𝘴𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘢 𝘷𝘪𝘻𝘪.’

Quindi il fatto costitutivo del diritto di garanzia viene meno qualora il compratore fosse a conoscenza dei vizi della cosa.

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15
Q

I poteri del convenuto:
- Partecipazione del convenuto
Seconda ipotesi, la distinzione

A

L’articolo 2697 del Codice Civile (Onere della prova) stabilisce che ‘𝘊𝘩𝘪 𝘷𝘶𝘰𝘭 𝘧𝘢𝘳 𝘷𝘢𝘭𝘦𝘳𝘦 𝘶𝘯 𝘥𝘪𝘳𝘪𝘵𝘵𝘰 𝘪𝘯 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘻𝘪𝘰 𝘥𝘦𝘷𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘷𝘢𝘳𝘦 𝘪 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘦 𝘤𝘰𝘴𝘵𝘪𝘵𝘶𝘪𝘴𝘤𝘰𝘯𝘰 𝘪𝘭 𝘧𝘰𝘯𝘥𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰’

Quindi se io agisco nei confronti di una persona per il pagamento di una somma di denaro devo dimostrare di avere effettivamente concluso un contratto con cui quest’ultimo.
La controparte, che si difende con uno dei fatti 𝗲𝘀𝘁𝗶𝗻𝘁𝗶𝘃𝗶, 𝗶𝗺𝗽𝗲𝗱𝗶𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗼 𝗺𝗼𝗱𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘁𝗶𝘃𝗶, deve provare i fatti su cui si fonda l’eccezione.

Questa norma è fondamentale nell’ambito della tutela processuale perché è una norma che contiene una 𝗿𝗲𝗴𝗼𝗹𝗮 𝗱𝗶 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼 in quanto fornisce al giudice un 𝗰𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 per decidere che tipo di decisione emettere.

Questo perchĂŠ, il nostro ordinamento non prevede la
possibilitĂ  che il giudice decida di dichiararsi non in grado di decidere.

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16
Q

I poteri del convenuto:
- Partecipazione del convenuto
Seconda ipotesi, criterio derivante dall’art 2697 C.C.

A

Il criterio derivante da questa norma stabilisce che se vi è 𝗶𝗻𝗰𝗲𝗿𝘁𝗲𝘇𝘇𝗮 𝘀𝘂 𝘂𝗻 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗱𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝗼 è l’attore a soccombere, mentre se vi è 𝗶𝗻𝗰𝗲𝗿𝘁𝗲𝘇𝘇𝗮 𝘀𝘂 𝘂𝗻 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗲𝘀𝘁𝗶𝗻𝘁𝗶𝘃𝗼, 𝗶𝗺𝗽𝗲𝗱𝗶𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗼 𝗺𝗼𝗱𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼 del
diritto sarĂ  il convenuto a soccombere.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: se residua l’incertezza sulla conclusione del contratto allora la domanda dell’attore sarà respinta mentre nel caso in cui l’incertezza riguarda i fatti estintivi, modificativi o impeditivi del diritto fatti valere dal convenuto sarà quest’ultimo a soccombere e quindi verrà accolta la domanda di pagamento

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: 𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟮𝟬𝟰𝟯 del Codice Civile aderisce che ‘𝘘𝘶𝘢𝘭𝘶𝘯𝘲𝘶𝘦 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘰𝘭𝘰𝘴𝘰 𝘰 𝘤𝘰𝘭𝘱𝘰𝘴𝘰, 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘢𝘨𝘪𝘰𝘯𝘢 𝘢𝘥 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘪 𝘶𝘯 𝘥𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘪𝘯𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘰, 𝘰𝘣𝘣𝘭𝘪𝘨𝘢 𝘤𝘰𝘭𝘶𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘩𝘢 𝘤𝘰𝘮𝘮𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘪𝘭 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘢 𝘳𝘪𝘴𝘢𝘳𝘤𝘪𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘥𝘢𝘯𝘯𝘰’. In questo caso colui che agisce in giudizio dovrà dimostrare in giudizio che ha subito il danno.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: 𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟱𝟳𝟴 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗖𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲 ‘’
𝘚𝘦 𝘢𝘭 𝘮𝘰𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘦𝘨𝘯𝘢 𝘭𝘢
𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘭𝘰𝘤𝘢𝘵𝘢 è 𝘢𝘧𝘧𝘦𝘵𝘵𝘢 𝘥𝘢 𝘷𝘪𝘻𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘦 𝘥𝘪𝘮𝘪𝘯𝘶𝘪𝘴𝘤𝘰𝘯𝘰 𝘪𝘯 𝘮𝘰𝘥𝘰 𝘢𝘱𝘱𝘳𝘦𝘻𝘻𝘢𝘣𝘪𝘭𝘦 𝘭’𝘪𝘥𝘰𝘯𝘦𝘪𝘵à 𝘢𝘭𝘭’𝘶𝘴𝘰 𝘱𝘢𝘵𝘵𝘶𝘪𝘵𝘰,
𝘪𝘭 𝘤𝘰𝘯𝘥𝘶𝘵𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘱𝘶ò 𝘥𝘰𝘮𝘢𝘯𝘥𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘳𝘪𝘴𝘰𝘭𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘰 𝘶𝘯𝘢 𝘳𝘪𝘥𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘤𝘰𝘳𝘳𝘪𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘪𝘷𝘰, 𝘴𝘢𝘭𝘷𝘰
𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪 𝘵𝘳𝘢𝘵𝘵𝘪 𝘥𝘪 𝘷𝘪𝘻𝘪 𝘥𝘢 𝘭𝘶𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘰𝘴𝘤𝘪𝘶𝘵𝘪 𝘰 𝘧𝘢𝘤𝘪𝘭𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘳𝘪𝘤𝘰𝘯𝘰𝘴𝘤𝘪𝘣𝘪𝘭𝘪’.

Quindi se agisco in giudizio per chiedere la risoluzione del contratto devo dimostrare che la cosa è affetta da vizi che ne diminuiscono in modo apprezzabile l’idoneità del bene all’uso pattuito. È inoltre onere del
locatore dimostrare che i vizi erano conosciuti o facilmente conoscibili.

17
Q

La conclusione nell’attività delle parti

A

La conclusione di questo discorso è che il fatto che io abbia ragione da un punto di vista dello svolgimento dei fatti non significa che io vinca la causa in quanto perché questo accada devo essere in grado di 𝗱𝗶𝗺𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗶 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗶 𝗮 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗺𝗶𝗮 𝗱𝗼𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮 𝗼 𝗮 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗺𝗶𝗮 𝗲𝗰𝗰𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲.