Ortopedia Flashcards

1
Q

Score di Risser

A

Lo score di Risser è indice di maturità scheletrica. Si misura osservando il grado di ossificazione dell’apofisi delle ali iliache. L’ossificazione della cresta iliaca avviene in senso latero-mediale; si possono così riconoscere diversi stadi, dal Risser 0 al 4, fino alla sua fusione con l’ala iliaca (Risser 5: maturazione completa.
Questa ossificazione di solito avviene in sicronia con l’ossificazione delle cartilagini epifisarie delle vertebre

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2
Q

Traumi e fratture a cui più frequentemente si associa l’embolia adiposa (o grassosa)

A

Traumi pelvici, fratture di ossa lunghe, per esempio la diafisi femorale, o durante la procedura di alesaggio endomidollare per il posizionamento di chiodi endomidollari per l’osteosintesi della frattura

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3
Q

Lussazioni glenomerali

A

Le lussazioni glenomerali sono anteriori nel 95% dei casi.
La lussazione anteriore è generalmente causata da una caduta laterale sulla spalla o una caduta con il braccio in abduzione e rotazione esterna. La presentazione di un paziente con una lussazione anteriore è con il braccio in rotazione esterna e abduzione, sostenuto dal braccio controlaterale; all’esame obiettivo si osserva il “segno della spallina da militare”, in quanto la cavità glenoidea è vuota. In radiografia A-P la testa omerale è spostata anteriormente e inferiormente Una lussazione scapolo-omerale posteriore è più rara; il paziente si presenta con il braccio addotto e intraruotato. La radiografia A-P mostra, in rari casi, il “segno della lampadina”: la testa omerale è intraruotata e le tuberosità non sporgono lateralmente, facendo apparire la testa omerale circolare come una lampadina. Se la radiografia A-P non mostra alcun segno di lussazione posteriore, possono essere necessarie una proiezione ascellare o una proiezione a Y trans-scapolare
Un paziente con lussazione scapolo-omerale inferiore si presenta con il braccio sopra la testa, in abduzione di quasi 180° e la testa omerale è spesso palpabile nell’ascella. In radiografia A-P la testa omerale è dislocata inferiormente e medialmente rispetto alla fossa glenoidea

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4
Q

Segno di Popeye

A

il tendine cala verso il basso lasciando cadere anche parte del muscolo bicipite formando una protuberanza sul braccio

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5
Q

Malattia di Sinding Larsen Johansson

A

appartiene alla famiglia dell’osteocondrosi, è caratterizzata da dolore al ginocchio al livello polo distale della rotula dovuta a stress ripetitivo sul tendine rotuleo sul nucleo di accrescimento rotuleo

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6
Q

morbo di Osgood Schlatter

A

Anche noto come apofisite del tubercolo tibiale, è una condizione medica prettamente giovanile, alla cui insorgenza concorrono l’immaturità ossea della tuberosità tibiale, tipica degli anni dell’adolescenza, e un meccanismo anomalo di trazione del tendine rotuleo, nei confronti della tuberosità tibiale stessa.
I tipici sintomi del morbo di Osgood Schlatter sono dolore e gonfiore appena sotto il ginocchio, per la precisione laddove il tendine rotuleo si aggancia alla tuberosità tibiale

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7
Q

Malattia di Sever-Blanke

A

L’epifisite del calcagno è la dolorosa rottura tra l’apofisi calcaneare e il corpo del calcagno che si verifica prima che l’ossificazione del calcagno sia completata. La diagnosi è clinica. Il trattamento prevede imbottiture ai talloni e tutori o plantari.

