Liti bilaterali Flashcards

1
Q

Trattazione congiunta di queste cause

A

Abbiamo già rilevato che fra più cause e più domande può esistere una 𝗰𝗼𝗻𝗻𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 nel senso che queste cause o domande possono presentare dei punti in comune che inducono a consentire la 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗴𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗲 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗲.

I punti in comune possono avere una intensità variabile. Può darsi che in un processo ci sia la necessità di risolvere le stesse questioni o può succedere che ci siano nessi di connessione molto forte come accade nel caso del rapporto di pregiudizialità-dipendenza.
Queste sono ipotesi di un forte collegamento tra le cause di un processo in cui si apprezza moltissimo la possibilità di avere un processo cumulato.

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2
Q

Liti bilaterali e plurilaterali

A

Ci occuperemo dell’ipotesi di 𝗹𝗶𝘁𝗶 𝗯𝗶𝗹𝗮𝘁𝗲𝗿𝗮𝗹𝗶 in cui si realizzi il cumulo delle cause e non l’ipotesi delle liti plurilaterali.

𝗟𝗲 𝗹𝗶𝘁𝗶 𝗯𝗶𝗹𝗮𝘁𝗲𝗿𝗮𝗹𝗶 sono liti in cui siano contrapposti un attore e un convenuto mentre le 𝗹𝗶𝘁𝗶 𝗽𝗹𝘂𝗿𝗶𝗹𝗮𝘁𝗲𝗿𝗮𝗹𝗶 sono liti in cui abbiamo più attori e più convenuti, un solo attore ma più convenuti o, viceversa, più attori e un solo convenuto.

Anche nelle ipotesi di pluralità di parti è possibile un unico processo che le coinvolga tutte ma questa ipotesi la vedremo più avanti.

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3
Q

Il cumulo di cause nell’ambito delle liti bilaterali

A

Abbiamo già visto che l’attore può rivolgere al convenuto una 𝗽𝗹𝘂𝗿𝗮𝗹𝗶𝘁à 𝗱𝗶 𝗱𝗼𝗺𝗮𝗻𝗱𝗲 cosi come il convenuto può difendersi mediante la proposizione di una domanda giudiziale ovvero non limitandosi a difendersi, chiedendo il rigetto della domanda attorea, ma introducendo a sua volta un tema decidendum mediante questa nuova domanda.

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4
Q

Quale è la funzione del cumulo processuale? Perché il legislatore consente la trattazione
congiunta delle cause o delle domande?

A

Le motivazioni sono principalmente due:

• La prima motivazione è riconducibile al 𝗽𝗿𝗶𝗻𝗰𝗶𝗽𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗲𝗰𝗼𝗻𝗼𝗺𝗶𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝘂𝗮𝗹𝗲 in quanto consentendo la trattazione congiunta delle diverse domande si risparmia attività istruttoria e decisoria in quanto c’è un unico processo in cui si decide di domande dei nessi di
collegamento

• La seconda ragione fondamentale è la possibilità, mediante il processo cumulato, di ottenere un 𝗰𝗼𝗼𝗿𝗱𝗶𝗻𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗰𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: supponiamo che l’attore chieda l’accertamento del diritto di proprietà di un bene nei
confronti del convenuto e che chieda che il convenuto sia condannato alla rimozione di opere costruite illegittimamente sul bene di proprietà dell’attore. In questo caso la realizzazione di un unico processo di accertamento e di condanna alla rimozione risponde alla necessità di garantire un coordinamento delle decisioni perché, facendo riferimento ai limiti oggettivi del giudicato, se abbiamo un primo processo in cui l’attore chiede la condanna alle rimozioni delle opere
illegittimamente costruite sul bene di proprietà dell’attore il giudice può accogliere la domanda
attorea. Tale decisione è una decisione su un rapporto dipendente rispetto al rapporto pregiudiziale che è il rapporto di proprietà in quanto ottenere il risarcimento del danno a causa della costruzione delle opere sul bene di proprietà dell’attore occorre riconoscere il diritto di proprietà dell’attore stesso. Nel primo processo l’attore ha ottenuto la condanna alla rimozione delle opere e, evidentemente, c’è stata una cognizione incidentale sulla sussistenza del diritto di
proprietà. Questo significa che non un successivo processo il giudice potrà stabilire che il bene
non è di proprietà dell’attore ma del convenuto. In questo caso senza un processo cumulato
potremmo avere delle decisioni contrastanti.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: nel caso della domanda riconvenzionale abbiamo una stessa situazione sostanziale che vede coinvolti attore e convenuto. In questo caso è logico che la trattazione congiunta consenta di arrivare ad un collegamento tra le diverse decisioni.

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5
Q

Il cumulo processuale

A

𝗜𝗹 𝗰𝘂𝗺𝘂𝗹𝗼 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝘂𝗮𝗹𝗲 può avvenire 𝗻𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗺𝗯𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝘂𝗻𝗶𝗰𝗼 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼, come nel caso della proposizione da parte dell’attore di più domande o nel caso della proposizione da parte del convenuto della domanda riconvenzionale.

Questo 𝗻𝗼𝗻 significa che nel corso di tutto il 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗴𝗻𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 l’oggetto possa essere modificato aggiungendo domande da parte di attore e convenuto in quanto il processo di cognizione è caratterizzato da un 𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗺𝗮 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗲𝗰𝗹𝘂𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 secondo cui il legislatore ha stabilito una dinamica processuale che impone di
fissare il tema decisorio all’inizio del processo.

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6
Q

Il cumulo processuale

Riunioni di processi

A

Anche nelle ipotesi in cui le domande 𝗻𝗼𝗻 vengano proposte nell’ambito di un unico processo ma vengano proposte in differenti processi si può avere la 𝗿𝗶𝘂𝗻𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘁𝗮𝗹𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: l’attore chiede la condanna nei confronti del convenuto all’adempimento e che il convenuto abbia già iniziato la condanna dell’attore all’adempimento. Quindi ciascuna delle parti imputa all’altra la responsabilità per l’inadempimento. In questo caso è possibile che i processi vengano riuniti.

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7
Q

Il cumulo processuale
Riunioni di processi
Punti in comune

A

Il principio generale previsto dal nostro legislatore è legato alla possibilità che, nonostante i due processi partano in sedi diversi, nel momento in cui le cause presentino 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗶 𝗶𝗻 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗲 il legislatore rende possibile una 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗴𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 quando tale trattazione congiunta risponde al principio di economia processuale.

Se una causa è uno stato avanzato di trattazione il cumulo non è possibile.

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8
Q

Il cumulo processuale
Riunioni di processi
In conclusione

A

Quindi, in conclusione, il 𝗰𝘂𝗺𝘂𝗹𝗼 può essere 𝗶𝗻𝗶𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲, come avviene nelle ipotesi che abbiamo citato precedentemente, oppure 𝘀𝘂𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝘃𝗼, legato ad un provvedimento di riunione quando le due domande presentino degli elementi di collegamento.

La seconda ipotesi è vietata quando una delle due cause si trova in uno stato di trattazione avanzato per cui sia sconsigliabile cumulare i due processi.

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9
Q

Il cumulo processuale

Il problema

A

𝗜𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗯𝗹𝗲𝗺𝗮 che potremmo avere nel momento in cui abbiamo due domande connesse e si valuta la trattazione congiunta delle due cause riguardano le 𝗿𝗲𝗴𝗼𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗲𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮.
Questo perché potrebbe succedere che il giudice competente per una causa non lo sia anche per l’altra.

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10
Q

Il cumulo processuale
Il problema
Soluzione

A

Quello che ci si chiede è se si possono 𝗱𝗲𝗿𝗼𝗴𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝗿𝗲𝗴𝗼𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗲𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 per consentire il processo simultaneo.

La nostra legge processuale consente il processo simultaneo di domande o di cause connesse per favorire l’attuazione del principio di economia processuale e per garantire, nei casi in cui questo sia fondamentale, il coordinamento delle decisioni.

Per risolvere il problema legato alle 𝗿𝗲𝗴𝗼𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗲𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 il nostro sistema prevede che possiamo derogare tali regole nella misura prevista dagli 𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗶 𝟰𝟬 𝗲 𝗱𝗮𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗶 𝟯𝟭 𝗲 𝘀𝗲𝗴𝘂𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲.

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11
Q

Il cumulo processuale
Il problema
Soluzione
Principio fondamentale

A

𝗜𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗻𝗰𝗶𝗽𝗶𝗼 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲 espresso 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟰𝟬 ci dice che nel momento in cui una causa spetti alla competenza del tribunale e l’altra al giudice di pace 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗮𝗿𝗿à tendenzialmente la 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗲𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗿𝗶𝗯𝘂𝗻𝗮𝗹𝗲.

In linea di massima l’idea è dunque quella di favorire il processo simultaneo anche sopportando il fatto che le norme in materia di competenza non vengano
applicate.

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12
Q

Il cumulo processuale

Continenza

A

Per quanto concerne la 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶𝗻𝗲𝗻𝘇𝗮, dato che il nesso di collegamento si ritiene particolarmente forte, 𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟯𝟵 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗮 𝟮 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲, che disciplina appunto la 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶𝗻𝗲𝗻𝘇𝗮, prevede che la continenza sia dichiarata dal giudice della causa proposta successivamente a favore del giudice adito per primo alla condizione che il giudice adito per
secondo sia competente anche per la causa proposta per prima.

