Atti processuali Flashcards

1
Q

Atti processuali

A

Si può fare riferimento agli atti processuali 𝗶𝗻 𝘀𝗲𝗻𝘀𝗼 𝗮𝗺𝗽𝗶𝗼 come a quegli atti che producano effetti per il processo.

𝗜𝗻 𝘂𝗻 𝘀𝗲𝗻𝘀𝗼 𝗽𝗶ù 𝗿𝗶𝘀𝘁𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼, gli atti processuali sono quelli che, non solo producono effetti per il processo, ma sono compiuti nel processo.

Un esempio è l’accordo di deroga alla competenza disciplinato 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟮𝟴 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲 il quale asserisce che: ‘‘𝘓𝘢 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘦𝘵𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰 𝘱𝘶ò 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘦𝘳𝘰𝘨𝘢𝘵𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘢𝘤𝘤𝘰𝘳𝘥𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪, 𝘴𝘢𝘭𝘷𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘦 𝘤𝘢𝘶𝘴𝘦 𝘱𝘳𝘦𝘷𝘪𝘴𝘵𝘦 𝘯𝘦𝘪 𝘯𝘯. 1, 2, 3 𝘦 5 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘢𝘳𝘵𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰 70, 𝘱𝘦𝘳 𝘪 𝘤𝘢𝘴𝘪 𝘥𝘪 𝘦𝘴𝘦𝘤𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘧𝘰𝘳𝘻𝘢𝘵𝘢, 𝘥𝘪
𝘰𝘱𝘱𝘰𝘴𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘢, 𝘥𝘪 𝘱𝘳𝘰𝘤𝘦𝘥𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘤𝘢𝘶𝘵𝘦𝘭𝘢𝘳𝘪 𝘦 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘦𝘴𝘴𝘰𝘳𝘪, 𝘥𝘪 𝘱𝘳𝘰𝘤𝘦𝘥𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘪𝘯 𝘤𝘢𝘮𝘦𝘳𝘢 𝘥𝘪
𝘤𝘰𝘯𝘴𝘪𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘰𝘨𝘯𝘪 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘰 𝘤𝘢𝘴𝘰 𝘪𝘯 𝘤𝘶𝘪 𝘭’𝘪𝘯𝘥𝘦𝘳𝘰𝘨𝘢𝘣𝘪𝘭𝘪𝘵à 𝘴𝘪𝘢 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘴𝘵𝘢 𝘦𝘴𝘱𝘳𝘦𝘴𝘴𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦.”

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2
Q

Atti processuali

L’art 28 del C.P.c.

A

Tale norma ci dice essenzialmente che 𝗹’𝘂𝗻𝗶𝗰𝗼 𝗰𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗲𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 che può essere 𝗱𝗲𝗿𝗼𝗴𝗮𝘁𝗼 è appunto il 𝗰𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗲𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲.

Questo non avviene per tutti i casi, ovvero soltanto nelle ipotesi in cui non ricorra un criterio di competenza funzionale. Questa norma non esaurisce il novero delle ipotesi rispetto alle quali non si può derogare i criteri di
competenza, in quanto vi sono altre disposizioni che vietano un simile accordo.

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3
Q

Atti processuali

Ipotesi di un atto che sicuramente produce effetti per il processo

A

Tornando agli atti processuali, dobbiamo dire che questa è un ipotesi di un 𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶𝗰𝘂𝗿𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗱𝘂𝗰𝗲 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼, in quanto l’accordo di deroga nei casi in cui è consentito derogare le regole di competenza territoriale fa si che un giudice, che in virtù dei criteri posti dal codice, non sarebbe competente, diviene tale.

Tale accordo deve necessariamente essere 𝘀𝘁𝗶𝗽𝘂𝗹𝗮𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗼 e inoltre deve riferirsi ad un 𝗮𝗳𝗳𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗲𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗮𝘁𝗼.

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4
Q

Atti processuali

Atto processuale in senso ampio

A

Infine abbiamo precisato che se l’accordo non contiene il riferimento alla competenza esclusiva, quel foro li va ad aggiungersi agli altri fori eventualmente competenti.

Questo è un esempio di 𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗶𝗻 𝘀𝗲𝗻𝘀𝗼 𝗮𝗺𝗽𝗶𝗼, in quanto produce effetti per il processo, ma non è un atto compiuto nel processo, ma al di fuori di tale.

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5
Q

Atti processuali in senso stretto

A

Le caratteristiche sono 2:

  • Gli atti processuali 𝘀𝗶 𝗶𝗻𝘀𝗲𝗿𝗶𝘀𝗰𝗼𝗻𝗼 𝗶𝗻 𝘂𝗻𝗮 𝘀𝗲𝗾𝘂𝗲𝗻𝘇𝗮, nell’ambito di un procedimento.
  • Sono 𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗴𝗶𝘂𝗿𝗶𝗱𝗶𝗰𝗶 e non manifestazione di volontĂ .
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6
Q

Atti processuali in senso stretto

• Gli atti processuali 𝘀𝗶 𝗶𝗻𝘀𝗲𝗿𝗶𝘀𝗰𝗼𝗻𝗼 𝗶𝗻 𝘂𝗻𝗮 𝘀𝗲𝗾𝘂𝗲𝗻𝘇𝗮, nell’ambito di un procedimento.

