Cognizione sociale Flashcards

1
Q

Cosa si intende per cognizione sociale e come è collegata alle emozioni?

A

La cognizione sociale riguarda la capacità di comprendere gli stati mentali e le emozioni altrui, fondamentale per l’interazione sociale. Emozioni e cognizioni sociali sono strettamente legate, poiché la comprensione delle emozioni altrui favorisce l’empatia e il comportamento prosociale

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2
Q

Quali progressi nelle neuroscienze hanno influenzato la nostra comprensione della cognizione sociale?

A

Le neuroscienze hanno rivelato che il sistema motorio, tradizionalmente considerato passivo, è implicato in processi cognitivi complessi come la cognizione sociale. La scoperta dei neuroni a specchio ha evidenziato il ruolo del sistema motorio nella comprensione delle azioni e delle intenzioni altrui

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3
Q

Come sono stati scoperti i neuroni a specchio e qual è stato il dato sperimentale fondamentale?

A

I neuroni a specchio sono stati scoperti per la prima volta nel cervello dei macachi presso l’Università di Parma, Italia. L’evidenza fondamentale fu che alcuni neuroni nell’area premotoria si attivavano sia quando la scimmia compiva un’azione, sia quando osservava un’altra scimmia o un essere umano compiere la stessa azione

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4
Q

Qual è l’importanza della scoperta dei neuroni a specchio?

A

La scoperta dei neuroni a specchio ha rivoluzionato la comprensione della cognizione sociale, suggerendo che il cervello possiede meccanismi per comprendere le azioni altrui tramite la simulazione interna. Ciò ha implicazioni per l’empatia, l’apprendimento per imitazione e la comprensione delle intenzioni degli altri

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5
Q

Cosa si intende per neurone congruente in senso lato?

A

I neuroni a specchio congruenti in senso lato rispondono a una gamma più ampia di azioni simili. Per esempio, un neurone potrebbe attivarsi osservando sia l’azione di afferrare un oggetto con la mano che con la bocca, dimostrando una rappresentazione più flessibile dell’azione

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6
Q

Cos’è un neurone congruente in senso stretto e come differisce dai neuroni in senso lato?

A

I neuroni congruenti in senso stretto si attivano solo per un tipo specifico di azione. Ad esempio, un neurone potrebbe attivarsi solo osservando o eseguendo un’azione di afferrare con la mano, ma non con la bocca. Questi neuroni rappresentano un livello di specificità più alto nella codifica delle azioni

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7
Q

In che modo i neuroni a specchio facilitano la comprensione delle azioni altrui?

A

I neuroni a specchio facilitano la comprensione delle azioni altrui attraverso un meccanismo di simulazione interna: quando osserviamo un’azione, i neuroni a specchio si attivano come se stessimo eseguendo noi stessi quell’azione. Questo processo permette di inferire le intenzioni altrui e favorisce l’empatia e l’apprendimento imitativo

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8
Q

Qual è l’importanza della simulazione interna nella cognizione sociale?

A

La simulazione interna generata dai neuroni a specchio permette di comprendere le emozioni e le intenzioni delle altre persone, aiutando a predire il comportamento altrui. È un meccanismo fondamentale per la cognizione sociale, poiché ci consente di entrare in sintonia con gli stati mentali degli altri e rispondere in modo adeguato in contesti sociali

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9
Q

Come i neuroni a specchio contribuiscono all’inferenza delle azioni non direttamente osservabili?

A

I neuroni a specchio consentono di inferire azioni non visibili basandosi su indizi ambientali o movimenti iniziali. Per esempio, vedendo una persona che afferra una tazza, possiamo prevedere che potrebbe portarla alla bocca per bere, attivando i neuroni a specchio per l’azione di bere, anche se l’atto completo non è osservato

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10
Q

Qual è il ruolo dei neuroni a specchio nella comprensione delle intenzioni?