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13
Q

Il cumulo processuale

Continenza, l’ipotesi e la subordinazione

A

La continenza è subordinata ad un 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗼 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗲𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 e dunque va avanti il processo iniziato per primo solo se il giudice è competente, in quanto, in caso contrario andrà avanti il processo iniziato successivamente.

𝗟𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶𝗻𝗲𝗻𝘇𝗮 si ha nelle ipotesi in cui 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗮 è 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝗻𝘂𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗹𝘁𝗿𝗮.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: in un primo processo si chiede il pagamento della prima rata di un debito e nel secondo processo si richiede il pagamento dell’intero debito

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: nel primo processo si richiede l’accertamento negativo di un credito e nel secondo processo si chiede la condanna. Questa è un ipotesi di continenza perché cambia il tipo di provvedimento che viene richiesto.

Accanto a questa nozione tradizionale di continenza se ne è sovrapposta una ulteriore che viene utilizzata come una valvola di sicurezza nel momento in cui non ci sia una differenza quantitativa tra i due processi ma vi sia un rapporto tra le due cause cosi stretto da sterminare un conflitto pratico di giudicati se i due processi andassero avanti per conto loro

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: abbiamo due processi differenti, uno che pende per ottenere l’adempimento del contratto ed un secondo processo che pende per ottenere l’annullamento dello stesso. Sono due domande diverse che non possono essere ricondotte alla litispendenza parziale data la presenza
di un nesso di incompatibilità tra le due domande. Questo nesso di incompatibilità induce la
giurisprudenza a ricondurre queste ipotesi all’ipotesi in cui si applica l’articolo 39 secondo comma perché non si può pensare che questi processi vadano avanti ciascuno per conto proprio arrivando delle decisioni che rischierebbero di contenere una interferenza tra i due giudicati.

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14
Q

Il cumulo processuale

Caso in cui è antieconomico

A

Per concludere il discorso sul cumulo e sulla connessione di causa dobbiamo fare un cenno
all’eventualità in cui il cumulo possa risultare 𝗮𝗻𝘁𝗶𝗲𝗰𝗼𝗻𝗼𝗺𝗶𝗰𝗼.

Nel momento in cui il cumulo non risponde più alle esigenze di economia processuale, perché magari abbiamo già esaurito la trattazione di una delle due domande, in questa ipotesi è possibile far 𝗹𝘂𝗼𝗴𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗲𝗽𝗮𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲.

Questa separazione può essere disposta nel momento in cui le cause non siano legate da un rapporto qualificato come quello citato poco fa.

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15
Q

Lite plurisoggettiva

A

𝗣𝗲𝗿 𝗹𝗶𝘁𝗶𝘀𝗰𝗼𝗻𝘀𝗼𝗿𝘇𝗶𝗼 si intende una 𝗹𝗶𝘁𝗲 𝗽𝗹𝘂𝗿𝗶𝘀𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮.
Fino ad ora abbiamo ragionato su ipotesi in cui l’attore proponeva una domanda nei confronti del convenuto, dando luogo ad una 𝗹𝗶𝘁𝗲 cosiddetta 𝗯𝗶𝗹𝗮𝘁𝗲𝗿𝗮𝗹𝗲, cioè che coinvolgeva soltanto 2 parti, ovvero la parte che proponeva la domanda e la parte contro cui era proposta la domanda.

Da ultimo abbiamo visto che nell’ambito di una lite bilaterale ci può essere un 𝗰𝘂𝗺𝘂𝗹𝗼 𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗼, ci può essere la trattazione congiunta di più domande, azioni, di cause.

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16
Q

Il litisconsorzio

A

Occupiamoci ora di una lite che prevede per l’appunto una 𝗽𝗹𝘂𝗿𝗮𝗹𝗶𝘁à 𝗱𝗶 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶.

Possiamo avere quindi, una pluralità di attori e una pluralità di convenuti, oppure una pluralità di attori e un convenuto, oppure ancora, una pluralità di convenuti e un solo attore.

Ci poniamo 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗲 𝗱𝗼𝗺𝗮𝗻𝗱𝗲:
1. Quando si può realizzare la pluralità di parti nel processo?

