P ch 7 Flashcards

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1
Q

EQUILIBRIO FINANZIARIO

A

Esprime la capacità costante dell’azienda di disporre del capitale monetario necessario per far fronte agli obblighi di pagamento (investimenti, rimborsi, remunerazione del capitale) con
la liquidità generata da realizzi o con nuovi finanziamenti economicamente sostenibili dai ricavi della gestione —> FAR FRONTE AL FABBISOGNO FINANZIARIO.
Questa è la condizione che si realizza quando l’impresa è in grado di mantenere sempre in equilibrio le entrate e le uscite monetarie senza compromettere l’equilibrio economico (capacità costante di copertura dei costi da parte dei ricavi, residuando un utile soddisfacente). Il principale equilibrio nell’azienda è quello economico, rispetto al quale l’equilibrio finanziario ricopre un ruolo strumentale. In realtà i due equilibri sono interdipendenti ovvero che ogni azione posta in essere in uno, avrà effetti sull’altro. L’equilibrio finanziario necessita anche che le risorse
attinte dall’esterno non eccedano le effettive necessità dell’azienda. L’equilibrio finanziario è dinamico in quanto tiene in considerazione, momento per momento, entrate e uscite di risorse finanziarie; ed è anche armonico in quanto tiene conto dell’aspetto temporale(quando si verifica il flusso) e dell’aspetto quantitativo(entità del flusso). Inoltre un’ultima osservazione sul circuito della produzione, infatti il circuito in questione è la causa fisiologica di disarmonie tra flussi in entrata e in uscita dell’equilibrio finanziario, quindi il circuito della produzione agisce in maniera indiretta sull’equilibrio finanziario e questo fa partire altri circuiti per ripristinare la condizione di equilibrio finanziario ormai disturbato.

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2
Q

fabbisogno finanziario

A

L’equilibrio finanziario è il risultato di un’attività di programmazione aziendale
che armonizza i fabbisogni finanziari generati dalle attività di investimento e le forme di copertura
procacciate mediante le attività di finanziamento. Risulta pertanto necessario quantificare e qualificare i
fabbisogni finanziari rispetto all’esigenza di individuare le modalità di riferimento delle relative forme di
copertura meglio coerenti con la loro natura. Le dimensioni che definiscono fabbisogno finanziario sono due: quantitativa e temporale: La dimensione quantitativa attiene all‘entità dell’investimento da realizzare, la dimensione temporale riguarda il tempi necessari al fine di recuperare le risorse finanziarie con la chiusura del processo. Tra le numerose alternative tecniche per la copertura finanziaria di un fabbisogno determinato, occorrerà ricorrere a quella che procura le risorse finanziarie nella misura e per i tempi opportuni, in coerenza con la necessità dell’azienda. Rispetto a questo problema di individuazione dell’entità e della durata del fabbisogno finanziario si impone una fondamentale opzione di metodo: decidere se, già nella determinazione dell’entità e, soprattutto, della durata di un determinato fabbisogno finanziario, si voglia tener conto dell’impatto dei crediti e debiti di regolamento o, viceversa, se sia più corretto e opportuno isolare questo aspetto e considerarlo in un momento logico successivo. Nel caso in cui si scelga di valutare gli effetti di debiti e crediti di dilazione in un secondo momento, quindi a valle, tali effetti dovranno poi essere considerati in unico insieme con la decisione finanziaria di copertura del fabbisogno

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3
Q

AUTOFINANZIAMENTO

A

L’autofinanziamento, nella sua più ampia accezione, è inteso come la capacità dell’impresa di coprire il fabbisogno finanziario generato dalla dilatazione degli investimenti richiesti dalla gestione, senza ricorrere a fonti di finanziamento. È UN CONCETTO DI NATURA ECONOMICA
—> non ci dice di quanto è aumentato il nostro conto corrente (questo ce lo dice il rendiconto finanziario),
ma ci dice quanto è variato il nostro patrimonio senza ricorrere a fonti di finanziamento esterne.

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4
Q

CALCOLO DELL’AUTOFINANZIAMENTO (METODO REDDITUALE)

A

calcolo l’autofinanziamento guardando
semplicemente il CE. Le formule per calcolare l’autofinanziamento sono:
* ricavi di vendita - costi monetari (FORMULA DIRETTA)
* utile + costi non monetari (FORMULA INDIRETTA).
Possono essere utilizzate entrambe le formule, il risultato non cambia.

cosa sono i CNM? I CNM (costi non monetari) rappresentano gli ammortamenti, che sono frutto di una ripartizione di un costo pluriennale che non ha corrispondente uscita monetaria. Il ricavo deve remunerare tutti i costi che hanno partecipato alla combinazione produttiva, e non solo i costi della gestione corrente che partecipano in maniera diretta alla combinazione produttiva. Questo meccanismo racchiude il concetto di Autofinanziamento.

