T ch 8 Flashcards

pag 31 a 33

1
Q

SOLIDITÀ

A

la solidità è intesa come la capacità di assorbire tensioni di vario tipo e di conseguenza la
capacità di sopportare e sostenere le perdite. Gli obiettivi principali dell’analisi della solidità patrimoniale sono:
* analizzare la capacità della configurazione del patrimonio aziendale e tenere in equilibrio entrate ed
uscite monetarie nel medio lungo termine;
* il mantenimento tendenziale dell’equilibrio finanziario del medio lungo termine, resistendo agli eventi negativi, interni o esterni.
Un’impresa è considerata tanto più solida quanto più il suo assetto patrimoniale le consente di assorbire gli
effetti negativi generati in seguito a temporanee situazioni di disequilibrio.
Oppure la solidità esprime la capacità dell’azienda di finanziarsi principalmente con mezzi propri e di
finanziare gli investimenti pluriennali con capitale permanente (mezzi propri più debiti a lunga scadenza). La solidità è misurata dal grado di indebitamento e dal grado di copertura delle immobilizzazioni

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2
Q

Eccesso di solidità

SOLIDITÀ

A

si ha un eccesso di solidità quando un’azienda maggiori mezzi propri rispetto al
capitale investito E ciò comporta che l’azienda potrebbe finanziare investimenti sfruttando la leva finanziaria ma non lo fa.

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3
Q

Indici di solidità

SOLIDITÀ

A

La capacità di sostenere gli effetti negativi dipende da due ordini di condizioni:
RIMBORSO DEI FINANZIAMENTI;
GRADO DI INDEBITAMENTO.

Le immobilizzazioni possono essere finanziate (coperte) secondo tre differenti modalità:
1. MEZZI PROPRI: capitale apportato dei soci, forma di finanziamento permanente in quanto rappresentano il reinvestimento del “cash flow da ammortamento”. + autonomia; - rischio di insolvenza; + solidità;
2. PASSIVITÀ CONSOLIDATE: debiti a lungo termine (mutui), si tratta di “cash flow da ammortamento” destinato
al rimborso del finanziamento. - autonomia, + rischio di insolvenza, - solidità;
3. PASSIVITÀ CORRENTI: debiti a breve termine (max 12 mesi), incapacità del “cash flow da ammortamento“ a fronteggiare i debiti in scadenza. no autonomia, insolvenza, no solidità.
IL TEMPO DI SCADENZA DELLE FONTI DEVE ESSERE SINCRONIZZATO CON IL TEMPO DI RECUPERO DEGLI IMPIEGHI
La solidità di un’impresa è analizzabile utilizzando i seguenti indicatori primari:
1. rapporto di indebitamento;
2. grado di copertura dell’attivo fisso netto;
3. margine di struttura;
4. quoziente di rigidità degli impieghi;
5. grado di ammortamento;
6. tasso di variazione del capitale investito;
7. tasso di autofinanziamento.

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4
Q

indicatori primari elenco

solidità

A
  1. rapporto di indebitamento;
  2. grado di copertura dell’attivo fisso netto;
  3. margine di struttura;
  4. quoziente di rigidità degli impieghi;
  5. grado di ammortamento;
  6. tasso di variazione del capitale investito;
  7. tasso di autofinanziamento.
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5
Q

RAPPORTO/GRADO DI INDEBITAMENTO (LEVERAGE)

A

Sappiamo che è un’impresa è tanto più
solida quanto più la sua struttura dei finanziamenti è composta da fonti che non accrescono il rischio
finanziario e che non generano dipendenza da terzi nelle decisioni gestionali. Conoscere la struttura dei
debiti, dunque, è fondamentale per esprimere un giudizio sul grado di insolvenza dell’impresa e sulla sua autonomia. Il rapporto di indebitamento può essere calcolato in molteplici modi ma principalmente si presentano due configurazioni ritenute più espressive che esprimono la dipendente complessiva e finanziaria di un’azienda. L’analisi del grado di indebitamento viene in genere svolta mediante gli INDICI DI COMPOSIZIONE DEL PASSIVO, che si ottengono rapportando ciascuna categoria di fronte al capitale di finanziamento. Si ottengono quindi due categorie di indici:
- indice di autonomia finanziaria: mezzi propri/ capitale finanziato (totale passivo)
- indice di indebitamento: (passivo consolidato + passivo corrente)/ capitale finanziato.
il QUOZIENTE DI INDEBITAMENTO comprende debiti commerciali che non creano problemi in termini di solidità.
Rappresenta un altro modo di leggere gli indici di composizione del passivo. È l’indicatore più utilizzato se non il più semplice.

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6
Q

che valori deve assumere per essere positivo

RAPPORTO/GRADO DI INDEBITAMENTO (LEVERAGE)

A

Questo rapporto può assumere diverse valori: se ad
esempio l’indice di indebitamento di un’azienda è pari a 1 starà ad indicare che l’azienda copre le
esigenze finanziarie utilizzando il proprio capitale, senza aver quindi la necessità di indebitarsi con
istituti di credito o altre forme di finanziamento. Quindi sarà POSITIVO. Se il rapporto dovesse essere
maggiore di 2 si starebbe indicando che i debiti sono maggiori del capitale proprio dell’azienda.
Quindi sarà NEGATIVO.