A

Gli atti processuali 𝘀𝗶 𝗶𝗻𝘀𝗲𝗿𝗶𝘀𝗰𝗼𝗻𝗼 𝗶𝗻 𝘂𝗻𝗮 𝘀𝗲𝗾𝘂𝗲𝗻𝘇𝗮, nell’ambito di un procedimento.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: All’interno del processo di cognizione abbiamo gli atti introduttivi, avremo uno sviluppo del processo che comprenderà anche una fase di istruttoria e una fase decisoria conclusiva del processo che si caratterizza per la pronuncia di un provvedimento da parte del giudice.

L’unico atto che ha una 𝗮𝘂𝘁𝗼𝗻𝗼𝗺𝗶𝗮 𝗳𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝘃𝗲𝗿𝗮 𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗮 𝗲 𝗽𝗶𝗲𝗻𝗮, in quanto presuppone lo svolgimento di una serie di atti processuali per poi giungere all’esito del processo, è 𝗹’𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗹𝘂𝘀𝗶𝘃𝗼 del processo, ovvero il 𝗽𝗿𝗼𝘃𝘃𝗲𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗲.

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7
Q

Atti processuali in senso stretto

• Sono 𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗴𝗶𝘂𝗿𝗶𝗱𝗶𝗰𝗶 e non manifestazione di volontà.

A

• Sono 𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗴𝗶𝘂𝗿𝗶𝗱𝗶𝗰𝗶 e non manifestazione di volontà.

E’ esclusa, rispetto agli atti processuali, qualsiasi indagine sulla volontà della parte che lo compie. Nel momento in cui io compio un atto processuale in senso stretto, l’indagine sui vizi della volontà, è esclusa.

E’ esclusa qualsiasi indagine circa la volontà del soggetto che porta a compimento l’atto, salvo ad esempio la transazione, in quanto si tratta di un atto di disposizione con effetti processuali o sostanziali.
Per questo tipo di atti è ritenuta ammissibile l’indagine circa l’esistenza di eventuali vizi della
volontĂ .

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8
Q

Atti processuali

La forma degli atti processuali

A

Per quanto concerne la 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝘂𝗮𝗹𝗶, regola generale è posta dall’articolo 𝟭𝟮𝟭 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲 il quale sancisce che:”𝘎𝘭𝘪 𝘢𝘵𝘵𝘪 𝘥𝘦𝘭 𝘱𝘳𝘰𝘤𝘦𝘴𝘴𝘰, 𝘱𝘦𝘳 𝘪 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘪 𝘭𝘢 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘳𝘪𝘤𝘩𝘪𝘦𝘥𝘦 𝘧𝘰𝘳𝘮𝘦 𝘥𝘦𝘵𝘦𝘳𝘮𝘪𝘯𝘢𝘵𝘦, 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘪𝘶𝘵𝘪 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢 𝘱𝘪ù 𝘪𝘥𝘰𝘯𝘦𝘢 𝘢𝘭 𝘳𝘢𝘨𝘨𝘪𝘶𝘯𝘨𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘴𝘤𝘰𝘱𝘰.”

Si parla in questo senso, di 𝗽𝗿𝗶𝗻𝗰𝗶𝗽𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗿𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗶𝘁à 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗼 𝘀𝗰𝗼𝗽𝗼.

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9
Q

Atti processuali

Serie di elementi che si contraddistinguono dall’atto di citazione

A

E’ una norma che non ha grande applicazione, in quanto il legislatore disciplina in modo puntuale, la forma degli atti del processo. Possiamo fare
riferimento alle norme che abbiamo visto, tra cui la citazione disciplinata 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟲𝟯.

L’atto di citazione viene regolamentato nella sua forma e contenuto da tale articolo, il quale fissa una 𝘀𝗲𝗿𝗶𝗲 𝗱𝗶 𝗲𝗹𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 che devono contraddistinguere l’atto di citazione.

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10
Q

Atti processuali

Provvedimenti del giudice

A

Accanto agli atti di parte, abbiamo poi i 𝗽𝗿𝗼𝘃𝘃𝗲𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗲 che sono di 3 tipi:

  • 𝗦𝗲𝗻𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮
  • 𝗢𝗿𝗱𝗶𝗻𝗮𝗻𝘇𝗮
  • 𝗗𝗲𝗰𝗿𝗲𝘁𝗼
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11
Q

Atti processuali
Provvedimenti del giudice
• 𝗦𝗲𝗻𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮

A

• 𝗦𝗲𝗻𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮: è l’atto per eccellenza 𝗱𝗲𝗰𝗶𝘀𝗼𝗿𝗶𝗼. La sentenza è un atto che 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝘂ò 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗿𝗲𝘃𝗼𝗰𝗮𝘁𝗼 dal giudice che lo ha emesso, ma 𝗽𝘂ò 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗺𝗽𝘂𝗴𝗻𝗮𝘁𝗼.

𝗟’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟭𝟭 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗖𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 prevede infatti che il legislatore non possa escludere del tutto l’impugnazione delle sentenze in quanto nei confronti di tutte le sentenze è sempre ammesso il ricorso un
Cassazione per violazione di legge. Altra caratteristica è la possibilità di 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝗹𝗲 (sia per le sentenze di rito che merito).

