Emozione Flashcards

1
Q

Qual è la funzione del giro fusiforme?

A

Il giro fusiforme, in particolare la Face Fusiform Area (FFA), è coinvolto nel riconoscimento dei volti.

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3
Q

Cosa accade durante il freezing comportamentale?

A

Il freezing è una risposta di immobilità a una minaccia percepita, regolato dall’amigdala e dal grigio periacqueduttale (PAG).

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3
Q

Cos’è il sistema limbico?

A

È un insieme di strutture cerebrali, tra cui l’amigdala e l’ipotalamo, che regolano emozioni, comportamento e risposte fisiologiche. Il sistema limbico regola le emozioni, la motivazione e la memoria, comprendendo strutture come l’amigdala, l’ippocampo e il giro del cingolo.

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4
Q

Qual è il ruolo del sistema limbico?

A

Il sistema limbico regola emozioni, memoria e risposte comportamentali automatiche, coinvolgendo strutture come l’amigdala e l’ippocampo.

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5
Q

Quali sono le principali funzioni del sistema simpatico e in che modo è coinvolto nelle risposte emotive?

A

Il sistema simpatico è attivato durante situazioni di stress o pericolo, preparandoci per la reazione di attacco o fuga. Questo sistema stimola un aumento del battito cardiaco, dilata le vie respiratorie e inibisce la digestione per concentrare energia su funzioni vitali per la sopravvivenza. È fortemente associato alle risposte emotive come paura e ansia.

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6
Q

Come agisce il sistema parasimpatico e quali sono le differenze rispetto al sistema simpatico?

A

Il sistema parasimpatico è attivo in situazioni di riposo e rilassamento, promuovendo funzioni come la digestione e la conservazione dell’energia. Al contrario del sistema simpatico, riduce il battito cardiaco e stimola l’attività digestiva, mantenendo l’omeostasi del corpo. Entrambi i sistemi sono regolati dall’ipotalamo, che coordina la risposta emotiva e fisiologica in base alle informazioni ricevute dal sistema limbico.

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7
Q

Che funzioni ha l’ippocampo?

A

L’ippocampo è coinvolto nella formazione e nel recupero della memoria a lungo termine, specialmente delle memorie episodiche e spaziali.

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8
Q

Come viene modulata l’attenzione da stimoli emozionali?

A

Stimoli emozionali possono ridurre il fenomeno dell’attentional blink, potenziando la capacità di riconoscere e ricordare informazioni rilevanti dal punto di vista affettivo.

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9
Q

Quali strutture corticali sono coinvolte nella codifica delle emozioni?

A

L’insula, il giro del cingolo e la corteccia prefrontale sono tra le principali aree corticali coinvolte nell’elaborazione delle emozioni.

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10
Q

Cosa succede in caso di lesione dell’amigdala?

A

Le lesioni all’amigdala possono compromettere la capacità di riconoscere espressioni emotive, soprattutto la paura, e alterare le risposte emozionali

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11
Q

Qual è la funzione della corteccia insulare?

A

La corteccia insulare è coinvolta nell’elaborazione delle emozioni, nella percezione interocettiva e nella regolazione della consapevolezza corporea.

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12
Q

Cos’è il fenomeno dell’attentional blink?

A

È una breve perdita di attenzione che si verifica quando due stimoli vengono presentati rapidamente in successione, impedendo il riconoscimento del secondo.

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13
Q

Qual è la funzione della corteccia cerebrale?

A

La corteccia cerebrale è responsabile di funzioni cognitive superiori come percezione, pensiero, decision-making, linguaggio e movimento volontario. È organizzata in strati cellulari e suddivisa in aree specializzate.

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14
Q

Cos’è la prosopagnosia?

A

La prosopagnosia è un disturbo della percezione che causa difficoltà nel riconoscere i volti, spesso a seguito di danni alla corteccia fusiforme.

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15
Q

Qual è il ruolo della corteccia cingolata anteriore?

A

La corteccia cingolata anteriore è coinvolta nella regolazione emotiva, nell’elaborazione del dolore e nel monitoraggio del conflitto cognitivo.

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16
Q

Come la corteccia prefrontale regola le emozioni?