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8
Q

Garden

A

Classificazione fratture sottocapitate
1. incompleta
2. completa non dislocata
3. dislocata in varo
4. totalmente dislocata

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9
Q

Frattura di Rolando

A

Frattura 1° metacarpo comminuta (3 frammenti)

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10
Q

Frattura di Bennet

A
  • 1° metacarpo con lussazione del frammento prossimale
  • tipica di una rissa
  • 2 frammenti (diversa da Rolando dove i frammenti sono 3)
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11
Q

Frattura di Holstein-Lewis

A

Frattura spiroide del terzo distale dell’omero + lesione del nervo radiale

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12
Q

Frattura galeazzi

A

Radio + lussazione ulnare distale

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13
Q

Frattura Monteggia

A

Ulna + lussazione del capitello radiale

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14
Q

Frattura Poteau- colles

A

Radio con dislocazione dorsale a dorso di forchetta

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15
Q

Frattura Goyrand-Smith

A

Colles inversa
Radio con dislocazione ventrale a ventre di forchetta

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16
Q

Frattura del pugile

A

5° metacarpo

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17
Q

Frattura di Weber

A

Frattura malleolo laterale
Le fratture tipo A interessano il malleolo laterale distalmente
al plafond tibiale
Tipo B iniziano all’altezza del plafonfd tibiale ed hanno un decorso spirale obliquo in alto
Tipo C originano prossimalmente al livello del plafond e si associano ad una lesione della sindesmosi che si trova tra la frattura peroniera e la caviglia.

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18
Q

Localizzazione più frequente di frattura alla clavicola

A
  • Centrale 80%
  • Distali 15%
  • Prossimali 5%

Classificazione AO o di Edimburgo

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19
Q

Clinica frattura clavicola

A
  • Sostegno dell’arto leso con il controlaterale
  • Inclinazione del capo verso la lesione
  • Dolore e limitazione dell’abduzione
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20
Q

Frattura omero prossimale

A
  • Tipico negli anziani
  • Dolore, tumefazione ossea, crepitazione ossea, segno di Hennequin
  • Classificazione di Codman-Neer
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21
Q

Ossa a maggior rischio di necrosi avascolare

A
  • Scafoide e semilunare
  • Testa dell’omero
  • Testa del femore
  • Talo (=astragalo)

SCAFO (scafoide, corpo dell’astragalo, femore, omero)

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22
Q

Hennequin

A

Ematoma sottocutaneo in regione deltoidea-pettorale che compare nel giro di 48 ore
–> Frattura dell’omero prossimale

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23
Q

Test di Adams

A

Utilizzato nella scoliosi
Asimmetria delle scapole con pz piegato a 90°

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24
Q

Diagnosi scoliosi

A

Radiografia sotto carico e fuori carico in 2 proiezioni

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25
Q

Classificazione di Gardland

A

Per fratture sovracondilee tipiche nei bambini
1: non scomposta (immobilizzazione)
2: scomposta, corticale posteriore intatta (immobilizzazione o chirurgia)
3: scomposta (posteriormente), frattura completa delle
corticali (chirurgia)

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26
Q

Classificazione di Bado

A

Per frattura di Monteggia
Distingue la scomposizione dell’ulna in anteriore (tipo1), posteriore (tipo2), laterale (tipo 3). nel tipo IV che associa frattura del radio

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27
Q

Paralisi di Erb

A

la lesione del plesso brachiale può verificarsi in seguito a manovre ostetriche durante il parto per trazione dei nervi del plesso brachiale.
● C5-C6-(C7)
● paralisi di: abduttori, rotatori esterni di spalla, supinatori
● braccio: rotazione interna – pronato

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28
Q

Deformità di Sprengel

A

Elevazione congenita della scapola

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29
Q

Deformità di Madelung

A

● Lesione fisi distale radiale
● Incurvamento progressivo del radio verso superficie volare-ulnare dell’avambraccio
● Dolore, deformità, diminuzione mobilità
● Osteotomie di correzione se molto sintomatico

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30
Q

Triade di Putti

A

Identificabile all’rx dopo i 3 mesi, utile per valutare la displasia congenita dell’anca
1. sfuggenza ed inclinazione >30° del tetto acetabolare
2. ipoplasia o aplasia nucleo cefalico di accrescimento
3. discontinuità linea di Shenton

