legittimazione straordinaria

Question 1

Legittimazione straordinaria

Answer 1

𝗟’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟴𝟭 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲 asserisce che
‘𝘍𝘶𝘰𝘳𝘪 𝘥𝘦𝘪 𝘤𝘢𝘴𝘪 𝘦𝘴𝘱𝘳𝘦𝘴𝘴𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘱𝘳𝘦𝘷𝘪𝘴𝘵𝘪 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦, 𝘯𝘦𝘴𝘴𝘶𝘯𝘰 𝘱𝘶ò 𝘧𝘢𝘳 𝘷𝘢𝘭𝘦𝘳𝘦 𝘯𝘦𝘭 𝘱𝘳𝘰𝘤𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘪𝘯 𝘯𝘰𝘮𝘦
𝘱𝘳𝘰𝘱𝘳𝘪𝘰 𝘶𝘯 𝘥𝘪𝘳𝘪𝘵𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘶𝘪’.
Esistono dunque delle 𝗲𝗰𝗰𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 secondo cui ad un soggetto è possibile far valere in giudizio un diritto altrui. Questo fenomeno è definito da quella che viene
definita 𝗹𝗲𝗴𝗶𝘁𝘁𝗶𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝘁𝗿𝗮𝗼𝗿𝗱𝗶𝗻𝗮𝗿𝗶𝗮.

𝘌𝘴𝘦𝘮𝘱𝘪𝘰: 𝘭’𝘢𝘳𝘵𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰 2900 𝘥𝘦𝘭 𝘊𝘰𝘥𝘪𝘤𝘦 𝘊𝘪𝘷𝘪𝘭𝘦 𝘢𝘴𝘴𝘦𝘳𝘪𝘴𝘤𝘦 𝘤𝘩𝘦 ‘𝘐𝘭 𝘤𝘳𝘦𝘥𝘪𝘵𝘰𝘳𝘦, 𝘱𝘦𝘳 𝘢𝘴𝘴𝘪𝘤𝘶𝘳𝘢𝘳𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪𝘢𝘯𝘰
𝘴𝘰𝘥𝘥𝘪𝘴𝘧𝘢𝘵𝘵𝘦 𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘦𝘳𝘷𝘢𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘶𝘦 𝘳𝘢𝘨𝘪𝘰𝘯𝘪, 𝘱𝘶ò 𝘦𝘴𝘦𝘳𝘤𝘪𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘪 𝘥𝘪𝘳𝘪𝘵𝘵𝘪 𝘦 𝘭𝘦 𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘢𝘯𝘰 𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘪 𝘵𝘦𝘳𝘻𝘪
𝘢𝘭 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘳𝘪𝘰 𝘥𝘦𝘣𝘪𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘪 𝘵𝘳𝘢𝘴𝘤𝘶𝘳𝘢 𝘥𝘪 𝘦𝘴𝘦𝘳𝘤𝘪𝘵𝘢𝘳𝘦, 𝘱𝘶𝘳𝘤𝘩é 𝘪 𝘥𝘪𝘳𝘪𝘵𝘵𝘪 𝘦 𝘭𝘦 𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘢𝘣𝘣𝘪𝘢𝘯𝘰
𝘤𝘰𝘯𝘵𝘦𝘯𝘶𝘵𝘰 𝘱𝘢𝘵𝘳𝘪𝘮𝘰𝘯𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘪 𝘵𝘳𝘢𝘵𝘵𝘪 𝘥𝘪 𝘥𝘪𝘳𝘪𝘵𝘵𝘪 𝘰 𝘥𝘪 𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘤𝘩𝘦, 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘯𝘢𝘵𝘶𝘳𝘢 𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘴𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦
𝘥𝘪 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦, 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘦𝘴𝘦𝘳𝘤𝘪𝘵𝘢𝘵𝘪 𝘴𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘥𝘢𝘭 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘵𝘪𝘵𝘰𝘭𝘢𝘳𝘦.𝘐𝘭 𝘤𝘳𝘦𝘥𝘪𝘵𝘰𝘳𝘦, 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘰𝘳𝘢 𝘢𝘨𝘪𝘴𝘤𝘢
𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘻𝘪𝘢𝘭𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦, 𝘥𝘦𝘷𝘦 𝘤𝘪𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘪𝘭 𝘥𝘦𝘣𝘪𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘢𝘭 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘦 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘯𝘥𝘦 𝘴𝘶𝘳𝘳𝘰𝘨𝘢𝘳𝘴𝘪.’