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12
Q

Atti processuali
Provvedimenti del giudice
• 𝗦𝗲𝗻𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮
Il contenuto della sentenza

A

Il contenuto della sentenza è contenuto all’interno
𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟯𝟮 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲 il quale asserisce che:” 𝘓𝘢 𝘴𝘦𝘯𝘵𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘳𝘦𝘤𝘢 𝘭’𝘪𝘯𝘵𝘦𝘴𝘵𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 «𝘙𝘦𝘱𝘶𝘣𝘣𝘭𝘪𝘤𝘢 𝘪𝘵𝘢𝘭𝘪𝘢𝘯𝘢», 𝘦𝘥 è 𝘱𝘳𝘰𝘯𝘶𝘯𝘤𝘪𝘢𝘵𝘢 «𝘐𝘯 𝘯𝘰𝘮𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘱𝘰𝘱𝘰𝘭𝘰 𝘪𝘵𝘢𝘭𝘪𝘢𝘯𝘰». 𝘌𝘴𝘴𝘢 𝘥𝘦𝘷𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘦𝘯𝘦𝘳𝘦: 1) 𝘭’𝘪𝘯𝘥𝘪𝘤𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘭’𝘩𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘯𝘶𝘯𝘤𝘪𝘢𝘵𝘢, 2) 𝘭’𝘪𝘯𝘥𝘪𝘤𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪 𝘦 𝘥𝘦𝘪 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘥𝘪𝘧𝘦𝘯𝘴𝘰𝘳𝘪, 3) 𝘭𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘤𝘭𝘶𝘴𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘥𝘦𝘭 𝘱𝘶𝘣𝘣𝘭𝘪𝘤𝘰 𝘮𝘪𝘯𝘪𝘴𝘵𝘦𝘳𝘰 𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪, 4) 𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘤𝘪𝘴𝘢 𝘦𝘴𝘱𝘰𝘴𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘳𝘢𝘨𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘥𝘪 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘦 𝘥𝘪 𝘥𝘪𝘳𝘪𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘦𝘤𝘪𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦;5)𝘪𝘭 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘴𝘪𝘵𝘪𝘷𝘰,(𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮, 𝗲𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮 𝗶𝗹 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗹’𝗼𝗿𝗱𝗶𝗻𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲) 𝘭𝘢
𝘥𝘢𝘵𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘪𝘣𝘦𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘦 𝘭𝘢 𝘴𝘰𝘵𝘵𝘰𝘴𝘤𝘳𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘦.”

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13
Q

Atti processuali
Provvedimenti del giudice
• 𝗢𝗿𝗱𝗶𝗻𝗮𝗻𝘇𝗮

A

• 𝗢𝗿𝗱𝗶𝗻𝗮𝗻𝘇𝗮: le ordinanze al pari delle sentenze, vengono 𝗲𝗺𝗲𝘀𝘀𝗲 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗶𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝗱𝗱𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 con le parti. A differenza della sentenza, l’ordinanza non ha una funzione decisoria, ma condivide con la sentenza la caratteristica di 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝗶𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗽𝗿𝗼𝘃𝘃𝗲𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 caratterizzato dal fatto di essere emesso a 𝘀𝗲𝗴𝘂𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗻𝘀𝘁𝗮𝘂𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝗱𝗱𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝘁𝗿𝗮 𝗹𝗲 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶.

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14
Q

Atti processuali
Provvedimenti del giudice
• 𝗢𝗿𝗱𝗶𝗻𝗮𝗻𝘇𝗮
La disciplina del regime

A

Il regime previsto per l’ordinanza è previsto 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟳𝟳 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲 il quale asserisce che:
”𝘓𝘦 𝘰𝘳𝘥𝘪𝘯𝘢𝘯𝘻𝘦, 𝘤𝘰𝘮𝘶𝘯𝘲𝘶𝘦 𝘮𝘰𝘵𝘪𝘷𝘢𝘵𝘦, 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘮𝘢𝘪 𝘱𝘳𝘦𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘥𝘦𝘤𝘪𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘢𝘶𝘴𝘢. 𝘚𝘢𝘭𝘷𝘰 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘴𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘭 𝘴𝘦𝘨𝘶𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘮𝘢, 𝘭𝘦 𝘰𝘳𝘥𝘪𝘯𝘢𝘯𝘻𝘦 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘮𝘰𝘥𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘵𝘦 𝘰 𝘳𝘦𝘷𝘰𝘤𝘢𝘵𝘦 𝘥𝘢𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘦 𝘩𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘯𝘶𝘯𝘤𝘪𝘢𝘵𝘦.”

Le ordinanze 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗺𝗼𝗱𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘁𝗲 𝗱𝗮𝗹 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗲 𝗵𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮𝘁𝗲, senza che ci sia impugnazione.
La loro caratteristica è appunto quella della 𝗺𝗼𝗱𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁à 𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗲𝘃𝗼𝗰𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁à.

Per quanto concerne la motivazione, ex 𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟯𝟰 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲 asserisce che: ”𝘓’𝘰𝘳𝘥𝘪𝘯𝘢𝘯𝘻𝘢 è 𝘴𝘶𝘤𝘤𝘪𝘯𝘵𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘮𝘰𝘵𝘪𝘷𝘢𝘵𝘢.”

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15
Q

Atti processuali
Provvedimenti del giudice
• 𝗗𝗲𝗰𝗿𝗲𝘁𝗼

A

• 𝗗𝗲𝗰𝗿𝗲𝘁𝗼: il decreto si caratterizza per il fatto di avere una 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝘁𝗮 𝗺𝗲𝗿𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗮𝗺𝗺𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 del processo e normalmente è 𝗮𝘀𝘀𝘂𝗻𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗱𝗶 𝗳𝘂𝗼𝗿𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝗱𝗱𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝘁𝗿𝗮 𝗹𝗲 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶.

Il decreto non deve essere motivato.