  1. Ci sono dei casi in cui è sicuramente consentita la pluralità di parti, ma ci sono dei casi in cui è addirittura necessaria, ovvero quali?
17
Q

Il litisconsorzio

Litisconsorzio necessario

A

𝗜𝗹 𝗹𝗶𝘁𝗶𝘀𝗰𝗼𝗻𝘀𝗼𝗿𝘇𝗶𝗼 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗮𝗿𝗶𝗼 viene collocato nell’ambito della trattazione del 𝗹𝗶𝘁𝗶𝘀𝗰𝗼𝗻𝘀𝗼𝗿𝘇𝗶𝗼 𝗰𝗼𝘀𝗶𝗱𝗱𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗶𝗻𝗶𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲.

18
Q

Il litisconsorzio
Litisconsorzio necessario
litisconsorzio cosiddetto iniziale

A

Per 𝗹𝗶𝘁𝗶𝘀𝗰𝗼𝗻𝘀𝗼𝗿𝘇𝗶𝗼 𝗰𝗼𝘀𝗶𝗱𝗱𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗶𝗻𝗶𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲 si intende che fin da subito la domanda, il processo 𝗱𝗲𝘃𝗲 coinvolgere una pluralità di parti.

La norma di riferimento del litisconsorzio necessario è 𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟬𝟮 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲. Tale articolo asserisce che: ‘‘𝘚𝘦 𝘭𝘢 𝘥𝘦𝘤𝘪𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘶ò 𝘱𝘳𝘰𝘯𝘶𝘯𝘤𝘪𝘢𝘳𝘴𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘪𝘯 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘳𝘰𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘱𝘪ù 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪, 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘦 𝘥𝘦𝘣𝘣𝘰𝘯𝘰 𝘢𝘨𝘪𝘳𝘦 𝘰 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘷𝘦𝘯𝘶𝘵𝘦 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘱𝘳𝘰𝘤𝘦𝘴𝘴𝘰. 𝘚𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 è 𝘱𝘳𝘰𝘮𝘰𝘴𝘴𝘰 𝘥𝘢 𝘢𝘭𝘤𝘶𝘯𝘦 𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘢𝘭𝘤𝘶𝘯𝘦 𝘴𝘰𝘭𝘵𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘦𝘴𝘴𝘦, 𝘪𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘦 𝘰𝘳𝘥𝘪𝘯𝘢 𝘭’𝘪𝘯𝘵𝘦𝘨𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘢𝘥𝘥𝘪𝘵𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰 𝘪𝘯 𝘶𝘯 𝘵𝘦𝘳𝘮𝘪𝘯𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘦𝘯𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰 𝘥𝘢 𝘭𝘶𝘪 𝘴𝘵𝘢𝘣𝘪𝘭𝘪𝘵𝘰.”

Questa è l’unica norma fa riferimento al litisconsorzio necessario.

19
Q

Il litisconsorzio
Litisconsorzio necessario
litisconsorzio cosiddetto iniziale
Il problema dell’art 102 c.p.c.

A

Questa 𝗻𝗼𝗿𝗺𝗮 𝗻𝗼𝗻 è 𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝘂𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗿𝗮 nell’individuare i criteri che ci consento di stabilire se siamo in un’ipotesi di litisconsorzio necessario oppure no, in quanto tale norma ci dice che cosa deve fare il giudice nel momento in cui la causa che deve essere promossa da alcune o contro alcune delle parti
necessarie, non lo sia stata.

Il primo comma che sembra fornire un criterio, in realtà non lo fa. In questo senso si dice trattarsi di una 𝗻𝗼𝗿𝗺𝗮 𝗶𝗻 𝗯𝗶𝗮𝗻𝗰𝗼, in quanto si fa fatica a comprendere alla
luce di questa norma quali siano i criteri che ci consentano di qualificare una certa lite come lite
necessariamente plurisoggettiva oppure no.

20
Q

Il litisconsorzio
Litisconsorzio necessario
litisconsorzio cosiddetto iniziale
La regola norma

A

E’ una norma che regola principalmente 𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗶𝗹𝗶
𝗱𝗶𝗻𝗮𝗺𝗶𝗰𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗹𝗶𝘁𝗶𝘀𝗰𝗼𝗻𝘀𝗼𝗿𝘇𝗶𝗼 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗮𝗿𝗶𝗼, stabilendo che se siamo in una di queste ipotesi e manca una delle parti necessarie, allora il giudice attiva un meccanismo di sanatoria.

Il giudice ordina l’integrazione del contraddittorio, cioè dice che qui manca una parte necessaria, notificate anche quella parte e la citazione in modo che io possa andare avanti, perché la conseguenza sarebbe quella della pronuncia di rito e dell’estinzione del processo.