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31
Q

Osteogenesi imperfetta

A

Alterazione QUALI-QUANTITATIVA del collagene
CLASSIFICAZIONE:
○ tipo I (forma lieve) ad ereditarietà AD, che presenta solo fragilità ossea
○ tipo II (forma letale), causa morte nel periodo neonatale
○ tipo III (forma grave) ad ereditarietà AD o AR, con alterazione della dentizione, sclere azzurre, sordità da otosclerosi e fratture multiple con deformità
○ tipo IV (moderatamente grave) ad ereditarietà AD, con fratture multiple ma senza alterazioni oculari o sordità.

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32
Q

Acondroplasia

A

● Gene FGFR3 cr. 4
● CLINICA:
○ Nanismo estremità
○ Iperlordosi lombare
○ Cranio bombato
○ Naso camuso
● TRATTAMENTO:
○ Allungamento arti?

33
Q

Pz con meno di 15 anni con dolore, fratture e deformità (femore del pastore)

A

Pensare alla displasia fibrosa (osso sostituito da tessuto simil fibroso) che è associata ad alterazioni endocrine e a iperpigmetazioni cutanee
Mutazione GNAS

34
Q

Sindrome di Ollier

A

Condromi multipli e simmetrici

35
Q

Sindrome di Maffucci

A

Condromi multipli non simmetrici + angiomi multipli

36
Q

Tumore osseo primitivo più frequente

A

Osteocondroma / esostosti

37
Q

Tumore osseo primitivo maligno più frequente

A

Mieloma multiplo

38
Q

Tumore osseo primitivo maligno più frequente di provenienza ossea

A

Osteosarcoma

39
Q

Nidus all’rx ossea

A

osteoma osteoide
Tumore dell’osso, tipicamente prima dei 18-20 aa
Giovane con dolore notturno responsivo ai FANS

40
Q

Calcificazioni a popcorn alla Tc o RM

A

Condroma

41
Q

Area radiotrasparente netta all’rx

A

cisti ossea

42
Q

Calcificazioni intratumorali (rx osso)

A

tumori della cartilagine (condroma, condroblasoma, condrosarcoma)

43
Q

Segno di Froment

A

dovuto a una debolezza del muscolo adduttore del pollice ed è elicitato quando viene chiesto al paziente di stringere un foglio di carta tra pollice e indice. Non potendo addurre il pollice il paziente andrà a flettere la falange distale, sfruttando il muscolo flessore lungo del pollice innervato dal nervo mediano.

Indicativo per una lesione nervo ulnare

44
Q

Segno di Wartemberg

A

Il segno di Wartemberg è dovuto alla debolezza del terzo interosseo palmare, con impossibilità ad addurre il V dito. Può capitare che il paziente riferisca in anamnesi che il mignolo rimanga “fuori” nel gesto di infilarsi una mano in tasca o di infilare una mano nella borsa

Indicativo per una lesione nervo ulnare

45
Q

Cuffia dei rotatori

A
  • Sovraspinato
  • Sottospinato
  • Sottoscapolare
  • Piccolo rotondo
46
Q

fratture da difesa

A

si verificano a livello del III medio del radio in conseguenza di un trauma diretto spesso durante una colluttazione.

47
Q

Terapia artrosi eccentrica di spalla con danno alla cuffia dei rotatori e risalita patologica della testa omerale

A

**Protesi inversa **
la morfologia della protesi non riproduce più la normale anatomia in quanto l’omero risulterà concavo, e la glena convessa. In questo modo dispositivo le superfici articolari sono “bloccate” tra di loro così da impedire i movimenti di scivolamento verticale ed orizzontale. Questo tipo di protesi deve essere utilizzato quando i tendini della cuffia dei rotatori sono danneggiati ed una protesi anatomica non avrebbe più i vincoli naturali per limitarne la mobilità. Con l’utilizzo della protesi inversa l’omero resta vincolato alla glena ed il paziente potrà muovere l’arto con il solo utilizzo del deltoide