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16
Q

Atti processuali
Provvedimenti del giudice
I principi

A

Per quanto riguarda i principi che concernono i provvedimenti del giudice, il più importante è il 𝗽𝗿𝗶𝗻𝗰𝗶𝗽𝗶 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗮𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗮 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮. Ciò vuol dire che se noi dobbiamo decidere come impugnare un provvedimento, dobbiamo fare riferimento alla sostanza, al suo contenuto, alla natura del
provvedimento stesso.

17
Q

Atti processuali
Provvedimenti del giudice
I principi
Reso in una forma sbagliata

A

Normalmente il provvedimento viene emesso con la forma corretta prevista dal legislatore, ma ci 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗰𝗮𝘀𝗶 in cui il provvedimento è 𝗿𝗲𝘀𝗼 𝗶𝗻 𝘂𝗻𝗮 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮 𝘀𝗯𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮𝘁𝗮.

In questi casi quel provvedimento si considera 𝘀𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗶𝗺𝗽𝘂𝗴𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗹𝗲𝗴𝗴𝗲 previste per i provvedimenti decisori. La ratio di questo
principio, è quella per cui non si vuole che l’errore del giudice vada a pregiudicare le parti, privandole del potere di impugnazione.

18
Q

Principi generali in tema di nullitĂ  degli atti processuali

A

𝗟’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟱𝟲 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲 prevede che: “𝘕𝘰𝘯 𝘱𝘶ò 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘯𝘶𝘯𝘤𝘪𝘢𝘵𝘢 𝘭𝘢 𝘯𝘶𝘭𝘭𝘪𝘵à 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘯𝘰𝘴𝘴𝘦𝘳𝘷𝘢𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘧𝘰𝘳𝘮𝘦 𝘥𝘪 𝘢𝘭𝘤𝘶𝘯 𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘱𝘳𝘰𝘤𝘦𝘴𝘴𝘰, 𝘴𝘦 𝘭𝘢 𝘯𝘶𝘭𝘭𝘪𝘵à 𝘯𝘰𝘯 è 𝘤𝘰𝘮𝘮𝘪𝘯𝘢𝘵𝘢 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦.”

Il legislatore sembra dirci che è lui a stabilire le ipotesi per cui l’atto è nullo. Questa disposizione viene corretta dal 𝟮 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗮 il quale ci dice che: ”𝘗𝘶ò 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘢𝘷𝘪𝘢 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘯𝘶𝘯𝘤𝘪𝘢𝘵𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘭’𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘮𝘢𝘯𝘤𝘢 𝘥𝘦𝘪 𝘳𝘦𝘲𝘶𝘪𝘴𝘪𝘵𝘪 𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢𝘭𝘪 𝘪𝘯𝘥𝘪𝘴𝘱𝘦𝘯𝘴𝘢𝘣𝘪𝘭𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘭 𝘳𝘢𝘨𝘨𝘪𝘶𝘯𝘨𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘴𝘤𝘰𝘱𝘰.”

Tale norma è un’applicazione del 𝗽𝗿𝗶𝗻𝗰𝗶𝗽𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝘁𝗿𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗶𝘁à codificato 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟮𝟭 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲.

𝗜𝗹 𝟯 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗮 ci dice che:”𝘓𝘢 𝘯𝘶𝘭𝘭𝘪𝘵à 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘶ò 𝘮𝘢𝘪 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘯𝘶𝘯𝘤𝘪𝘢𝘵𝘢, 𝘴𝘦 𝘭’𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘩𝘢 𝘳𝘢𝘨𝘨𝘪𝘶𝘯𝘵𝘰 𝘭𝘰 𝘴𝘤𝘰𝘱𝘰 𝘢 𝘤𝘶𝘪 è 𝘥𝘦𝘴𝘵𝘪𝘯𝘢𝘵𝘰.”
Il 3 comma di tale articolo ci fa pensare ad un atto privo dei requisiti e che tuttavia riesce a raggiungere il suo scopo.

19
Q

Principi generali in tema di nullitĂ  degli atti processuali

L’esempio

A

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: 𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟲𝟰 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲 asserisce che:”𝘓𝘢 𝘤𝘪𝘵𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 è 𝘯𝘶𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘦 è 𝘰𝘮𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘰 𝘳𝘪𝘴𝘶𝘭𝘵𝘢 𝘢𝘴𝘴𝘰𝘭𝘶𝘵𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘪𝘯𝘤𝘦𝘳𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘤𝘶𝘯𝘰 𝘥𝘦𝘪 𝘳𝘦𝘲𝘶𝘪𝘴𝘪𝘵𝘪 𝘴𝘵𝘢𝘣𝘪𝘭𝘪𝘵𝘪 𝘯𝘦𝘪 𝘯𝘶𝘮𝘦𝘳𝘪 1) 𝘦 2) 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘢𝘳𝘵𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰 163, 𝘴𝘦 𝘮𝘢𝘯𝘤𝘢 𝘭’𝘪𝘯𝘥𝘪𝘤𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘢𝘵𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘶𝘥𝘪𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘢𝘳𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦, 𝘴𝘦 è 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘴𝘴𝘦𝘨𝘯𝘢𝘵𝘰 𝘶𝘯 𝘵𝘦𝘳𝘮𝘪𝘯𝘦 𝘢 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘢𝘳𝘪𝘳𝘦 𝘪𝘯𝘧𝘦𝘳𝘪𝘰𝘳𝘦 𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘴𝘵𝘢𝘣𝘪𝘭𝘪𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦 𝘰𝘷𝘷𝘦𝘳𝘰 𝘴𝘦 𝘮𝘢𝘯𝘤𝘢 𝘭’𝘢𝘷𝘷𝘦𝘳𝘵𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘱𝘳𝘦𝘷𝘪𝘴𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘭 𝘯𝘶𝘮𝘦𝘳𝘰 7) 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘢𝘳𝘵𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰 163.”

