P2C5 L'offesa tipica Flashcards

1
Q

Cos’è il reato putativo?

A

Integra la fattispecie del reato putativo (art. 49 co1) la condotta penalmente irrilevante di colui che realizza il fatto nella convinzione erronea che esso costituisca reato.

L’errore può vertere:
- sul precetto (oggetto è la norma penale che pone il divieto - es. credendo siano incriminati atti osceni nel privato), o
- sul fatto (oggetto è la norma extrapenale, un fatto o un precetto extragiuridico - es. deporre il falso quando non lo si fa)

L’errore del reato putativo può riguardare qualsiasi elemento costitutivo della fattispecie:
- qualifica soggettiva richiesta per l’esistenza di un reato proprio
- condizione del soggetto passivo
- qualità naturalistiche o giuridiche dell’oggetto materiale del reato

Inoltre, l’errore può riguardare l’esistenza o interpretazione di una causa di giustificazione [59 cp] (es. agente commette reato ignorando la possibilità della legittima difesa)

Infine, nei reati omissivi propri o impropri può avere ad oggetto l’obbligo di attivarsi o la stessa posizione di garanzia

ART. 49 CO1 CP - REATO PUTATIVO
Non è punibile chi commette un fatto non costituente reato, nella supposizione erronea che esso costituisca reato

ART. 59 CO1 CP
Le circostanze che attenuano o escludono la pena sono valutate a favore dell’agente anche se da lui non conosciute, o da lui per errore ritenute inesistenti

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
2
Q

Perché il reato putativo non è punibile?

A

Perché nel sistema penale italiano vige il principio cogitationis poenam nemo patitur, secondo il quale il reato putativo non è punibile, posto che costituisce nuda cogitatio

Sarebbe possibile qualificare il reato putativo come fattore ipotetico di una certa capacità a delinquere del soggetto agente, ma questo solo in ordinamenti che si fondano su una concezione di tipo soggettivistico del tentativo. Non potrebbe mai avvenire nulla di simile nel sistema italiano, a base eminentemente oggettivistica.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
3
Q

Differenza tra reato putativo e delitto tentato

A

Sia nel reato putativo, che nel delitto tentato vale il criterio oggettivo, in base al quale la punibilità richiede, non solo la manifestazione esterna della volontà colpevole, ma anche un fatto idoneo alla consumazione del reato.

Mentre la mancanza di consumazione nel tentativo dipende dalla circostanza che l’agente non sia riuscito a realizzare l’intera condotta voluta o non si sia verificato l’evento naturalisticamente, nel reato putativo il soggetto ha compiuto il fatto voluto, ma questo non corrisponde alla previsione normativo, quindi non è punibile.

ART. 56 CO1 CP - DELITTO TENTATO
Chi compie atti idonei(1), diretti in modo non equivoco(2) a commettere un delitto, risponde di delitto tentato(3), se l’azione non si compie o l’evento non si verifica 48.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
4
Q

Come si definisce l’errore nel reato putativo?

A

L’errore nel reato putativo si definisce come “inverso o rovesciato”, essendo speculare a quello previsto dagli artt. 5, 47 (1; 3)

Nel reato putativo l’imputazione attiene all’elemento oggettivo dell’offesa, non già all’elemento soggettivo della conoscenza della legge penale.

ART. 5 CP - IGNORANZA DELLA LEGGE PENALE
Nessuno può invocare a propria scusa l’ignoranza della legge penale 47(2).

ART. 47 CO1 CP - ERRORE DI FATTO
L’errore sul fatto(1) che costituisce il reato esclude la punibilità dell’agente. Nondimeno, se si tratta di errore determinato da colpa, la punibilità non è esclusa, quando il fatto è preveduto dalla legge come delitto colposo(2).

ART. 47 CO3 CP - ERRORE DI FATTO
L’errore su una legge diversa dalla legge penale esclude la punibilità, quando ha cagionato un errore sul fatto che costituisce il reato

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
5
Q

Cos’è il reato impossibile?

A

Nel caso di reato impossibile, la condotta è priva di offesa al bene giuridico tutelato, ancorché riproduca la tipicità della fattispecie incriminatrice

(es. colui che spara ad una persona per ucciderla ma è già deceduta)

Come nel reato putativo, in ragione della base oggettivistica del sistema penale italiano, le condotte riconducibili all’ipotesi di reato impossibile non sono punibili, ma a differenza del reato putativo, in tali casi si prevede l’applicabilità di misure di sicurezza, in virtù della riconosciuta pericolosità sociale dell’agente [202].

ART. 49 CO2 CP - REATO IMPOSSIBILE
La punibilità è altresì esclusa quando, per la inidoneità dell’azione(2) o per la inesistenza dell’oggetto di essa(3), è impossibile l’evento dannoso o pericoloso.

ART. 202 CP - APPLICABILITA’ DELLE MISURE DI SICUREZZA
Le misure di sicurezza possono essere applicate soltanto alle persone socialmente pericolose, che abbiano commesso un fatto preveduto dalla legge come reato.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
6
Q

Cosa succede se la condotta del reato impossibile integra gli elementi costitutivi di altro reato?

A

Secondo l’art. 49 comma 3 cp, l’agente sarà punibile secondo la pena prevista per il reato concretamente commesso (c.d. Reato superstite)

Vd. ASSOLUTAMENTE DA FARE pag. 257-262 per differenza tra reato impossibile e delitto tentato + inesistenza relativa e assoluta (In effetti, tra 49 co2 e 56 co1 sembra ravvisarvi un doppione inutile, tuttavia la differenza starebbe nella tipicità, che è integrata nel reato impossibile qualora integri altra fattispecie e non nel delitto tentato)

ART. 49 CO3 CP - REATO SUPERSTITE
Nei casi preveduti dalle disposizioni precedenti, se concorrono nel fatto gli elementi costitutivi di un reato diverso, si applica la pena stabilita per il reato effettivamente commesso(4).

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
7
Q

Cosa sono i reati di scopo o senza offesa?

A

Nonostante nel nostro ordinamento la punibilità della condotta è strettamente legata al disvalore dell’azione e dell’evento, in ossequio ai principi di materialità e offensività del reato (e non quindi rispetto alla pericolosità sociale o mera disobbedienza dell’agente, senza lesione del bene giuridico tutelato), esistono alcune deroghe, in cui l’oggetto giuridico o l’offesa mancano del tutto, i c.d. reati di scopo.

Nei reati di scopo, l’incriminazione colpisce talune situazioni a prescindere da una vera e propria lesione ad un bene giuridico primario. In queste ipotesi, il legislatore ha “anticipato la soglia di punibilità” di atti meramente preparatori del reato o certi atteggiamenti sintomatici.

Tra i reati di scopo riconosciamo, sotto il primo profilo:
- reati con bene giuridico vago o diffuso
- reati-funzione
- delitti senza vittime
nei quali la condotta criminosa non colpi beni giuridici primari personali e concretamente apprezzabili ma entità astratte, talvolta ultraindividuali (es. reati contro la PA, lo Stato ecc.), la cui lesione non è facilmente individuabile poiché si realizza in maniera indiretta, ovvero nel tempo, attraverso un effetto cumulativo di condotte ripetute non rilevanti singolarmente (es. reati ambientali)

(es. consumo stupefacenti, eutanasia, pedopornografia virtuale)

Sotto un secondo profilo, rispetto ai reati di scopo è bene specificare che l’offesa può concretizzarsi sia in una lesione effettiva che nella messa in pericolo dell’interesse protetto, dove nel secondo caso la lesione del bene giuridico protetto è solo potenziale (reati di pericolo dove il bene è solo minacciato, a differenza dei reati di danno) [caso di scuola è il delitto di incendio 423].

Inoltre, tra i reati di scopo o senza offesa si annpverano anche ulteriori tipologie che pongono problemi di legittimità costituzionale, in quanto fondate esclusivamente sull’indizio di un reato:
- i c.d. reati di sospetto
- i reati ostativi
o addirittura sulla mera intenzione dell’offesa:
- reati a dolo specifico

ART. 423 INCENDIO (REATO DI PERICOLO)
Chiunque cagiona un incendio(1) è punito con la reclusione da tre a sette anni.

ART. 579 OMICIDIO DEL CONSENZIENTE (REATO DI SCOPO)
Chiunque cagiona la morte di un uomo, col consenso di lui(1), è punito con la reclusione da sei a quindici anni.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
8
Q

Qual’è la ratio dei reati di pericolo?

A

L’anticipazione della soglia di punibilità dei reati di pericolo li rende uno strumento di politica criminale finalizzato alla prevenzione e all’incremento di un “diritto penale della sicurezza”.

La sempre più incisiva tendenza della legislazione penale in tal senso è conseguenza della dirompente innovazione tecnologica e della globalizzaizone, che hanno moltiplicato i rischi.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
9
Q

Reati di pericolo concreto e reati di pericolo astratto

A

In entrambe le categorie il pericolo rappresenta la probabilità che si verifichi un danno secondo la migliore scienza ed esperienza, tuttavia:
- nei reati di pericolo concreto è un elemento della fattispecie e deve essere accertato in concreto dal giudice
- nei reati di pericolo astratto, si tratta di un elemento implicito, insito nella condotta tipica

I reati di pericolo concreto a lorro volta si possono presentare come:
- a condotta pericolosa, dove la valutazione delle circostanze avviene ex ante
- di pericolo-evento, dove la valutazione ex ante non sempre è possiible e si richiede di prendere in considerazione tutte lecircostanze sussistenti al momento dell’insorgenza dell’evento di pericolo, anche quelle successive o conosciute dopo (valutazione da farsi tra la fine della condotta e la realizzazione dell’evento stesso)
[Mai ex post però, altrimenti la valutazione risulterebbe alterata dall’eventuale lesione prodotta, eludendo quindi la funzione preventiva del reato di pericolo]

Nei reati di pericolo astratto, invece, il giudice deve limitarsi ad accertare la conformità della condotta della condotta alla descrizione del tipo legale

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
10
Q

I reati di pericolo astratto non si pongono in contrasto con il principio di offensività?

A

Si, tuttavia la scelta del legislatore risponde ad un’esigenza di prevenzione ed è dovuta al fatto che in tali casi non è possibile conoscere ne il concreto apporto della condotta pericolosa, ne gli effetti che si dispiegheranno in futuro, neanche con un giudizio ex post, poiché beni astratti (es delitti di corruzione di minori 609) o universali (es. reati ambientali)

«Per la configurazione del reato di incendio colposo di cosa altrui non è necessaria la prova del pericolo effettivo per la pubblica incolumità, poiché, quando il fuoco si sviluppa su cose che non siano di proprietà dell’agente, tale pericolo si presume iuris et de iure» [Cass. pen., sez. IV, 29 ottobre 2008, n. 43126].

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
11
Q

Reati a dolo specifico

A

I reati a dolo specifico rientrano nel novero dei reati di scopo o senza offesa, e sono fondati sulla mera intenzione dell’offesa.

Sono problematici sotto il progilo della congruità dell’incriminazione con il principio di necessaria-minima lesività.

L’effetto dell’anticipazione della soglia di punibilità in questi reati è ottenuto attraverso l’indicazione espressa nella fattispecie della direzione teleologicamente orientata della condotta ad una finalità, che non è necessario si realizzi affinche si integri la fattispecie di reato, realizzandosi in tal modo un’asimmetria tra componente oggettiva e soggettiva della fattispecie incriminatrice (ad un certo elemento soggettivo (finalità) non corrisponde un certo elemento oggettivo (lesione))

Tra i reati a dolo specifico si distingue tra:
- reati a dolo specifico d’offesa
[in cui tale forma di tipo intenzionale svolge il compito di rendere punibili condotte che altrimenti resterebbero neutre rispetto al loro disvalore penale perché prive di substrato offensivo]
- reati a dolo specifico di ulteriore offesa
[dove il fine indicherebbe una funzione limitativa della punibilità, in quanto all’offesa tipica se ne aggiungerebbe una ulteriore di tipo meramente intenzionale che svolgerebbe il ruolo di restringerte l’area dell’illiceità penale di fatti di per se connotati da un autonomo contenuto offensivo]
- reati a dolo specifico differenziale
[nei quali il dolo specifico serve a far traslare da una fattispecie ad un altra fatti già integranti diversi titoli di reato tutti ugualmente meritevoli di pena]

La distinzione appare superflua in quanto si possono configurare sovrapposizioni tra una subcategoria e l’altra

In generale, il minimo comun denominatore risiede nella circostanza di costituire uno strumento, da impiegare con cautela, di anticipazione della punibilità attraverso meccanismi rispondenti ad uno spiccato approccio soggettivistico.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
12
Q

Cosa sono i delitti di attentato o a consumazione anticipata?

A

Reati che si caratterizzano proprio perché configurano come delitto perfetto il compimento di “atti diretti” all’offesa, ovvero talune condotte che invece potrebbero costituire un’ipotesi di tentativo o perfino comportamenti inidonei o privi della “non equivocità” tipica, o ancora atti meramente preparatori.

La maggior parte di questi reati (241, 276) si collocano nel titolo dei delitti contro la personalità dello Stato, ed è chiaro che la ratio sottesa risponde all’esigenza di evitare una lesione così grave che, una volta compiuta, non renderebbe in alcun modo possibile la sua punibilità (Es. stravolgimento delle istituzioni)

A differenza dei reati di pericolo, la condotta del soggetto agente si connota di un atteggiamento soggettivo pregnante: sebbene la concreta lesione del bene giuridico non sia infatti richiesta dalla fattispecie oggettiva, questa è pur sempre oggetto della volontà cui l’azione è diretta, per questo motivo i delitti di attentanto sono denominati anche reati di pericolo con dolo di danno.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
13
Q

Nelle forme anticipate di incriminazione, va condotto un giudizio ex ante o una verifica ex post?

A

Un giudizio ex ante, ma tenendo conto di ogni circostanza utile a riconoscere la possibilità che un osservatore dotato di capacità di previsione normali si sarebbe comportato allo stesso modo dell’agente concreto, attraverso un meccanismo di immedesimazione che consenta una previsione postuma sugli sviluppi dell’azione che possa essere ritenuta ragionevole secondo parametri medi di valutazione.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
14
Q

Cos’è il bene giuridico oggetto dell’offesa?

A

Il bene giuridico oggetto dell’offesa è l’interesse individuale o collettivo tutelato dalla disposizione incriminatrice.

Deve essere preesistente alla stessa disposizione incriminatric e si distingue dalla ratio della norma (= il fine di politica criminale perseguito dal legislatore attraverso l’incriminazione).

Il tema del bene giuridico si intreccia con quello dell’offesa, poiché il ricorso alla tutela penale non può che rivolgersi a beni primari, meritevoli di una tutela rafforzata, nel rispetto del principio di sussidiarietà e del principio del diritto penale come extrema ratio.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
15
Q

Quali beni rientrano tra i beni primari tutelati dal diritto penale?

A

I beni costituzionalmente orientati, che in quanto tali vincolano il legislatore penale

Lo stesso non può dirsi per i beni emergenti (es. vita dell’embrione), che prendono forma nell’odierno scenario socio-culturale, o i beni-mezzo, strumentali alla realizzaizone dei beni primari (es. patrimonio, beni collettivi, salute, sicurezza …). Peraltro, in tali ipotesi si ritiene che il diritto penale abbia pur sempre determinati margini di operatività, qualora l’offesa a tali beni possa colpire anche i beni-fine (es. vita, integrità fisica).

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
16
Q

La prova liberatoria nei reati di pericolo astratto

A

Onde evitare l’incriminazione di comportamenti che rappresentino il “pericolo di un pericolo” la dottrina e la giurisprudenza auspicano e sono concorsi nell’ammettere la prova liberatoria nei casi di assenza in concreto del pericolo, ravvisandosi la necessità di accertare in concreto l’effettiva idoneità della condotta ad offendere o quantomeno porre in pericolo il bene giuridico tutelato.

Sembra poter ritenere opportune le medesime osservazioni per reati che prevedono anticipazioni della soglia di punibilità, in particolare per i delitti di attentato, la cui riconduzione alla struttura del tentativo sembra ineludibile.

La prova liberatoria si ha in forza al principio minimo di materialità nei casi di anticipazione della soglia di punibilità.

17
Q

4. Casi di responsabilità oggettiva e principio di offensività

Cos’è la responsabilità oggettiva?

A

In forza dell’art. 42 comma 3 cp, si ha responsabilità oggettiva (pura) quando ai fini della configurazione della responsabilità penale è sufficiente che si sia verificata l’offesa al bene giuridico tutelato dalla norma, a prescindere dalla presenza di dolo o colpa.

In altre parole, qui l’imputazione si fonda sulla base del solo nesso di causalità fra la condotta e l’evento, tralasciando (o tuttalpiù presumendo) l’accertamento dell’elemento soggettivo del reato

In alcune ipotesi, la sussistenza del reato è determinata dal ricorrere di una circostanza, diversa dall’evento, che a prescindere dalla sua conoscenza o conoscibilità, fonda la responsabilità penale dell’agente.

Può manifestarsi sia in modo espresso che occulto.

ART. 42 CP- Responsabilità per dolo o per colpa o per delitto preterintenzionale. Responsabilità obiettiva

Nessuno può essere punito per un’azione od omissione preveduta dalla legge come reato, se non l’ha commessa con coscienza e volontà(1).

Nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come delitto, se non l’ha commesso con dolo, salvo i casi di delitto preterintenzionale o colposo espressamente preveduti dalla legge(2).

La legge determina i casi nei quali l’evento è posto altrimenti a carico dell’agente, come conseguenza della sua azione od omissione(3).

Nelle contravvenzioni ciascuno risponde della propria azione od omissione cosciente e volontaria, sia essa dolosa o colposa(4).

18
Q

Quali ipotesi rientrano nell’ambito della responsabilità oggettiva manifestata in modo espresso?

A
  • I reati aggravati dall’evento
  • Il concorso dell’extraneus nel reato proprio (vd. art. 117 pag. 271)
  • Istituto della preterintenzione
  • I casi di aberratio ictus e aberratio delicti
  • L’imputabilità legale dello stato di ubriachezza (ex art. 92 cp)
  • L’imputazione della responsabilità nei delitti sessuali a prescindere dall’ignoranza dell’età della persona offesa infraquattordicenne (es. art. 609 sexies)

ART. 92 CP - Ubriachezza volontaria o colposa ovvero preordinata
L’ubriachezza non derivata da caso fortuito o da forza maggiore non esclude né diminuisce la imputabilità 688.

Se l’ubriachezza era preordinata al fine di commettere il reato, o di prepararsi una scusa, la pena è aumentata(2).

ART. 609 SEXIES - Ignoranza dell’età della persona offesa
Quando i delitti previsti negli articoli 609 bis, 609 ter, 609 quater, 609 octies e 609 undecies sono commessi in danno di un minore degli anni diciotto, e quando è commesso il delitto di cui all’articolo 609 quinquies, il colpevole non può invocare a propria scusa l’ignoranza dell’età della persona offesa, salvo che si tratti di ignoranza inevitabile(2) .

19
Q

Quali ipotesi rientrano nell’ambito della responsabilità oggettiva manifestata in modo occulto?

A

È più difficile da identificare e in via generale si cela nel percorso interpretativo del giudice qualora sia viziato da meccanismi presuntivi; ciò avviene nei casi in cui l’elemento soggettivo
del reato non si manifesta chiaramente
ed è problematica la prova
*(ad es.: in tema di colpevolezza psicologica, di errore oppure di dolo/colpa generica, ma anche nelle ipotesi di colpa specifica quando derivi dalla violazione di una norma generica che non positivizza alcun obbligo di garanzia, come forma particolare di colpa presunta). *

20
Q

Questione di legittimità costituzionale dell’irrilevanza dell’ignoranza dell’età

A

Spiegazione a pag 276

21
Q

La mancanza di fonte del principio di offensività

A

Spiegazione a pag 277

22
Q

Cosa sono le condizioni obiettive di punibilità?

A

[art. 44 cp]
Quegli accadimenti, futuri ed incerti, concomitanti o susseguenti alla condotta dell’autore, dal cui verificarsi dipende la punibilità del reato.
Eventi-condizioni che vengono imputati oggettivamente senza che occorra la volontà dell’agente stesso.

Ciò avviene tanto nell’ipotesi in cui la condizione sia collegata alla condotta, volontaria o meno, dell’agente…
[La presenza del colpevole sul territorio dello Stato]
…quanto nel caso in cui la condizione sia riportabile ad un fatto del terzo
[Sorpresa in flagranza di reato, per es. nel reato artt. 707 o 720]

Le condizioni obiettive di punibilità non incidono sull’esistenza o meno del reato, quanto sulla sua punibilità.

ART. 44 - Condizione obiettiva di punibilità
Quando, per la punibilità del reato, la legge richiede il verificarsi di una condizione(1), il colpevole risponde del reato, anche se l’evento, da cui dipende il verificarsi della condizione, non è da lui voluto(2).

ART. 707 - Possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli
Chiunque, essendo stato condannato(1) per delitti determinati da motivi di lucro, o per contravvenzioni concernenti la prevenzione dei delitti contro il patrimonio [705-713], o per mendicità, o essendo ammonito o sottoposto a una misura di sicurezza personale o a cauzione di buona condotta(2), è colto in possesso(3) di chiavi alterate o contraffatte, ovvero di chiavi genuine o di strumenti atti ad aprire o a sforzare serrature, dei quali non giustifichi l’attuale destinazione(4), è punito con l’arresto da sei mesi a due anni [713].

ART. 720 CO1 - Partecipazione a giuochi d’azzardo
Chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, o in circoli privati(1) di qualunque specie, senza esser concorso nella contravvenzione preveduta dall’articolo 718, è colto mentre prende parte al giuoco di azzardo 721, è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a euro 516.

23
Q

Cos’è la punibilità?

A

Il legislatore ha impiegato la “punibilità” come termine dal significato anodino e non propriamente tecnico.

In generale, sembra indicare l’applicabilità, in astratto o in concreto, della sanzione penale.

24
Q

Condizioni di punibilità intrinseche ed estrinseche

A

Le condizioni di punibilità si dividono in:
- intrinseche, che partecipano al profilo offensivo del fatto, dando concretizzazione alla lesione dell’interesse protetto dalla norma
[Si rischia di confonderle con elementi costitutivi del reato]
- estrinseche, che non presenterebbero tale connessione coi profili dell’offesa
[Si rischia di confonderle con condizioni di procedibilità influenti l’esercizio o la prosecuzione dell’azione]

25
Q

Cosa sono i delitti aggravati dall’evento

A

I reati qualificati o aggravati dall’evento prevedono un aumento di pena qualora si verifichi un evento ulteriore rispetto ad un fatto già costituente reato in base alla fattispecie semplice.

All’interno di questa categoria si individuano due gruppi, a seconda che la volizione dell’evento ulteriore rilevi [2] o meno [1] ai fini della configurazione di una diversa fattispecie penale
[es1. in caso di calunnia, l’evento ulteriore della condanna derivante dal fatto criminoso è punito comunque ai sensi del 368]
[es2. in caso di delitto di maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli, gli eventi ulteriori di lesioni o morte della vittima, danno luogo ai reati più gravi di lesioni personali o di omicidio]

In assenza di specifica previsione normativa, la natura giuridica di tali reati è discussa in dottrina, tanto che una parte di quest’ultima li ritiene rappresentati dalle figure di reato circostanziato, o seconda altra parte della dottrina, come figure autonome di reato, riconducibili alla disciplina del delitto preterintenzionale.

ART. 368 - CALUNNIA
Chiunque, con denuncia [c.p.p. 333], querela [c.p.p. 336], richiesta [c.p.p. 342] o istanza [c.p.p. 341], anche se anonima o sotto falso nome, diretta all’Autorità giudiziaria o ad un’altra Autorità che a quella abbia obbligo di riferirne o alla Corte penale internazionale(1), incolpa di un reato taluno che egli sa innocente(2), ovvero simula a carico di lui le tracce di un reato(3), è punito con la reclusione da due a sei anni.

ART. 572 CO1 - Maltrattamenti contro familiari o conviventi
Chiunque, fuori dei casi indicati nell’articolo precedente, maltratta una persona della famiglia(2) o comunque convivente, o una persona sottoposta alla sua autorità o a lui affidata per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l’esercizio di una professione o di un’arte, è punito con la reclusione da tre a sette anni.

26
Q

Cosa sono i reati permanenti?

A

Nei reati permanenti, l’offesa al bene giuridico si protrae nel tempo per effetto della condotta volontaria dell’agente.

Nei reati permanenti, quindi, l’offesa:
- deve perdurare necessariamente per un apprezzabile lasso di tempo, tale da conferirle un carattere continuativo
- deve essere dovuta ad una condotta volontariamente protratta dal soggetto

(es. delitti di associazione 270, 270 bis)

Al contrario dei reati istantanei, nei quali la condotta ha un effetto irreversibile, la natura permanente dell’offesa può manifestarsi esclusivamente nei confronti di quei beni giuridici c.d. comprimibili, ossia beni indistruttibili, come la libertà personale, che al termine dell’offesa (es. sequestro di persona 605 cp), possono ritornare integri.

Sono suscettibili di tale compressione sia i beni immateriali che i beni materiali.

ART. 270 - Associazioni sovversive
Chiunque nel territorio dello Stato promuove, costituisce, organizza o dirige associazioni dirette e idonee a sovvertire violentemente gli ordinamenti economici o sociali costituiti nello Stato ovvero a sopprimere violentemente l’ordinamento politico e giuridico dello Stato, è punito con la reclusione da cinque a dieci anni.

ART. 270 Bis - Associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico
Chiunque promuove, costituisce, organizza, dirige o finanzia associazioni che si propongono il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico è punito con la reclusione da sette a quindici anni.

ART. 605 - Sequestro di persona
Chiunque priva taluno della libertà personale(1) è punito con la reclusione da sei mesi a otto anni.

La pena è della reclusione da uno a dieci anni, se il fatto è commesso:

1) in danno di un ascendente, di un discendente, o del coniuge(2);
2) da un pubblico ufficiale, con abuso dei poteri inerenti alle sue funzioni.

27
Q

Come si accerta il carattere della permanenza o meno dell’offesa, nei reati permanenti?

A

Il carattere della permanenza (o meno) dell’offesa, va rintracciato nell’accertamento del fatto e nell’interpretazione della norma nei limiti della modalità descrittiva del tipo, non essendo tutte le fattispecie compatibili con la protrazione nel tempo della condotta incriminata. Per questo, la dottrina distingue tra:
- reati necessariamente permanenti
- reati solo eventualmente permanenti (es. ingiuria quando non si verifichi solo una tantum)
- reati istantanei i cui effetti abbiano carattere permanente

28
Q

Realizzazione e consumazione del reato nei reati permanenti e istantanei

A

Nei reati istantanei, la realizzazione e la condumazione coincidono.

Nei reati permanenti, invece, se è evidente che la realizzazione (condotta) cessa qualora l’agente ponga volontariamente fine alla persistenza dell’offesa (oppure per l’impossibilità di protrarla), il momento della consumazione non è cosi netto, dovendosi verificare tutti gli elementi costitutivi tipici e necessitandosi che l’offesa sia durata per un apprezzabile lasso di tempo.

29
Q

Favoreggiamento e concorso nel reato permanente

A

Secondo le SU della Cassazione, sembra che ogni comportamento collaborativo, consapevole e non indifferente, tenuto da terzi nel corso della permanenza del reatom non si configuri come favoreggiamento reale (379), ma come vero e proprio concorso nel reato.

Inoltre, in giurisprudenza si è affermato che il solo aderire all’associazione criminosa segna il momento di consumazione del reato, a prescindere dai delitti effettivamente commessi, posto che la condotta incriminata si protrae fino allo scioglimento o abbandono, o arresto degli associanti, o compimento dell’ultimo reato.

Ne deriva che è l’elemento psicologico dell’agente a determinare o meno la distinzionen tra responsabilità:
- a titolo di favoreggiamento, nel caso si traduca in facilitazione all’attività di uno degli esponenti dell’associazione
- a titolo di concorso, nel caso si traduca nel più grave rafforzamento della permanenza dell’offesa

ART. 379 - Favoreggiamento reale
Chiunque, fuori dei casi di concorso nel reato [110] e dei casi previsti dagli articoli 648, 648 bis e 648 ter aiuta taluno ad assicurare il prodotto o il profitto o il prezzo di un reato, è punito con la reclusione fino a cinque anni se si tratta di delitto, e con la multa da euro 51 a euro 1.032 se si tratta di contravvenzione(1).