21
Q

Il litisconsorzio
Litisconsorzio necessario
litisconsorzio cosiddetto iniziale
L’integrazione del contraddittorio

A

Se sono in una 𝘀𝗶𝘁𝘂𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗹𝗶𝘁𝗶𝘀𝗰𝗼𝗻𝘀𝗼𝗿𝘇𝗶𝗼 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗰𝗼𝗶𝗻𝘃𝗼𝗹𝗴𝗼 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗮𝗿𝗶𝗲, allora il giudice ordina 𝗹’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗴𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝗱𝗱𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 e se non sano tale vizio processuale attinente all’integrità del contraddittorio, allora il 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗰𝗵𝗶𝘂𝗱𝗲𝗿à 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝘂𝗻𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝘁𝗼 (non darà la tutela di merito richiesta).

22
Q

Il litisconsorzio
Litisconsorzio necessario
litisconsorzio cosiddetto iniziale

Come faccio ad individuare le ipotesi di litisconsorzio necessario? Come faccio a stabilire quando si applichi tale disciplina?

A

Partiamo da ipotesi che il legislatore qualifica proprio come litisconsorzio necessario, come ad esempio lo scioglimento della comunione.

𝗟’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟳𝟴𝟰 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲 asserisce che: ‘‘𝘓𝘦 𝘥𝘰𝘮𝘢𝘯𝘥𝘦 𝘥𝘪 𝘥𝘪𝘷𝘪𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘦𝘳𝘦𝘥𝘪𝘵𝘢𝘳𝘪𝘰 𝘰 𝘥𝘪 𝘴𝘤𝘪𝘰𝘨𝘭𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘴𝘪𝘢𝘴𝘪 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘢 𝘤𝘰𝘮𝘶𝘯𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘣𝘣𝘰𝘯𝘰 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘰𝘳𝘴𝘪 𝘪𝘯 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘳𝘰𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘨𝘭𝘪 𝘦𝘳𝘦𝘥𝘪 𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘥𝘰𝘮𝘪𝘯𝘪 𝘦 𝘥𝘦𝘪 𝘤𝘳𝘦𝘥𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪 𝘰𝘱𝘱𝘰𝘯𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘴𝘦 𝘷𝘪 𝘴𝘰𝘯𝘰.”

E’ una norma, che nel disciplinare lo scioglimento delle comunioni, dice in sostanze che se io voglio ottenere una divisione ereditaria, devo coinvolgere 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗴𝗹𝗶 𝗲𝗿𝗲𝗱𝗶, se voglio ottenere lo scioglimento delle comunioni devono coinvolgere 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗲𝘁𝗮𝗿𝗶.

23
Q

Il litisconsorzio
Litisconsorzio necessario
litisconsorzio cosiddetto iniziale
Esempio

A

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗹𝗶𝘁𝗶𝘀𝗰𝗼𝗻𝘀𝗼𝗿𝘇𝗶𝗼 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗮𝗿𝗶𝗼:
Supponete che i tre fratelli abbiano ricevuto in eredità un condominio diviso materialmente in 9 appartamenti, di cui tutti i fratelli ne sono comproprietari.
Supponete che sorga per uno dei fratelli l’esigenza di vendere la quota a cui egli a diritto in qualità di erede, in quanto decide di trasferirsi all’estero. I 3 fratelli non riescono a mettersi d’accordo, anche perché si potrebbe benissimo procedere alla divisone in via stragiudiziale. Supponiamo però che questi non riescono a raggiungere un accordo per la divisione dei beni. In questo caso il fratello si rivolgerà al giudice, con la conseguenza che però ci potranno essere
tutte le trascrizioni necessarie per la circolazione dei beni, affinché io possa vendere la parte di
mia proprietà. Se io mi rivolgo solo ad uno dei due eredi che hanno ottenuto, per successione, l’immobile, non potrò ottenere lo scioglimento della comunione in quanto tutti e 3 devono essere coinvolti.

Se il bene venisse diviso solo tra 2, il diritto del 3° comproprietario sarebbe sacrificato sin modo
non accettabile dal nostro ordinamento. Se uno dei 3 eredi cita soltanto uno, il giudice ordinerà
l’integrazione del contraddittorio, cioè le due parti presenti nel processo, attore e convenuto,
potranno integrare il contraddittorio nei confronti del 3 fratello che non è stato inizialmente
coinvolte, ma che in realtà avrebbe dovuto essere inizialmente coinvolto. In questo senso si parla
di litisconsorzio iniziale. Se non lo fanno, non si potrà avere una decisione di merito e si avrà
l’estinzione del processo. Se invece le parti ottemperano all’ordine di integrazione del
contraddittorio del giudice, allora potrà essere emessa una sentenza di divisione il cui effetto sarà
quello di stabilire dei diritti di proprietà esclusiva sul bene oggetto di divisione, in questo caso di
dividere l’immobile in 3 porzioni, in modo tale che ciascuna parte possa disporne. Quando si
dice 𝗼𝗿𝗱𝗶𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗴𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝗱𝗱𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 significa rendere edotta la parte, notificare
l’atto anche al 3 fratello non coinvolto, ciò non significa che il terzo fratello possa rimanere contumace in quel processo. Questo per farvi riflettere sulla differenza fra la necessità di coinvolgere tutte le parti e il fatto che effettivamente che tutte le parti partecipano al processo. Io lo devo coinvolgere, dopo di che questo può decidere di rimanere contumace e questo non
impedirà al giudice di dividere il bene in porzioni, una delle quali sia di proprietà del 3 contumace. In conclusione si può dire che se non coinvolgo tutti i comproprietari, non si può arrivare alla divisione, non si può arrivare a essere unico proprietario e non li posso vendere, perché sarebbero pregiudicato il diritto del terzo in modo inaccettabile.