Abbiamo già detto che l’articolo 163 disciplina il
contenuto e la forma dell’atto di citazione e prevede che l’atto di citazione abbia determinate caratteristiche. E’ necessario sapere che quando io redigo un atto di citazione, devono indicare la data che sarà quella della prima udienza e inoltre un avvertimento per cui devo dire al convenuto che se non si costituisce entro 20 gironi dalla data prevista ci saranno una serie di
conseguenze sfavorevoli per lui.

𝗜𝗹 𝟮 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗮 dice che: “𝘚𝘦 𝘪𝘭 𝘤𝘰𝘯𝘷𝘦𝘯𝘶𝘵𝘰 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘪 𝘤𝘰𝘴𝘵𝘪𝘵𝘶𝘪𝘴𝘤𝘦 𝘪𝘯 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘻𝘪𝘰, 𝘪𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘦, 𝘳𝘪𝘭𝘦𝘷𝘢𝘵𝘢 𝘭𝘢 𝘯𝘶𝘭𝘭𝘪𝘵à [157 𝘤.𝘱.𝘤.] 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘪𝘵𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘢𝘪 𝘴𝘦𝘯𝘴𝘪 𝘥𝘦𝘭 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘮𝘢, 𝘯𝘦
𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘯𝘦 𝘥’𝘶𝘧𝘧𝘪𝘤𝘪𝘰 𝘭𝘢 𝘳𝘪𝘯𝘯𝘰𝘷𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘦𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘶𝘯 𝘵𝘦𝘳𝘮𝘪𝘯𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘦𝘯𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰.”

20
Q

Principi generali in tema di nullitĂ  degli atti processuali

Approfondimento del principio art 156

A

Per capire il principio enunciato 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟱𝟲 ci interessa soprattutto il terzo comma che asserisce che
‘𝘓𝘢 𝘤𝘰𝘴𝘵𝘪𝘵𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘤𝘰𝘯𝘷𝘦𝘯𝘶𝘵𝘰 𝘴𝘢𝘯𝘢 𝘪 𝘷𝘪𝘻𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘪𝘵𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘦 𝘧𝘢 𝘴𝘢𝘭𝘷𝘪 𝘨𝘭𝘪 𝘦𝘧𝘧𝘦𝘵𝘵𝘪 𝘴𝘰𝘴𝘵𝘢𝘯𝘻𝘪𝘢𝘭𝘪 𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘤𝘦𝘴𝘴𝘶𝘢𝘭𝘪 𝘥𝘪 𝘤𝘶𝘪 𝘢𝘭 𝘴𝘦𝘤𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘮𝘢’.

Quando abbiamo parlato della domanda abbiamo detto che produce una serie di effetti sostanziali e processuali. Tra gli effetti sostanziali il piÚ importante è quello che attiene alla sospensione della prescrizione del diritto fatto valere.

21
Q

Principi generali in tema di nullitĂ  degli atti processuali

La costituzione del convenuto

A

𝗟’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟲𝟰 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲 ci dice che anche se la citazione è nulla, in quanto manca uno dei requisiti indicati dal 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟲𝟰, la nullità viene sanata per effetto della 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘃𝗲𝗻𝘂𝘁𝗼.

Questa norma ci dice che l’atto è sanato se il destinatario, ovvero il convenuto, pone in essere un atto, come la costituzione, che presuppone la 𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗻𝗼𝗻𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗹’𝗶𝗻𝘃𝗮𝗹𝗶𝗱𝗶𝘁à.

22
Q

Principi generali in tema di nullitĂ  degli atti processuali
La costituzione del convenuto
L’esempio

A

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: il primo requisito previsto dall’articolo 163 è l’indicazione del tribunale. Proviamo a pensare ad un atto di citazione privo dell’indicazione del tribunale ma nonostante questo il nostro convenuto si costituisce in giudizio. La costituzione del convenuto, che avviene a seguito della notificazione di un atto di citazione nullo, sana il vizio dell’atto in quanto il destinatario pone
in essere una condotta che presuppone la conoscenza dell’atto invalido.

23
Q

Principi generali in tema di nullitĂ  degli atti processuali

Regime dell’eccezione di nullità

A

Dobbiamo completare la disciplina sulla nullità degli atti processuali facendo riferimento al 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗺𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗲𝗰𝗰𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗻𝘂𝗹𝗹𝗶𝘁à disciplinata 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟱𝟳 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲.

Tale articolo stabilisce che ‘𝘕𝘰𝘯 𝘱𝘶ò 𝘱𝘳𝘰𝘯𝘶𝘯𝘤𝘪𝘢𝘳𝘴𝘪 𝘭𝘢 𝘯𝘶𝘭𝘭𝘪𝘵à 𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘪𝘴𝘵𝘢𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦, 𝘴𝘦 𝘭𝘢 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦 𝘯𝘰𝘯
𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘯𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘯𝘶𝘯𝘤𝘪𝘢𝘵𝘢 𝘥’𝘶𝘧𝘧𝘪𝘤𝘪𝘰’

Quindi si fa riferimento alla distinzione tra nullità 𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝘂𝘁𝗲 e nullità 𝗿𝗲𝗹𝗮𝘁𝗶𝘃𝗲.