A

La corteccia prefrontale valuta le informazioni emotive e controlla le risposte emotive, inibendo o modulando le emozioni in base al contesto sociale e alle norme apprese.

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17
Q

Qual è la funzione del nervo vago?

A

Il nervo vago controlla le funzioni autonome come la frequenza cardiaca, la digestione e la risposta infiammatoria, ed è parte fondamentale del sistema nervoso parasimpatico.

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18
Q

Qual è il ruolo della corteccia orbitofrontale?

A

La corteccia orbitofrontale valuta le conseguenze emotive e sociali delle decisioni, giocando un ruolo chiave nel processo decisionale e nella regolazione emotiva.

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19
Q

Cos’è il giro del cingolo e cosa regola?

A

È una struttura del sistema limbico che partecipa al controllo emozionale e all’elaborazione del dolore.

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20
Q

Qual è la funzione delle emozioni nell’esperienza umana?

A

Le emozioni svolgono una funzione adattativa, permettendo agli individui di rispondere rapidamente a eventi rilevanti per la sopravvivenza, come pericoli o opportunità, e facilitano la comunicazione sociale.

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21
Q

Quali sono i componenti principali di un’emozione?

A

Le emozioni comprendono componenti fisiologiche (risposte corporee), cognitive (valutazione dell’evento) e comportamentali (espressione esterna), che insieme contribuiscono alla reazione emotiva complessiva.

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22
Q

Qual è il processo attraverso il quale percepiamo le emozioni?

A

Le emozioni vengono sperimentate tramite un’interazione tra valutazione cognitiva, risposta fisiologica e reazione soggettiva. Questo processo coinvolge aree cerebrali come l’amigdala, l’ipotalamo e la corteccia prefrontale.

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23
Q

Come influiscono le valutazioni cognitive sull’esperienza emotiva?

A

La valutazione cognitiva di un evento determina il tipo e l’intensità dell’emozione provata, poiché influisce sull’interpretazione del significato dell’evento e sulla risposta emotiva risultante.

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24
Q

In cosa consiste la teoria dimensionale delle emozioni?

A

La teoria dimensionale propone che le emozioni siano distribuite lungo dimensioni continue, come valenza (piacevole/spiacevole) e arousal (eccitazione/calma), piuttosto che come categorie distinte.

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25
Q

Come differisce la teoria categoriale delle emozioni dalla teoria dimensionale?

A

La teoria categoriale sostiene che esistano emozioni fondamentali, come gioia, tristezza e paura, ciascuna con caratteristiche uniche, piuttosto che dimensioni che le rappresentano in modo continuo.

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26
Q

Cosa sostiene la teoria periferica delle emozioni (James-Lange)?

A

La teoria periferica sostiene che le emozioni derivino dalle reazioni fisiologiche del corpo agli stimoli, suggerendo che l’esperienza emotiva sia una conseguenza della percezione di queste risposte corporee.

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27
Q

In cosa consiste la teoria centralista delle emozioni (Cannon-Bard)?

A

La teoria centralista propone che il cervello elabora simultaneamente sia l’esperienza emotiva che la risposta fisiologica, indicando che emozioni e reazioni corporee si verificano in parallelo ma indipendentemente.

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28
Q

Quali sono le critiche principali alla teoria periferica delle emozioni (James-Lange)?

A

Le critiche alla teoria periferica includono la difficoltà di spiegare perché individui con lesioni sensoriali sperimentano ancora emozioni, e la mancanza di variazioni specifiche nelle risposte fisiologiche per emozioni diverse.

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29
Q

Quali sono le critiche principali alla teoria centralista delle emozioni (Cannon-Bard)?

A

La teoria centralista è criticata per la sua limitata attenzione al ruolo delle risposte corporee e per la mancanza di prove empiriche a sostegno dell’indipendenza totale tra esperienza emotiva e reazione fisiologica.

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30
Q

Qual è il ruolo della valutazione cognitiva nell’esperienza emotiva?

A

La valutazione cognitiva è il processo con cui un individuo interpreta un evento come positivo, negativo o neutro, influenzando l’intensità e la qualità dell’emozione provata.

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31
Q

Come influenza la valutazione cognitiva la reazione emotiva?

A

La valutazione cognitiva determina se una situazione viene percepita come minacciosa o favorevole, attivando risposte emotive appropriate e contribuendo all’adattamento e alla gestione dell’ambiente.

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32
Q

Cos’è il circuito di Papez e quale ruolo svolge nelle emozioni?

A

Il circuito di Papez è una rete di strutture cerebrali che include l’ippocampo, il talamo, l’ipotalamo e la corteccia cingolata, coinvolte nell’elaborazione e nella regolazione delle emozioni.

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33
Q

Come funziona il circuito di Papez nell’elaborazione emotiva?

A

Il circuito di Papez trasporta informazioni emotive dal talamo e dall’ippocampo all’ipotalamo, influenzando le risposte fisiologiche, e invia poi queste informazioni alla corteccia cingolata, che modula l’esperienza cosciente dell’emozione.

34
Q

In cosa consiste il concetto di cervello viscerale di McLean?

A

Il cervello viscerale di McLean, parte del suo modello del cervello trino, si riferisce al sistema limbico, responsabile delle emozioni primitive, della motivazione e delle risposte automatiche, essenziali per la sopravvivenza.

35
Q

Quali strutture include il cervello viscerale e come influenzano le emozioni?

A

Il cervello viscerale include strutture come l’amigdala, l’ippocampo e l’ipotalamo, che elaborano informazioni emotive e regolano le risposte fisiologiche associate, come la frequenza cardiaca e la respirazione.

36
Q

Qual è il ruolo dell’ipotalamo nel controllo delle emozioni?

A

L’ipotalamo regola le risposte emotive automatiche, come le variazioni della frequenza cardiaca e la sudorazione, coordinando l’attività del sistema nervoso autonomo durante le reazioni emotive intense.

37
Q

In che modo l’ipotalamo influenza la motivazione e il comportamento emotivo?

A

L’ipotalamo regola il comportamento motivato attraverso il controllo dell’omeostasi e dei bisogni primari, influenzando anche la risposta emotiva a stimoli che implicano la soddisfazione o la frustrazione di bisogni biologici.

38
Q

Qual è il ruolo dell’amigdala nell’elaborazione delle emozioni?

A

L’amigdala è coinvolta nella percezione e nella valutazione delle emozioni, soprattutto della paura e della rabbia. Gioca un ruolo cruciale nella risposta a stimoli minacciosi, attivando il sistema nervoso autonomo per preparare il corpo alla reazione.

39
Q

Come influenza l’amigdala la memoria emotiva?

A

L’amigdala facilita la memorizzazione di eventi emotivamente rilevanti, rafforzando la memoria a lungo termine in collaborazione con l’ippocampo. Questo rende più facile ricordare eventi con forte significato emotivo, come esperienze di pericolo.

40
Q

Cos’è la sindrome di Kluver-Bucy e quali sono i sintomi principali?

A

La sindrome di Kluver-Bucy è un disturbo neurologico causato da lesioni bilaterali dell’amigdala e dei lobi temporali, caratterizzato da ipersessualità, perdita della paura, iperoralità e comportamento esplorativo compulsivo.

41
Q

Quali strutture cerebrali sono coinvolte nella sindrome di Kluver-Bucy?

A

La sindrome di Kluver-Bucy coinvolge principalmente l’amigdala e le aree temporali, che sono essenziali per il controllo delle emozioni e per la risposta comportamentale adeguata agli stimoli ambientali.

42
Q

Qual è stato il contributo di Lawrence Weiskrantz alla comprensione dell’amigdala?

A

Weiskrantz ha dimostrato che lesioni all’amigdala nei primati causano una riduzione della risposta alla paura, suggerendo che l’amigdala è fondamentale per la percezione del pericolo e la risposta emozionale appropriata.

43
Q

Come hanno influenzato gli studi di Weiskrantz la ricerca sulle emozioni?

A

Gli studi di Weiskrantz hanno posto le basi per l’idea che l’amigdala sia centrale per la regolazione della paura e del comportamento difensivo, influenzando le ricerche successive sull’elaborazione delle emozioni e sulla psicopatologia.

44
Q

Qual è stato il contributo di Joseph Ledoux alla comprensione del ruolo dell’amigdala nella paura?

A

Joseph Ledoux ha dimostrato che l’amigdala è una struttura chiave nell’elaborazione delle risposte di paura, identificando circuiti neurali specifici che collegano i sensi all’amigdala per una risposta rapida e inconscia al pericolo.

45
Q

In che modo gli esperimenti di Ledoux hanno cambiato la visione delle emozioni?

A

Gli studi di Ledoux hanno rivelato che esistono vie “rapide” e “lente” per la risposta alla paura: una via rapida e inconscia direttamente verso l’amigdala e una via lenta e consapevole tramite la corteccia, evidenziando la complessità delle risposte emotive.

46
Q

Qual è la differenza tra apprendimento implicito ed esplicito della paura?

A

L’apprendimento implicito della paura avviene senza consapevolezza e coinvolge strutture come l’amigdala, mentre l’apprendimento esplicito è consapevole e dipende dall’ippocampo e dalla corteccia prefrontale.

47
Q

Come si manifesta l’apprendimento implicito della paura?

A

Nell’apprendimento implicito della paura, il soggetto sviluppa una risposta automatica a uno stimolo minaccioso senza essere consapevole del processo, come accade nel condizionamento classico in cui lo stimolo provoca una reazione automatica di paura.

48
Q

Cos’è il condizionamento della paura e quali tipi esistono?

A

Il condizionamento della paura è un processo attraverso il quale una risposta di paura viene appresa associando uno stimolo neutro a uno stimolo avversivo. Esistono tre tipi principali: il condizionamento classico, il condizionamento osservazionale e il condizionamento contestuale.

49
Q

Come funziona il condizionamento contestuale della paura?

A

Nel condizionamento contestuale, il soggetto sviluppa una risposta di paura verso l’ambiente in cui è stato presentato uno stimolo avversivo, imparando ad associare il contesto al pericolo anche in assenza dello stimolo avversivo.

50
Q

Come contribuisce l’amigdala all’elaborazione delle emozioni?

A

L’amigdala elabora stimoli emotivi, specialmente quelli legati alla paura e alla rabbia, e coordina risposte fisiologiche rapide, attivando il sistema nervoso autonomo e preparando il corpo per una risposta immediata.

51
Q

Qual è il ruolo dell’amigdala nella memoria emotiva?

A

L’amigdala facilita la memorizzazione di eventi emotivamente intensi, lavorando con l’ippocampo per consolidare queste esperienze nella memoria a lungo termine, rendendo più probabile il ricordo di eventi significativi.

52
Q

Chi era il paziente SM e quale importanza ha avuto per la ricerca sull’amigdala?

A

SM era una paziente con lesioni bilaterali all’amigdala, nota per la sua incapacità di percepire la paura. Il suo caso ha fornito prove dirette dell’importanza dell’amigdala nell’elaborazione della paura e nella risposta a stimoli minacciosi.

53
Q

Quali risultati hanno rivelato gli studi su SM riguardo la risposta emotiva?

A

Gli studi su SM hanno mostrato che l’amigdala è essenziale per la percezione del pericolo e per risposte comportamentali di difesa, dato che SM poteva riconoscere altre emozioni ma non la paura, né a livello comportamentale né fisiologico.

54
Q

Qual è il ruolo dell’amigdala nelle interazioni sociali?

A

L’amigdala influenza le interazioni sociali aiutando a valutare le espressioni facciali e le emozioni degli altri, facilitando il riconoscimento di segnali di minaccia o approvazione, che sono cruciali per l’adattamento sociale.

55
Q

Come influenza l’amigdala la capacità di riconoscere emozioni negli altri?

A

L’amigdala contribuisce al riconoscimento delle emozioni negli altri, specialmente della paura, aiutando a interpretare segnali emotivi che possono indicare pericolo, favorendo una risposta adeguata e migliorando l’interazione sociale.

56
Q

Cos’è il fear conditioning classico e come funziona a livello cerebrale?

A

Il fear conditioning classico è un paradigma di condizionamento in cui un soggetto associa uno stimolo neutro (CS, come un quadrato blu) a uno stimolo incondizionato avversivo (US, come uno shock elettrico). Durante l’associazione, lo stimolo visivo viaggia verso il talamo e la corteccia visiva, arrivando infine all’amigdala, dove si formano connessioni con lo stimolo incondizionato. In risposta al condizionamento, il nucleo centrale dell’amigdala attiva l’ipotalamo, scatenando risposte fisiologiche automatiche.

57
Q

Quali strutture corticali partecipano nel fear conditioning classico?

A

Oltre all’amigdala, l’insula anteriore e la corteccia cingolata anteriore contribuiscono all’esperienza emotiva, mentre l’ippocampo e queste aree corticali formano una rappresentazione dichiarativa dell’associazione CS-US, permettendo al soggetto di ricordare e verbalizzare l’esperienza.

58
Q

In cosa consiste l’observational fear learning e qual è il suo processo neurobiologico?

A

Nell’observational fear learning, un soggetto apprende la paura osservando qualcun altro ricevere lo stimolo incondizionato, come un dolore, dopo uno stimolo condizionato. Questo condizionamento avviene senza esposizione diretta, poiché il soggetto osserva la reazione al dolore in un’altra persona. La visione dello stimolo condizionato attiva la corteccia visiva e coinvolge l’amigdala attraverso i network di empatia (corteccia cingolata anteriore) e mentalizzazione, che aiutano a riconoscere la reazione dell’altro e formare una rappresentazione della minaccia.

59
Q

Come l’attivazione dell’amigdala differisce nell’observational fear learning rispetto al fear conditioning classico?

A

Nell’observational fear learning, l’amigdala si attiva bilateralmente, con un coinvolgimento sia dell’emisfero destro sia del sinistro. Le strutture dell’empatia e della mentalizzazione informano l’amigdala circa il pericolo percepito dall’altro, facilitando un apprendimento sociale e implicito della minaccia.

60
Q

Cos’è l’instructed fear learning e come si verifica a livello cerebrale?

A

Nell’instructed fear learning, il soggetto apprende che uno stimolo condizionato (CS) è associato a uno stimolo doloroso senza esperire direttamente quest’ultimo. Il condizionamento si basa su istruzioni esplicite, spesso verbali. L’informazione verbale attiva regioni linguistiche dell’emisfero sinistro (come l’insula e la corteccia cingolata anteriore), mentre l’amigdala sinistra risponde come se il soggetto sperimentasse il CS direttamente.

61
Q

Perché l’apprendimento è lateralizzato a sinistra nell’instructed fear learning?

A

La lateralizzazione a sinistra è dovuta al coinvolgimento del linguaggio, che è principalmente rappresentato nell’emisfero sinistro. In caso di lesione dell’amigdala sinistra, questo tipo di apprendimento può essere compromesso, mentre l’amigdala destra non è fondamentale per l’apprendimento mediato verbalmente.

62
Q

Quali sono le principali differenze tra fear conditioning classico, observational fear learning e instructed fear learning?

A

Nel fear conditioning classico, la paura si apprende tramite un’associazione diretta tra stimolo condizionato (CS) e stimolo incondizionato avversivo (US), con un’attivazione bilaterale dell’amigdala. Nell’observational fear learning, il soggetto apprende osservando la reazione di un altro individuo al CS, coinvolgendo i network di empatia e mentalizzazione, e attivando anch’esso l’amigdala bilateralmente. Nell’instructed fear learning, l’apprendimento si basa su istruzioni verbali, con attivazione dell’amigdala sinistra e strutture linguistiche corticali, generando un apprendimento esplicito e simbolico.

63
Q

Quali strumenti si utilizzano per misurare l’esperienza soggettiva delle emozioni?

A

Per misurare l’esperienza soggettiva delle emozioni, si analizzano i resoconti verbali e si utilizzano scale e questionari, in cui le persone descrivono l’intensità e la qualità delle proprie emozioni. Esempi includono report soggettivi, faccine che esprimono vari livelli di valenza, o scale di valutazione come il Self-Assessment Manikin (SAM), che valuta valenza, arousal e dominanza.

64
Q

Come contribuisce l’analisi del linguaggio alla misurazione delle emozioni?

A

L’analisi del linguaggio offre informazioni qualitative sulle emozioni espresse, permettendo di valutare i termini e i toni emotivi utilizzati. Questo metodo consente di interpretare l’intensità emotiva e la specificità delle emozioni, aiutando a identificare stati affettivi individuali e collettivi in contesti specifici.

65
Q

Come influisce il sistema nervoso autonomo sulla misurazione delle emozioni?

A

Il sistema nervoso autonomo controlla risposte fisiologiche automatiche legate alle emozioni, come il battito cardiaco e la sudorazione, che riflettono lo stato emotivo di attivazione. Il sistema simpatico è attivo in situazioni di allerta o attacco-fuga, mentre il sistema parasimpatico si attiva in momenti di riposo e recupero, modulando il ritmo cardiaco e la digestione.

66
Q

Quali strumenti si utilizzano per monitorare l’attività fisiologica legata alle emozioni?

A

Strumenti come l’elettrocardiogramma (ECG) e i misuratori di pressione sono utilizzati per rilevare cambiamenti nel battito cardiaco e nella pressione sanguigna, misurando l’attivazione simpatica in risposta a stimoli emotivi. Questi strumenti aiutano a tracciare la componente fisiologica delle emozioni in tempo reale.

67
Q

Cos’è la conduttanza cutanea e come si collega alle emozioni?

A

La conduttanza cutanea è una misura della sudorazione della pelle, registrata tramite la skin conductance response (SCR). Quando una persona è emotivamente attivata, le ghiandole sudoripare, innervate dal sistema simpatico, aumentano la sudorazione, influenzando la resistenza elettrica della pelle e riflettendo stati di arousal.

68
Q

In quali situazioni aumenta la conduttanza cutanea?

A

La conduttanza cutanea aumenta in risposta a emozioni intense o a stati di allerta cognitiva. Può essere elevata in situazioni di pericolo o durante l’attrazione verso una persona, riflettendo attivazione simpatica anche in contesti positivi o stimolanti, come la preparazione per un compito impegnativo.

69
Q

Cos’è l’elettromiografia facciale (EMG) e come misura le emozioni?

A

L’elettromiografia facciale (EMG) misura l’attività elettrica dei muscoli facciali coinvolti nelle espressioni emotive, come il muscolo zigomatico (sorriso) e il muscolo corrugatore (fronte). La risposta muscolare può indicare valenza emotiva: attività muscolare positiva (sorriso) o negativa (corrugamento).

70
Q

Come viene utilizzata l’EMG per rilevare la reazione di trasalimento?

A

La reazione di trasalimento, misurata con l’EMG, registra la contrazione del muscolo orbicolare intorno agli occhi in risposta a stimoli improvvisi. Questa reazione, che varia con l’intensità dello stato emotivo, è maggiore in situazioni ansiose e più moderata in contesti rilassati, riflettendo lo stato di allerta o di tensione.

71
Q

Quali strategie cognitive possono essere impiegate per regolare le emozioni?

A

La regolazione delle emozioni include strategie come la soppressione delle risposte emotive e la ristrutturazione cognitiva. La soppressione prevede il controllo dell’espressione esterna delle emozioni, sebbene risulti inefficace nel ridurre l’attivazione fisiologica. Al contrario, la ristrutturazione cognitiva permette di reinterpretare cognitivamente la situazione per ridurre l’intensità emotiva, risultando più efficace nel gestire le risposte fisiologiche

72
Q

Quali regioni cerebrali sono coinvolte nella regolazione delle emozioni?

A

Le principali aree coinvolte nella regolazione delle emozioni includono la corteccia cingolata anteriore dorsale (dACC) per il monitoraggio dell’ambiente, la corteccia prefrontale dorsolaterale (DLPFC) per il controllo cognitivo e l’amigdala, che risponde a strategie di up-regulation o down-regulation emotiva. La down-regulation riduce l’attività dell’amigdala, mentre l’up-regulation la aumenta

73
Q

Qual è il ruolo della corteccia cingolata anteriore dorsale (dACC) nella regolazione cognitiva?

A

La dACC è cruciale nel monitorare eventi rilevanti nell’ambiente che richiedono controllo cognitivo. Quando rileva un conflitto o uno stimolo saliente, attiva la corteccia prefrontale dorsolaterale per innescare processi di inibizione e memoria di lavoro, essenziali per la regolazione emotiva e il controllo delle risposte impulsive

74
Q

In che modo la dACC è implicata nei processi di salienza e controllo cognitivo?

A

La dACC identifica e valuta la salienza degli stimoli emotivi e cognitivi. Quando rileva un’informazione rilevante, invia segnali per attivare il controllo cognitivo nelle aree prefrontali, sostenendo processi di regolazione come l’inibizione di risposte emotive automatiche o prepotenti

75
Q

Qual è il ruolo della corteccia prefrontale mediale (mPFC) nella cognizione sociale?

A

La mPFC è fondamentale nei processi di mentalizzazione, ossia la capacità di riflettere sugli stati mentali propri e degli altri. Questo processo include l’attribuzione di intenzioni e credenze, ed è essenziale per comprendere e prevedere il comportamento altrui in contesti sociali

76
Q

Come contribuisce la mPFC alla regolazione delle emozioni?

A

La mPFC collabora con la dACC e altre regioni prefrontali per regolare le emozioni attraverso la rivalutazione cognitiva, aiutando a ridurre o aumentare l’intensità emotiva in base alle necessità situazionali. Questo processo influenza anche la reattività dell’amigdala a stimoli emotivi

77
Q

Qual è la funzione della giunzione temporo-parietale (TPJ) nella cognizione sociale?

A

La TPJ è coinvolta nei processi di mentalizzazione e nell’attribuzione di stati mentali agli altri. Aiuta a comprendere le intenzioni, credenze e emozioni altrui, giocando un ruolo chiave nell’empatia e nella cognizione sociale, rendendo possibile la previsione del comportamento degli altri

78
Q

In che modo la TPJ contribuisce alla regolazione delle emozioni?

A

La TPJ interagisce con altre aree del cervello come la mPFC per mediare la regolazione emotiva legata a situazioni sociali, facilitando l’adattamento della risposta emotiva in base alla comprensione degli stati mentali degli altri e al contesto

79
Q

Qual è il ruolo dell’insula nella consapevolezza interocettiva e nella regolazione delle emozioni?

A

L’insula è cruciale per la consapevolezza interocettiva, ossia la percezione dello stato interno del corpo. Ricevendo segnali dal sistema somatosensoriale e dall’ipotalamo, l’insula contribuisce alla regolazione delle emozioni monitorando i cambiamenti fisiologici e permettendo una risposta emotiva coerente con lo stato corporeo

80
Q

Come sono organizzate le diverse parti dell’insula in relazione alle emozioni e alle funzioni motorie?

A

L’insula posteriore è legata al monitoraggio e controllo motorio, mentre le regioni anteriori sono coinvolte nella valutazione emotiva e nel network della salienza. Quest’ultima si attiva di fronte a stimoli emotivamente rilevanti, attivando la regolazione emotiva e il controllo cognitivo tramite le connessioni con la corteccia cingolata anteriore dorsale

81
Q

Qual è la funzione della corteccia orbito-frontale (OFC) nella regolazione delle emozioni e nella presa di decisioni?

A

La corteccia orbito-frontale è essenziale nella valutazione delle conseguenze emotive delle azioni, aiutando a prevedere potenziali premi o punizioni. Codifica il valore soggettivo delle opzioni, facilitando decisioni che minimizzano i rischi e massimizzano i benefici, e regola le risposte emotive verso esiti anticipati

82
Q

Come influiscono lesioni nella corteccia ventromediale prefrontale sul comportamento e la regolazione delle emozioni?

A

Lesioni nella corteccia ventromediale prefrontale possono portare a impulsività e difficoltà nella regolazione delle emozioni, come mostrato dal caso di Phineas Gage. La compromissione di quest’area può ridurre la capacità di inibire risposte emotive inappropriate e portare a problemi di giudizio e sociopatia acquisita