P ch 9 Flashcards
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CAPITALE ECONOMICO
configurazioni di capitale
È la configurazione di capitale che massimamente esalta il profilo quantitativo-sintetico dell’impresa. È un valore unico. Esprime il valore di un’impresa in funzionamento, serve per quantificare il capitale di un’azienda, non per determinare il reddito, ma per cedere l’azienda funzionante. È il valore massimo che si può attribuire all’azienda, espressivo delle potenzialità future, quindi valuta quanto vale l’azienda se si decidesse di venderla ad un investitore. I beni acquistati nel passato e iscritti in bilancio al prezzo d’acquisto (costo storico), quando si vende l’azienda, vengono venduti ad un prezzo maggiore rispetto a quello d’acquisto. Il prezzo che il generico investitore è disposto a pagare per acquisire un’impresa è legato direttamente alla corrente dei flussi reddituali attesi e legato inversamente ai rischi. L’investitore sarà indotto a impiegare le proprie risorse economiche sotto forma di capitale di rischio se il capitale economico offre rendimenti almeno pari al costo opportunità del capitale investito in operazioni a rischio più basso. Per determinare il capitale economico bisogna calcolare il valore attuale di una rendita temporanea di durata pari al reddito medio atteso:
CE = R / i
- CE = CAPITALE ECONOMICO;
- R = REDDITO MEDIO ANNUO ATTESO= Consente di prevedere una misura dei risultati reddituali che è
un’impresa sarà in grado di produrre per tempi anche lontani;
- i = TASSO DI ATTUALIZZAZIONE
TASSO DI ATTUALIZZAZIONE
configurazioni di capitale
è il tasso di riferimento utilizzato per calcolare la variazione di valore nel tempo di una determinata grandezza economica. Esso consente di sommare le grandezze economiche riferibili a periodi di tempo differenti che altrimenti non sarebbero direttamente
comparabili. Il tasso di attualizzazione consente di dare evidenza oggi a valori che verranno rilevati
in futuro. Maggiore è il tasso di attualizzazione, minore sarà il valore attuale dei flussi futuri, ovvero
valore attuale e tasso di attualizzazione sono inversamente proporzionali. Il tasso di attualizzazione
(i), si compone in generale di due elementi:
1) un compenso per il puro investimento, simboleggiato dalla lettera r;
2) un componente per il rischio da valutare caso per caso, indicato con s.
Il CALCOLO del tasso di attualizzazione avviene quindi sommando queste due componenti: i = r + s
Prospettive di calcolo del il capitale economico
configurazioni di capitale
può cambiare in base alla metodologia per il calcolo del valore:
PROSPETTIVA REDDITUALISTA: l’azienda ha tanto più valore quanto maggiore è la capacità di creare reddito;
PROSPETTIVA FINANZIARIA : basata sui flussi finanziari, secondo cui il valore aziendale dipende dalla capacità di generare flussi di cassa;
PROSPETTIVA PATRIMONTALE: per cui il valore aziendale dipende dei beni che possiede l’azienda.
CAPITALE DI FUNZIONAMENTO
configurazioni di capitale
Il capitale di funzionamento è un fondo di valori, rappresenta le fonti di finanziamento, ovvero i flussi che raggiungono l’azienda per alimentare la propria attività, che sono dati dal capitale proprio e dal capitale di finanziamento. Esso rappresenta quindi il SISTEMA DI VALORI POSITIVI O NEGATIVI CHE ESPRIMONO IL VALORE DELLE CONDIZIONI PATRIMONIALI DI UN’AZIENDA. È determinato secondo i principi di ragionevolezza e prudenza. Le attività sono potenzialità positive: quelle economiche sono utilità connesse a fattori produttivi già disponibili, quelle finanziarie sono potenzialità che possono a loro volta trasformarsi in fattori produttivi; le passività, che possono anche essere chiamate capitale di terzi o di finanziamento, rappresentano invece potenzialità negative: quelle economiche sono prospettive di generazione dei futuri i costi, quelle finanziarie si tradurranno nell’assorbimento di risorse che avrebbero potuto altrimenti generare flussi di ricavi.