24
Q

Principi generali in tema di nullitĂ  degli atti processuali

La disciplina generale della nullitĂ 

A

La disciplina generale in materia di nullità processuali esclude il 𝗿𝗶𝗹𝗶𝗲𝘃𝗼 𝗱’𝘂𝗳𝗳𝗶𝗰𝗶𝗼 salvo per i casi di nullità assolute ovvero quelle nullità che possono essere rilevate d’ufficio dal giudice.

25
Q

Principi generali in tema di nullitĂ  degli atti processuali

La validitĂ  della nullitĂ  in prima istanza o difesa

A

𝗟’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟱𝟳 prevede inoltre che ‘𝘚𝘰𝘭𝘵𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘭𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘯𝘦𝘭 𝘤𝘶𝘪 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘦𝘴𝘴𝘦 è 𝘴𝘵𝘢𝘣𝘪𝘭𝘪𝘵𝘰 𝘶𝘯 𝘳𝘦𝘲𝘶𝘪𝘴𝘪𝘵𝘰 𝘱𝘶ò 𝘰𝘱𝘱𝘰𝘳𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘯𝘶𝘭𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘮𝘢𝘯𝘤𝘢𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘳𝘦𝘲𝘶𝘪𝘴𝘪𝘵𝘰 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘰, 𝘮𝘢 𝘥𝘦𝘷𝘦 𝘧𝘢𝘳𝘭𝘰 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢 𝘪𝘴𝘵𝘢𝘯𝘻𝘢 𝘰 𝘥𝘪𝘧𝘦𝘴𝘢 𝘴𝘶𝘤𝘤𝘦𝘴𝘴𝘪𝘷𝘢 𝘢𝘭𝘭’𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘯𝘰𝘵𝘪𝘻𝘪𝘢 𝘥𝘪 𝘦𝘴𝘴𝘰.’

Questo significa che solo la parte nel cui interesse è fissato il requisito può fare valere la nullità dell’atto nullo e non la parte che ha dato causa alla nullità. Inoltre la parte interessata a fare valere la nullità lo
deve fare nella 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗶𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗼 𝗱𝗶𝗳𝗲𝘀𝗮 successiva all’atto o alla notizia dello stesso. Quindi se do
causa alla nullitĂ  o rinuncio tacitamente senza fare valere la nullitĂ  nel termine posto da tale articolo questa nullitĂ  viene automaticamente sanata.

26
Q

Principi generali in tema di nullitĂ  degli atti processuali

La disciplina della citazione

A

Nell’ambito 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟲𝟰, e quindi per quanto riguarda la disciplina della citazione, ci sono delle ipotesi in cui la nullità può essere rilevata anche d’ufficio.

𝗡𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟲𝟰 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗲 𝗾𝘂𝗶𝗻𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗮 si tratta delle 𝗻𝘂𝗹𝗹𝗶𝘁à 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗶𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗿𝗶𝗹𝗲𝘃𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶 𝗱’𝘂𝗳𝗳𝗶𝗰𝗶𝗼 rispetto alla quale è prevista la possibilità di una sanatoria. Noi abbiamo visto l’ipotesi di vizi relativi alla citazione in giudizio ma ci posso anche vizi in relazione all’oggetto della tutela giurisdizionale e quindi alla situazione sostanziale dedotta in giudizio

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: 𝘴𝘦 𝘯𝘦𝘭𝘭’𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘤𝘪𝘵𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘦𝘴𝘱𝘰𝘯𝘨𝘰 𝘪 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘪 𝘦 𝘨𝘭𝘪 𝘦𝘭𝘦𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘥𝘪 𝘥𝘪𝘳𝘪𝘵𝘵𝘰 𝘤𝘰𝘴𝘵𝘪𝘵𝘶𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘭𝘢 𝘮𝘪𝘢 𝘥𝘰𝘮𝘢𝘯𝘥𝘢 𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘳𝘦𝘤𝘪𝘴𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘤𝘩𝘪𝘦𝘥𝘰, 𝘪𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘤𝘢𝘴𝘰 𝘪𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘦 𝘱𝘶ò 𝘳𝘪𝘭𝘦𝘷𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘯𝘶𝘭𝘭𝘪𝘵à 𝘥’𝘶𝘧𝘧𝘪𝘤𝘪𝘰. 𝘐𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘦 𝘥𝘪 𝘧𝘳𝘰𝘯𝘵𝘦 𝘢𝘥 𝘶𝘯 𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘤𝘪𝘵𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘥𝘦𝘧𝘪𝘯𝘪𝘴𝘤𝘦 𝘭’𝘰𝘨𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘰𝘮𝘢𝘯𝘥𝘢 𝘱𝘶ò 𝘳𝘪𝘭𝘦𝘷𝘢𝘳𝘦 𝘥’𝘶𝘧𝘧𝘪𝘤𝘪𝘰 𝘭𝘢 𝘯𝘶𝘭𝘭𝘪𝘵à.

27
Q

Principi generali in tema di nullitĂ  degli atti processuali

La regola della propagazione della nullitĂ  agli atti dipendenti

A

Sempre con riferimento al regime di nullità dobbiamo anche ricordare la regola contenuta 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟱𝟵 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲 che prevede la 𝗿𝗲𝗴𝗼𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗮𝗴𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗻𝘂𝗹𝗹𝗶𝘁à 𝗮𝗴𝗹𝗶 𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗶𝗽𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶.