48
Q

De Quervain

A

La tenosinovite stenosante di De Quervain è un processo infiammatorio a carico della guaina sinoviale dei tendini del pollice (abduttore lungo ed estensore breve)
Per una corretta diagnosi risulta sufficiente il test di Eichoff, allo scopo di registrare il grado di dolore avvertito dal paziente: la manovra consiste nel chiudere la mano a pugno, serrare le dita lunghe attorno al pollice e flettere il polso verso il mignolo
test di Finkelstein si provoca dolore deviando bruscamente in direzione ulnare

49
Q

Frattura Maisonneuve

A

Una frattura del 1/3 prossimale del perone associata a frattura del malleolo mediale

50
Q

Classificazione di Rockwood

A

Frattura di clavicola con lussazione Acromion-Claveare
1 TIPO stiramento della capsula
2 TIPO rottura della capsula e stiramento del trapezoide e conoide
3 TIPO rottura della capsula e rottura del trapezoide e conoide
4 TIPO rottura della capsula e rottura del trapezoide e conoide e penetrazione posteriore della clavicola sul trapezio.
5 TIPO rottura dei legamenti e ampio spostamento della clavicola nei confronti della scapola
6 TIPO rottura dei legamenti e la clavicola si sposta in basso sotto la coracoide

51
Q

Test di Watson

A

Instabilità della scafo-lunato

52
Q

Triade di O’Donoghue

A
  • Crociato anteriore
  • Menisco interno
  • Collaterale mediale

Trauma in valgo

53
Q

Frattura da stress

A

2° metatarso, frattura di Deutschlander
In chi marcia, frattura da recluta

54
Q

Frattura da stress

A

2° metatarso, frattura di Deutschlander
In chi marcia

55
Q

Triade terribile

A

Capitello radiale
+
coronoide
+
lussazione gomito

56
Q

Enartrosi

A

Spalla, anca

57
Q

Articolazioni a troclea

A

Interfalangee, gomito, ginocchio, caviglia, temporomandibolare

58
Q

Articolazione a condilo

A

polso, metacarpo-falangea, metatarso-falangea

59
Q

Sindrome di Pellegrini-Stieda

A

patologia dovuta ad una ossificazione dell’inserzione prossimale del legamento collaterale mediale all’epicondilo mediale del femore ed interessa quindi l’articolazione del ginocchio

60
Q

capsulite adesiva della spalla a quali patologie si può frequentemente associare?

A

malattie autoimmuni, DM, iper/ipotiroidismo, neoplasie, neuropatie

61
Q

Sindrome di Sudeck

A

condizione patologica caratterizzata da algodistrofia visibile, nella maggior parte dei casi, in seguito alla rimozione di un gesso su un arto che è dovuto restare immobile per molto tempo per guarire da una frattura. Raramente insorge spontaneamente, ma ancora non ne sono note con esattezza le cause

62
Q

Protocollo RICE

A

Nella fase acuta di trauma articolare (e.g. distorsione ginocchio)
Rest
Ice
Compression
Elevation

63
Q

Trauma a gambe distese

A

Crociati (anche posteriore)

64
Q

Lesione a manico di secchio

A

lesioni longitudinali del menisco mediale o di quello laterale che si estendono dal corno posteriore fino al corno anteriore

65
Q

Test di Schoeber

A

manovra che serve a valutare la flessibilità del rachide lombare del paziente ed è utile nell’esame obiettivo delle spondiloartriti
si fa con il test di Faber -> movimento a livello dell’anca