Questo significa che se io, che sono 𝘁𝗶𝘁𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗱𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗿𝗲𝗱𝗶𝘁𝗼 di 150000€ che non ho mai
esercitato nei confronti di un terzo, e inoltre devo 100000€ a una persona. Il mio creditore mi
richiede di soddisfare il suo diritto di credito ma io, essendo 𝗻𝘂𝗹𝗹𝗮𝘁𝗲𝗻𝗲𝗻𝘁𝗲 non sono in grado di
far fronte a questo pagamento. Il mio creditore potrebbe ottenere una sentenza di condanna che
gli consentirebbe di attaccare il mio patrimonio. Tale sentenza, essendo io nullatenente,
risulterebbe totalmente inutile. Il creditore dunque esclude questa ipotesi ma può sostituirsi a me
nell’esercitare le azioni che io trascuro nei confronti del mio debitore (𝘀𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼 𝘁𝗲𝗿𝘇𝗼). A questo
punto il mio creditore cita in giudizio il terzo e chiede al giudice di condannare il terzo al pagamento nei miei confronti la somma di 𝟭𝟱𝟬𝟬𝟬𝟬€ Attraverso questa azione surrogatoria il mio creditore ottiene la ricostruzione della garanzia patrimoniale e, in questa maniera, potrà soddisfare il suo 𝗰𝗿𝗲𝗱𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝟭𝟬𝟬𝟬𝟬𝟬€.

Question 2

Legittimazione straordinaria:

Il creditore nei confronti dell’articolo 2900 del C.C.

Answer 2

Il creditore in questo caso si chiama 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘁𝗼 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝘂𝗮𝗹𝗲 perché si sostituisce al suo debitore
nell’esercizio di un’azione che spetterebbe a quest’ultimo.

Question 3

Legittimazione straordinaria:

Il debitore nei confronti dell’articolo 2900 del C.C.

Answer 3

Il debitore invece viene definito

𝘀𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝗶𝘁𝗼 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝘂𝗮𝗹𝗲 che è il titolare del diritto oggetto dell’azione surrogatoria.

Question 4

Legittimazione straordinaria:

I poteri del sostituto processuale

Answer 4

𝗡𝗼𝗻 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘀𝗼𝘃𝗿𝗮𝗽𝗽𝗼𝗻𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶 a quelli del sostituito processuale in quanto il primo non ha la possibilità di disporre del diritto del sostituito.

Question 5

Legittimazione straordinaria:

L’usufruttuario

Answer 5

Abbiamo inoltre l’articolo 1012 del Codice Civile in cui il sostituto processuale è l’usufruttuario.
Può far riconoscere l’esistenza delle servitù a favore del fondo o l’inesistenza di quelle che si pretende di esercitare sul fondo medesimo.

Egli deve in questi casi chiamare in giudizio il proprietario’. In queste due ipotesi di cui abbiamo parlato, il 𝘀𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗲𝘃𝗲 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗶𝗻𝘃𝗼𝗹𝘁𝗼 nel processo perché altrimenti si verificherebbe una compressione dei diritti di difesa del sostituito.

Quindi non ci può essere una decisone che incida su un diritto di un soggetto senza che esso possa esercitare i suoi diritti di difesa.

Question 6

La legittimazione straordinaria nata nel corso del processo

Answer 6

L’articolo 111 del Codice di Procedura civile è un ipotesi in cui la legittimazione straordinaria nasce a seguito di eventi che si verificano nel corso del processo.

Esempio: c’è un bene di cui è controversa la proprietà ed io vendo tale bene durante il corso del
processo il soggetto al quale l’ho venduto diventa il mio 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘁𝗼 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝘂𝗮𝗹𝗲.

