T ch 4 Flashcards

pag 30 a 31

1
Q

RICLASSIFICAZIONE STATO PATRIMONIALE

A

la riclassificazione si presenta principalmente per rispondere ad una serie di criticità e problematiche, per cui il bilancio ordinario non è esaustivo. La riclassificazione dello stato patrimoniale si pone come obiettivo quello di analizzare la struttura patrimoniale e finanziaria dell’impresa in termini di composizione. Per raggiungere tali finalità è necessario individuare un criterio attraverso il quale esaminare e aggregare i singoli valori patrimoniali e finanziari. Riclassificare lo SP significa dunque aggregare le attività e le passività distinguendole in base: alla loro attitudine ad essere
trasformata in denaro liquido (corrente o non corrente); all’area gestionale alla quale appartengono
(operativa o finanziaria).

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2
Q

RICLASSIFICAZIONE FINANZIARIA (LIQUIDITA/ESIGIBILITÀ)

A

È un’analisi che avviene accorpando le varie classi
di valore (voci di bilancio) secondo la loro scadenza. La durata utilizzata per suddividere il breve dal mediolungo termine è individuata nei 12 mesi. Lo scopo di questa classificazione e confrontare le poste in base alla durata temporale, e dunque di coprire le passività a breve con le attività a breve e allo stesso modo le passività a medio-lungo termine con le attività a lungo termine. I valori di SE sono ricondotti hai macroaggregati seguenti:

➢ ATTIVO A BREVE: tutti quei beni che si trasformeranno in liquidità nell’esercizio (esempio materie prime, prodotti finiti, crediti a breve ecc..);

➢ ATTIVO A LUNGO: tutte le immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie e tutti gli altri beni che non si trasformeranno in denaro nel breve periodo;

➢ PASSIVO A BREVE: tutti i debiti che si trasformeranno in uscita di denaro nel prossimo esercizio (tutte le obbligazioni destinate ad essere pagate a breve);

➢ PASSIVO A MEDIO-LUNGO TERMINE: tutte le obbligazioni che scadono oltre il prossimo esercizio;

➢ MEZZI PROPRI: tutto il patrimonio netto apportato dei soci, capitale permanente senza scadenza.

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3
Q

Composizione dell’ATTIVO A BREVE

A

1) Liquidità immediate: l’insieme degli investimenti liquidi o prontamente liquidabili (in tempi brevissimi e costi limitati), senza vincoli o restrizioni all’utilizzo (cassa, banca, titoli); pertanto ci si chiede quali siano i titoli assimilabili alle liquidità immediate, in quanto la loro classificazione genere alcuni dubbi, per appartenere a questa categoria si devono possedere due caratteristiche:
- la pronta convertibilità in denaro a costi assai modesti;
- il limitato rischio di variazione nel prezzo dovuto a modificazioni dei tassi di interesse.

2) Liquidità differite: crediti di funzionamento (impieghi, gestione operativa) crediti finanziari e titoli
(impieghi gestione patrimoniale) altri crediti, attività finanziaria, politiche commerciali e scelte finanziarie;

3) Disponibilità: rimanenze, risconti attivi ; politiche delle scorte.

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4
Q
A
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5
Q

Differenza mezzi propri e mezzi di terzi

A

i MEZZI PROPRI sono i mezzi conferiti dai soci al momento della costituzione dell’impresa; i MEZZI DI TERZI rappresentano il valore della porzione di ricchezza a disposizione riconducibile ai terzi esterni all’impresa.

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6
Q

RICLASSIFICAZIONE FUNZIONALE (PERTINENZA GESTIONALE)

A

Trae origine dall’esigenza di approfondire l’analisi
della gestione caratteristica che risulta essere più rilevante. A tale scopo, essa viene suddivisa in due parti:

➢ GESTIONE CARATTERISTICA CORRENTE, relativa al ciclo economico-tecnico, cioè alle operazioni finalizzate all’utilizzo della struttura aziendale (approvvigionamento, trasformazione e vendita);

➢ GESTIONE CARATTERISTICA NON CORRENTE, connessa alle scelte di investimento e disinvestimento, cioè alle decisioni di predisposizione e modificazione della struttura.
Il capitale investito è suddiviso in base alla gestione di pertinenza: pertanto, è possibile conoscere quali
sono gli investimenti della gestione caratteristica (attività operative correnti e non correnti) e qual è il loro valore. Confrontando tale dato con il reddito operativo della gestione caratteristica si ottiene la redditività di quest’ultima. L’analisi avviene riaccorpando le varie classi di valore (voci di bilancio) secondo la loro gestione di riferimento. La differenza tra attività operative di gestione corrente e passività correlate alle attività operative ci darà come risultato il capitale di esercizio.

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