66
Q

Gradi nelle distorsioni

A

Le distorsioni sono lesioni delle strutture capsulo-legamentose intra o extra articolari con possibile alterazione dei rapporti articolari. Esse si dividono in 3 gradi in base alla severità della lesione legamentosa, alla tumefazione e all’instabilità articolare. - Grado I: solo rottura fibrillare del legemento
- Grado II: dolore + tumefazione + modica instabilità + lesione parziale del legamento
- Grado III: dolore + tumefazione + instabilità + rottura completa del legamento In caso di distorsione di primo grado si interviene con immobilizzazione con bendaggio compressivo. Nei gradi II e III si opta per immobilizzazione con apparecchio gessato o tutore. In caso di instabilità residua può essere utile l’intervento chirurgico di ricostruzione

67
Q

Gradi nelle distorsioni

A

Le distorsioni sono lesioni delle strutture capsulo-legamentose intra o extra articolari con possibile alterazione dei rapporti articolari. Esse si dividono in 3 gradi in base alla severità della lesione legamentosa, alla tumefazione e all’instabilità articolare. - Grado I: solo rottura fibrillare del legemento
- Grado II: dolore + tumefazione + modica instabilità + lesione parziale del legamento
- Grado III: dolore + tumefazione + instabilità + rottura completa del legamento In caso di distorsione di primo grado si interviene con immobilizzazione con bendaggio compressivo. Nei gradi II e III si opta per immobilizzazione con apparecchio gessato o tutore. In caso di instabilità residua può essere utile l’intervento chirurgico di ricostruzione

67
Q

Gradi nelle distorsioni

A

Le distorsioni sono lesioni delle strutture capsulo-legamentose intra o extra articolari con possibile alterazione dei rapporti articolari. Esse si dividono in 3 gradi in base alla severità della lesione legamentosa, alla tumefazione e all’instabilità articolare. - Grado I: solo rottura fibrillare del legemento
- Grado II: dolore + tumefazione + modica instabilità + lesione parziale del legamento
- Grado III: dolore + tumefazione + instabilità + rottura completa del legamento In caso di distorsione di primo grado si interviene con immobilizzazione con bendaggio compressivo. Nei gradi II e III si opta per immobilizzazione con apparecchio gessato o tutore. In caso di instabilità residua può essere utile l’intervento chirurgico di ricostruzione

68
Q

Gradi nelle distorsioni

A

Le distorsioni sono lesioni delle strutture capsulo-legamentose intra o extra articolari con possibile alterazione dei rapporti articolari. Esse si dividono in 3 gradi in base alla severità della lesione legamentosa, alla tumefazione e all’instabilità articolare. - Grado I: solo rottura fibrillare del legemento
- Grado II: dolore + tumefazione + modica instabilità + lesione parziale del legamento
- Grado III: dolore + tumefazione + instabilità + rottura completa del legamento In caso di distorsione di primo grado si interviene con immobilizzazione con bendaggio compressivo. Nei gradi II e III si opta per immobilizzazione con apparecchio gessato o tutore. In caso di instabilità residua può essere utile l’intervento chirurgico di ricostruzione

69
Q

Gradi nelle distorsioni

A

Le distorsioni sono lesioni delle strutture capsulo-legamentose intra o extra articolari con possibile alterazione dei rapporti articolari. Esse si dividono in 3 gradi in base alla severità della lesione legamentosa, alla tumefazione e all’instabilità articolare. - Grado I: solo rottura fibrillare del legemento
- Grado II: dolore + tumefazione + modica instabilità + lesione parziale del legamento
- Grado III: dolore + tumefazione + instabilità + rottura completa del legamento In caso di distorsione di primo grado si interviene con immobilizzazione con bendaggio compressivo. Nei gradi II e III si opta per immobilizzazione con apparecchio gessato o tutore. In caso di instabilità residua può essere utile l’intervento chirurgico di ricostruzione