Question 7

Legittimazione straordinaria:

Sostituto processuale da parte del pubblico ministero

Answer 7

In questo caso abbiamo una sostituzione processuale ufficiosa.

Question 8

Legittimazione straordinaria:

Sostituzione processuale su base volontaria

Answer 8

Rappresentata 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗰𝗹𝗮𝘀𝘀𝗲.
Tale figura viene regolamentata dagli articoli 840 e seguenti del Codice di Procedura civile che prevedono una figura di 𝘁𝘂𝘁𝗲𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮. Questa tutela collettiva è quella tutela con cui ci si rivolge al giudice per far valere una serie di diritti omogenei.

Esempio: l’azione proposta dalle associazioni dei consumatori per far valere i disagi sofferenti dagli utenti del trasporto ferroviario gestito da Trenord. Questa azione di classe è stata utilizzata per far valere i disagi sofferti dai pendolari a causa di Trenord.

Question 9

La azione di classe

Answer 9

E’ una particolare figura di 𝘁𝘂𝘁𝗲𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮 che intende far valere la trattazione del profilo della responsabilità di un certo soggetto.

L’articolo 840 bis del Codice di Procedura civile, tale articolo prevede che un componente della classe può agire in giudizio per ottenere una 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗮𝗻𝗻𝗮 𝗮𝗹 𝗿𝗶𝘀𝗮𝗿𝗰𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗱𝗮𝗻𝗻𝗼. Gli altri soggetti possono decidere di aderire a tale azione.

Question 10

Le pronunce di merito

Answer 10

Una pronuncia di merito
Significa che il giudice si occuperà della 𝗮𝗽𝗽𝗹𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗻𝗼𝗿𝗺𝗲 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝗹𝗶 che io gli ho sottoposto.

Se invece manca una condizione della azione il giudice
emetterà una 𝗽𝗿𝗼𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝘁𝗼 e non entrerà nel merito della vicenda sostanziale.

Con la pronuncia di rito il giudice dice che non è stata rispettata una regola processuale fondamentale.

Question 11

Difetto di una condizione dell’azione

Answer 11

Nel caso in cui il soggetto 𝗻𝗼𝗻 si veda accolta la propria domanda per 𝗱𝗶𝗳𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 sarà condannato al pagamento delle spese processuali cosi come succede nel caso in cui la sua domanda non è accettata per una soccombenza delle condizioni di merito.

Esempio: se la mia domanda non è accolta perché io ho torto o per difetto di una delle condizioni dell’azione sarò costretto a pagare le 𝘀𝗽𝗲𝘀𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝘂𝗮𝗹𝗶 a mio carico e a carico della mia controparte.

Question 12

Presupposti processuali

Answer 12

Inoltre il giudice emette una pronuncia di rito nel caso in cui non siano stati rispettati dei principi processuali fondamentali che vengono definiti presupposti processuali.

Tali presupposti sono costituiti da delle regole che senza il rispetto delle quali 𝗶𝗹 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝘂ò 𝗽𝗿𝗼𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮𝗿𝘀𝗶 nel merito della controversia.

I presupposti processuali sono quindi paragonati alle condizioni di azioni.

Question 13

Presupposti processuali:

Diversi tipi di presupposti

Answer 13

• 𝐏𝐫𝐞𝐬𝐮𝐩𝐩𝐨𝐬𝐭𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐜𝐞𝐬𝐬𝐮𝐚𝐥𝐢 𝐫𝐞𝐥𝐚𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢:
Legata alla capacità processuale o alla capacità di essere parti;

• 𝐏𝐫𝐞𝐬𝐮𝐩𝐩𝐨𝐬𝐭𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐜𝐞𝐬𝐬𝐮𝐚𝐥𝐢 𝐫𝐞𝐥𝐚𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐚𝐥 𝐠𝐢𝐮𝐝𝐢𝐜𝐞:
In quanto io non posso scegliere il giudice che
andrà ad emettere la sentenza;

• 𝐏𝐫𝐞𝐬𝐮𝐩𝐩𝐨𝐬𝐭𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐜𝐞𝐬𝐬𝐮𝐚𝐥𝐢 𝐫𝐞𝐥𝐚𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐚𝐥𝐥’𝐨𝐠𝐠𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐜𝐞𝐬𝐬𝐨:
In quanto la domanda che propongo al giudice non deve esserci una sentenza passata in giudicato o non deve già essere stata proposta ad un altro giudice.