DIFFERENZA C. FUNZIONAMENTO E ECONOMICO
configurazioni di capitale
Ciò che differenzia principalmente queste due
configurazioni di capitale è che il CAPITALE ECONOMICO viene determinato partendo direttamente dalle correnti reddituali prospettiche che, attualizzate, consentono di pervenire a un valore unico; il CAPITALE DI FUNZIONAMENTO, invece, secondo un approccio più analitico, focalizza l’attenzione sulle singole determinanti
dei medesimi redditi attesi, traducendole in suoi elementi attivi e passivi.
Mentre il capitale economico guarda a tutti i flussi reddituali attesi, il capitale di funzionamento restringe
volutamente l’attenzione ai soli i processi in corso al momento della sua stima. Si può pertanto affermare
che il capitale di funzionamento rappresenta una misura convenzionalmente ridotta rispetto a quello del capitale economico: il CAPITALE DI FUNZIONAMENTO NON PUÒ ASSUMERE UN VALORE SUPERIORE AL CAPITALE ECONOMICO: se ciò accadesse, significherebbe che si è data alla somma algebrica delle singole potenzialità di reddito una misura che eccede quella di massima sintesi delle stesse.
RISERVA POTENZIALE
configurazioni di capitale
DIFFERENZA C. FUNZIONAMENTO E ECONOMICO
La distanza tra questi due capitali esprime il valore attuale dei redditi attesi che, in quanto non ancora definitivamente acquisiti, costituiscono solo delle potenzialità che si sceglie di escludere dal calcolo del capitale di funzionamento. “Potenziale” poiché si tratta di un valore la cui definitiva acquisizione dipende da dinamiche future e, pertanto, aleatorie.
CAPITALE DI LIQUIDAZIONE
configurazioni di capitale
Il capitale di liquidazione rappresenta il valore del capitale aziendale nel caso di cessazione dell’attività, viene a cessare la prospettiva di continuazione e il patrimonio aziendale diviene un semplice aggregato di beni da realizzare in maniera diretta sul mercato, crediti da incassare e obbligazioni da adempiere. Il valore del capitale di liquidazione è pari alla DIFFERENZA TRA IL VALORE DELLE ATTIVITÀ E QUELLO DELLE PASSIVITÀ. Un’azienda in liquidazione non è neanche un’azienda in senso stretto, dal momento che viene a mancare il carattere della coordinazione sistemica, ovvero quell’EFFETTO-SISTEMA che attribuisce al tutto un valore maggiore della somma delle parti, tipico di un’azienda in funzionamento.
DIFFERENZA C. LIQUIDAZIONE e FUNZIONAMENTO/ECONOMICO
configurazioni di capitale
rispetto al capitale di funzionamento (e, ancor di più, rispetto al capitale economico), il capitale di liquidazione si dimostra quantitativamente
inferiore; questo perché le attività attribuite al capitale di funzionamento presentano un valore maggiore in
funzione del fatto che queste partecipano alla creazione dei redditi futuri mentre per quanto riguarda le attività del capitale di liquidazione queste non sono soggette a valutazioni che dipendono dalla prospettiva di continuità nell’azienda. Infatti:
PER LE ATTIVITÀ: mancheranno tutti quegli elementi attivi che trovano la ragione del proprio valore nel fatto di far parte di un’azienda in normale funzionamento; e quelli rimanenti presenteranno un valore di realizzo diretto inferiore a quello che potrebbero esprimere in un’azienda in normale funzionamento.
PER LE PASSIVITÀ: quanto alla loro individuazione, non paiono esserci differenze apprezzabili tra capitale di
funzionamento e di liquidazione: in entrambi i casi occorre tenere conto di tutte le obbligazioni in essere in,un dato momento; sul piano valutativo, qualche differenza può derivare dall’orientamento prudenziale delle determinazioni del capitale di funzionamento, che potrebbe condurre a sovrastime.