70
Q

Gradi nelle distorsioni

A

Le distorsioni sono lesioni delle strutture capsulo-legamentose intra o extra articolari con possibile alterazione dei rapporti articolari. Esse si dividono in 3 gradi in base alla severità della lesione legamentosa, alla tumefazione e all’instabilità articolare. - Grado I: solo rottura fibrillare del legemento
- Grado II: dolore + tumefazione + modica instabilità + lesione parziale del legamento
- Grado III: dolore + tumefazione + instabilità + rottura completa del legamento In caso di distorsione di primo grado si interviene con immobilizzazione con bendaggio compressivo. Nei gradi II e III si opta per immobilizzazione con apparecchio gessato o tutore. In caso di instabilità residua può essere utile l’intervento chirurgico di ricostruzione

71
Q

Segno di Lazarevic

A

= Lasegue
L4-S1
● Se dolore nella zona laterale della coscia e mediale del polpaccio -> L4
● Se dolore sulla superficie posteriore della coscia e laterale del
polpaccio -> L5
● Se dolore si irradia fino alla superficie laterale del piede -> S1

72
Q

Manovra di Wasserman

A

Con il paziente in posizione prona e totalmente rilassato, si flette la gamba sulla coscia e poi si estende l’anca. Studia soprattutto le radici lombari superiori.
Se dolore -> L2-L3-L4
Mnemotecnica = WASSerman: la W sembra un 3 al contrario, la A un 4, le S sono 2.

73
Q

Test di Faber

A

In posizione supina, al paziente viene contemporaneamente:
● Flessa la gamba sulla coscia
● ABdotta ed ExtraRuotata la coscia
Cause: Spondilite Anchilosante, Osteoartrite, Borsite, Tendinite,
Sinovite.

74
Q

Test di Lachman

A

Con il paziente in posizione supina, si flette la gamba di 15°-30°. Con una mano si fissa il femore, mentre con l’altra si traziona la gamba in avanti.
Il test è positivo quando la tibia effettua una traslazione in avanti senza opporre resistenza, indice di rottura del legamento crociato anteriore.
Mnemotecnica = LAChman, le cui prime iniziali stanno per Legamento Anteriore Crociato

75
Q

Test dei cassetti

A

Con il paziente in posizione supina, si flette la gamba di 90°

A. Se trazionando in avanti la gamba, questa trasla anteriormente senza bloccarsi, allora si è verificata una rottura del legamento crociato ANTERIORE (Test del cassetto ANTERIORE)

B. Se trazionando indietro la gamba, questa scivola posteriormente senza bloccarsi, allora si è verificata una rottura del legamento crociato POSTERIORE (Test del cassetto POSTERIORE)

76
Q

Test di Thompson

A

Con il paziente in posizione prona ed i piedi fuori dal lettino, si
comprime energicamente il polpaccio. In condizioni normali, la
compressione evoca una flessione plantare del piede. In caso di rottura del tendine di Achille, il piede non si fletterà e verrà evocato dolore.
Mnemotecnica = THompson: Tendine di AcHille

77
Q

Test di Tinel

A

Manovra semeiologica caratterizzata dalla ripetuta percussione di un nervo periferico in un punto in cui esso si superficializza. Il test è positivo in caso di comparsa di dolore e di parestesie sul territorio di innervazione.

Es.
● Nervo mediano al tunnel carpale: dolore e parestesie su I, II, III e metà del IV dito
● Nervo ulnare al canale cubitale: dolore e parestesie su avambraccio, V dito e metà ulnare del IV dito
● Nervo tibiale al tunnel tarsale: dolore e parestesie sulla pianta del piede

78
Q

Endoprotesi vs artroprotesi

A

Endoprotesi
● Sostituzione parziale dell’articolazione
● Non protesizzazione del cotile
Più semplice
● Indicata nei soggetti anziani
● Indicata in pazienti con deambulazione già compromessa
● Maggior rischio di infezioni

Artroprotesi
● Sostituzione totale dell’articolazione
● Protesizzazione del cotile
Più complessa
● Indicata nei soggetti giovani
● Indicata in pazienti con deambulazione noncompromessa
● Minor rischio di infezioni