Riconoscimento degli oggetti visivi Flashcards
Cos’è l’agnosia visiva e quali tipi principali esistono?
L’agnosia visiva è l’incapacità di riconoscere oggetti, volti o colori, pur avendo una normale funzione visiva. I tipi principali includono l’agnosia appercettiva, dove è compromessa la percezione, e l’agnosia associativa, dove manca l’associazione semantica.
Come si distingue l’agnosia associativa dall’agnosia appercettiva?
Nell’agnosia associativa il soggetto percepisce correttamente gli oggetti ma non può attribuire loro un significato, mentre nell’agnosia appercettiva il soggetto non riesce a formare una rappresentazione visiva integrata dell’oggetto.
Qual è la funzione della corteccia infero-temporale (IT)?
IT è l’area finale della via visiva ventrale ed è coinvolta nel riconoscimento degli oggetti, integrando caratteristiche elementari come colore e forma per creare rappresentazioni complesse. È un punto di connessione tra percezione visiva e cognizione
Quali sono le peculiarità funzionali di IT?
IT è organizzata per rispondere a oggetti complessi e mostra una gerarchia di rappresentazioni. I neuroni rispondono a caratteristiche specifiche di oggetti piuttosto che all’intero oggetto, supportando il riconoscimento anche in presenza di variazioni prospettiche
Cos’è l’agnosia pura e quali deficit comporta?
L’agnosia pura è un disturbo neuropsicologico caratterizzato dall’incapacità di riconoscere visivamente gli oggetti, nonostante la percezione visiva e altre funzioni cognitive rimangano intatte. I pazienti possono descrivere gli oggetti ma non identificarli
Qual è la differenza tra agnosia pura e agnosia associativa?
Nell’agnosia pura, il paziente percepisce correttamente gli stimoli ma non li riconosce come oggetti noti. Nell’agnosia associativa, invece, il riconoscimento è compromesso perché manca il collegamento tra la percezione visiva e la memoria semantica
Cosa si intende per invarianza percettiva?
L’invarianza percettiva è la capacità del sistema visivo di riconoscere un oggetto come identico nonostante variazioni di dimensione, orientamento, illuminazione o prospettiva. Questo fenomeno è essenziale per l’identificazione degli oggetti in contesti diversi
Quali aree corticali supportano l’invarianza percettiva?
L’invarianza percettiva è sostenuta dalla corteccia infero-temporale (IT), dove i neuroni integrano informazioni visive per generare rappresentazioni stabili degli oggetti, indipendenti dalle variazioni percettive
Qual è stato un classico esperimento sull’invarianza percettiva?
Un esperimento classico consiste nel presentare immagini di un oggetto a diverse angolazioni e chiedere ai partecipanti di riconoscerlo. I risultati mostrano che il cervello riesce a identificare l’oggetto grazie alla generalizzazione delle sue caratteristiche visive
Come dimostrano i neuroni di IT l’invarianza percettiva?
I neuroni nella corteccia infero-temporale rispondono a caratteristiche specifiche di un oggetto, indipendentemente dalla sua posizione o orientamento. Questa risposta generalizzata permette il riconoscimento dell’oggetto in diverse condizioni percettive
Cos’è la teoria distribuita nella percezione visiva?
La teoria distribuita suggerisce che il riconoscimento degli oggetti non avviene in una singola area cerebrale, ma attraverso l’attivazione simultanea di molte aree corticali. Queste regioni lavorano in modo coordinato per costruire una rappresentazione dell’oggetto
Quali evidenze supportano la teoria distribuita?
Studi di neuroimaging hanno mostrato che il riconoscimento visivo attiva contemporaneamente diverse aree del cervello, come V4 per il colore, MT per il movimento e IT per la forma. Questa distribuzione rende il sistema visivo più robusto e flessibile
In cosa consiste la teoria unitaria del riconoscimento visivo?
La teoria unitaria propone che specifiche aree corticali, come la corteccia infero-temporale, siano responsabili del riconoscimento degli oggetti. Secondo questa teoria, singole regioni corticali contengono rappresentazioni univoche e complete degli oggett
Quali sono i limiti della teoria unitaria?
La teoria unitaria non spiega pienamente come il cervello riesca a integrare informazioni visive complesse e variabili. Inoltre, studi recenti indicano che il riconoscimento visivo è meglio spiegato da un modello distribuito e interconnesso
Come il neuroimaging ha contribuito allo studio della percezione visiva?
Il neuroimaging, come fMRI e PET, ha permesso di identificare le aree cerebrali attive durante il riconoscimento visivo. Ha rivelato, ad esempio, che la corteccia fusiforme è cruciale per il riconoscimento dei volti, mentre la corteccia occipito-temporale è attiva per oggetti e scene
Qual è il vantaggio dell’uso del neuroimaging nello studio della visione?
Il neuroimaging consente di osservare l’attività cerebrale in tempo reale, offrendo una mappa precisa delle aree coinvolte in diversi aspetti della percezione visiva. Questo ha migliorato la comprensione delle connessioni funzionali tra le aree visive
Cos’è il complesso occipito-laterale (LOC) e qual è il suo ruolo nella percezione visiva?
Il LOC è una regione della corteccia visiva extrastriata coinvolta nel riconoscimento delle forme e degli oggetti. È specializzato nel processare configurazioni visive complesse, indipendentemente dal contesto o dalla categoria dell’oggetto
Quali sono le caratteristiche dell’attivazione del LOC?
Il LOC si attiva in risposta a contorni e forme tridimensionali, mostrando una preferenza per stimoli che rappresentano oggetti concreti piuttosto che frammenti casuali o schemi bidimensionali. È una regione chiave nella via ventrale del “cosa”
Qual è il ruolo dell’area fusiforme delle facce (FFA)?
La FFA è una regione della corteccia infero-temporale coinvolta nel riconoscimento dei volti. Si attiva preferenzialmente in risposta a stimoli facciali, contribuendo all’identificazione e al riconoscimento delle caratteristiche individuali di un volto
La FFA risponde esclusivamente ai volti?
Sebbene la FFA risponda principalmente ai volti, può attivarsi anche in risposta ad altri stimoli familiari o a oggetti per i quali si è esperti, suggerendo che l’area possa codificare configurazioni complesse di cui si ha esperienza frequente