Q ch 7 Flashcards
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POSTE IN VALUTA ESTERA (OIC 26)
Secondo l’OIC e il Codice Civile l’euro è la cosiddetta moneta di conto ed è utilizzato come parametro di riferimento per la redazione del bilancio. Talvolta debiti e crediti possono essere in una valuta diversa dalla nostra e quindi si genera una problematica nel codice civile, poiché spesso c’è bisogno di trasformarli in euro ed inoltre subentrano le fluttuazioni dei tassi di cambio. Secondo il codice civile, il criterio da utilizzare per la conversione della moneta di conto dell’operazione dipende da una serie di aspetti:
- se le attività e passività sono NON MONETARIE (immobilizzazioni, partecipazioni, titoli), devono essere
iscritte al cambio corrente al momento del loro acquisto;
- se le attività e passività sono MONETARIE (crediti e debiti, disponibilità liquide), sono iscritte al cambio a pronti alla data di chiusura dell’esercizio (al 31-12 vedo quale è il tasso di cambio e faccio variare il mio credito in base alla variazione del tasso di cambio).
Quindi la rilevazione iniziale è sempre al cambio storico a prescindere dell’attività/passività monetaria e non. Le attività/passività non monetarie non prevedono valutazioni successive salvo svalutazioni non dipendenti dal tasso di cambio. Mentre solo le poste monetarie al 31-12 vengono prima svalutate a seconda del criterio valutativo e poi convertito il cambio corrente.
I tassi di cambio nel tempo possono generare effetti positivi o negativi che vengono poi rimandarti sul
futuro se le voci debito credito sono a dilazione.
Quando si generano utili nel cambio valuta
L’oscillazione dei tassi che fisiologicamente si verifica tra il momento in cui un’operazione in valuta estera è
effettuata il momento della sua regolazione finanziaria (incasso o pagamento), genera utili o perdite su
cambi realizzati. L’importo dell’eventuale utile netto derivante dall’adeguamento ai cambi concorre alla
formazione del risultato d’esercizio ed è iscritto in un apposita riserva non distribuibile fino al realizzo, ma è
utilizzabile per copertura di perdite riguardo esercizi precedenti; quindi questa riserva non può essere
distribuita ai soci, ma se si verificasse una perdita da esercizi precedenti si potrebbe usare una riserva utili
su cambi per coprire le perdite precedenti.
LICSO RELATIVO A POSTE IN VALUTA ESTERA
Nel caso di adozione del criterio della commessa completata, la rimanenza è valorizzata al costo di
produzione. Si tratta dunque di poste non monetarie e come tali sono iscritte al loro cambio storico.
Se si usa invece il criterio della percentuale di completamento, le rimanenze di lavori in corso su ordinazione sono valutate in base ai ricavi. La procedura di conversione dei lavori in corso su ordinazione in valuta in caso di adozione della percentuale di completamento è:
1. Determinazione del valore dei lavori eseguiti nella moneta contrattuale in funzione della percentuale di
completamento;
2. Detrazione dal valore delle opere eseguite determinato nella moneta contrattuale, degli importi, espressi nella stessa moneta, già contabilizzati a ricavo e fatturati. L’importo netto risultante da questa differenza rappresenterà il valore delle rimanenze, che occorre convertire nella moneta nazionale;
3. Conversione della parte di tale valore, a fronte del quale vi siano anticipi e acconti iscritti nel passivo, al
cambio in cui gli stessi sono stati contabilizzati;
4. Conversione al cambio a pronti alla data di bilancio della parte residua del valore delle opere eseguite.