Questo articolo asserisce che ‘𝘓𝘢 𝘯𝘶𝘭𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘯𝘰𝘯 𝘪𝘮𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘦𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘵𝘵𝘪 𝘱𝘳𝘦𝘤𝘦𝘥𝘦𝘯𝘵𝘪, 𝘯é 𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘪 𝘴𝘶𝘤𝘤𝘦𝘴𝘴𝘪𝘷𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘦 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘪𝘯𝘥𝘪𝘱𝘦𝘯𝘥𝘦𝘯𝘵𝘪’.

28
Q

Principi generali in tema di nullitĂ  degli atti processuali

La regola della propagazione della nullitĂ  agli atti dipendenti, Il principio

A

Questo principio mira a quella che è la 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗿𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝘂𝗮𝗹𝗶

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: immaginiamo una testimonianza nulla che comporta la nullità della sentenza nel momento in cui tale sentenza si fondi su prove diverse rispetto a quella testimonianza nulla.

Esprimono sempre il principio di conservazione degli atti anche il secondo e il terzo comma 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟱𝟵 secondo cui ‘𝘓𝘢 𝘯𝘶𝘭𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘰𝘭𝘱𝘪𝘴𝘤𝘦 𝘭𝘦 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘦 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘪𝘯𝘥𝘪𝘱𝘦𝘯𝘥𝘦𝘯𝘵𝘪. 𝘚𝘦 𝘪𝘭 𝘷𝘪𝘻𝘪𝘰 𝘪𝘮𝘱𝘦𝘥𝘪𝘴𝘤𝘦 𝘶𝘯 𝘥𝘦𝘵𝘦𝘳𝘮𝘪𝘯𝘢𝘵𝘰 𝘦𝘧𝘧𝘦𝘵𝘵𝘰, 𝘭’𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘱𝘶ò 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘢𝘷𝘪𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘥𝘶𝘳𝘳𝘦 𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘪 𝘦𝘧𝘧𝘦𝘵𝘵𝘪 𝘢𝘪 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘪 è 𝘪𝘥𝘰𝘯𝘦𝘰’.

29
Q

Principi generali in tema di nullitĂ  degli atti processuali
La regola della propagazione della nullitĂ  agli atti dipendenti, Il principio

Superamento della nullitĂ  processuale

A

Dobbiamo anche, sempre nell’ambito di questa politica legislativa che tende a fare salvi gli atti
processuali con questo regime di conservazione, fare riferimento 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟲𝟮 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗮 secondo cui
‘𝘐𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘯𝘶𝘯𝘤𝘪𝘢 𝘭𝘢 𝘯𝘶𝘭𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘷𝘦 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘳𝘳𝘦, 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘴𝘪𝘢 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦, 𝘭𝘢 𝘳𝘪𝘯𝘯𝘰𝘷𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘵𝘵𝘪 𝘢𝘪 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘪 𝘭𝘢 𝘯𝘶𝘭𝘭𝘪𝘵à 𝘴𝘪 𝘦𝘴𝘵𝘦𝘯𝘥𝘦’.

Con questo comma si prevede che quando è
possibile si dispone la rinnovazione e quindi si cerca di 𝘀𝘂𝗽𝗲𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗻𝘂𝗹𝗹𝗶𝘁à dell’atto processuale.

30
Q

Principi generali in tema di nullitĂ  degli atti processuali

Distinzione tra nullitĂ  extra formale e formale

A

Un’altra distinzione che dobbiamo tenere presente è la distinzione tra 𝗻𝘂𝗹𝗹𝗶𝘁à 𝗲𝘅𝘁𝗿𝗮 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝗹𝗶 𝗲 𝗻𝘂𝗹𝗹𝗶𝘁à 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝗹𝗶 degli atti.

Normalmente la nullitĂ  di carattere formale non comporta la definizione in rito nel processo cosa che invece capita per quanto riguarda i vizi extra formali.
I vizi extra formali non sono altro che i vizi legati alla mancanza dei presupposti processuali.

Tornando alle nullità formali il succo del discorso è che si tenta sempre di rimediare al vizio dell’atto con un 𝗽𝗿𝗼𝘃𝘃𝗲𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝗻𝗻𝗼𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲. Nel momento in cui l’atto non possa essere rinnovato si potrà comunque arrivare ad una pronuncia di merito salvo il caso in cui ci sia un’atto di citazione nullo.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: se l’atto di citazione dell’attore è nullo in quanto non viene determinata la cosa oggetto
della domanda e non viene rispettato l’ordine del giudice di rinnovazione chiaramente la nullità
dell’atto di citazione non potrà che condizionare la validità di tutto il mio processo.

31
Q

Principi generali in tema di nullitĂ  degli atti processuali

L’invalidità della sentenza e il principio fondamentale di conversione

A

L’ultimo profilo che vediamo in materia di nullità degli atti processuali riguarda 𝗹’𝗶𝗻𝘃𝗮𝗹𝗶𝗱𝗶𝘁à 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 e il 𝗽𝗿𝗶𝗻𝗰𝗶𝗽𝗶𝗼 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘃𝗲𝗿𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗱𝗶 𝗻𝘂𝗹𝗹𝗶𝘁à 𝗶𝗻 𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗱𝗶 𝗶𝗺𝗽𝘂𝗴𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲.