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5
Q

AUTOFINANZIAMENTO IN SENSO STRETTO

A

L’utile in generale è una forma di autofinanziamento:
distinzione statica: Solo risparmi di utili netti, attuato sia in modo palese che occulto;
in senso dinamico: Il flusso degli utili
conseguiti, sia riaffluiti all’esterno per
remunerare il capitale di proprietà che
mantenuti nell’impresa

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6
Q

AUTOFINANZIAMENTO IN SENSO
AMPIO

A

rappresenta un CE senza tutte quelle grandezze non monetarie che hanno un impatto sull’attivo patrimoniale.
Fenomeno finanziario capace di produrre
un miglioramento del preesistente rapporto
tra investimenti e mezzi finanziari attinti ai terzi o conferiti dalla proprietà; questa definizione include:

* Autofinanziamento da Reintegro degli Investiment: Riporta in forma monetaria una parte dei mezzi monetari investiti per l’acquisto degli FFR, parzialmente utilizzati per dar corso all’attività di produzione. Rappresenta il fenomeno del reintegro della ricchezza investita

“CAPITALE RIGENERATO”, Vediamo aumentare
la nostra liquidità, i nostri crediti e le nostre
rimanenze, e corrispondentemente vediamo
diminuire le immobilizzazioni che partecipano
alla combinazione produttiva

* Autofinanziamento da Utili: Produce la
disponibilità di nuovi mezzi monetari corrispondenti alla nuova ricchezza acquistata
dalla vendita dei prodotti.

“CAPITALE AUTOGENERATO”, è la quota parte di autofinanziamento che corrisponde al reddito di
esercizio. Il capitale autogenerato lo accostiamo immediatamente al reddito, ma in realtà c’è una voce in più: i costi futuri presunti. I costi futuri presunti sono quelli che danno luogo a fondi oneri o fondi rischi, cioè costi di competenza che ancora non hanno avuto un’uscita monetaria, perché si tratta di uscite che saranno sostenute nel futuro. Il capitale autogenerato può essere distinto in due componenti:

  • Prima componente è la copertura dei costi futuri presunt. Le risorse finanziarie che coprono tali
    costi restano a disposizione dell’impresa fino al momento in cui eventualmente si verificano tali
    eventi. Ha natura temporanea.
  • Seconda componente è l’utile di periodo. Costituita dagli utili conseguiti che sono destinati ad
    essere distribuiti ai soci o ad essere accantonati a riserva. Ha in parte natura temporanea
    (corrisponde alla quota di utile destinare a dividendo) ed in parte permanente (quota di utile
    destinata a riserva).
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7
Q

Autofinanziamento durevole e
temporaneo

A

Durevole: È durevole solo l’utile non
distribuito, destinato a riserva.
Temporaneo: La parte di utile destinata a
dividendo più i costi non monetari.
L’autofinanziamento autogenerato sarà
pari a reddito + costo futuro presunto.
Il capitale rigenerato sarà invece pari a c.n.m. (costi non monetari), quali perdite future presunte e
ammortamento.
In caso di perdita: La presenza di una perdita non esclude la formazione di autofinanziamento.
La perdita implica che i ricavi non coprono la totalità dei costi, ma perché vi sia autofinanziamento è
sufficiente che i ricavi monetari siano superiori ai costi non monetari.

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8
Q

CALCOLO DELL’AUTOFINANZIAMENTO (METODO PATRIMONIALE)

A

Calcola l’autofinanziamento guardando
semplicemente lo SP:
METODO DIRETTO: Confrontiamo lo stato patrimoniale iniziale con lo stato patrimoniale finale.

Ipotesi 1) quando c’è autofinanziamento i nostri investimenti aumentano, il nostro totale attivo al netto
degli ammortamenti aumenta, senza aver ottenuto nuove fonti di finanziamento dall’esterno;

Ipotesi 2) quando c’è autofinanziamento non cresce il nostro totale attivo, ma diminuiscono le nostre
passività;

Ipotesi 3) l’autofinanziamento in parte supporta nuovi investimenti, in parte supporta la diminuzione delle
passività.

A = Δi - (ΔB+ΔNe)= variazioni investimenti meno variazioni di debiti sommate alle variazioni di capitale netto di origine extra-gestionale

METODO INDIRETTO: (non lo chiederà mai)

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