P1C1 Principio di legalità Flashcards
Perché nasce il principio di legalità del diritto penale?
La sua genesi è più politica che strettamente penalistica, nascendo dall’esigenza di porre limiti alla potestà punitiva dello Stato a garanzia dei diritti dei cittadini
Quale corrente di pensiero è matrice del principio di legalità del diritto penale?
Il pensiero illuministico, che mirava alla necessità di vincolare l’esercizio di ogni potere dello Stato alla legge, in una stretta osservanza della separazione dei poteri, ponendosi tale principio di legalità come principio garantistico contro il potere assoluto e di salvaguardia delle libertà del singolo individuo (favor libertatis)
In quali brocardi latini si traduce il principio di legalità del diritto penale?
- nulla poena sine lege
- nullum crimen, nulla poena sine previa lege poenali (sua evoluzione)
Dove ha trovato accoglimento il principio di legalità nel nostro ordinamento?
Prima nel codice Zanardelli, poi nel codice Rocco, e infine nell’art. 25 c.2 della Costituzione
Art. 25 Cost.
Nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge.
Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso.
[Principio di legalità]
Nessuno può essere sottoposto a misure di sicurezza se non nei casi previsti dalla legge
Quali sono i corollari del principio di stretta legalità?
- Riserva di legge (competenza in materia penale spetta solo al Parlamento e agli atti equiparati)
- Determinatezza e tassatività (precetto e sanzione devono essere descritti in modo chiaro e determinato dal legislatore)
- Divieto di analogia (divieto del giudice di applicare la fattispecie oltre i casi da questa previsti)
- Irretroattività (la norma incriminatrice non può essere applicata a fatti commessi prima della sua entrata in vigore)
- CORT COST: Intellegibilità (il giudice penale è incaricato di scrutare le zone d’ombra individuando il significato della disposizione tra le sole opzioni che il testo autorizza)
A quali esigenza garantista risponde il corollario del principio di legalità della RISERVA DI LEGGE?
Impedisce l’intervento normativo dell’esecutivo, assicurando, da un lato, il funzionamento oggettivo della giustizia, e dall’altro, la salvaguardia delle libertà individuali.
A quali esigenza garantista risponde il corollario del principio di legalità della DETERMINATEZZA E TASSATIVITA’?
Evitano l’arbitrio del giudice
A quali esigenza garantista risponde il corollario del principio di legalità della DIVIETO DI ANALOGIA?
Impedisce che il potere creativo sia sottratto al Parlamento
A quali esigenza garantista risponde il corollario del principio di legalità della IRRETROATTIVITA’?
Rappresenta una garanzia contro gli arbitri del legislatore
Quale idea si pone alla base del principio di legalità?
L’idea secondo la quale, poiché il diritto penale incide sulla libertà personale degli individui, l’unica fonte che può intervenire è la legge, in quanto atto normativo promanante dal Parlamento, e in particolar modo nella misura in cui garantisce la partecipazione sia della maggioranza che della minoranza nella formazione delle leggi in una più equilibrata dialettica tra le forze politiche rappresentative dell’intero elettorato.
Art. 1 cp
Nessuno può essere punito per un fatto che non sia espressamente preveduto come reato dalla
legge, né con pene che non siano da essa stabilite
[Assieme all’art. 25, la riserva di legge qui espressa legittima la norma penale solo quando il contenuto sia previsto da una legge]
Cos’è propriamente la legge richiesta dalla riserva di legge?
È certamente legge l’atto normativo del Parlamento , promulgato dal PdR.
Con riferimento al decreto legge, il suo uso quale fonte di norme incriminatrici in casi straordinari di necessità e urgenza consente in qualche misura, nel periodo di vigenza prima della conversione, l’elusione delle garanzie legate alla legge quale atto del Parlamento, ma la necessità di conversione entro 60 giorni dalla pubblicazione assicura un vaglio parlamentare idoneo [Qualora non sia convertito, tutti i suoi effetti saranno travolti da inefficacia]
Con riferimento al decreto legislativo delegato, la delega è subordinata ai limiti imposti dall’art. 76 Cost, che vincolano l’esercizio della potestà legislativa delegata e permettono un controllo circa il rispetto della volontà manifestata del delegante.