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7
Q

perché conviene indebitarsi

RAPPORTO/GRADO DI INDEBITAMENTO (LEVERAGE)

A

Il rapporto/grado di indebitamento è un indicatore molto utilizzato dalle banche, che misura la qualità dell’indebitamento aziendale. Molte aziende, come fonte di finanziamento, invece di finanziare la propria impresa con i soldi dei soci o dell’imprenditore,
preferiscono utilizzare l’indebitamento (capitale concesso da banche e finanziatori esterni).
Questo perché in economia aziendale l’indebitamento ha un costo inferiore, specialmente per i
debiti a lungo termine, rispetto al capitale di rischio (capitale sociale) e dona all’azienda anche dei
vantaggi fiscali. Infatti, gli interessi passivi essendo deducibili dal reddito d’impresa, abbattono il
reddito imponibile dell’impresa, in modo tale che pagherà meno tasse.

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8
Q

GRADO DI COPERTURA DELL’ATTIVO FISSO NETTO

A

tale indicatore è analizzato congiuntamente
con il margine di struttura poiché entrambi sono espressivi del grado di equilibrio esistente tra punti di
finanziamento e struttura degli investimenti. Inoltre, si utilizzano i medesimi aggregati di Stato patrimoniale
per la loro costruzione.
GRADO DI COPERTURA DELL’ATTIVO FISSO NETTO = MEZZI PROPRI/ ATTIVO FISSO NETTO.
Il grado di copertura segnala le modalità attraverso le quali l’azienda finanzia gli investimenti durevoli, cioè
vincolati per periodi non brevi: in particolare, ne evidenzia il grado di copertura interna (auto copertura).
Risulta indiscutibile che data la durata di tali investimenti e l’impossibilità di un loro tempestivo ed
economico smobilizzo è necessario che vengano finanziati da fonti con caratteristiche analoghe. In
particolare, la situazione ottimale si avrebbe nel caso in cui fosse il capitale di rischio a finanziare gli
investimenti fissi.
GRADO DI COPERTURA DELL’ATTIVO FISSO NETTO (2 LIVELLO): MEZZI PROPRI + PASSIVO A MEDIO LUNGO TERMINE/ AFN

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9
Q

MARGINE DI STRUTTURA

A

Definiamo il margine di struttura come la modalità per cui investimenti riescono a remunerare le fonti di finanziamento e viceversa come le fonti di finanziamento vengono remunerate dagli investiment.

MARGINE DI STRUTTURA PRIMARIO = Mezzi Propri – Attivo Fisso (Immobilizzazioni)

**GRADO DI STRUTTURA PRIMARIO = Mezzi Propri / Attivo Fisso
**
Serve a chiederci se i nostri investimenti riusciranno a remunerare le fonti di finanziamento. Se l’attivo
supera i mezzi propri vuol dire che l’azienda è solida, ciò lo si evince dal fatto che se gli investimenti
venissero totalmente dismessi nell’immediato, potrebbero comunque in qualche maniera remunerare la
proprietà.

MARGINE DI STRUTTURA SECONDARIO= (mezzi propri + passivo consolidato) - Attivo fisso

GRADO DI STRUTTURA SECONDARIO= (mezzi propri+ Passivo consolidato) / Attivo fisso

Serve a chiederci se gli investimenti fissi (attivo immobilizzato) sono coperti dalle fonti di capitale
permanente e quindi se la struttura patrimoniale e finanziaria dell’impresa è equilibrata.

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10
Q

INDICE (QUOZIENTE) DI RIGIDITÀ

A

Analizza la capacità dell’impresa di fare fronte a un fabbisogno di liquidità imprevisto. Questo indice mette in evidenza la rigidità della struttura patrimoniale. Quanto più questo indice è elevato, quanto più l’azienda ha una struttura rigida. Una struttura rigida rende l’impresa
incapace ad adattarsi con velocità ai cambiamenti operativi interni o richiesti dal mercato.
QUOZIENTE DI RIGIDITÀ DEGLI IMPIEGHI = ATTIVO FISSO / CAPITALE INVESTITO

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11
Q

GRADO DI AMMORTAMENTO DELLE IMMOBILIZZAZIONI

A

Ci propone un’informazione che non leggiamo
nei prospetti ma in nota integrativa; se è pari al 10% significa che le nostre immobilizzazioni sono
abbastanza nuove; se è pari al 90% sta per finire il nostro processo di ammortamento.
GRADO DI AMMORTAMENTO IMMOBILIZZAZIONI = F.DO AMMORTAMENTO / COSTO STORICO IMMOBILIZZAZIONE

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12
Q

TASSO DI VARIAZIONE DEL CAPITALE INVESTITO

A

Consente di analizzare “dinamicamente“ la solidità
collegandola allo sviluppo aziendale. È uguale a:
(CAP. INVESTITO FINALE — CAP. INV. INIZ.) / CAPITALE INV. INIZ

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13
Q

TASSO DI AUTOFINANZIAMENTO

A

Identifica il tasso di sviluppo dei mezzi propri per il duplice effetto:
a. della gestione, cioè della capacità di produrre reddito;
b. delle scelte di distribuzione degli utili, cioè delle politiche di autofinanziamento.
TDA = UTILE RITENUTO (non distribuibile) / MEZZI PROPRI

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