Question 14

Rapporti tra questioni di rito e questioni di merito

Answer 14

Nella stra-grande maggioranza dei casi, in un processo, il giudice si occupa dei presupposti processuali e delle questioni di merito una volta che la causa sia pronta per la decisione.

• 𝗤𝘂𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝘁𝗼:
Attengono alla 𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲𝘁𝘁𝗮 𝗮𝗽𝗽𝗹𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗻𝗼𝗿𝗺𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝘂𝗮𝗹𝗶. Ci sono delle questioni di rito particolarmente importanti (lo definisce il legislatore) da precludere al giudice la possibilità di occuparsi del merito della vicenda.

Question 15

Rapporti tra questioni di rito e questioni di merito:
Il problema:
Quando il giudice affronterà le questioni di rito?
Esiste una regola nell’ambito del nostro sistema processuale che lo obblighi appena voi gli presentate l’atto di citazione a valutare la sussistenza dei presupposti processuali?

Answer 15

𝗡𝗼, nella maggior parte dei casi capiterà
che il giudice 𝘀𝗶 𝗼𝗰𝗰𝘂𝗽𝗲𝗿à 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗲 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗱𝗼𝘃𝗿à 𝗱𝗲𝗰𝗶𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗮. Una volta che la causa sia pronta per la decisione, allora sì che ci sarà un rapporto di predigiuzialità tra rito e merito.

Perché se io mi rivolgo al giudice e il giudice ritiene di non essere competente, non potrà dire se avrò diritto a risarcimento del danno oppure no, si dovrà fermare prima.

Se ritiene che egli non sia competente emetterà una 𝗽𝗿𝗼𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝘁𝗼 senza dirmi nulla sulla fondatezza della mia pretesa risarcitoria.

Question 16

Pronuncia di rito dal punto di vista sostanziale infondata

Answer 16

Dovrà mettere una pronuncia di rito anche quando, fosse chiarissimo che la mia pretesa dal punto di vista sostanziale sia 𝗶𝗻𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝘁𝗮.

Per esempio, è chiarissimo che la mia pretesa dal punto di vista sostanziale sia infondata, quando io abbia rivolto una domanda alla mia controparte, la quale abbia sollevato un’𝗲𝗰𝗰𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗰𝗿𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗱𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗿𝗲𝗱𝗶𝘁𝗼 che io faccio valere.

Ed è chiarissimo sulla base degli atti che ci siamo scambiati, che effettivamente l’eccezione di prescrizione sollevata dalla mia controparte, che dice che io mi sia mossa troppo tardi per far valere il mio diritto, è un’eccezione 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝘁𝗮.

Question 17

In conclusione sulla pronuncia di merito

Answer 17

In conclusione possiamo dire che il giudice deve occuparsi prima del rito, in fase di decisione, e poi del merito.

Questo rapporto di rapporto di subordinazione tra rito e merito c‘è nella 𝗳𝗮𝘀𝗲 𝗱𝗶 𝗱𝗲𝗰𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲.

Nel nostro Codice al requisito fondamentale del processo è correlata una disciplina che ci dice
chi può rilevare l’assenza di questo presupposto processuale e ci dice anche fino a quando
può essere rilevata l’assenza di questo presupposto processuale.

𝗡𝗼𝗻 c’è una 𝗿𝗲𝗴𝗼𝗹𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗰𝗮𝗿𝗮𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝗹𝗲 che riguardi tutti questi requisiti. Quindi, per alcuni di
questi presupposti processuali può esistere una 𝗱𝗶𝘀𝗰𝗶𝗽𝗹𝗶𝗻𝗮 𝗮𝗱 𝗵𝗼𝗰.