RELAZIONI TRA CAPITALE DI FUNZIONAMENTO E CAPITALE DI BILANCIO
configurazioni di capitale
la ragione principale che può
generare diversità tra capitale di funzionamento capitale di bilancio è la soggettività nelle stime dei valori di attività e passività future, i quali sono soggetti a stime soggettive, dunque colui che redige il bilancio può essere indotto ad allontanarsi deliberatamente dal rispetto dei criteri della determinazione del capitale di funzionamento. Di conseguenza si possono generare:
RISERVA OCCULTA E ANNACQUAMENTO DI CAPITALE
**Esempi: **si ipotizzi che, al termine dell’esercizio, il deprezzamento subito da un impianto ammonti a
10.000 euro. Se l’ammortamento viene iscritto in bilancio per un valore notevolmente superiore a
10.000 euro si ha un annacquamento del capitale, mentre se viene iscritto per un valore
notevolmente inferiore si ha una riserva occulta.
CAPITALE DI BILANCIO
configurazioni di capitale
È la rappresentazione del capitale che viene espressa in quel documento ufficiale che è il bilancio di esercizio. È determinato secondo i documenti contabili; presenta un valore definito e
preciso. Condivide con il capitale di funzionamento finalità logica di base, ma non esiste tuttavia una
perfetta sovrapposizione tra il capitale di funzionamento il capitale di bilancio.
RISERVA PALESE: utili conseguiti e non distribuiti, è la differenza tra il capitale netto di bilancio e il
capitale di conferimento (ovvero quello conferito dai soci all’inizio dell’attività);
RISERVA OCCULTA
configurazioni di capitale
** CAPITALE DI BILANCIO < CAPITALE DI FUNZIONAMENTO:**
significa che in bilancio c’è un insufficiente rappresentazione delle attività e/o una valutazione eccessiva delle passività rispetto a quello che sarebbe stato presente dall’applicazione dei criteri di funzionamento. Si parla di riserve occulte quando il capitale viene sottostimato, cioè ad esso si attribuisce un valore inferiore rispetto a quello reale. Le riserve occulte possono essere considerate come degli
accantonamenti occulti di utili poiché diminuendo il valore delle attività, o aumentando il valore
delle passività, l’utile rilevato è inferiore rispetto a quello realmente conseguito. Si può ricorrere alla
costituzione di riserve occulte nei periodi nei quali l’azienda realizza degli utili elevati, per
occultarne una parte, mentre nei periodi meno favorevoli si può cercare di ridurre tali riserve al fine
di diminuire le perdite o aumentare gli scarsi utili rilevati. Le riserve occulte, quindi, possono essere
impiegate per stabilizzare i reddit nel corso dei vari esercizi. Tuttavia la riserva occulta viene anche
istituita come cuscinetto per eventi straordinari negativi dunque giuridicamente potrebbe essere
considerata favorevole anche se non lo è. In un’impresa gestita sotto forma di società si determina
un danno in capo ai soci temporanei mentre sono indifferenti i soci definiti stabili in quanto gli utili
prodotti non saranno destinati al socio temporaneo ma rimandate ad esercizi futuri.
ANNACQUAMENTO DI CAPITALE
configurazioni di capitale
** CAPITALE DI BILANCIO > CAPITALE DI FUNZIONAMENTO **
significa che in bilancio c’è un‘eccessiva rappresentazione delle attività e/o una valutazione insufficiente delle passività rispetto a quello che sarebbe stato presente dall’applicazione dei criteri di
funzionamento. Si parla di annacquamenti di capitale quando il capitale viene sovrastimato, cioè ad
esso si attribuisce un valore superiore rispetto a quello reale. L’annacquamento di capitale può
essere considerato come una riserva occulta negativa. Essi sono più pericolosi della costituzione
delle riserve occulte poiché nascono dalle perdite subite dall’azienda e possono portare alla
distribuzione di utili fittizi, cosa che danneggia, oltre l’azienda, anche i creditori