Patologia Forense: Lesioni da Arma Bianca Flashcards
Cosa si intende per LESIONI DA ARMA BIANCA?
Si intende qualsivoglia strumento la cui destinazione naturale sia l’offesa e di cui la legge vieta espressamente il porto, che definiamo tipiche (es. coltelli, spade, bisturi, lamette, rasoi); altrimenti strumenti di altra natura non costruiti per l’offesa, occasionalmente impiegabili a scopo vulnerante, che definiamo atipiche (es. frammenti di vetro, cocci, lamiere).
Si definiscono oggetti che abbiano una punta e/o uno o più margini taglienti.
TIPOLOGIE
1. Da taglio
2. Da fendente
3. Da punta
4. Da punta e taglio.
(La definizione arma “bianca” deriva dalla distinzione che si effettua con le armi da fuoco, che emettendo fumo erano definite come “nere”; inoltre il bianco è da riferisi anche alla lucentezza di tali armi che in passato erano spade, coltelli ed asce).
Come si caratterizzano le FERITE DA TAGLIO?
Sono soluzioni di continuo solitamente superficiali recidenti i tessuti molli, correlate con l’impiego di qualche strumento tagliente ossia strumenti con lama provvista di spigolo o margine affilato (filo), capace di esercitare un’azione tagliente, intesa quale recisione netta dei tessuti, in conseguenza ad un meccanismo combinato di pressione e si scorrimento.
Si distinguono in tipici quali naturalmente destinati a tale scopo (coltelli, bisturi, lamette, forbici etc) e atipici, che seppur non concepiti per l’azione tagliente, posseggono comunque capacità lesiva. Tra i taglienti impropri abbiamo seghe e motoseghe.
CODETTE
La caratteristica peculiare sono le codette (estremità della lesione): a livello del punto di ingresso risultano corte e tozze, mentre nel punto di uscita sono lunghe e superficiali. Questo accade perché all’ingresso abbiamo pressione per vincere la resistenza del tessuto e successivamente lo scorrimento della lama. La disposizione delle codette dunque ci indica la direzione in cui è stato inflitto il colpo. Si può avere il fenomeno di inversione della codetta a livello di superfici particolarmente convesse (es. collo).
FERITE DA ASSAGGIO
Le ritroviamo sulla superficie volare del polso (es. persone che compiono suicidio).
FERITE DA DIFESA
Si producono durante i tentativi di difesa della vittima. Si localizzano a livello delle mani (difesa attiva), al dorso di mani o avambraccio (difesa passiva), nonché dorso e spalle (ferite da schivamento).
Come si caratterizzano le FERITE DA FENDENTE?
Sono discontinuazioni recidenti i tessuti molli e le sottostanti strutture scheletriche, correlate con strumenti taglienti caratterizzati da notevole peso e dimensione della lama, azionati con notevole forza viva da parte dell’aggressore.
Tipici fendenti sono: scuri, accette, asce, mannaie, coltelli da macelleria, roncole.
Le lesioni sono simili a quelle da tagli, ma si ha assenza di codette ed un’estensione più profonda fino ad interessare lo scheletro, con fratture poliframmentate sino all’amputazione. Si ha costante presenza di contusione dei margini, divaricati ed ecchimotici.
È una tipologia ricorrente in eventi omicidiari, in cui il segmento cefalico è quello più frequentemente preso di mira.
Come si caratterizzano le FERITE DA PUNTA?
Trattasi di soluzioni di continuo che conseguono all’uso di strumenti appuntiti, che si caratterizzano per: forma allungata, sezione circolare, ovalare o poligonale ed un’estremità meno evidente ed appuntita.
Le lesioni si caratterizzano per una penetrazione unica all’interno del tessuto.
- Tipici: spilloni, aghi, punteruoli, chiodi, rebbi di fiocine, rebbi di forconi.
- Impropri: estremità di rami spezzati, bastoni, aste, paletti metallici, corna di animali.
Come si caratterizzano le FERITE DA PUNTA E TAGLIO?
Soluzioni di continuo recidenti i tessuti molli correlate con l’uso di mezzi dotati di punta e filo tagliente. Si ha dunque una contemporanea azione penetrante e recidivante i tessuti.
- Tipici: coltelli, pugnali e spade.
- Atipici: forbici, scalpelli, spiedi.
LESIONI
Le lesioni hanno una tipica forma ad occhiello/asola, con un angolo stondato che corrisponde al margine non tagliente e ad un angolo acuto che invece corrisponde all’estremità tagliente.
Ci possono essere delle “virgolette” a livello delle lesioni per il movimento della mano dell’omicida che può ruotare durante il colpo.