A

I neuroni a specchio permettono di dedurre non solo le azioni ma anche le intenzioni dietro di esse. Questo significa che, osservando una parte di un’azione, il cervello può inferire il possibile scopo finale, facilitando la comprensione del comportamento altrui in modo più complesso e anticipatorio

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11
Q

In che modo i neuroni a specchio rispondono ai suoni associati alle azioni?

A

Alcuni neuroni a specchio si attivano non solo osservando un’azione ma anche sentendone il suono associato. Per esempio, il rumore di un oggetto afferrato o di un morso può attivare i neuroni a specchio come se l’azione fosse osservata visivamente, facilitando la comprensione dell’azione solo uditivamente

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12
Q

Qual è l’importanza della risposta dei neuroni a specchio ai suoni delle azioni?

A

La capacità dei neuroni a specchio di rispondere ai suoni delle azioni permette di comprendere le azioni anche in assenza di visione diretta, arricchendo la rappresentazione dell’ambiente. Questo è particolarmente utile in situazioni in cui l’azione è nascosta o fuori dal campo visivo, ma il suono fornisce indizi sul comportamento altrui

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13
Q

Cos’è un “tool responding mirror neuron” e quale funzione svolge?

A

I tool responding mirror neurons sono neuroni a specchio che si attivano non solo per azioni con le mani ma anche per l’uso di strumenti. Per esempio, osservare qualcuno utilizzare un martello può attivare questi neuroni, permettendo di comprendere l’azione dell’uso dello strumento tramite un processo di simulazione

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14
Q

Come contribuiscono i tool responding mirror neurons alla comprensione dell’uso degli strumenti?

A

Questi neuroni estendono il sistema dei neuroni a specchio alla comprensione di azioni complesse, come l’uso degli strumenti. Attivandosi durante l’osservazione dell’uso di un oggetto, permettono di comprendere e apprendere nuove azioni che implicano strumenti, facilitando anche l’apprendimento imitativo

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15
Q

Quali aree cerebrali costituiscono il sistema dei neuroni a specchio?

A

Il sistema dei neuroni a specchio include principalmente l’area premotoria (PM), il lobo parietale inferiore e il solco temporale superiore. Queste aree si attivano sia quando un’azione viene eseguita sia quando viene osservata, permettendo una comprensione immediata e intuitiva delle azioni altrui

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16
Q

Qual è l’importanza del sistema dei neuroni a specchio nella cognizione sociale?

A

Il sistema dei neuroni a specchio è fondamentale per l’empatia, l’imitazione e la comprensione delle intenzioni. Rende possibile l’apprendimento osservativo e l’interazione sociale, facilitando una rappresentazione interna delle azioni altrui e migliorando la coordinazione e l’adattamento nei contesti sociali

17
Q

Qual è il ruolo dei neuroni dell’area PMd e M1 nel controllo motorio e nella comprensione delle azioni?

A

I neuroni dell’area premotoria dorsale (PMd) e della corteccia motoria primaria (M1) sono coinvolti nella pianificazione e nell’esecuzione del movimento. Queste aree sono anche attive nell’osservazione delle azioni, contribuendo al sistema dei neuroni a specchio e alla comprensione delle intenzioni motorie

18
Q

Cosa fanno i neuroni nelle aree LIP e VIP e come si collegano alla cognizione sociale?

A

I neuroni nelle aree LIP (lobo parietale laterale) e VIP (area visiva del lobo parietale) sono importanti per l’attenzione visuo-spaziale e per le risposte motorie guidate da stimoli visivi. Queste aree permettono di localizzare oggetti e comprendere azioni mirate, essenziali per il riconoscimento delle intenzioni e l’interazione con l’ambiente

19
Q

Come sono organizzati i neuroni a specchio nel cervello umano e dove si trovano?

A

Nel cervello umano, i neuroni a specchio sono localizzati principalmente nella corteccia premotoria, nel lobo parietale inferiore e nel solco temporale superiore. Questi neuroni si attivano sia durante l’osservazione che l’esecuzione di un’azione, supportando l’empatia e la comprensione intuitiva delle intenzioni altrui

20
Q

Qual è l’importanza dei neuroni a specchio nell’essere umano per l’empatia e l’apprendimento?