𝗟’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟲𝟭 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲 ci dice che ‘𝘓𝘢 𝘯𝘶𝘭𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘴𝘦𝘯𝘵𝘦𝘯𝘻𝘦 𝘴𝘰𝘨𝘨𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘢𝘥 𝘢𝘱𝘱𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘰 𝘢 𝘳𝘪𝘤𝘰𝘳𝘴𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘢𝘴𝘴𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘱𝘶ò 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘢 𝘷𝘢𝘭𝘦𝘳𝘦 𝘴𝘰𝘭𝘵𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘯𝘦𝘪 𝘭𝘪𝘮𝘪𝘵𝘪 𝘦 𝘴𝘦𝘤𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘭𝘦 𝘳𝘦𝘨𝘰𝘭𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘳𝘪𝘦 𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘪 𝘮𝘦𝘻𝘻𝘪 𝘥’𝘪𝘮𝘱𝘶𝘨𝘯𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦.
𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘴𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘪 𝘢𝘱𝘱𝘭𝘪𝘤𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘭𝘢 𝘴𝘦𝘯𝘵𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘮𝘢𝘯𝘤𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘰𝘵𝘵𝘰𝘴𝘤𝘳𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘦’

32
Q

Principi generali in tema di nullitĂ  degli atti processuali

L’invalidità della sentenza e il principio fondamentale di conversione

Il principio generale

A

Quindi il primo comma di questo articolo fissa un 𝗽𝗿𝗶𝗻𝗰𝗶𝗽𝗶𝗼 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝗹𝗲 che è il principio secondo
cui c’è l’onere di impugnare una sentenza nulla. Con il passaggio in giudicato ogni nullità viene sanata e quindi se ho una nullità della sentenza per fare valere tale nullità devo necessariamente impugnare la sentenza. In caso contrario la sentenza passa in giudicato e la nullità si sana.

In alcuni casi specifici questa regola è temperata dal fatto che, nel momento in cui la sentenza presenti un vizio cosi grave da avere impedito alla parte di avere conoscenza del processo, il termine per impugnare la sentenza decorre solo dal momento in cui la parte abbia avuto conoscenza di quel vizio.

33
Q

Principi generali in tema di nullitĂ  degli atti processuali

L’invalidità della sentenza e il principio fondamentale di conversione

Il principio generale
L’onere di impugnazione

A

Questa è la regola generale che impone alla parte 𝗹’𝗼𝗻𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗶𝗺𝗽𝘂𝗴𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 a pena di sanatoria della nullità.
Questa pena 𝗻𝗼𝗻 si applica in un caso ritenuto dal legislatore come caso non assoggettabile ad una sanatoria che è il caso in cui la sentenza, ex 𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟲𝟭 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗮, sia priva della 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼𝘀𝗰𝗿𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗲.

In questo caso non opera il principio di conversione dei motivi di nullità in motivi di impugnazione in quanto si ritiene che in questo caso siamo difronte ad una 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗶𝗻𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗻𝘁𝗲.

Questo non significa che la sentenza non possa essere impugnata ma tale impugnazione non è necessaria in quanto nell’ipotesi di sentenza priva di sottoscrizione non devo necessariamente impugnarla in quanto, anche se non la impugno, il passaggio in giudicato non sanerà questa ipotesi di invalidità della sentenza.

34
Q

Principi generali in tema di nullitĂ  degli atti processuali

L’invalidità della sentenza e il principio fondamentale di conversione

Il principio generale
L’onere di impugnazione
In via interpretativa

A

In via interpretativa questa ipotesi si ha soltanto nel momento in cui si ha una mancanza assoluta
della sottoscrizione e quindi non è riconducibile al 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟲𝟭.

Tutto questo per dire che l’interpretazione di questo comma è 𝘂𝗻’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗽𝗿𝗲𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗼 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗿𝗶𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮. Questo non ha impedito alla giurisprudenza e alla dottrina di individuare altre ipotesi di sentenze cosi gravemente invalide da essere ritenute inesistente.

35
Q

Principi generali in tema di nullitĂ  degli atti processuali

L’invalidità della sentenza e il principio fondamentale di conversione

Il principio generale
L’onere di impugnazione

In via interpretativa, il caso piĂš importante delle sentenze ritenute inesistenti

A

Il caso più importante è il caso della 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗿𝗲𝘀𝗮 𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝗱𝗱𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗴𝗿𝗼 ovvero l’ipotesi in cui la
sentenza sia stata resa nell’ambito di un processo in cui non abbiano partecipato tutte le parti necessarie. Tale sentenza può essere considerata una sentenza data inutilmente.

In questo caso la mancata impugnazione non è in grado di 𝘀𝗮𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝘃𝗶𝘇𝗶𝗼 e non renderà tale sentenza efficace.

36
Q

Cosa significa in sostanza che la sentenza nulla, nelle ipotesi riconducibili all’articolo 161 comma 2, non si sana anche se non viene impugnata?

A

Significa che se quella sentenza viene utilizzata nei confronti di un convenuto nell’ambito di un processo esecutivo il convenuto, anche senza impugnarla, potrà far valere l’invalidità della sentenza. Ancora significa che il convenuto potrà sempre fare valere in giudizio una azione di accertamento e chiedere al giudice di accertare la nullità della sentenza al di fuori del rispetto
dei termini di impugnazione.

Quindi di fronte ad una 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗻𝘂𝗹𝗹𝗮, in quanto priva di sottoscrizione, ho la possibilità di 𝗶𝗺𝗽𝘂𝗴𝗻𝗮𝗿𝗹𝗮, 𝗱𝗶 𝗳𝗮𝗿𝗲 𝘃𝗮𝗹𝗲𝗿𝗲 𝗹’𝗶𝗻𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 nel momento in cui venga proposta contro di me e, infine, posso rivolgermi al giudice per 𝗮𝗰𝗰𝗲𝗿𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗹’𝗶𝗻𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗮.