Tumori odontogeni, non odontogeni, cisti non odontogene (6 Broccoletti) Flashcards

1
Q

Parla della cisti del dotto naso-palatino.

A

Cisti non odontogena.

Origina dal dotto naso-palatino.

Può essere intraossea o extra-ossea.

Clinicamente si presenta come una tumefazione centrale dietro gli incisivi.

Radiologicamente si osserva una trasparenza a forma di cuore caratteristica.

Più frequente tra i 40 e 60 anni, maggiormente nei maschi.

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2
Q

Parla della cisti naso-labiale.

A

Cisti non odontogena.

Origina dai resti epiteliali dal dotto naso-lacrimale.

È una cisti dei tessuti molli.

Si presenta con una tumefazione monolaterale al livello della piega naso-labiale.

40-60, donne.

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3
Q

Parla della cisti ossea solitaria. (traumatica, semplice, emorragica)

A

È una pseudocisti.

Può colpire tutte le ossa. (La Mandibola è la + colpita)

Colpisce 10-20 anni, maschi.

Può essere determinata da un evento traumatico.

È vuota o ripiena di liquido sanguinolento.

Va in DD con la CHERATOCISTI. Questa però ha confini netti, si sviluppa più tardivamente, porta a dislocazioni e riassorbimenti dentali.

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4
Q

Parla della cisti di Stafne.

A

Anche detta “difetto di Stafne”.

È dovuta all’improntatura lasciata dalla ghiandola sottomandibolare sulla mandibola.

Si trova in prossimità dell’angolo mandibolare, sotto i molari, inferiormente al canale mandibolare.

Va in DD con le cisti odontogene.

Non è richiesta terapia.

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5
Q

Quali sono le principali cisti presenti al livello del collo?

A
  1. Cisti brachiale.Origina dai resti epiteliali dei linfonodi del collo.Anteriormente allo sternocleidomastoideo.
  2. Cisti dermoidi.Si sviluppano potenzialmente in tutto il corpo.Se sopra il miloioideo causa dislocazione linguale, se
    sotto causa tumefazione del collo.
  3. Cisti del dotto tireo-glosso.
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6
Q

Parla dell’epidemiologia dell’ameloblastoma.

A

È il tumore odontogeno più frequente. 18%

Rappresenta l’1% dei tumori del cavo orale.

È una malattia rara.

35-45 anni, maggiormente neri, maschi
e femmine ugualmente.

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7
Q

Parla degli aspetti clinici e radiologici dell’ameloblastoma.

A

È un tumore di tipo epiteliale.

È più frequente nella mandibola. (Nell’osso mascellare ha un’aspetto più atipico e difficile diagnosi differenziale)

È più frequente nei settori posteriori.

Provoca una tumefazione mandibolare per deformazione del profilo osseo. Superato il limite di crescita dell’osseo, si superficializza andando ad invadere i tessuti molli.

È presente un marcato riassorbimento radicolare, molto preciso, e dislocazione degli elementi dentari.

Radiologicamente si osserva:

Lesioni completamente radiotrasparente (tranne variante desmoplastica)

Margini ben definiti (tranne variante desmoplastica)

Nell’80% dei casi ha aspetto multiloculato, data la presenza di setti ossei. Questo aspetto si associa ad una maggiore frequenza di recidiva. [aspetto a nido d’ape]. L’andamento dei setti è curvilineo.

Le lesioni uniloculari sono spesso quelle presenti in una forma inziale del tumore, e di solito sono associate alla variante plessiforme.

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8
Q

Aspetto istologico dell’ameloblastoma.

A
  1. Follicolare
  2. Plessiforme
  3. Acantomatoso
  4. A cellule basali
  5. A cellule granulose

L’istologia non influisce sul comportamento clinico del tumore.

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9
Q

Diagnosi differenziale dell’ameloblastoma.

A

Forme uniloculate:

  1. Cisti follicolare.

Forme multiloculate:

  1. Cheratocisti…ma non induce espansione corticale
  2. Granuloma gigantocellulare centrale…ma non ha setti ossei curvilinei, ma perpendicolari
  3. Mixoma…ma non ha setti ossei curvilinei
  4. Fibroma ossificante…ma questo ha setti molto più arzigogolati, che mi mimano l’osso sclerotico. (Aspetto granulare)
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10
Q

Terapia dell’ameloblastoma.

A

Nelle forme pluricistiche c’è una chirurgia molto demolitiva per scongiurare il rischio di recidiva.

La radioterapia è poco efficace, servono almeno 45Gy per ottenere un effetto.

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11
Q

Parla dell’Ameloblastoma maligno. Chi è colpito? Quali varianti esistono?

A

Colpiti maggiormente i giovani.

Esistono 2 varianti istologiche:

  1. Ameloblastoma maligno, che è ben differenziato, e ha solamente un comportamento più aggressivo del normale Ameloblastoma.
  2. Ameloblastoma carcinoma, che è sdifferenziato, e ha metastasi per via ematica che colpiscono polmone, cranio, fegato, linfonodi.

DD con carcinoma primitivo intraosseo.

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12
Q

Cos’è il tumore odontogeno squamoso? Chi colpisce e con quale frequenza? Quali sono le sue manifestazioni cliniche, radiologiche? E la sua istologia?

A

Ha origine epiteliale. (Resti di Serrez e di Malessez)

Età media 40, maschi e femmine uguali, meno frequente rispetto all’ameloblastoma. Colpisce in egual frequenza il mascellare superiore (canini e premolari) e il mascellare inferiore (settimi).

Ha un’esordio asintomatico, che si associa a tumefazione gengivale, ed a mobilità dentale.

Sono lesioni uniloculate completamente radiotrasparenti e con margini ben definiti.

Troviamo epitelio squamoso avvolto in uno stroma connettivale maturo.

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13
Q

Cos’è il tumore calcificante dell’epitelio odontogeno o di Pindborg?

A

È un tumore che origina probabilmente dallo strato intermedio dell’organo dello smalto (reticolo stellato?).

Colpisce dai 20 a 60 anni. 2/3 mandibola, 1/3 mascella.

Può essere intraosseo o extra-osseo.

Nel 50% dei casi si associa a dente incluso.

È un tumore a LENTA CRESCITA, quindi clinicamente osserveremo espansione corticale, riassorbimento radicolare, ritardo eruzione del dente incluso se presente.

Radiologicamente ha confini definiti, e la caratteristica più caratteristica di questo tumore sono le calcificazioni all’interno della lesione, sopra tutto in prossimità della corona del dente incluso, se presente.

Istologia: cellule epiteliali poliedriche immerse in un materiale amiloide eosinofilo.

Tratto con enucleazione, basso tasso di recidiva.

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14
Q

Cos’è il tumore odontogeno adenomatoide?

A

Tumore solido di origine epiteliale.

Rappresenta il 2-7% dei tumori odontogeni. Predilige il mascellare superiore. Seconda decade.

Istologicamente si osserva tessuto simil-ghiandolare. Può essere calcificato.

Esistono 3 forme di presentazione clinica:

  1. Intracoronale (nel follicolo dentale), può mimare la cisti dentigera (follicolare)
  2. Extracoronale
  3. Periferico (nei tessuti molli)

Lesione uniloculare

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15
Q

Quali aspetti sono dirimenti nella diagnosi differenziale dei vari tumori odontogeni?

A
  1. Radioopacità o radiotrasparenza.Le lesioni completamente radiotrasparenti entrano in diagnosi differenziale con le cisti, o processi flogisti dei mascellari.Se le lesioni sono radioopache è possibile o che ci sia:
    1. Maturazione con calcificazione della massa tumorale
    2. Setti ossei incarcerati nella massa tumorale
  2. Deformità ossea.È rilevabile clinicamente ed è dovuta alla risposta periostea in seguito al processo espansivo, centrifugo, dei tumori odontogeni. Nei tumori benigni la deposizione di nuovo osseo compensa l’espansione del tumore, in quelli maligni, che crescono più velocemente, questo può non accadere, e il tumore si può superficializzare. Le alterazioni del profilo osseo sono elementi clinici importanti.
  3. Riassorbimento radicolare.
    1. T. benigni: marcato, omogeneo.
    2. t. maligni: riassorbimento periferico. Le radici non fanno in tempo a riassorbirsi, che il tumore le “passa davanti”.
  4. Confini radiografici.
    Nei tumori benigni sono omogenei e presentano un orletto sclerotico.
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16
Q

Cos’è il mixoma? Chi colpisce? Quali sono i suoi aspetti clinici e radiologici? Come lo tratto?

A

Tumore odontogeno mesenchimale.

Se contiene tanto collagene lo chiamo fibromixoma.

Non ha capsula e ha aspetto gelatinoso.

Ha un picco a 30 anni, colpisce egualmente mascellare superiore ed inferiore.

Ha una crescita che segue l’andamento dei mascellari.

Non provoca tanta espansione corticale, no riassorbimento radicolare. Non supera la corticale ossea.

Radiologicamente osserviamo…

Aspetto uniloculare o pluriloculare.

Ha dei setti con andamento rettilineo (si differenzia da ameloblastoma x questo)

Nonostante non sia capsulato non presenta un altro tasso di recidive.

17
Q

Fibroma centrale odontogeno. Chi colpisce? Clinica e aspetti radiologici. Terapia.

A

Tumore odontogeno di origine mesenchimale.

Tra 11 e 39 anni, femmine, maggiormente mandibola nei posteriori, in maniera minore mascella in anteriori.

Deformazione ossea. Riassorbimento radicolare. Dislocazione.

Uniloculare. Setti fini e rettilinei. Aspetto interno granulare.

Enucleazione. No recidive.

18
Q

Cementoma. Chi colpisce? Clinica e aspetti radiologici. Terapia. DD.

A

Tumore odontogeno mesenchimale.

Si associa sempre ad un dente vitale e si sviluppa sotto di esso.

25 Anni. Maschi. Maggiormente mandibola nei posteriori, in maniera minore mascella in anteriori.

Doloroso. Sposta denti. Causa espansione corticale.

Radio. Massa tumorale rotondeggiante, aspetto variabile. BANDA RADIOTRASPARENTE intorno ad esso. Distruzione radice del dente.

DD con displasie del cemento.

19
Q

Odontoma. Cosa è. Chi colpisce? Clinica e aspetti radiologici. Terapia. DD.

A

Tumore odontogeno misto. Più simile ad un amartoma (crescita autolimitata).

È il tumore odontogeno + frequente.

20 anni.

Può essere:

  1. Composto. Assomiglia ad un dente. È più frequente in mascella, anteriormente.
  2. Complesso. È un ammasso indefinito di materiale. È più frequente in mandibola, posteriormente.

Clinicamente causa ritardo eruzione, agenesia, malposizione dei denti permanenti.

Radiologicamente osserviamo una banda radiotrasparente intorno ad essi.

20
Q

Fibroma ameloblastico e fibro-odontoma ameloblastico. Cosa è? Chi colpisce? Clinica e aspetti radiologici.

A

Tumore odontogeno misto. Presenta 2 tessuti simili alla lamina dentaria (ectoderma), e alla papilla dentaria (mesoderma), quindi tessuti immaturi. Se maturano si vanno a presentare anche odontomi e lo chiamiamo fibro-odontoma ameloblastico.

15 anni. (nel periodo di formazione ed eruzione dei denti).

Tumore a lenta crescita.

Unicistico (dd con cisti) o multicistico con setti curvilinei (dd con ameloblastoma).

Se presente odontoma rileviamo radioopacità calcifica.

21
Q

Fibroma ossificante. Cosa è? Chi colpisce? Clinica e aspetti radiologici.

A

È un tumore non odontogeno caratterizzato dalla formazione di tessuto fibroso associato a isole di tessuto osseo. (Può essere anche fibroma cementificante). Colpisce i mascellari ma anche le ossa craniche.

3.4 decade, femmine. (nei soggetti giovani è molto più aggressivo e causa sinusiti e esoftalmo)

Tumore a lenta crescita.

Radiologicamente osserviamo: lesioni radiotrasparenti, uni o pluriloculate; al bordo nelle forme mature troviamo un “epicentro di crescita” formato dall’osso maturo e più perifericamente troviamo un bordo radiotrasparente che rappresenta il fronte di espansione.

22
Q

Parla della displasia fibrosa.

A

Condizione simil-tumorale di origine metabolica (mutazione gene Gs che codifica per una proteina di membrana), che consiste nella sostituzione del tessuto osseo con tessuto connettivo fibroso.

Istologicamente nella matrice fibrosa si osservano delle lamelle di osso immaturo, che possono andare in contro a maturazione.