A

I neuroni a specchio nell’essere umano facilitano la comprensione delle emozioni e delle intenzioni attraverso la simulazione delle azioni osservate. Questo sistema è fondamentale per l’empatia, poiché permette di percepire le emozioni altrui e favorisce l’apprendimento per imitazione, essenziale nelle interazioni sociali complesse

21
Q

Cosa distingue un neurone a specchio dagli altri neuroni nel cervello?

A

Un neurone a specchio è definito dal fatto che si attiva sia quando un’azione viene eseguita, sia quando la stessa azione viene osservata in un altro. Questo fenomeno si verifica a livello di singolo neurone, rendendo i neuroni a specchio cruciali per la comprensione e l’imitazione delle azioni

22
Q

Quali sono i limiti dell’imaging per lo studio dei neuroni a specchio?

A

L’imaging cerebrale, pur offrendo risoluzione spaziale avanzata, presenta limiti perché un voxel può contenere milioni di neuroni. Pertanto, un’area attiva durante l’osservazione ed esecuzione potrebbe includere neuroni a specchio e altri tipi di neuroni, complicando l’identificazione della specifica attività dei neuroni a specchio

23
Q

Qual è il ruolo delle meta-analisi nello studio dei neuroni a specchio?

A

Le meta-analisi permettono di combinare risultati di studi diversi, fornendo un’analisi quantitativa delle aree cerebrali più frequentemente attive durante l’osservazione delle azioni altrui. Un esempio è lo studio su 137 risonanze magnetiche, che identifica le regioni occipito-temporali e fronto-parietali come le più attive

24
Q

Quali aree cerebrali sono emerse dalle meta-analisi come essenziali per il riconoscimento delle azioni?

A

Le aree critiche includono il solco temporale superiore, per l’analisi del movimento, e regioni fronto-parietali come il lobo parietale inferiore e la corteccia premotoria, che supportano la percezione sensoriale e i comandi motori associati alle azioni

25
Q

Quali aree cerebrali fanno parte del network dell’experience sharing?

A

Il network include regioni come l’insula, l’area somato-sensoriale e la corteccia premotoria ventrale, integrate da nodi affettivi come il cingolo anteriore e l’insula anteriore. Queste aree si attivano sia nell’esperienza personale che nell’osservazione dell’esperienza altrui, facilitando la condivisione emotiva e cognitiva

26
Q

Come funziona il network dell’experience sharing in situazioni di dolore e piacere?

A

In situazioni di dolore, il network coinvolge la “pain matrix” che include aree sensoriali e affettive. Anche per esperienze piacevoli, come osservare un’altra persona ricevere un premio, si attivano circuiti legati alla gratificazione come i gangli della base e la dopamina, favorendo l’empatia e la condivisione di emozioni

27
Q

Quali sono le funzioni del network del mentalizing e del Default Mode Network (DMN)?

A

Il network del mentalizing permette di attribuire stati mentali agli altri e a sé stessi, ed è legato al DMN, che include la corteccia prefrontale mesiale e la giunzione temporo-parietale. Questi network si attivano durante processi di riflessione su sé stessi e sugli altri, supportando l’empatia e la cognizione sociale

28
Q

In che modo il Default Mode Network è coinvolto nell’introspezione e nel mind wandering?

A

Il DMN si attiva maggiormente durante il mind wandering, la memoria episodica e la navigazione spaziale, poiché questi processi richiedono di proiettarsi mentalmente in scenari alternativi rispetto al presente, supportando l’autoreferenzialità e la proiezione mentale

29
Q

Cosa sono i processi auto-referenziali e perché sono rilevanti?

A

I processi auto-referenziali permettono la riflessione su sé stessi, distinguendo la rappresentazione del sé dagli altri. Studi dimostrano che abbiamo una memoria migliorata per le caratteristiche che ci descrivono, suggerendo che il sé sia rappresentato in modo unico rispetto alla conoscenza semantica generale

30
Q

Qual è la relazione tra processi auto-referenziali e regole sociali?

A

I processi auto-referenziali utilizzano una “grammatica sociale” per inferire stati mentali basati su regole culturali e contesti sociali. Questo sistema inferenziale aiuta a dedurre gli stati mentali altrui attraverso la simulazione e l’applicazione di regole cognitive, facilitando la comprensione e il comportamento socialmente adattivo

31
Q

Quali erano le condizioni sperimentali dello studio di Ochsner sui pensieri autoreferenziali e la mentalizzazione?

A

Nello studio di Ochsner, ai partecipanti venivano mostrate immagini e chiesto di valutare 1) se erano ambientate al chiuso o all’aperto (controllo), 2) la propria risposta emotiva, o 3) la risposta emotiva di un altro. Le aree della corteccia prefrontale mesiale si attivavano per entrambe le riflessioni su sé e sugli altri

32
Q

Cosa ha rilevato lo studio di Ochsner sulla corteccia prefrontale mesiale e il sé?

A

Lo studio ha mostrato che alcune regioni della corteccia prefrontale mesiale si attivano maggiormente per il sé, altre attivano sia per sé che per l’altro. Questo indica una distinzione nelle aree cerebrali tra i processi di riflessione su sé stessi e sugli altri

33
Q

Qual è la base comune tra memoria episodica, prospection, navigazione spaziale e mentalizzazione?

A

Questi processi condividono la capacità di proiettare sé stessi in scenari alternativi, lontani dal qui ed ora. Questo permette di rievocare eventi passati, immaginare futuri o comprendere le prospettive altrui, utilizzando una base cognitiva comune per la proiezione mentale

34
Q

Quali aree cerebrali supportano la mentalizzazione e la proiezione mentale?

A

La corteccia prefrontale mesiale e la giunzione temporo-parietale sono cruciali per la mentalizzazione e la proiezione mentale, in quanto consentono di sopprimere l’informazione attuale per rappresentare mentalmente scenari futuri, passati o esperienze di altri

35
Q

Come contribuisce il Default Mode Network alla self-projection?

A

Il Default Mode Network facilita la self-projection, ovvero la capacità di immaginarsi in scenari alternativi rispetto alla realtà attuale. Questo è utile per il mind wandering, l’immaginazione prospettica e la navigazione spaziale, che richiedono una disconnessione dall’ambiente esterno

36
Q

Qual è il ruolo della giunzione temporo-parietale (TPJ) nella self-projection e mentalizzazione?

A

La TPJ facilita la self-projection aiutando a sopprimere la rappresentazione immediata della realtà per assumere la prospettiva altrui. È particolarmente attiva in compiti di falsa credenza e mentalizzazione, nei quali è necessario adottare stati mentali alternativi rispetto alla conoscenza personale

37
Q

Qual è stata la scoperta principale nello studio di Jason Mitchell riguardo alla percezione di individui simili e dissimili a noi?

A

Lo studio di Mitchell ha mostrato che la corteccia prefrontale mesiale ventrale si attiva di più quando riflettiamo su noi stessi o su individui percepiti come simili. Per individui dissimili, si attivano aree dorsali della stessa regione, suggerendo che utiliz

38
Q

In che modo lo studio di Jason Mitchell evidenzia le differenze nel modo in cui percepiamo persone simili e dissimili a noi?

A

Lo studio di Mitchell ha rilevato che la corteccia prefrontale mesiale ventrale è maggiormente attiva quando riflettiamo su noi stessi o su individui simili, suggerendo un processo di simulazione interna. Invece, per persone dissimili, si attivano le aree dorsali, suggerendo che in questi casi si ricorra a un ragionamento più basato su regole, piuttosto che sulla simulazione personale