Tutela della Maternità ed Aborto Flashcards
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Qual è la Legge sulle norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza?
Legge n.194/78
Come si svolge l’interruzione volontaria di gravidanza ENTRO i primi 90 giorni?
Nei primi 90 giorni il pericolo è considerato SERIO per la salute fisica o psichica della donna ed in relazione allo stato di salute o alle condizioni economiche, sociali, familiari o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsione di anomalie e malformazioni del concepito.
ASPETTI FONDAMENTALI
1. SERIETÀ a cui va incontro la gestante qualora la gravidanza dovesse procedere.
La differenza sta nella tempistica: nei primi 90 giorni il pericolo è considerato serio, nei successivi grave.
2. Possibilità per la donna di rivolgersi a qualsiasi figura medica in cui essa ripone la propria fiducia (ginecolo oppure anche il proprio medico di base).
COLLOQUIO
Verrà dunque svolto un colloquio tra la gestante ed il medico affinché esso possa comprendere ed eventualmente risolvere i motivi ed i problemi per cui essa abbia preso questa decisione, consigliarla al massimo ed accompagnarla nel percorso di scelta. Si potrà esaminare la donna con il padre del concepito, ove la donna lo consenta.
Al termine del colloquio e visita abbiamo due SCENARI POSSIBILI:
1. Il medico accerta l’esistenza di condizioni tali da rendere urgente l’intervento e rilascia alla donna un certificato con il quale presentarsi nelle sedi autorizzate a praticare l’interruzione di gravidanza.
2. Il medico NON riscontra l’urgenza e rilascia un documento in cui attesta la gravidanza e l’avvenuta richiesta di interruzione. Invita dunque la donna a soprassedere per 7 giorni; trascorsi questi, la donna munita di tale documento può comunque presentarsi in una delle sedi per praticare l’interruzione di gravidanza.
Come si svolge l’interruzione volontaria di gravidanza DOPO i primi 90 giorni?
L’interruzione in questo caso può essere praticata nel caso in cui la gravidanza o il parto comportino un GRAVE pericolo per la vita della donna o del concepito.
La procedura si svolge dunque in una struttura pubblica in modo che possa essere tutto documentato, con accertamento da un medico del servizio ostetrico-ginecologico.
La gravità riguarda anche il nascituro, nel caso in cui non sia in grado di condurre vita autonoma a causa delle gravi malformazioni o anomalie che presenta.
Che cosa si intende per OBIEZIONE DI COSCIENZA?
Il personale sanitario NON è tenuto a prendere parte alle procedure per l’interruzione volontaria di gravidanza quando sollevi l’obiezione di coscienza.
Questa deve essere comunicata al momento dell’iscrizione all’albo e/o al momento dell’assunzione al direttore della struttura sanitaria. La dichiarazione produce effetto dopo un mese; può esssere modificata in qualsiasi momento.
L’obiezione NON solleva però il medico dall’assistenza antecedente e conseguente all’intervento.
L’unico caso in cui l’obiezione NON può essere invocata è quando, data la particolarità delle circostanze, il personale intervento si rende indispensabile per salvare la vita della donna in imminente pericolo.
Come avviene l’interruzione di gravidanza nel caso di MINORE?
Per la donna di età inferiore ai 18 anni è richiesto l’assenso da chi esercita su essa la potestà o tutela.
Nel caso vi sussistano seri motivi che impediscano o sconsiglino la consultazione dei tutori o quest’ultimi rifiutino il loro assenso, la struttura sanitaria emette entro 7 giorni una relazione che verrà inviata al giudice tutelare.
Il giudice tutelare entro 5 giorni, sentita la donna e tenuto conto delle sue volontà, può autorizzare la donna con un atto non soggetto a reclamo, autorizzandola a scegliere in maniera autonoma.
Nel caso il medico accerti l’urgenza dell’intervento a causa di pericolo di vita per la gravidanza, il medico può decidere di procedere in maniera celere anche senza l’assenso dei tutori legali o del giudice tutelare
Come si svolge l’interruzione di gravidanza nel caso di INTERDETTA per infermità mentale?
In questo caso la richiesta può essere presentata, oltre che da lei personalmente, anche dal tutore o dal marito. Nel caso fosse presentata dal marito, è necessario il parere del tutore. La richiesta dal tutore o dal marito deve essere confermata dalla donna.
Il medico della struttura sanitaria trasmette dunque al giudice tutelare una relazione scritta. Il giudice tutelare dunque, sentiti se lo ritiene opportuno gli interessati, decide entro cinque giorni con atto NON soggetto a reclamo.
È dunque l’UNICO CASO in cui l’interruzione può non essere presentata esclusivamente dalla donna; questo perché seconda la legge l’interdetta non è in grado di poter decidere al meglio per se stessa. Nonostante ciò, essa viene comunque ascoltata e la sua volontà viene presa in considerazione.
Quali sono i possibili REATI a discapito della DONNA e della GRAVIDANZA?
La Legge 194/78 prevede un articolo per ogni reato che possa essere messo in atto.
- Interruzione provocata per COLPA (es. sanitario ha sbagliato od omesso un procedimento).
- Interruzione provocata senza il consenso della donna o a seguito di lesioni con DOLO.
- Interruzione volontaria operata senza osservare le disposizioni prescritte dalla legge.
- Divulgazione di notizie idonee a rivelare l’identità della donna cha ha fatto ricorso alle procedure od interventi previsti dalla legge.
- Altre disposizioni penali della legge.
- Eventuali reati connessi.
Le pene sono aumentate quando il reato è commesso da chi ha sollevato obiezione di coscienza.