[Notare che rispetto al DL e al DLGS, negli ultimi anni si è assistito a un vero e proprio abuso di tali strumenti, snaturando la riserva di legge -> Crisi della legge (penale)]
Regolamenti, vd flashcard successiva
La riserva di legge va intesa in senso relativo o assoluto?
La riserva di legge va intesa in senso tendenzialmente assoluto.
Tale principio deve necessariamente raffrontarsi con sempre più inevitabili esigenze di intervento delle fonti secondarie nella delimitazione di efficacia degli illeciti penali.
La Corte Cost. ha ribadito che il principio di legalità “non può considerarsi soddisfatto quando non sia una legge (o un atto equiparato) dello Stato a indicarne con sufficiente specificazione i presupposti, i caratteri, il contenuto e i limiti dei provvedimenti dell’autorità non legislativa, alla trasgressione dei quali deve seguire la pena”
[La nomodinamicità del nostro sistema non permette di prevedere una riserva totalmente assoluta, e ciò emerge chiaramente all’affievolimento della riserva di legge con rimando a fonti regolamentari per la specificazione di elementi costitutivi della fattispecie, ad esempio la specificazione regolamentare in tema di stupefacenti]
La fonte secondaria deve funzionare da cornice per la fonte primaria. Problematica è l’incidenza che la prima può avere sulla seconda, tema eluso dal legislatore.
Diversamente accade per la sanzione, la cui determinazione può essere stabilita solo dalla legge o da atti ad essa equiparati, senza possibilità di rinvio a fonti regolamentari.
“La riserva di legge appare assoluta in riferimento alla sanzione, e relativa in riferimento al precetto”
Riserva di codice
L’art. 3 bis del c.p. stabilisce che:
Nuove disposizioni che prevedono reati possono essere introdotte nell’ordinamento solo se modificano il codice penale ovvero sono inserite in leggi che disciplinano in modo organico la materia
Tuttavia, essendo una disposizione di fonte primaria, un’altra norma incriminatrice contrastante con tale precetto non subirebbe alcuna conseguenza con inevitabile ridimensionamento della cogenza (funzione coattiva) del principio della riserva di codice.
rvd. de iure condito e de iure condendo pag. 6
Perché la riserva di legge penale è in crisi?
Per via di cause endogene dovute essenzialmente alla crisi del sistema della rappresentanza parlamentare, non più in grado di descrivere la volontà generale, aggravato certamente dalla recente degenerazione del sistema del bicameralismo perfetto.
Gia a partire dagli anni 80, si è assistito ad un affievolimento del carattere assoluto della riserva di legge a danno della quale sono stati favoriti interventi normativi dell’esecutivo giustificati dal carattere dell’urgenza.
Altre ragioni sono state sicuramente la proliferazione delle fonti normative, l’incidenza del diritto comunitario (che spesso riserva al Parlamento il mero ruolo di ratifica di obblighi comunitari) e lo squilibrio tra legge e potere giudiziario, nonché l’avvento delle derive populistiche delle maggioranze governative, con indebolimento del dialogo maggioranza-opposizione, punto focale del garantismo della legalità, e del ruolo della discussione in Parlamento, con maxi-emendamenti e abuso del voto di fiducia.
Le prerogative del Parlamento subiscono anche un’erosione a causa dell’intromissione della giurisprudenza costituzionale e ordinaria, fenomeno detto “processualizzazione della tipicità penale”, indotto dallo stesso legislatore per il tramite dell’introduzione di norme incriminatrici costruite in chiave prettamente probatoria proprio per consentire la necessaria integrazione giudiziaria. Si assiste ad un accentramento dei poteri nel potere giudiziario, in forza di nuovi strumenti come l’interpretazione adeguatrice e la sempre maggiore rilevanza data alla giurisprudenza, anche comunitaria (sentenza Beschi, Strasburgo concorre al potere legislativo)
Cos’è la Riforma Orlando?
Un tentativo di superare i disorientamenti dati dal moltiplicarsi di precedenti contrastanti tra loro, che con l’introduzione del comma 1 bis all’art. 618 c.p.p. rappresenta un tentativo di garantire al cittadino la previa conoscenza delle leggi scritte.
Nasce quindi dal fenomeno della convergenza dei formanti normativi tra sistemi di common law (sempre più scritti) e sistemi di civil law (sempre più basati sulla giurisprudenza, seppur non vincolante, mancando il principio dello stare decisis)
Quali problemi si pongono relativamente al corollario della tassatività?
In tempi recenti, si profila una vera e propria abdicazione del legislatore al suo ruolo dell’ars legiferandi, con una produzione di norme volontariamente lacunosa (non colmabile neanche con l’interpretazione autentica non essendo rilevabile la ratio legis).
Nonostante si indichi spesso l’impossibilità di dettare poche e chiare regole nella complessa e moderna società globalizzata, la ragione della mancanza di tassatività può rintracciarsi anche in fattori politici, che vede una produzione normativa ipertrofica e di scarsa qualità tecnica per scopi meramente propagandistici (diritto penale simbolico).
Si assiste anche a un laissez-faire da parte della Corte di Cassazione, che non si pronuncia sull’evidente contrarietà delle norme rispetto alla tassatività e determinatezza, portando quindi tali norme a conferire ai giudici ampio margine discrezionale in sede applicativa.
Quale corollario trova fonte nel Codice Civile? E in quale articolo?
L’irretroattività.
All’art. 11 delle disp. prel. c.c. si stabilisce che la legge dispone solo per l’avvenire.
A chi si rivolge il corollario della determinatezza, tassatività e pregnanza della legge penale?
Il canone della determinatezza di rivolge direttamente al legislatore nel momento di creazione delle norme, richiedendosi un preciso standard di minima e accettabile previsione nella descrizione della materia del punibile.
Il diverso principio di tassatività ha come terminale il giudice, che in sede applicativa è obbligato a ricondurre il fatto storico alle fattispecie di reato che siano espressamente prevedute come tali dalla legge penale (divieto di analogia).
La pregnanza, infine, si riferisce alla caratteristica della verificabilità empirica in sede di accertamento processuale della descrizione normativa dei fatti costituenti reato.
Che esigenze soddisfa il corollario della determinatezza, tassatività e pregnanza della legge penale?
Da un lato, garantire la separazione dei poteri (riserva di legge statale) impedendo al giudice di sostituirsi al legislatore nell’individuazione dei fatti dai quali far discendere una responsabilità penale.
D’altro lato, assicurare la libertà di determinazione dei consociati, mettendoli in grado di conformare i loro comportamenti alle condotte doverose sanzionate penalmente e accuratamente determinate dal precetto.
Quale sotto-principio del corollario della determinatezza, tassatività e pregnanza della legge penale ha enucleato la Corte EDU?
Quello della “prevedibilità” della norma penale, ossia la possibilità di assicurare che i destinatari dei divieti penalmente sanzionati possano conformare i propri comportamenti alle prescrizioni normative, individuando le conseguenze applicative che si ricollegano a ciascuna fattispecie penale
[ART. 7 CEDU – Nulla poena sine lege
Nessuno può essere condannato per una azione o una omissione che, al momento in cui è stata commessa, non costituiva reato secondo il diritto interno o internazionale.]
Non basta che la norma sia chiara e intellegibile, ma deve dare la possibilità ai consociati di approssimare il risultato interpretativo della norma (la sua concreta operatività) con un grado di ragionevole approssimazione.
Tali considerazioni si inseriscono nel solco della sentenza della Corte Costituzionale 364/1988, in occasione della quale la corte nell’affermare la necessaria “riconoscibilità del precetto”, predilige una visione dei principi di determinatezza e tassatività conforme con il principio costituzionale della personalità della responsabilità penale
Articolo 27 comma 1 Cost
La responsabilità penale è personale.