24
Q

Il litisconsorzio
Litisconsorzio necessario
litisconsorzio cosiddetto iniziale
Esempio, emissione di una pronuncia costitutivo

A

Un’altro caso da poter citare, è quello di cui 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟮𝟰𝟳 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗖𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟮𝟰𝟳 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗖𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲 il quale asserisce che: ‘‘𝘐𝘭 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘶𝘯𝘵𝘰 𝘱𝘢𝘥𝘳𝘦, 𝘭𝘢 𝘮𝘢𝘥𝘳𝘦 𝘦𝘥 𝘪𝘭 𝘧𝘪𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘭𝘪𝘵𝘪𝘴𝘤𝘰𝘯𝘴𝘰𝘳𝘵𝘪 𝘯𝘦𝘤𝘦𝘴𝘴𝘢𝘳𝘪 𝘯𝘦𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘻𝘪𝘰 𝘥𝘪
𝘥𝘪𝘴𝘤𝘰𝘯𝘰𝘴𝘤𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰.”

Anche in questo caso abbiamo la deduzione in giudizio di un rapporto plurisoggettivo rispetto a cui viene domandata 𝗹’𝗲𝗺𝗶𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝘁𝗶𝗽𝗼 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘁𝗶𝘃𝗼 sia nel caso della comunione, sia nel caso dell’azione di disconoscimento di paternità legittima, in cui i 3 soggetti sono il padre, il figlio e la madre, i quali devono essere citati in giudizio.

25
Q

Il litisconsorzio
Litisconsorzio necessario
Oggetto di un rapporto plurisoggettivo da una pronuncia di tipo costitutivo

A

Si ha 𝗹𝗶𝘁𝗶𝘀𝗰𝗼𝗻𝘀𝗼𝗿𝘇𝗶𝗼 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗮𝗿𝗶𝗼 quando 𝗹𝗮 𝗱𝗼𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮 𝗮𝗯𝗯𝗶𝗮 𝗮𝗱 𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼 𝘂𝗻 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 𝗽𝗹𝘂𝗿𝗶𝘀𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗼 rispetto al quale è stata emanata una pronuncia di tipo 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘁𝗶𝘃𝗼.

Questo è il 𝗰𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝘂𝘁𝗶𝗹𝗶𝘁à 𝗴𝗶𝘂𝗿𝗶𝗱𝗶𝗰𝗮, in quanto se io non cito la madre legittima, che potrebbe divenire naturale ho una sentenza inutile, la quale non avrebbe effetto.

26
Q

Il litisconsorzio
Litisconsorzio necessario
Oggetto di un rapporto plurisoggettivo da una pronuncia di tipo costitutivo

Esempi che si riducono al criterio di utilità giuridica

A

𝗔𝗹𝘁𝗿𝗶 𝗲𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶 di litisconsorzio necessario, riconducibili a tale criterio, possono essere rilevati 𝗻𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗺𝗯𝗶𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝘂𝗮𝗹𝗲, in quanto se io chiedo in giudizio la risoluzione di un contratto plurilaterale, propongo una domanda costitutiva e 𝗱𝗲𝘃𝗼 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗮𝗿𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗰𝗼𝗶𝗻𝘃𝗼𝗹𝗴𝗲𝗿𝗲 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝗲𝗻𝘁𝗶 (𝗶𝗻𝘀𝗰𝗶𝗻𝗱𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁à 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝗼 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲).

27
Q

Il litisconsorzio
Litisconsorzio necessario
Oggetto di un rapporto plurisoggettivo da una pronuncia di tipo costitutivo

Esempi che si riducono al criterio di utilità pratica della sentenza

A

Oppure ancora, qualora io voglia costituire un 𝗱𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗶𝘁ù 𝗮 𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗲𝘁à 𝗱𝗶 𝗽𝗶ù 𝘀𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶, devo necessariamente citarli tutti.

Accanto a tale criterio, ve né un altro che noi definiamo 𝗰𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝘂𝘁𝗶𝗹𝗶𝘁à 𝗽𝗿𝗮𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: Se io chiedo l’accertamento di una servitù esistente a carico di un fondo di comproprietà di più soggetti e chiedo anche la condanna alla rimozione delle opere che ostacolano il mio diritto di servitù, è necessario che siano coinvolti tutti i comproprietari del fondo servente.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: Io chiedo la condanna al rilascio di un bene dato in locazione, previo accertamento della cessazione del contratto di locazione, devo quindi rivolgere la mia domanda a tutti i conduttori.

Nel caso 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝘂𝘁𝗶𝗹𝗶𝘁à 𝗴𝗶𝘂𝗿𝗶𝗱𝗶𝗰𝗮 il contenuto della sentenza (comunione) è tale da non poter avere effetto se non nei confronti di tutti i soggetti.

28
Q

Il litisconsorzio
Litisconsorzio necessario
Oggetto di un rapporto plurisoggettivo da una pronuncia di tipo costitutivo

Il criterio dell’utilità pratica

A

𝗜𝗹 𝗰𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝘂𝘁𝗶𝗹𝗶𝘁à 𝗽𝗿𝗮𝘁𝗶𝗰𝗮, è diverso, nel senso che io potrei avere la sentenza di condanna al rilascio solo nei confronti di uno dei conduttori, ma l’esecuzione di tale sentenza potrebbe essere impedita dagli altri conduttori dell’immobile, nei confronti dei quali io non abbia proposto domanda.

Se io sono il conduttore nei confronti dei quali non è stata proposta domanda, posso vanificare la tutela che è stata ottenuta, in quanto posso oppormi nei confronti
di tale sentenza che non produce effetti nei miei confronti.

29
Q

Il litisconsorzio
Litisconsorzio necessario
Oggetto di un rapporto plurisoggettivo da una pronuncia di tipo costitutivo

Il criterio dell’utilità pratica, esempio

A

𝗡𝗼𝗻 è 𝘀𝗼𝗹𝘁𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗹𝗮 𝗻𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗽𝗹𝘂𝗿𝗶𝘀𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮 del rapporto dedotto in giudizio 𝗮 𝗳𝗮𝗿𝗰𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝗿𝗲 𝗹’𝗶𝗽𝗼𝘁𝗲𝘀𝗶 𝗱𝗶 𝗹𝗶𝘁𝗶𝘀𝗰𝗼𝗻𝘀𝗼𝗿𝘇𝗶𝗼 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗮𝗿𝗶𝗼, in quanto ci sono 𝗶𝗽𝗼𝘁𝗲𝘀𝗶
in cui posso anche 𝗿𝗶𝘃𝗼𝗹𝗴𝗲𝗿𝗺𝗶 𝗮𝗱 𝘂𝗻𝗼 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗲𝘁𝗮𝗿𝗶.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: Ci sono più comproprietari titolari di un bene che concedono in locazione, in questa ipotesi io (locatore, comproprietario del bene) posso agire in giudizio per il rilascio del bene nei confronti del conduttore senza coinvolgere necessariamente tutti i comproprietari del bene, in quanto il rapporto di contitolarità è dall’atto attivo e non passivo.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: l’azione di mero accertamento, l’attore richiede al giudice il mero accertamento di una
servitù già esistente nei confronti di uno solo dei proprietari del fondo servente, ovviamente ciò
non è possibile quando si tratta della costituzione. Perché però mi rivolgo ad uno solo dei
proprietari, perché magari soltanto quel comproprietario ha contestato il mio diritto di servitù. A
quel punto otterrò l’accertamento dell’esistenza della servitù che vincolerà un solo
comproprietario, ovvero quello coinvolto fermo restando la necessità di rispettare il principio del
contraddittorio per tutti gli altri soggetti.

30
Q

Il litisconsorzio
Litisconsorzio necessario
Oggetto di un rapporto plurisoggettivo da una pronuncia di tipo costitutivo

Il criterio dell’utilità pratica, esempio
La ragione perché è necessario

A

Questi casi sono casi di litisconsorzio necessario, per 𝗿𝗮𝗴𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗮𝗿𝗮𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲, cioè il motivo per cui è necessaria la lite plurisoggettiva sono ragione di carattere sostanziale, cioè 𝗱𝗶𝗽𝗲𝗻𝗱𝗲, la necessità del litisconsorzio, 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗰𝗮𝗿𝗮𝘁𝘁𝗲𝗿𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗱𝗼𝘁𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼.

31
Q

Il litisconsorzio

Litisconsorzio per ragioni di carattere processuale

A

Accanto al litisconsorzio necessario, abbiamo il 𝗹𝗶𝘁𝗶𝘀𝗰𝗼𝗻𝘀𝗼𝗿𝘇𝗶𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗿𝗮𝗴𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗮𝗿𝗮𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝘂𝗮𝗹𝗲, 𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲𝗹𝗮𝘁𝗲 𝗮𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗻𝗰𝗶𝗽𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝗱𝗱𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 e che operano anche se il rapporto dedotto in giudizio sia meramente bilaterale.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗱𝗲𝗿𝗼𝗴𝗮 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗹𝗲𝗴𝗶𝘁𝘁𝗶𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮𝗱 𝗮𝗴𝗶𝗿𝗲: abbiamo visto l’azione surrogatoria e abbiamo notato che 𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟮𝟵𝟬𝟬 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗖𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲, prevede un litisconsorzio necessario. In questo caso il rapporto dedotto in giudizio è un rapporto bilaterale. Con la surrogatoria, il creditore agisce in giudizio deducendo il rapporto che intercorre tra il debitore e il debitore del
suo debitore. Il creditore quindi dovrà coinvolgere oltre al debitore del suo debitore, anche il suo
debitore stesso perché non può esserci un processo, in cui si decide di un rapporto di cui sia titolare un soggetto che non sia stato coinvolto (lesione del principio del contraddittorio, la parte deve avere la possibilità di difendersi)

32
Q

Il litisconsorzio
Litisconsorzio necessario
Litisconsorzio necessario per ragioni di mera opportunità.

A

𝗟𝗶𝘁𝗶𝘀𝗰𝗼𝗻𝘀𝗼𝗿𝘇𝗶𝗼 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗿𝗮𝗴𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗺𝗲𝗿𝗮 𝗼𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝘂𝗻𝗶𝘁à.

Non solo abbiamo dedotto un rapporto bilaterale, ma non via nemmeno la necessità di estendere gli effetti del giudicato oltre le parti del giudizio, perché non si pone un problema del contraddittorio, è opportuno, il legislatore valuta l’opportunità di una lite plurisoggettiva e soltanto nell’ipotesi cui ci sia un’espressa, tassativa ipotesi di legge.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: previsto dal 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗔𝘀𝘀𝗶𝗰𝘂𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟰𝟰, il quale asserisce che:”𝘐𝘭 𝘥𝘢𝘯𝘯𝘦𝘨𝘨𝘪𝘢𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘴𝘪𝘯𝘪𝘴𝘵𝘳𝘰 𝘤𝘢𝘶𝘴𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘪𝘳𝘤𝘰𝘭𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘷𝘦𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰 𝘰 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘯𝘢𝘵𝘢𝘯𝘵𝘦, 𝘱𝘦𝘳 𝘪 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘪 𝘷𝘪 𝘦’ 𝘰𝘣𝘣𝘭𝘪𝘨𝘰 𝘥𝘪 𝘢𝘴𝘴𝘪𝘤𝘶𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦, 𝘩𝘢 𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪𝘳𝘦𝘵𝘵𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘭 𝘳𝘪𝘴𝘢𝘳𝘤𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘥𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘯𝘦𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘳𝘰𝘯𝘵𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘪𝘮𝘱𝘳𝘦𝘴𝘢 𝘥𝘪 𝘢𝘴𝘴𝘪𝘤𝘶𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘳𝘦𝘴𝘱𝘰𝘯𝘴𝘢𝘣𝘪𝘭𝘦 𝘤𝘪𝘷𝘪𝘭𝘦, 𝘦𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘪 𝘭𝘪𝘮𝘪𝘵𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘴𝘰𝘮𝘮𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘦 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘪 𝘦’ 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘢 𝘴𝘵𝘪𝘱𝘶𝘭𝘢𝘵𝘢 𝘭’𝘢𝘴𝘴𝘪𝘤𝘶𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦.”

In questa ipotesi, la 𝗹𝗲𝗴𝗴𝗲 𝗶𝗺𝗽𝗼𝗻𝗲 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝘂𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗰𝗶 𝗰𝗶𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗹’𝗮𝘂𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗱𝗮𝗻𝗻𝗼 che quindi in base a tale disposizione costituisce un litisconsorzio necessario.

33
Q

Il litisconsorzio
Litisconsorzio necessario
Litisconsorzio necessario per ragioni di mera opportunità, l’esigenza della norma

A

L’esigenza che questa norma cerca di attuare, è quella di evitare che l’impresa assicuratrice venga coinvolta in
un processo che riguarda un evento rispetto a cui l’impresa ne è estranea.