Esistono 2 tipi:

  1. Monostotico. 1-2 decade. Nessuna preferenza di sesso. 80% dei casi. Colpisce preferenzialmente il mascellare superiore con tumefazioni di esso. RADIOOPACITA A VETRO SMERIGLIATO. Se presente nella mandibola causa dislocazione del canale mandibolare.
  2. Polistotico. Colpisce + le ossa lunghe, causando fratture patologiche.

La forma polistotica la possiamo trovare nella sindrome di McTune-Albright insieme a macule melanocitiche ed alterazioni endocrinologiche.

23
Q

Parla della displasia cemento-ossea periapicale e florida.

A

Sono la stesa malattia con differenti manifestazioni cliniche. Caratterizzate da lesioni presentanti tessuto fibroso, osseo e cemento.

  1. Displasia periapicale cementizia.Colpisce donne 9:1, di colore. 30-50 anni. Fase radiotrasparente con margini punteggiati per riparazione calcifica.
  2. Displasia cemento-ossea florida.Donne. 40-60 anni.Lesioni multiple estese a tutti e 4 i quadranti, simmetriche e periapicali.Sono lesioni radioopache alternate a lesioni radiotrasparenti miste radioopache.Queste lesioni sono predisposte nel caso di biopsie o estrazioni a infiammarsi e causare un’osteomielite e grandi riassorbimenti ossei.
24
Q

Parla del granuloma gigantocellulare centrale.

A

Compare in un ampio range di età. f:m 2:1.

Più frequente quello periferico (75%).

Maggiormente mandibola (posteriori negli anziani, anteriori nei giovani).

Lesioni radiotrasparenti uni o multiloculate. Setti perpendicolari alla superficie di espansione.

Stroma connettivale con cellule fusiformi e cellule giganti multinucleate, con aree di materiale osteoide.

25
Q

Parla dell’istiocitosi a cellule di Langherans o Istiocitosi X.

A

Malattia che colpisce prevalentemente le ossa craniche, ma le prime manifestazioni sono al livello dei mascellari (sono presenti nel 10% dei casi).

Presenza di cellule simili a quelle di Langherans.

Esistono due forme:

  1. Granuloma eosinofilo (uni o multifocale)
  2. Malattia di Letterer-Siwe o “linfoma solitario”:
26
Q

Parla dell’osteoma.

A

È un tumore benigno che prevede la formazione di osso SPONGIOSO dall’endostio o dal periostio.

Radiologicamente è molto simile all’ODONTOMA.

Colpisce raramente i mascellari, colpisce maggiormente i maschi.

È inserito come elemento nella sindrome di Gardner (mutazione del gene APC), che prevede inoltre:

  1. poliposi intestinale
  2. cisti epidermiche
  3. fibromi cutanei
27
Q

Parla dell’emangioma.

A

Colpite più le donne. Le ossa colpite sono vertebre, mascellari, cranio. Interessa maggiormente i settori posteriori.

Possono essere…

  1. Lesioni ad alto flusso. Crescita tumultuosa associata a mobilità dentale e presenza di polso periferico.
  2. Lesioni a basso flusso. Crescita più lenta che causa un maggiore grado di deformazione ossea.

Radiologicamente si osservano regioni di radiotrasparenza e un risposta periostea “a sole nascente”, e deviazione del canale mandibolare.

28
Q

Parla del carcinoma squamoso e delle sue metastatizzazioni al livello dei mascellari.

A

Tumore non odontogeno maligno dei mascellari.

A seconda di dove proviene colpisce preferenzialmente tessuto osseo o molle.

  1. Polmone, m egualmente in tessuti molli e osso
  2. Prostata, m quasi esclusivamente in osso
  3. Seno, m maggiormente in osso
  4. Cute, m in tessuti molli.

La presenza di metastasi orali ha preceduto la diagnosi di tumore nel 24%.

Colpita mandibola 80%, 15% mascellare, 5% entrambi. I tessuti molli più colpiti sono gengiva e lingua.

Quadri radiologici molto varii. Tuttavia non notiamo riassorbimento radicolare e espansione ossea

29
Q

Parla dell’osteosarcoma.

A

Tumore non odontogeno maligno dei mascellari.

Colpisce maggiormente i maschi. 1:1.500.000. 35 anni. Aumenti di volume dolorosi al livello gengivale. Marcata risposta periostea a “sole nascente”.